Il contingente, che comprende l'ex capo della missione americana in Liberia, il generale Darryl Williams, è stato sopposto a "sorveglianza rinforzata" anche se nessuno dei militari mostra "alcun sintomo della malattia", come ha informato un portavoce del Pentagono. Secondo la CNN, i soldati sono stati raggiunti dai Carabinieri protetti da speciali tute. Nella città del Veneto i soldati Usa verranno tenuti sotto controllo in quella che effettivamente è una quarantena. Secondo l'emittente americana, non è chiaro perché il gruppo sia stato messo in isolamento visto che le attuali misure del dipartimento americano della Difesa prevedono che membri dell'esercito possano tornare al lavoro e alle loro attività quotidiane con i famigliari se non mostrano sintomi. Tra coloro che sono in isolamento c'è il generale Darryl Williams, che era il comandante dell'esercito americano in Africa da cui è tornato nel fine settimana per altri impegni. E' stato sostituito da Gary J. Volesky, che ha dichiarato:
"C'è bisogno di dimostrare il nostro sostegno con l'azione non con le parole, e l'azione è esattamente quanto stiamo per fornire". Williams e il suo team sono rimasti in Africa per 30 giorni per organizzare l'assistenza militare. Hanno viaggiato in lungo e in largo in Liberia. In una conferenza stampa del 16 ottobre scorso, il generale aveva spiegato come lui e i membri del suo team fossero costantemente monitorati. "Ieri credo che mi sia stata misurata la febbre otto volte prima di entrare e uscire dall'ambasciata o dal posto dove risiedevo". All'epoca aveva definito "relativamente basso" il rischio di contrarre l'Ebola "se si adottano misure sanitarie di base e si rispetta un protocollo di pulizia". Un mini ospedale da 25 letti sarà operativo a Monrovia, capitale della Liberia, nella prima settimana di novembre. Dottori e infermieri americani si prenderanno cura di personale medico che ha contratto l'Ebola. Attualmente sono circa 600 gli americani dispiegati nel Paese.
Fonte: italian.irib.ir