venerdì 18 novembre 2016

Come fregare Mosca. La Polonia si prepara a un disastro ambientale nel Baltico





Per dimostrare ancora una volta la sua indipendenza da Mosca, Varsavia si prepara a riversare acqua di mare in una baia di acqua dolce che condivide con la Russia. Sarà una rivincita veramente piccola, visto che sia i pesci della costa russa, sia quelli della costa polacca moriranno.
Jaroslaw Kaczynski, leader in Polonia dallo scorso anno con il partito "Diritto e giustizia", era già abbastanza ambiguo da tutti i punti di vista, per le riforme che il suo partito stava mettendo in atto nella politica polacca. Ora vuole anche mettersi al posto della natura. Come riferiscono i media, Kaczynski ha annunciato che entro il 2020, al massimo entro il 2022, la Polonia scaverà un canale attraverso la striscia di terra baltica, che in Polonia chiamano Vislinskoj. Questa stretta striscia di terra separa dal mar Baltico per alcune decine di chilometri la baia di Kaliningrad. Kaczynski ha dichiarato che non presterà alcuna attenzione alle obiezioni russe. La baia, questa stretta striscia di terra, è divisa in parti quasi uguali tra la Russia e la Polonia. Ed è ovvio che la Russia farà le sue obiezioni. Il fatto è che Kaliningrad si trova in una baia naturale, dove l'acqua è dolce perché in essa sfociano le acque dei fiumi. Grazie ai fiumi, il livello dell'acqua nel golfo è più alto che in mare. Pertanto, essendo la baia situata più a nord rispetto al golfo del Baltico, l'acqua che vi si riversa è quella dolce mentre quella salata entra solo in piccole quantità. Vivono nel golfo decine di specie di pesci, piante e animali che per molti secoli si sono adattate a quel tipo di acqua. Non è difficile intuire cosa accadrà se un canale immetterà acqua salata: le alghe e i pesci moriranno. I pescatori e gli abitanti delle città polacche della costa meridionale della baia stanno già protestando,  perché saranno loro, dopo l'attuazione del progetto, a dover raccogliere le carcasse dei pesci morti sulla sabbia, loro a dover sentire la puzza delle alghe in decomposizione. Per Varsavia invece questa è una questione di principio. Perché la Polonia sarà in grado di dimostrare la sua piena indipendenza dalla Russia in questo modo. Perché per ora il passaggio nello stretto è controllato dalla Russia. Alla domanda come scavalcare la Russia il partito Diritto e Giustizia ha trovato una soluzione ed ecco, il canale è pronto! Quello che forse Varsavia ha in mente è di creare nella parte polacca della baia un porto militare per correre al tribunale della NATO e chiedere: la baia è adatta per le grandi navi, quelle basse e larghe? Oppure si tratta solo "uccidere" la baia, esclusivamente per fare dispetto alla Russia. I problemi locali, della popolazione polacca e delle sue proteste, ai politici polacchi non interessano, le ignorano, e non prevedono di rendere pubblico il dibattito sulla questione della costruzione del canale. Secondo le prime stime, il bilancio deve essere di circa un quarto di miliardo di euro. E le conseguenze previste sono il disastro ambientale che russi e polacchi dovranno dividere a metà. Perché non solo i pesci dei polacchi, ma anche quelli dei loro vicini russi, moriranno. Che piccola consolazione.

Fonte: sputniknews.com


L’Isis proibisce ai suoi terroristi di attaccare aerei della Coalizione Usa





MOSUL – Nella città irachena di Bakhdida, Ninive, liberata dai terroristi, è stato trovato un documento che conferma il divieto del Daesh di attaccare qualsiasi tipo di aerei della Coalizione Usa nei cieli di Mosul e dei suoi sobborghi.
Il documento è stato scoperto dai soldati delle Unità di protezione della pianura di Ninive. Nel centro di una città a sud-est di Mosul, vicino al cosidetto “centro di arruolamento”, è stato trovato su una bacheca questo decreto per tutti i militanti del Daesh:
“E’ categoricamente proibito di abbattere con ogni tipo di arma qualsiasi aereo in volo, a prescindere dall’altezza del volo, anche se un aereo atterra sui tetti di case”. Il documento è sottoscritto da uno dei capi locali del Daesh, battezzato Abu Muawia. I centri di arruolamento erano stati organizzati dai terroristi per addestrare i futuri terroristi.
“Va messo in rilievo che la competenza di effettuare raid aerei contro il Daesh a Ninive appartiene [rigorosamente] alla Coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti, che è stata più volte accusata di attacchi aerei contro le “Milizie popolari” e l’esercito iracheno, nonché di aver fornito aiuti umanitari puntualmente finiti nelle mani dei terroristi”.

Documento dell'ISIS
Documento dell’ISIS

Iran: reagiremo con forza ai piani per dividere l’Iraq
TEHERAN – L’Iran reagirà “con forza” a qualsiasi piano che mira a dividere l’Iraq, Paese vicino e confinante con la Repubblica Islamica, dove sciiti, sunniti e curdi hanno sempre convissuto in pace per secoli.
Così Ali Akbar Velayati, ex ministro degli Esteri iraniano, oggi a capo del Centro di Ricerche strategiche dell’ente che individua gli interessi strategici del paese, come riporta l’agenzia di stampa ufficiale “Irna”.
Commentando le dichiarazioni del comando Usa in Iraq sulla possibile divisione del Paese arabo in tre parti, come scrive Irna, Velayati ha detto che il suo Paese “contrasta nelle parole e nei fatti lo smembramento degli Stati della regione da parte di potenze straniere”, aggiungendo che “sciiti, sunniti e curdi hanno vissuto insieme fianco a fianco per secoli in Iraq” e affronterà con forza a qualsiasi genere di queste misure che causano danni alla regione”.

Iraq mappa divisione
Iraq mappa divisione

Per l’ex capo della diplomazia di Teheran, “se non ci fosse stato l’aiuto dell’Iran le probabilità che Baghdad venisse conquistata dall’Isis sarebbero stata molto alta”.
Fonte: Pars Today
Nota: Da svariato  tempo, noi ed altri analisti, avvisavamo che   le azioni degli USA e della loro coalizione in Iraq erano dirette al principale obiettivo di fare leva sulle divisioni confessionali ed etniche del paese arabo per arrivare ad uno smembramento dell’Iraq  e creare delle enclave (sunnita, sciita, curda, ecc..) autonome. In particolare Washington mirava a ridimensionare il potere della maggioranza della popolazione sciita e metterla in contrasto con la parte sunnita e quella curda del paese in modo da evitare che il paese subisca l’influenza  dell’Iran, considerato il vero nemico ed antagonista dell’egemonia di USA e di Israele nella regione. La creazione dell’ISIS è stata funzionale per il piano USA ed ha consentito l’intervento della coalizione diretta da Washington  ed ha dato il pretesto per potere proporre e spingere le varie fazioni verso una secessione separatista. Questo spiega gli aiuti militari forniti all’ISIS e la passività della coalizione che ha ritardato l’intervento e lasciato correre il traffico di armi e petrolio attraverso la Turchia.

Fonte: controinformazione.info


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