martedì 3 gennaio 2017

Grecia: i pazienti muoiono, ma lo Stato non ha soldi. Grazie austerity!



La Grecia è ormai al collasso e la permanenza nell’Euro sta portando la nazione sull’orlo del baratro. Mancano i soldi anche per le analisi del sangue e i pazienti muoiono per interventi di routine.

L’austerity ha ormai messo in ginocchio la Grecia, che da anni arranca e cerca di non cadere nel baratro di disperazione da cui non riesce ad uscire. La crisi non accenna a rallentare e le finanze pubbliche sono ormai ridotte all’osso.
Dopo sette anni di politiche di austerity anche gli ospedali arrivano al collasso e le strutture sanitarie non hanno più soldi.
L’inchiesta svolta del The Guardian mostra chiaramente come la Grecia sia ormai alla disperazione, causata da politiche economiche errate. Le strategie di austerità non hanno infatti funzionato, portando invece il paese a dover sopportare una crisi profonda.
Crisi che adesso intacca anche il sistema sanitario e potrebbe portare a tremende ripercussioni per il Paese: l’aumento della mortalità.
La situazione sembra infatti ad un punto di non ritorno e le strutture sanitarie non sembrano avere i mezzi, né finanziari né di altro genere, dal momento che nelle strutture si cominciano ad avere carenze di personale, macchinari e attrezzatura.
Una situazione che sta portando la Grecia a diventare più vicina ad un paese del terzo mondo, invece che ad un Paese europeo. Nel caso in cui non si riuscisse a trovare una soluzione le ripercussioni potrebbero essere pesanti e a farne le spese sarebbero solo i cittadini.
Ecco cosa emerge dalle ricerche svolte dal The Guardian, che ci mostra uno spaccato inquietante.

L’austerità in Grecia non conosce tregua

Nel 3.200 a.C. in Grecia sorge il primo insediamento civilizzato nella storia europea, si cominciano a sviluppare le prime tipologie di arte e codificazione della cultura. Nel 3.200 a.C. insieme alla Grecia nasceva la cultura e l’umanità si cominciava ad innalzare dal suo stato bestiale, divenendo così uomo.
Nel 2017 la Grecia è invece un Paese sottosviluppato, dove le persone muoiono perché i soldi per la spesa sanitaria sono stati tagliati. L’Euro e le politiche di austerità sono riuscite in ciò che nessun altro popolo barbaro è riuscito ad attuare: distruggere la culla della cultura antica e moderna.
I dati che emergono sulla sanità in Grecia sono infatti agghiaccianti e ci mostrano un paese distrutto dalla crisi. La spesa sanitaria negli ultimi anni è stata diminuita a tal punto che ora è 1/3 per abitante, rispetto all’inizio della crisi.
In Grecia si muore per l’austerity e non è un modo di dire, ma una dichiarazione che arriva da Michalis Giannakos, direttore della Panhellenic Federation of Public Hospital Employees.
Giannakos afferma che ormai negli ospedali della Grecia si muore (dice testualmente al The Guardian, “Our hospitals have become danger zones”.), perché non ci sono i mezzi per curare chi si ammala.
I pazienti potrebbero essere curati, ma mancando il personale, le attrezzature e i medicinali non si può fare nulla.
Le condizioni igenico sanitarie cominciano così a risentire della situazione e i dati dell’European Centre for Disease Prevention and Control mostrano uno sfacelo senza precedenti:
  • 10% dei pazienti negli ospedali greci rischia di contratte infezioni;
  • le morti per infezioni di questo tipo si stima abbiano ucciso 3.000 pazienti nell’ultimo periodo.
Un disastro che viene confermato anche da Giannakos,che riporta una situazione al limite dell’assurdo. Ogni 40 pazienti c’è un infermiere, i reparti di terapia intensiva continuano a perdere letti, arrivando a tagli 150 posti rispetto al 2011.
In Grecia si comincia così a morire per gli interventi di routine.
Giannakos, alle colonne del The Guardian, spiega come la settimana precedente una donna sia morta dopo un semplice intervento ad una gamba. L’infezione contratta in ospedale è stata infatti la causa del decesso.

Sulla sanità greca pesa la crisi e l’austerity

Le infezioni sono ormai all’ordine del giorno, mostrando una situazione che non si riscontra neanche negli ospedali da campo. Nelle strutture manca spesso il sapone antisettico, quindi i medici non possono lavarsi prima dell’intervento, ma anche se ci fosse il carico di lavoro non lo permetterebbe.
I pochi medici hanno infatti così tanti impegni che non hanno il tempo per lavarsi e spesso iniziano le operazioni senza averlo fatto.
Lo stesso avviene per la preparazione delle camere, dove più pazienti passano per lo stesso letto, senza che vengano cambiate le lenzuola. Una situazione che porta a contrarre infezioni e all’aumento del tasso di mortalità.
Nessun paese in Europa ha subito una pressione fiscale e una stretta alle finanze pubbliche come quella che è avvenuta in Grecia. Per i 300 miliardi che sono arrivati dal fondo salva stati le ripercussioni sono state tremende:
  • taglio della produzione del 25%;
  • corrosivi tagli alla spesa pubblica;
  • 25.000 licenziamenti solo nella sanità pubblica;
  • spesa sanitaria che passa dal 9.9% del Pil all’attuale 4.7%.
Oltre 2.5 milioni di Greci si trova così senza assistenza sanitaria e a doversi rivolgere alle strutture private per le più semplici analisi. Molti ospedali non effettuano più le analisi del sangue, dal momento che i testi di laboratorio sono troppo costosi. 
La maggior parte delle macchine per le radiografiche e le tac non hanno i pezzi di ricambio e non possono esser quindi utilizzate.
La sanità pubblica, dice Yiannis Papadatos, dottore intervistato dal The Guardian, si regge in piedi grazie alle donazioni. La maggior parte delle macchine sono infatti state donate, il personale lavora spesso senza essere pagato per le sue ore di straordinario e la sanità pubblica procede, sebbene con molti problemi, grazie ai soldi di benefattori e privati.

Sistema sanitario greco: il peggio deve ancora venire

La crisi peggiore sembra però ancora da affrontare, dal momento che a breve mancheranno gli specialisti. Il paese non ha opportunità per i giovani medici, che si trovano costretti ad emigrare, andando in Gran Bretagna o in Germania.
I giovani laureati non hanno prospettive di crescita né nel settore pubblico né nel privato e così emigrano. Ciò negli anni porta ad un impoverimento senza precedenti, ad una mancanza estrema di risorse e nuovi studenti.
Il sistema sanitario della Grecia potrebbe quindi ben presto arrivare al collasso totale, non solo per la carenza di mezzi.
Fonte: forexinfo.it

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