giovedì 31 marzo 2016

Le ultime parole del soldato russo Prokhorenko, eroe anti ISIS


Stanno commuovendo il mondo, con attestati di stima provenienti da tutte le forze armate del pianeta, le ultime parole di Alexander Prokhorenko, 25 anni, lo specnaz che ha diretto su di sé gli aerei russi per evitare di farsi catturare dalle forze nemiche dello Stato islamico che lo avevano ormai circondato.

© Photo:  twitter/@AlphaSpecnaz
© Photo: twitter/@AlphaSpecnaz
Ecco la trascrizione degli ultimi istanti di vita di Alexander Prokhorenko diramate dal Ministero della Difesa russo.
Prokhorenko: “Non posso lasciare la mia posizione. Mi hanno circondato e si avvicinano. Vi prego sbrigatevi”.
Comandante: “Procedi verso la linea di estrazione, ripeto linea verde, linea verde. Vai nella zona sicura”.
Prokhorenko: “Negativo, non posso. Sono ovunque, è la fine. E’ la fine. E’ la fine…richiedo attacco aereo sulla mia posizione. Dite alla mia famiglia che li amo e che sono morto combattendo per la mia patria. Eseguite l’attacco, vi prego”.
Comandante: “Negativo, ripiega sulla linea verde, questo è un ordine”.
Prokhorenko: “Non posso. Comandante, sono circondato. Sono ovunque, non voglio che mi prendano, faranno di me ogni cosa. Vi prego fatemi morire con dignità e che possa portarmi dietro tutti questi bastardi. Vi prego è la mia ultima volontà, io sono già morto. Vi prego, non posso resistere a lungo”.
Comandante: ”… Alexander …conferma la tua richiesta”.
Ufficiale: “Mi hanno ormai raggiunto, non ho più munizioni. Grazie comandante, dite alla mia famiglia che li amo, che ho lottato fino alla fine. Vi prego, prendetevi cura della mia famiglia, vendicate la mia morte, vendicatemi. Addio comandante, dite alla mia famiglia che li ho sempre amati.”
Comandante: “….”
Le forze speciali russe non sono autorizzate a farsi catturare vive dal nemico. Il presidente Vladimir Putin presenzierà personalmente sia ai funerali di Stato, consegnando all’eroe la più alta onorificenza del Paese che alla solenne cerimonia privata riservata esclusivamente agli specnaz in un luogo segreto. (il Giornale)

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