domenica 16 marzo 2014

Renzi (nel silenzio generale) sta preparando nuove tasse!

Renzi si è presentato agli italiani promettendo che avrebbe ridotto le tasse, in realtà l'unica cosa che è stata ridotta è L'INFORMAZIONE sulle nuove tasse. Il governo sta aumentando le tasse nel silenzio quasi totale dei media, che se ne parlano, in molti casi, lo fanno "a pagina 39"...

L'aumento delle accise sul carburante di pochi giorni fa e l'aumento della TASI - una vera e propria batosta - sono passati in sordina, in attesa delle tasse sui risparmi annunciati sin dall'inizio del mandato dal delfino renziano Delrio, mentre Renzi parlava di "ridurre le tasse" e "aumentare gli stipendi" a suon di slide propagandistiche.

Ma non è finita qui: il governo vuole ELIMINARE LE DETRAZIONI, ovvero gli sconti per chi ha il coniuge a carico, una decisione che graverà sulle famiglie monoreddito...

E vogliono mantenere la "tassa di concessione governativa" sui telefoni cellulari, di cui era prevista l'abolizione.

Redazione Informatitalia

di seguito il comunicato del Gruppo parlamentare M5s

"In commissione telecomunicazioni abbiamo discusso della tanto contestata tassa di concessione governativa (TCG) sui telefoni cellulari. Se passerà questa norma "vergogna" gli italiani continueranno a pagare un'imposta annua di 62 euro per il solo fatto di possedere un cellulare e se sei un imprenditore l'imposta lievita a 155 euro. Alla faccia della promessa di riduzione delle tasse sbandierata dal nuovo Esecutivo. Il Governo Renzi e la sua maggioranza ha dato il parere favorevole a questa norma volta a condizionare la decisione della Suprema Corte di Cassazione in merito alla legittimità della tassa di concessione governativa sui telefoni cellulari. La norma interpretativa da noi contestata in commissione equipara il cellulare, anche se loro lo chiamano "apparecchiatura terminale per il servizio radiomobile terrestre di comunicazione" alle stazioni radioelettriche su cui si applica la tassa. Inoltre nella relazione non ci convincono le cifre dell'eventuale ammanco, infatti il Governo stima 8 miliardi mentre la sezione tributaria della Corte di Cassazione parla di 3 miliardi e mezzo. Questa tassa crea anche una differenza incomprensibile tra chi usa il cellulare con contratti post-pagati, che è soggetto al pagamento, mentre chi preferisce i contratti pre-pagati è esente, visto che gli utenti fanno uso del medesimo strumento, non capisco il motivo di questa differenza, non sarebbe meglio eliminarla a entrambi? Come peraltro il governo si era impegnato a fare approvando un ordine del giorno al Senato che prevedeva appunto l'abrogazione di questa contestata e tanto odiata tassa!"


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