giovedì 11 settembre 2014

La Germania “stampa moneta” emettendo titoli di debito a tasso zero!

La Germania “stampa moneta” emettendo titoli di debito per 5 miliardi a tasso zero. E con più soldi rilancia lo sviluppo

Di Stefano Di Francesco per ioamolitalia.it


La Germania “stampa moneta” emettendo titoli di debito per 5 miliardi a tasso zero. E con più soldi rilancia lo sviluppo



Questa è una di quelle notizie che non leggerete mai da nessuna parte. Nessun telegiornale, giornale e sito istituzionale italiano la riporterà e se mai dovesse farlo, non ne evidenzierà la reale portata.
La notizia è questa, pubblicata sul Wall Street Journal del 19 Agosto: Germany Set to Issue Bonds at 0% as Investors Seek Refuge.
“The German Finance Agency Tuesday set a 0% coupon–or fixed annual interest payment–on the two year Treasury notes, known as Schatz, of which it aims to sell an initial €5 billion ($6.69 billion)”.
La Germania ha emesso 5 miliardi di bond (Schatz) al mirabile tasso dello 0%!!! In altri termini, emettere debito a tasso zero, equivale a “stampare moneta”!!!
Questa manovra consentirà alla Germania di ridurre il proprio debito e di conseguenza, l’importo degli interessi passivi sullo stesso. Il che significa lasciare nelle tasche dei cittadini tedeschi una maggior quota di reddito disponibile con cui stimolare la domanda interna.
Infatti, se la Germania proseguisse nell’emettere titoli al tasso dello 0%, si determinerebbe la seguente situazione:
Crescita PIL Germania > Tasso d’indebitamento Germania
1,65 > 0 , per cui il debito teutonico si ridurrebbe dell’1,65% ogni anno. Altro che storie! Da noi il debito continua inesorabilmente a salire del 3% l’anno e loro invece lo riducono! Questo spread, ben più importante di quello enfatizzato dai media, è di 465 punti base!!
Cerchiamo di spiegare perché la Germania emettendo debito su cui non paga interesse, è come se stampasse moneta (per inciso, non erano i tedeschi i più grandi nemici della stampa di moneta per paura dell’inflazione??!,…avranno cambiato idea…mah..misteri del cosmo!)
Questa bella notizia dalla Germania, ci consente di tornare a spiegare da una differente prospettiva cosa sia in realtà il "debito pubblico", cioè una passività dello Stato verso il settore privato, su cui paga un interesse. Ma anche la moneta comunemente intesa, la banconota o il saldo di conto corrente (nella misura in cui è convertibile in banconote) è anch’essa una passività dello Stato, solo che non paga interesse.
Ergo: debito pubblico e moneta sono equivalenti e lo Stato può scegliere di emettere l’uno o l’altro, indifferentemente.
Il debito pubblico e "la moneta" sono equivalenti, perché il credito (debito) che le banche creano, alla fine ha valore in quanto promette di essere scambiato, su richiesta, in moneta emessa dallo Stato (ad esempio, se ci rechiamo al bancomat per un prelievo, il nostro saldo o parte di esso, viene corrisposto in denaro contante).

In un mondo come quello degli ultimi anni in cui il debito pubblico paga quasi 0% (accade per gli Usa, Giappone, ora in Germania), la distinzione tra debito pubblico e moneta scompare del tutto perché sono in realtà all’origine la stessa cosa, due passività dello Stato.

E che la quantità di moneta (contante o credito) sia fondamentale per la crescita dell’economia e dunque per consentire la sostenibilità del debito, lo si comprende dai seguenti grafici:
In appena 6 anni, tra Italia e Germania, si è creato un gap del 30% nella quantità di moneta M3 presente nell’economia.
Bisogna capire che la quantità di moneta conta eccome nel permettere al sistema economico di crescere, come spiegava Milton Friedman nel 1948 (e come ripetono oggi Mosler, Werner, Lucas, Woodford, Keen,…) mentre invece per i vari Draghi, Padoan, Giavazzi, Alesina e praticamente il restante 90% degli esperti economici, la moneta è irrilevante, perché questa si produce miracolosamente quando l'economia cresce...(e se non cresce è sempre per qualche motivo "reale").

Friedman, quando nel 1948 i tassi di interesse nel mondo occidentale erano tutti vicino a 0% (come oggi) e si parlava allora (come oggi) di una stagnazione globale, affermava che:
“Se il volume di investimenti che dà la piena occupazione è inferiore al volume di risparmi che sono generati a questo livello di reddito e di prezzi... allora... quello che occorre è un livello di deficit (pubblico) tale da compensare la moneta tesaurizzata e non spesa.. .L'aumento della quantità di moneta che seguirebbe a questo deficit pubblico farebbe aumentare la posizione finanziaria del pubblico e poi anche la frazione di reddito che viene spesa... e ci sarebbe poi anche un aumento dei prezzi e del reddito e prodotto nazionale monetario e una graduale riduzione poi del deficit..."
Fin quando si continuerà a tagliare i deficit, con la scusa della riduzione del debito, del rispetto degli imbecilli parametri dei Trattati, non ci sarà salvezza per il nostro Paese. E’ l’intero sistema bancario che oggi di fatto crea la moneta, che deve essere cambiato, prima di ogni altra riforma, prima di ogni altra nuova legge.
Le tanto invocate riforme renziane, il Senato, la modifica all’art.18, la legge elettorale, l’evasione e la corruzione, la casta e le sua prebende, non c’entrano un fico secco con la triste ed ingloriosa fine del sistema produttivo e sociale italiano e non faranno altro che peggiorare la situazione economica dei cittadini italiani.
di Stefano Di Francesco
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LA GERMANIA SI FINANZIA A COSTO ZERO: COME UN PAESE CHE POSSIEDE LA SOVRANITA' MONETARIA; ovviamente solo in parte, ma anche quando emette titoli di stato sul mercato, corrisponde un tasso di interesse MOLTO PIU' BASSO di quello dell'Italia; se non riescono a collocarli, questi vengono ritirati in blocco dalla Deutsche Bundesbank (Banca Federale Tedesca) COSA CHE NON E' CONSENTITA A NESSUNO IN EUROPA, AD ECCEZIONE DELLA GERMANIA !!! COME POSSIAMO PARLARE DI EUROPA UNITA QUANDO I PAESI MEMBRI NON HANNO GLI STESSI LIVELLI DI PRIVILEGIO E LE STESSE REGOLE? QUANDO I PAESI MEMBRI PAGANO TASSI D'INTERESSE MOLTO DIVERSI?!? 

Quando lo spread era a quota 500, nel 2011, l'Italia pagava un tasso del 6% sui titoli di stato, contro l'1% della Germania! Una differenza incredibile, che colloca fuori mercato il nostro paese e le nostre aziende, che durano fatica per accedere al credito e quando ci riescono, pagano interessi spropositati.

Staff nocensura.com

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