Secondo lo studio, “si registrano 58 casi di tumore alla tiroide tra minori, di cui 26 confermati e 32 sospettati”.
Gli autori dello studio hanno effettuato “controlli approfonditi su circa 240 mila giovani sotto i 18 anni”, residenti nella prefettura di Fukushima.
I ricercatori hanno reso noto ai media locali di non poter sostenere “con assoluta certezza” che vi sia un “rapporto causa-effetto” tra l’incidente nucleare dell’11 marzo 2011, che provoco’ una fuga radioattiva dalla centrale, e i tumori, perche’ “e’ passato troppo poco tempo (due anni e mezzo) per giustificare la loro insorgenza”.
Tuttavia, sempre secondo gli autori dello studio, “l’esposizione prolungata alle radiazioni, in particolare allo iodio e al cesio 131, nei giorni immediatamente successivi alla catastrofe nucleare, e’ un elemento da valutare con grande attenzione, e che preoccupa la popolazione”. (fonte AFP).
(Notizia dell'agenzia Asca ripresa da internazionale.it)