venerdì 18 novembre 2016

Come fregare Mosca. La Polonia si prepara a un disastro ambientale nel Baltico





Per dimostrare ancora una volta la sua indipendenza da Mosca, Varsavia si prepara a riversare acqua di mare in una baia di acqua dolce che condivide con la Russia. Sarà una rivincita veramente piccola, visto che sia i pesci della costa russa, sia quelli della costa polacca moriranno.
Jaroslaw Kaczynski, leader in Polonia dallo scorso anno con il partito "Diritto e giustizia", era già abbastanza ambiguo da tutti i punti di vista, per le riforme che il suo partito stava mettendo in atto nella politica polacca. Ora vuole anche mettersi al posto della natura. Come riferiscono i media, Kaczynski ha annunciato che entro il 2020, al massimo entro il 2022, la Polonia scaverà un canale attraverso la striscia di terra baltica, che in Polonia chiamano Vislinskoj. Questa stretta striscia di terra separa dal mar Baltico per alcune decine di chilometri la baia di Kaliningrad. Kaczynski ha dichiarato che non presterà alcuna attenzione alle obiezioni russe. La baia, questa stretta striscia di terra, è divisa in parti quasi uguali tra la Russia e la Polonia. Ed è ovvio che la Russia farà le sue obiezioni. Il fatto è che Kaliningrad si trova in una baia naturale, dove l'acqua è dolce perché in essa sfociano le acque dei fiumi. Grazie ai fiumi, il livello dell'acqua nel golfo è più alto che in mare. Pertanto, essendo la baia situata più a nord rispetto al golfo del Baltico, l'acqua che vi si riversa è quella dolce mentre quella salata entra solo in piccole quantità. Vivono nel golfo decine di specie di pesci, piante e animali che per molti secoli si sono adattate a quel tipo di acqua. Non è difficile intuire cosa accadrà se un canale immetterà acqua salata: le alghe e i pesci moriranno. I pescatori e gli abitanti delle città polacche della costa meridionale della baia stanno già protestando,  perché saranno loro, dopo l'attuazione del progetto, a dover raccogliere le carcasse dei pesci morti sulla sabbia, loro a dover sentire la puzza delle alghe in decomposizione. Per Varsavia invece questa è una questione di principio. Perché la Polonia sarà in grado di dimostrare la sua piena indipendenza dalla Russia in questo modo. Perché per ora il passaggio nello stretto è controllato dalla Russia. Alla domanda come scavalcare la Russia il partito Diritto e Giustizia ha trovato una soluzione ed ecco, il canale è pronto! Quello che forse Varsavia ha in mente è di creare nella parte polacca della baia un porto militare per correre al tribunale della NATO e chiedere: la baia è adatta per le grandi navi, quelle basse e larghe? Oppure si tratta solo "uccidere" la baia, esclusivamente per fare dispetto alla Russia. I problemi locali, della popolazione polacca e delle sue proteste, ai politici polacchi non interessano, le ignorano, e non prevedono di rendere pubblico il dibattito sulla questione della costruzione del canale. Secondo le prime stime, il bilancio deve essere di circa un quarto di miliardo di euro. E le conseguenze previste sono il disastro ambientale che russi e polacchi dovranno dividere a metà. Perché non solo i pesci dei polacchi, ma anche quelli dei loro vicini russi, moriranno. Che piccola consolazione.

Fonte: sputniknews.com


L’Isis proibisce ai suoi terroristi di attaccare aerei della Coalizione Usa





MOSUL – Nella città irachena di Bakhdida, Ninive, liberata dai terroristi, è stato trovato un documento che conferma il divieto del Daesh di attaccare qualsiasi tipo di aerei della Coalizione Usa nei cieli di Mosul e dei suoi sobborghi.
Il documento è stato scoperto dai soldati delle Unità di protezione della pianura di Ninive. Nel centro di una città a sud-est di Mosul, vicino al cosidetto “centro di arruolamento”, è stato trovato su una bacheca questo decreto per tutti i militanti del Daesh:
“E’ categoricamente proibito di abbattere con ogni tipo di arma qualsiasi aereo in volo, a prescindere dall’altezza del volo, anche se un aereo atterra sui tetti di case”. Il documento è sottoscritto da uno dei capi locali del Daesh, battezzato Abu Muawia. I centri di arruolamento erano stati organizzati dai terroristi per addestrare i futuri terroristi.
“Va messo in rilievo che la competenza di effettuare raid aerei contro il Daesh a Ninive appartiene [rigorosamente] alla Coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti, che è stata più volte accusata di attacchi aerei contro le “Milizie popolari” e l’esercito iracheno, nonché di aver fornito aiuti umanitari puntualmente finiti nelle mani dei terroristi”.

Documento dell'ISIS
Documento dell’ISIS

Iran: reagiremo con forza ai piani per dividere l’Iraq
TEHERAN – L’Iran reagirà “con forza” a qualsiasi piano che mira a dividere l’Iraq, Paese vicino e confinante con la Repubblica Islamica, dove sciiti, sunniti e curdi hanno sempre convissuto in pace per secoli.
Così Ali Akbar Velayati, ex ministro degli Esteri iraniano, oggi a capo del Centro di Ricerche strategiche dell’ente che individua gli interessi strategici del paese, come riporta l’agenzia di stampa ufficiale “Irna”.
Commentando le dichiarazioni del comando Usa in Iraq sulla possibile divisione del Paese arabo in tre parti, come scrive Irna, Velayati ha detto che il suo Paese “contrasta nelle parole e nei fatti lo smembramento degli Stati della regione da parte di potenze straniere”, aggiungendo che “sciiti, sunniti e curdi hanno vissuto insieme fianco a fianco per secoli in Iraq” e affronterà con forza a qualsiasi genere di queste misure che causano danni alla regione”.

Iraq mappa divisione
Iraq mappa divisione

Per l’ex capo della diplomazia di Teheran, “se non ci fosse stato l’aiuto dell’Iran le probabilità che Baghdad venisse conquistata dall’Isis sarebbero stata molto alta”.
Fonte: Pars Today
Nota: Da svariato  tempo, noi ed altri analisti, avvisavamo che   le azioni degli USA e della loro coalizione in Iraq erano dirette al principale obiettivo di fare leva sulle divisioni confessionali ed etniche del paese arabo per arrivare ad uno smembramento dell’Iraq  e creare delle enclave (sunnita, sciita, curda, ecc..) autonome. In particolare Washington mirava a ridimensionare il potere della maggioranza della popolazione sciita e metterla in contrasto con la parte sunnita e quella curda del paese in modo da evitare che il paese subisca l’influenza  dell’Iran, considerato il vero nemico ed antagonista dell’egemonia di USA e di Israele nella regione. La creazione dell’ISIS è stata funzionale per il piano USA ed ha consentito l’intervento della coalizione diretta da Washington  ed ha dato il pretesto per potere proporre e spingere le varie fazioni verso una secessione separatista. Questo spiega gli aiuti militari forniti all’ISIS e la passività della coalizione che ha ritardato l’intervento e lasciato correre il traffico di armi e petrolio attraverso la Turchia.

Fonte: controinformazione.info


martedì 4 ottobre 2016

La Russia sta preparando enormi rifugi di fronte alla possibilità di una guerra termo nucleare con gli USA




In Russia si stanno realizzando enormi bunkers antinucleari a Mosca, capaci di ospitare fino a 12 milioni di persone, mentre Putin si prepara ad una possibile guerra nucleare con gli USA.
I giganteschi rifugi, la cui costruzione è stata rivelata il venerdì dai funzionari russi, sono una risposta alla recente escalation di tensioni ed accuse tra Mosca e Washington per causa del conflitto in Siria, come ha riferito oggi il giornale britannico Express.
In concreto, entrambi i paesi si sono scambiati accuse sul fallimento della tregua che era stata proclamata per una settimana in Siria. Secondo Washington, Mosca non aveva preso le misure adeguate per far cessare l’offensiva dell’Esercito siriano contro i terroristi in Aleppo, mentre la Russia denuncia che gli statunitensi non sono stati capaci di separare i terroristi dall’opposizione.
“La cooperazione in Siria è stato l’ultimo e migliore colpo dell’Amministrazione Obama per prevenire la spirale discendente delle relazioni bilaterali con la Russia”, ha stimato un vecchio esperto della Casa Bianca,  Andrew Wiess S..
Tuttavia il canale TV russo Zvezda ha avvisato i suoi cittadini che “gli schizofrenici dell’America stanno affilando le armi nucleari contro Mosca”, ha aggiunto il giornale britannico.

Il giornale commenta che il presidente della Russia, Vladimir Putin, avrebbe ordinato lo scorso mese la costruzione di una installazione di 400.000 miglia quadrate in una regione appartata dei Monti Urali, considerati la frontiera naturale tra l’Europa e l’Asia, da dove potrebbe dirigere il conflitto nucleare.
Putin ha firmato il Lunedì un decreto con cui ha sospeso il trattato sulla riconversione del plutonio militare in combustibile nucleare di uso pacifico nel considerare che Washington minaccia la stabilità strategica tra le due potenze e non ha intenzione di adempiere agli accordi precedenti.
Una guerra tra gli USA e la Russia potrebbe provocare una catastrofe, visto che la Russia mantiene nei suoi arsenali più armi nucleari che non gli USA, con 8.400 testate nucleari, di fronte alle 7.500 di cui dispongono gli USA.
Nota: Naturalmente una eventuale guerra USA- Russia coinvolgerebbe pesantemente l’Europa ed in particolare tutti i paesi dove vi sono numerose basi militari USA-NATO, in particolare i paesi dell’Est, la Romania, il Kosowo, la Bulgaria ed i paesi baltici, oltre alla Germania,  all’Italia, alla Francia ed alla Gran Bretagna, tutti paesi inclusi nell’alleanza NATO di cui gli USA si servono come proprio braccio militare per attuare le proprie politiche e finalità geopolitiche estese in varie regioni del mondo, dal Medio Oriente all’Afghanistan.
Il problema dell’appartenenza alla NATO e dei rischi che questo comporta non viene minimamente dibattuto nei paesi europei, visto che tutti i governi europei sono totalmente asserviti alle politiche dettate dagli USA e neanche le forze di (apparente) opposizione sono sensibilizzate al problema di una alleanza che, da difensiva (ai tempi della guerra fredda ed dell’URSS) ogi è divenuta strumento di espansionismo di una politica aggressiva degli USA, come dimostrato dalle ultime guerre volute da Washington in Afghanistan, Iraq, Libia, Siria, ecc…
Tutte guerre combattute con il pretesto della lotta al terrorismo che hanno ottenuto il risultato opposto: massima espnsione dei gruppi terorristi e destabilizzazione e caos portato in tutti i paesi dove vi è stato un intervento occidentale.
Traduzione, sintesi e nota: Luciano Lago

Da controinformazione.info

“Viva l’oligarchia!”: il clamoroso (ma sincero) editoriale di Scalfari




di Adriano Scianca
Roma, 4 ott – Gli anziani, a volte, dicono cose che ci lasciano di stucco. In taluni casi è perché non hanno più niente da perdere e possono permettersi di dire la verità, in altri è perché sono un po’ rimbambiti. Nel caso di Eugenio Scalfari c’è la tentazione di pensare che siano vere entrambe le cose, sia detto con il rispetto che si deve a colui che è pur sempre stato un ex caporedattore di Roma Fascista. Il suo editoriale di qualche giorno fa sul referendum costituzionale, e più precisamente sul dibattito televisivo tra Renzi e Zagrebelsky, è stato illuminante.
Il costituzionalista, in quella trasmissione, ha rimproverato al premier di voler modificare l’assetto istituzionale italiano in senso oligarchico. Una osservazione che non è andata giù a Scalfari: “L’oligarchia – ha tuonato – è la sola forma di democrazia, altre non ce ne sono salvo la cosiddetta democrazia diretta, quella che si esprime attraverso il referendum.
Pessimo sistema è la democrazia diretta. La voleva un tempo Marco Pannella, oggi la vorrebbero i 5 Stelle di Beppe Grillo”. Come, come? L’oligarchia è la sola forma di democrazia? Ma quindi la critica alla democrazia vecchia di due secoli che le rimproverava proprio di essere un finto sistema partecipativo aveva ragione? È una notizia. O, almeno, è una notizia che lo dica Scalfari. Ma non è un lapsus occasionale. Tutto l’articolo parla di questo.
Secondo Scalfari, “l’oligarchia è la classe dirigente, a tutti i livelli e in tutte le epoche”. Segue pistolotto su Platone, Pericle, le Repubbliche marinare, i Comuni, la Dc, il Pci (è peraltro curioso difendere la democrazia citando Platone, che Popper trattò più o meno da nazista – e i nazisti pure).
Arriva poi il rimprovero bonario all’amico: “Caro Zagrebelsky, oligarchia e democrazia sono la stessa cosa e ti sbagli quando dici che non ti piace Renzi perché è oligarchico. Magari lo fosse ma ancora non lo è. Sta ancora nel cerchio magico dei suoi più stretti collaboratori. Credo e spero che alla fine senta la necessità di avere intorno a sé una classe dirigente che discuta e a volte contrasti le sue decisioni per poi cercare la necessaria unità d’azione. Ci vuole appunto un’oligarchia”.
Bene. Se non altro da oggi affronteremo un nemico che non indossa più maschere di bellezza. Viva la sincerità (e la vecchiaia).



lunedì 19 settembre 2016

Secondo il Dr. Leonard Coldwell “Qualsiasi tipo di Cancro può essere curato.”




Il Dr. Leonard Coldwell sostiene che qualsiasi tipo di cancro può essere curato in solo 2-6 settimane. 

HAI MAI SENTITO PARLARE DEL DR. LEONARD COLDWELL?

“Mia nonna è morta di cancro quando avevo solo 12 anni. Questa esperienza ha cambiato completamente la mia visione della vita. Ha scoperto il suo tumore per caso, ma da quel giorno ho visto mia nonna avvicinarsi sempre di più alla morte. Moltissimi di voi avranno già vissuto un’esperienza simile – un amico, un membro della famiglia, un figlio, un genitore – quindi saprete che è un’esperienza davvero molto dolorosa e purtroppo la lista va avanti e avanti. Non si sa quando sarà la prossima vittima di cancro.”
Il Dr. Leonard Coldwell ha curato più di 35.000 pazienti. Come potrai vedere facendo delle ricerche, il suo sito web è stato bloccato dal governo federale, a causa del suo enorme successo nel trattamento del cancro!
“Senza chemioterapia e nessun contatto con le radiazioni, ovviamente, il cancro può essere curato nella maggior parte dei pazienti. So che posso guarire un paziente in poche settimane, forse in alcuni mesi. Ma a causa delle multinazionali, delle persone che traggono profitto dai pazienti affetti dal cancro e a causa della legge, legalmente non sono autorizzato a dire a nessuno cosa fare o cosa non fare”.
La situazione attuale come sottolinea il Dr. Coldwell:
“L’assistenza sanitaria e l’industria farmaceutica guadagna milioni e milioni di dollari attraverso l’industria del cancro. Questa situazione rende i legislatori autorizzati a fare leggi che ci uccideranno, e anziché proteggerci impediranno un giusto trattamento per questa malattia mortale. Essi non solo vi faranno del male, ma renderanno la malattia ancora più lunga e dolorosa con continui trattamenti “medici” velenosi. La nostra esperienza dimostra che qualsiasi tipo di cancro può essere trattato in 2-16 settimane, ma ci sono tipi di cancro che possono essere trattati anche in alcuni minuti.
Qualsiasi medico in tutto il mondo, con almeno 20 anni di pratica, è stato testimone di casi di guarigione spontanea – c’è anche un libro a riguardo: Spontaneous Healing. Dal momento che questo è possibile, bisogna solo trovare un modo per raggiungere questo obiettivo. Molto spesso le persone religiose vanno in qualche luogo sacro per ottenere la guarigione, ma il posto in sé non guarisce, la speranza e l’atteggiamento positivo fanno la guarigione.
In primo luogo, abbiamo bisogno di trattare l’acidità e la tossicità del corpo. Un corpo deve essere ricco di ossigeno, e questo è il motivo principale per cui è fondamentale consumare verdure, vale a dire la clorofilla, cosicché il corpo sia ricco di ossigeno e abbia abbastanza calcio. Inoltre, un’alimentazione corretta con l’integrazione di supplementi alimentari che contengono microelementi può aiutare ad alcalinizzare il corpo. Non appena il corpo si alcalinizza, l’avanzamento del cancro si arresta.
Il corpo deve raggiungere un livello pH di guarigione. Il livello di pH varia da 0 a 14. Il settimo livello è il neutro, e il corpo deve diventare alcalino fino a raggiungere quel livello. 7.36 è un buon livello, ma durante il trattamento, il corpo dovrebbe raggiungere un рН di 7.5 e ancora più alto.
Il Dottor Martin, un mio caro amico tedesco, offre la terapia a più fasi di ossigeno – prende il sangue, lo arricchisce con l’ossigeno ionizzato e lo re-inietta nel corpo, 12 volte; l’effetto finale è che il corpo avrà un sangue completamente nuovo – come il sangue di un neonato. In questo modo viene eliminata l’ipossia, quando il sangue viene estratto dal corpo è quasi di colore nero, ma quando viene re-iniettato è quasi rosa, è come un doping naturale; quando un uomo ha sangue ossigenato nel corpo, si riempie di energia e forza vitale.
L’iniezione “endovenosa” di vitamina C è molto utile. 100 cc ogni giorno, 3 volte a settimana darà risultati sorprendenti. Molto spesso, che ci crediate o no, il tumore scompare in pochi giorni dopo l’iniezione di vitamina C. Dal momento che la vitamina C è molto efficace, questo tipo di iniezione endovenosa viene definita miracolosa.
La vitamina E aiuta principalmente nei casi di problemi legati alla pressione sanguigna – quando è trattata rapidamente ed efficacemente in qualsiasi forma, la vitamina E si è dimostrata in grado di produrre dei risultati sbalorditivi. Ma, la migliore fonte di vitamina E dovrebbe essere una fonte naturale, e non introdotta artificialmente. Secondo uno studio, l’introduzione artificiale di vitamina E si è dimostrata inefficace.
I prodotti chimici non ti aiuteranno con il cancro. La natura è colei che porta tutte queste malattie e la natura di nuovo verrà in soccorso. Sappiamo tutti che il cancro non esisteva 100 anni fa e non ci sono ragioni che esista ora. Abbiamo causato questo grave problema da soli. Come abbiamo detto prima, il miglior modo efficace per sbarazzarsi del cancro è quello di consumare ortaggi biologici freschi e altri cibi crudi freschi. Il mio amico, che è un cuoco, ha scritto un libro su come preparare degli ottimi cibi crudi e sani. Così, basta guardare su internet o in libreria per trovare spunto su ricette e consigli alimentari.
Vorrei sottolineare che, insieme al consumo di cibo crudo, si dovrebbero bere ogni giorno 4 litri di acqua (tranne nei casi in cui il paziente soffre di malattie renali rare), con ½ cucchiaino di sale marino – il sale è necessario per tutte le funzioni del corpo, compresi gli impulsi elettrici, e questo avviene solo con una quantità sufficiente di sale nel corpo. Una carenza di sale crea problemi nel sistema sanguigno. Alcuni dicono che non si deve consumare molto sale in caso di alta pressione sanguigna, ma è esattamente il contrario.
Il problema è il tipo di sale – molto spesso il comune sale da tavola è composto da un terzo di vetro, un terzo di sabbia e un terzo di sale. Il vetro e la sabbia irritano le arterie causando un sanguinamento. Pertanto, il colesterolo si accumula sulle arterie al fine di fermare l’emorragia, in modo che il corpo non muoia per emorragia interna.
Questo è il motivo per cui si dice che il colesterolo provoca la pressione alta ed è il motivo per cui si verifica un restringimento delle arterie. Si tratta di un processo assurdo, dato che non possiamo morire per eccesso di colesterolo, ma da una carenza di colesterolo. Alcune persone hanno 60 di colesterolo, tuttavia sono completamente sane e non hanno mai avuto una malattia nella loro vita.
Molti medici sanno che solo il colesterolo può produrre nuove cellule sane molto velocemente; circa l’87% delle cellule del nostro corpo sono costruite dal colesterolo; nel caso in cui il livello del colesterolo sia basso, il nostro corpo non può produrre nuove cellule.
Si parla di colesterolo cattivo e buono – “HDL” e “LDL”: questo non è il colesterolo – le proteine sono portatrici di colesterolo. Ora iniziamo a capire le parole del Dr. Gary Neal e altri, quando dicono che secondo le statistiche i medici hanno una durata di vita più breve – vivono in media 56 anni, soffrono di alcolismo, fanno uso di droghe, e si registra il più alto tasso di suicidi – è superiore soltanto per gli psichiatri. Tuttavia andiamo a chiedere proprio ai medici come vivere più a lungo una vita più felice e sana. Forse dovremmo cambiare la nostra opinione e incominciare a prenderci cura di noi stessi partendo dalla Natura.
Gli alimenti ricchi di vitamina C: peperoncino, cavoli, broccoli, papaia, fragole, cavolfiore, ananas, kiwi, arancia e limone.
“Che il tuo cibo sia la tua medicina e la tua medicina sia il tuo cibo”. – Ippocrate, Il padre della medicina moderna.
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domenica 18 settembre 2016

QUESTO NON È UN QUESITO, QUESTA È UNA TRUFFA!



Sta cominciando a girare il facsimile della scheda che dovrà essere votata e che contiene il quesito referendario sulla riforma costituzionale.
Questa è la scheda:
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Questo quesito, così come è formulato è una truffa ai danni dei cittadini.
Vero che il quesito riproduce fedelmente il titolo della legge costituzionale approvata dalle Camere, ma correttezza avrebbe voluto che si usasse il metodo della specificazione dei contenuti, come previsto dall’art. 16 L 352/70. Così com’è il quesito da un informazione non corretta e manipolata.
A parte le disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, che ci può stare (anche se in effetti più che superarlo hanno creato un bicameralismo incasinato…) e la dichiarazione di ridurre il numero dei parlamentari, senza badare alla qualità di quelli che mettono in sostituzione, la parte vergognosamente falsa è quella che afferma che le disposizioni sono per “il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni”: qui si parla in pratica di una riduzione del 8% delle spese del Senato, ovvero lo 0,06% delle spese totali dello Stato. Parliamo di un risparmio, al lordo delle minore entrate fiscali di 79 milioni di euro, al netto di 49 milioni di euro, su un bilancio dello Stato di sole spese correnti per il 2016 stimate in 579 miliardi di euro, come risulta dalla tabella del Ministero delle entrate:
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Evidenziare nel quesito questo irrisorio risparmio è totalmente fuorviante per un cittadino che non conosce questi numeri, magari che ha sentito da televisioni compiacenti la Boschi parlare di 500 milioni di risparmio (totalmente falso e smentito dalla stessa Ragioneria dello Stato), nutrito a “Stato ladro” da trasmissioni propagandistiche e che legge solo la frase suggestiva “contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni”. Come se io mi gloriassi di contenere le mie spese familiari perché rinuncio ad un pacchetto di gomme al mese…
Il quesito a parte ciò è comunque suggestivo, poiché prende alcuni aspetti di sicuro richiamo, ancorché sostanzialmente falsi e superficiali ed omette, con il generico richiamo al titolo V, di avvertire i cittadini che si sta ad esempio cercando di smantellare il sistema del decentramento, togliendo materie importanti alla legislazione locale, come la tutela paesaggistica, la salute, l’ordinamento scolastico e soprattutto la sicurezza alimentare, visto che spesso si cercava di preservare le eccellenze e la sicurezza dell’origine locale protetta contro l’attacco dell’Europa asservita alle multinazionali, quella della liceità del Parmesan, tanto per capirci…
Non solo. L’art 117 Cost. prevede anche il superamento da parte dello Stato centrale dell’autonomia legislativa locale, ed il suo scavalcamento, in nome dell'”interesse nazionale”, concetto vago quanto pericoloso, potendosi estendere all’infinito, come ben sanno gli Stati totalitari.
Nulla dice il quesito dell’asservimento all’Unione Europea, attraverso il controllo obbligatorio di conformità della legislazione nazionale a quella comunitaria dato come compito al nuovo Senato ed i vincoli di rispetto incondizionato a tale normativa dati agli Enti locali. Nulla ancora sull’aumento del quorum per il referendum e per la proposizione delle leggi di iniziativa popolare, addirittura quest’ultimo triplicato. Si parla di abolizione del CNEL, ma non si dice che i componenti e coloro che ci lavorano saranno riassorbiti, senza alcun risparmio per le casse dello Stato.
Un quesito vergognoso, dunque, che riproduce un titolo voluto dalla propaganda renziana e che fa strame dell’obiettività che un referendum deve avere per permettere una decisione serena ai cittadini chiamati ad esprimersi su una materia delicata e fondamentale come quella di una riforma costituzionale.
Fa specie che la Corte di Cassazione non abbia avuto nulla da rilevare: certo la nomina degli ultimi Giudici della Corte Costituzionale faceva intuire che c’è una manovra in atto per spostare gli equilibri (ricordo che gli ultimi due si erano espressi a favore del pareggio di bilancio, norma che di fatto impedisce allo Stato di perseguire i compiti a lui affidati dall’art. 3 comma II Cost.), ma permettere che sia dichiarato ammissibile dall’Ufficio Centrale per il referendum un quesito così palesemente di parte e fuorviante è sintomo di un grave vulnus democratico, che la riforma, unità all’effetto perverso dell’Italicum, non potrà che ampliare.
Oltretutto il quesito sembra non perfettamente in linea con quanto previsto dalla citata L. 352/70 che regola l’indizione del referendum costituzionale: l’art. 16 infatti dichiara che il quesito deve essere posto nei seguenti termini: «Approvate il testo della legge di revisione dell’articolo… (o degli articoli …) della Costituzione,
concernente … (o concernenti …), approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero … del … ?»; ovvero (e questo è il metodo che è stato furbescamente scelto): «Approvate il testo della legge costituzionale … concernente … approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero … del … ?». Il quesito approvato dall’Ufficio Centrale sembra comunque tralasciare alcuni di questi elementi ed essere eccessivamente generico.
Adesso si capisce perché la stessa maggioranza ha chiesto il referendum, con procedura totalmente anomala: così ha potuto modellare il quesito sulla sua propaganda e ripetere il titolo chiaramente propagandistico voluto per la riforma costituzionale.
Speriamo comunque che gli italiani vadano oltre il testo del quesito e percepiscano i danni di questa pasticciata, sciatta e pericolosa riforma.


GRAN BRETAGNA, BOOM ECONOMICO SENZA EURO: I PECORONI SIAMO NOI!




L’uscita dalla Ue darà alla Gran Bretagna il più grande boom economico della sua storia dopo l’uscita dallo SME. I coglioni siamo noi Italiani che continuiamo a prendere mazzate dall’Europa, restando zitti come pecoroni!!
Mentre il giorno del referendum sulla permanenza o meno dell’Inghilterra nella Ue si avvicina, sui media nazionali asserviti all’oligarchia Ue ed ai potentati finanziari che la sorreggono, si assiste al proliferare di previsioni apocalittiche più degne dell’anno 1000 che di analisti economici degni di tal nome.
Tralasciando quella secondo cui il salvataggio di Veneto Banca sarebbe a rischio a causa del Brexit (cercate di non ridere troppo forte, per carità), i notiziari nazionali hanno paventato il rischio di crollo del benessere in Inghilterra, del valore della sterlina, disoccupazione galoppante, buco nei conti pubblici, inflazione alle stelle, arrivo delle piaghe d’Egitto di biblica memoria e probabile sbarco di ferocissimi marziani davanti a Buckingham Palace. Ebbene, è tutto falso e lo dimostriamo.
Partiamo da alcuni dati di fatto oggettivi ed incontrovertibili:
  • Disoccupazione UK: 5,1% – Disoccupazione UE: 10,2%
  • Crescita del PIL 4° trimestre 2015 UK: 0,6%  –  Crescita del PIL 4° trimestre 2015 UE: 0,3%
  • Cambio Euro/Dollaro 2015  -13%  –  Cambio Sterlina/Dollaro 2015 -4,83%
Anche uno che non mastichi molto di economia si rende immediatamente conto di come il Regno Unito sia decisamente più in salute della Ue e se poi dovrssimo riferirci alla sola Eurozona, allora si può tranquillamente affermare che la Gran Bretagna è boom economico, rispetto l’asfittica crescita dei Paesi ingabbiati nell’euro, Eurozona che – tra l’altro – proprio oggi l’Ocse denuncia avere il più alto tasso di disoccupazione dell’intero Occidente e dell’Asia. Non so se vi rendete conto della gravità di questo dato: le economie che usano l’euro non producono crescita, producono disoccupati.
Veniamo ora agli scenari apocalittici descritti dalla stampa prezzolata e dai nostri politici filo Ue.
Affermazione: “Se l’Inghilterra dovesse uscire dalla UE, la sterlina subirà una consistente svalutazione che porterà al crollo del PIL”
Smentita: nel 1992 l’Inghilterra, sotto il peso della speculazione messa in atto dal noto squalo della finanza Soros, uscì dallo SME e attuò una pesante svalutazione della propria moneta.
Nel 1993 il PIL dell’Inghilterra crebbe “solo” del 2,6% e l’anno successivo addirittura del 4%! Detto ancora più chiaramente: fu un boom economico enorme che ebbe effetti benefici che durarono molti anni.
Basti sapere che nel 1992, prima della svalutazione, il PIL del Regno Unito crebbe di un misero 0,45% e fu addirittura negativo nel 1991 con un -1,33%.
Quindi, dove sarebbe il rischio di crollo del PIL legato ad una svalutazione della sterlina? Boh, mistero assoluto: difatti le profetesse di sventura si guardano bene dal spiegarlo. Semmai, una svalutazione della sterlina renderebbe più appetibili sui mercati esteri i prodotti made in UK, favorendo le esportazioni.
Affermazione: “Se l’Inghilterra dovesse uscire dalla UE, le sue imprese entreranno in crisi a causa delle sanzioni che Bruxelles applicherà per ritorsione ed i cittadini inglesi si troveranno a non poter acquistare i prodotti europei per i limiti all’export verso l’Ighilterra che verranno attuati.”
Smentita: L’Inghilterra ha una bilancia commerciale negativa per 3.532 miliardi di sterline. Questo significa che importa molto più di quanto esporta e lo fa soprattutto dai paesi ue e dalla Germania in particolare. Ora, se la Ue decidesse di imporre dazi ai prodotti inglesi, la ritorsione si farebbe immediatamente sentire ed a rimetterci non sarebbe certo il Regno di Sua Maestà, dato che potrebbe allargare gli scambi commerciali con il Commonwealth, ma proprio i paesi Ue che entrerebbero immadiatamente in recessione. E primo fra tutti la Germania, che non saprebbe più dove vendere le carriole fumanti di Volkswagen, anche se Schauble potrebbe sempre imporre a italiani e greci l’obbligo di acquistare solo auto tedesche per bilanciare la perdita di fatturato (e il premier non eletto di Palazzo Chigi, siamo certi, aderirebbe con entusiasmo).
Affermazione: se esce dalla Ue, la Gran Bretagna come farà con le fonti d’energia? Il gas dalla Russia arriva in Europa…
Errore clamoroso o disinformazione velenosa, fate voi: il Regno Unito esporta petrolio e gas, non li importa. L’Inghilterra è produttore di prodotti petroliferi, quindi è comunque in una posizione di vantaggio rispetto a tutti gli altri paesi Ue, che invece il petrolio non l’hanno e devono comprarlo… specialmente dalla Gran Bretagna!
Questi pochi esempi – ma ce ne sono molto altri – mostrano come la disinformazione di regime sul Brexit sia arrivata a livelli ignobili. Un po’ come quando i notiziari sovietici trasmettevano le immagini di persone in fila nei Paesi occidentali per andare al cinema spacciandole per poveri in attesa della razione quotidiana di cibo.
Da qualsiasi prospettiva la si guardi, l’applicazione di ritorsioni contro l’uscita dell’Inghilterra dalla Ue porterebbe più danni che vantaggi proprio ai paesi ue e non certo alla “perfida Albione”. Il massimo che gli oligarchi di Bruxelles agli ordini della Merkel possono fare è digrignare i denti e sperare che i loro servi d’Oltremanica riescano a convincere il popolo britannico a votare per la permanenza nella cortina di ferro magari con l’aiutino di “opportuni” scatoloni del “voto per corrispondenza” come accaduto in Austria.
Chiaramente i “mercati” tifano per la permanenza del Regno Unito nella gabbia Ue, perché è più facile corrompere e prezzolare una sola entità di governo che due o molte di più perché, diciamoci la verità, se il Brexit dovesse vincere, referendum analoghi verranno fatti in molti altri paesi del “paradiso sovietico europeista” che non ne possono più di essere sgovernati da un noto alcolizzato succube degli interessi germanici.
Ah, ovviamente nell’italico Stivale tutto tace, del Brexit non si parla e figuriamoci approfondirne i contenuti. Le regole dell’informnazione italiana col sinistro paraocchi sono: sopire, nascondere, minimizzare, depistare, disinformare, falsificare, eludere qualsiasi notizia sulle ragioni del Brexit e sulle sue conseguenze.
E quindi tranquilli, l’Italia rimarrà agganciata al carro tedesco fino all’ultimo, per lo meno fino a quando avremo politici che preferiscono far perdere lo schieramento che dicono di rappresentare (vedi Roma), pur di portarsi a casa un pezzettino di interessi dal ducetto di Pontassieve.
Ma la storia si può solo provare a rallentare, fermare mai. E se si prova a fermarla per troppo tempo, poi gli eventi prendono accelerazioni gigantesche. Si chiamano rivoluzioni.
Un’ultima piccola nota a margine: la produzione industriale britannica è così “succube e schiacciata” dal pericolo del Brexit, che è aumentata del 2% in un solo mese, quello di aprile…
Fonte: www.italianosveglia.com

sabato 3 settembre 2016

Panico referendum, Stiglitz: italiani, se votate crolla l’euro




Joseph Stiglitz, già Premio Nobel per l’economia, dichiara che teme una catastrofe per l’Europa, in particolare per quanto riguarda l’Italia: se vincesse il No nel referendum, potrebbe seguirne il crollo dell’euro. Di conseguenza, invita Renzi a “rinunciare al referendum” disdicendo la consultazione popolare. Stiglitz non è un giurista, dice Aldo Giannuli, ma almeno potrebbe informarsi prima di aprir bocca. Il referendum? Non dipende dalla volontà di Renzi, ma dalla Costituzione: che prevede norme precise in caso di revisioni costituzionali. Referendum confermativo obbligatorio, se la riforma della Carta non è approvata dai 2/3 di ciascuna camera, oppure se ne facciano richiesta 500.000 elettori o il 20% dei parlamentari. «E non è scritto da nessuna parte che possa essere revocato, rinviato o anche solo sospeso», tantomeno dal presidente del Consiglio: «Si chiamerebbe colpo di Stato». Se desse retta a Stiglitz, Renzi «potrebbe essere arrestato per attentato alla Costituzione». Ad allarmare però non è l’ignoranza del Nobel americano, ma il pensiero retrostante: «Se c’è pericolo per gli assetti di potere esistenti, e in particolare quelli monetari, si sospendono le garanzie costituzionali e si toglie la parola all’elettorato».
Così, infatti, avevano già detto «quei due gioielli del pensiero democratico che rispondono ai nomi di Giorgio Napolitano e Mario Monti». Il popolo «non può esprimersi su cose così complesse per le quali non ha le conoscenze necessarie», perché queste cose «le devono decidere le élite, quelli che sanno». E la sovranità popolare sancita dalla Costituzione? «Be’, è un bell’ornamento che fa la sua figura, ma non è che ci dobbiamo proprio credere!». Per Giannuli, «qui sta venendo a galla il carattere elitario, oligarchico e antidemocratico dell’ideologia liberista, e non c’è più neppure il pudore di far finta di dirsi democratici». Certo, l’uscita di Stiglitz rivela il timore della vittoria del No, che ormai «inizia a diventare panico nei salotti buoni di politica e finanza». Renzi sa di rischiare grosso: in caso di vittoria del No, «a “dimetterlo” ci penserebbe il suo partito (e non penso all’inutile Bersani e al decorativo Cuperlo, ma ai ben più fattivi Franceschini, De Luca, Fassino, Rossi) che cercherebbe di mettere insieme i cocci e non trasformare la sconfitta referendaria in una irrimediabile débacle elettorale», scrive Giannuli.
La legislatura potrebbe anche continuare grazie a Mattarella, Franceschini e Berlusconi, che potrebbero dar vita ad un “governo di scopo”. E  il peggioramento della situazione economica, insieme a una «opportunissima bocciatura dell’Italicum da parte della Consulta» darebbero uno strepitoso alibi per farlo. Il “verdetto” della Corte Costituzionale è atteso per il 4 ottobre, ma i giudici potrebbero anche prendere tempo sospendere la decisione: «Se conferma l’Italicum, lo scontro sul referendum si radicalizzerebbe diventando l’ultima spiaggia contro il progetto di regime in atto. Se lo bocciasse, anche solo parzialmente, ci sarebbe un effetto di riflesso sul referendum, delegittimando il progetto renziano». Secondo Giannuli, Renzi «tradisce quella stessa paura che leggiamo nelle parole di Stigliz: non sappiamo se per un qualche sondaggio riservato, se per la previsione di una pronuncia sfavorevole della Corte o se per notizie che fanno temere un disastro bancario in ottobre, ma quello che si capisce è che Renzi cerca (invano, direi) di disinnescare la bomba, ritenendo più probabile la vittoria del No». Intanto, «ringraziamo Stiglitz per averci fornito questa ulteriore riprova sulla natura di questo referendum: uno scontro fra democrazia e oligarchia, senza mediazioni possibili: chi vincerà, chiunque esso sia, non farà prigionieri».


domenica 31 luglio 2016

Perchè gli Usa non sono più in grado di imporre le loro condizioni al mondo?




LONDRA (Pars Today Italian) – Gli Stati Uniti non hanno le risorse economiche e militari per dettare le loro condizioni alla comunità mondiale, le autorità statunitensi dovrebbero passare dalla prassi di “distribuzione dei comandi” alla pianificazione strategica della politica internazionale, scrive la rivista americana “The National Interest”.
Nel XXI secolo la natura e la portata delle sfide sono cambiate: la maggior parte dei conflitti e delle crisi si verifica all’interno degli Stati, non tra i Paesi come accadeva in passato, si afferma nell’articolo. Il terrorismo e le guerre civili sono il problema più sensibile degli obiettivi militari tradizionali. Per i governi diventa sempre più difficile prendere decisioni, dal momento che la situazione politica ed economica si sono complicate.
Gli Stati Uniti continuano ad essere una grande potenza, senza cui è impossibile risolvere i problemi globali, ma “abbiamo bisogno di leader che sappiano guidarci e capaci di sviluppare una strategia”, si afferma nell’articolo. E’ ovvio che da soli gli Stati Uniti non possono affrontare tutti i problemi, pertanto l’America ha bisogno di cercare alleati e di negoziare tenendo conto degli interessi dei partner. Per quanto riguarda la Russia, gli Stati Uniti dovrebbero usare la propria forza per costruire un nuovo rapporto. E’ ovvio che né le sanzioni né la pressione militare occidentale faranno recedere Mosca dalle sue posizioni.
Il nuovo accordo tra la Russia e gli Stati Uniti potrebbe essere vantaggioso per entrambe le parti: l’America riconosce lo status della Russia come “grande potenza”, collaborerà con con Mosca in Siria e in Iraq, così come contribuirà a ripristinare i legami economici con l’Occidente, a condizione che i Paesi Baltici e l’Ucraina non sentano più la minaccia da est, sostiene l’autore dell’articolo.
La Cina resta ancora una sfida per gli Stati Uniti, dal momento che l’influenza di Pechino in Asia è molto più forte rispetto a quella americana. Pechino è superiore ai suoi vicini in termini economici e il contenimento delle sue ambizioni politiche è ancora una sfida importante per Washington. “La triste verità è che è impossibile da non notare: non siamo capaci di usare le nostre capacità per affrontare efficacemente le ardue sfide del mondo moderno” — riassume “The National Interest”.
Fonte: Pars Today

Fonte: controinformazione.info

venerdì 29 luglio 2016

Hillary Clinton promette guerra contro la Siria e l’Iran





La candidata democratica Hillary Clinton inizierebbe una guerra su larga scala in Siria qualora fosse eletta alla Presidenza degli USA. Per questo motivo la candidata del partito verde , Jill Stein, ha esortato i cittadini americani a non votarla e a non appoggiarla. Lo ha detto la Stein ai corrispondenti presenti alla Convention democratica di Philadelfia, nel nord est degli Stati Uniti.
Inoltre ha avvertito che questa non sarebbe l’unica guerra, visto il passato della Clinton e le guerre da lei iniziate (Libia e Siria) e la sua ideologia neocon, senza alcun dubbio, una volta alla presidenza,  lei inizierebbe altre campagne belliche in altre aree del mondo.
La Stein ha segnalato il pericolo che comporterebbe una eventuale presidenza Clinton per gli Stati Uniti e per il mondo ed ha richiamato i simpatizzanti di Senders, pre candidato democratico, a non appoggiare la Clinton per la nomination.  “Mentre Trump loda i dittatori, Hillary prende i loro soldi. Ci possiamo ricordare ancora una volta dei diritti umani in Arabia Saudita?” Ha detto la Stein, accennando agli ingenti  finanziamenti che la Fondazione Clinton ha ricevuto da parte dell’Arabia Saudita. Vedi: Politico.com

Jill Stein rappresentante Green Party
Jill Stein rappresentante Green Party

Gia’ vi erano stati indizi di quali siano i piani della Clinton per la Siria: il Mercoledì’, la portavoce della campagna elettorale della Clinton, James Rubin, ha affermato che gli USA dovrebbero adottare misure militari più’ incisive in Siria per poter influire negli eventuali processi di pace nel paese arabo.
Nello stesso tempo ci sono molti indizi che la Clinton abbia ostacolato il processo di pace in Siria facendo pressione nel 2012 su Kofi Annan, allora inviato speciale ONU in Siria. In questo modo la Clinton impedì’ la fine delle ostilità’ ed ha provocato la continuazione della guerra con il suo bilancio di oltre 400.000 morti, oltre a provocare l’inoperativita’ del 60% degli ospedali del paese arabo, secondo le statistiche dell’ONU.
Un’altra delle “promesse” fatte della Clinton era stata quella di attaccare l’Iran, una promessa fatta per compiacere Israele, l’alleato di ferro degli USA in Medio Oriente, “voglio che gli iraniani sappiano che, con me presidente, attaccheremo l’Iran”, vedi video: AWD News.com
Questo perché, ha giurato la Clinton, “gli Stati Uniti sono al fianco di Israele oggi e per sempre. Abbiamo interessi comuni. Idee comuni. Valori comuni”. Poi, quasi temendo che potessero non crederle: “Io ho una volontà di ferro per mantenere la sicurezza di Israele. Le nostre due nazioni lottano contro una minaccia comune, la minaccia dell’estremismo islamico. Io sostengo fermamente Israele e il suo diritto all’auto- difesa e penso che l’America dovrebbe aiutare questa difesa. Io sono coinvolta ad assicurare che Israele mantenga un vantaggio militare per far fronte a queste minacce (immaginarie, ndr.). Io sono profondamente preoccupata della minaccia crescente che rappresenta Gaza e la campagna di terrore condotta da Hamas”.
La candidata Hillary Clinton aveva fatto queste dichiarazioni , che sono già tutto un programma, nel corso di una riunione selezionata al Dartmounth Cllege, per raccogliere fondi, di fronte agli esponenti della nota lobby.  Chiaramente, i selezionati ascoltatori erano tutti appartenenti alla lobby sionista USA, senza il favore e i soldi della quale nessun candidato ha la minima speranza di vincere le elezioni in Usa.
La Clinton, come noto,  rappresenta al meglio gli interessi di queste lobby e sarebbe pronta a muovere qualsiasi guerra sia giudicata utile a rafforzare la posizione di Israele.
Fonti: Politico.com
Traduzione e sintesi: Manuel De Silva
Fonte: controinformazione.info
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