MOSUL – Nella città irachena di Bakhdida, Ninive, liberata dai terroristi, è stato trovato un documento che conferma il divieto del Daesh di attaccare qualsiasi tipo di aerei della Coalizione Usa nei cieli di Mosul e dei suoi sobborghi.
Il documento è stato scoperto dai soldati delle Unità di protezione della pianura di Ninive. Nel centro di una città a sud-est di Mosul, vicino al cosidetto “centro di arruolamento”, è stato trovato su una bacheca questo decreto per tutti i militanti del Daesh:
“E’ categoricamente proibito di abbattere con ogni tipo di arma qualsiasi aereo in volo, a prescindere dall’altezza del volo, anche se un aereo atterra sui tetti di case”. Il documento è sottoscritto da uno dei capi locali del Daesh, battezzato Abu Muawia. I centri di arruolamento erano stati organizzati dai terroristi per addestrare i futuri terroristi.
“Va messo in rilievo che la competenza di effettuare raid aerei contro il Daesh a Ninive appartiene [rigorosamente] alla Coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti, che è stata più volte accusata di attacchi aerei contro le “Milizie popolari” e l’esercito iracheno, nonché di aver fornito aiuti umanitari puntualmente finiti nelle mani dei terroristi”.
Iran: reagiremo con forza ai piani per dividere l’Iraq
TEHERAN – L’Iran reagirà “con forza” a qualsiasi piano che mira a dividere l’Iraq, Paese vicino e confinante con la Repubblica Islamica, dove sciiti, sunniti e curdi hanno sempre convissuto in pace per secoli.
Così Ali Akbar Velayati, ex ministro degli Esteri iraniano, oggi a capo del Centro di Ricerche strategiche dell’ente che individua gli interessi strategici del paese, come riporta l’agenzia di stampa ufficiale “Irna”.
Commentando le dichiarazioni del comando Usa in Iraq sulla possibile divisione del Paese arabo in tre parti, come scrive Irna, Velayati ha detto che il suo Paese “contrasta nelle parole e nei fatti lo smembramento degli Stati della regione da parte di potenze straniere”, aggiungendo che “sciiti, sunniti e curdi hanno vissuto insieme fianco a fianco per secoli in Iraq” e affronterà con forza a qualsiasi genere di queste misure che causano danni alla regione”.
Per l’ex capo della diplomazia di Teheran, “se non ci fosse stato l’aiuto dell’Iran le probabilità che Baghdad venisse conquistata dall’Isis sarebbero stata molto alta”.
Fonte: Pars Today
Nota: Da svariato tempo, noi ed altri analisti, avvisavamo che le azioni degli USA e della loro coalizione in Iraq erano dirette al principale obiettivo di fare leva sulle divisioni confessionali ed etniche del paese arabo per arrivare ad uno smembramento dell’Iraq e creare delle enclave (sunnita, sciita, curda, ecc..) autonome. In particolare Washington mirava a ridimensionare il potere della maggioranza della popolazione sciita e metterla in contrasto con la parte sunnita e quella curda del paese in modo da evitare che il paese subisca l’influenza dell’Iran, considerato il vero nemico ed antagonista dell’egemonia di USA e di Israele nella regione. La creazione dell’ISIS è stata funzionale per il piano USA ed ha consentito l’intervento della coalizione diretta da Washington ed ha dato il pretesto per potere proporre e spingere le varie fazioni verso una secessione separatista. Questo spiega gli aiuti militari forniti all’ISIS e la passività della coalizione che ha ritardato l’intervento e lasciato correre il traffico di armi e petrolio attraverso la Turchia.
Fonte: controinformazione.info