giovedì 12 settembre 2013

Big Data: tutti gli smartphone sono spiati dalla NSA

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Apocalisse 13:16 - E faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla mano destra o sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere se non chi avesse il marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome.
In una presentazione interna, la Nsa aveva poi presentato delle slide in merito all’infiltrazione negli smartphone: le slide facevano riferimento al film ’1984′ basato sul libro di George Orwell, riportandone alcune immagini insieme a quelle di Steve Jobs con un iPhone in mano e con la scritta: “chi sapeva nel 1984 che questo sarebbe stato il grande fratello?”.
Datagate: spiati anche gli smartphone
iPhone, Android, Blackberry: non si salva nessuno. L’Nsa “entra” in tutti
NEW YORK – Dai contatti agli sms. La National Security Agency (Nsa) è in grado di infiltrarsi anche nei popolarissimi smartphone e “rubare” la maggior parte delle informazioni contenute, fino a poco tempo fa ritenute più al sicuro sul proprio cellulare rispetto a quelle in rete.

A quanto pare, non c’è smartphone che si salvi: dal BlackBerry all’iPhone passando per quelli che girano sul sistema Android. La nuova rivelazione arriva da Der Spiegel e sembra riconducibile a nuovi documenti di Edward Snowden, la “talpa” del datagate, anche se non espressamente citato dal settimanale.
L’indiscrezione aumenterà la pressione sull’amministrazione Obama, anche perché si aggiunge alle nuove rilevazioni del Washington Post, secondo le quali la Casa Bianca ha ottenuto segretamente nel 2011 il permesso di rimuovere alcune restrizioni sull’uso delle telefonate e delle email intercettate da parte della Nsa.
All’agenzia è infatti consentito di cercare liberamente fra le comunicazioni americane nei suoi database. Esteso anche l’arco temporale per cui la Nsa stessa può conservare le comunicazioni intercettate, passato da cinque a sei anni in alcune speciali circostanze.
Ma sono le indiscrezioni sugli smartphone quelle che creano maggiori problemi: secondo il Der Spiegel, la Nsa ha creato dei gruppi di lavoro per ogni specifico sistema operativo dei diversi cellulari nell’ambito dei suoi sforzi per intercettare potenziali minacce terroristiche.
I documenti del settimanale tedesco non indicano che la Nsa sta conducendo una “sorveglianza di massa” sugli smartphone ma il già solo sapere che può infiltrarsi senza problemi nei cellulari solleva nuovi problemi di privacy. Con le sue tecniche, infatti, la Nsa è in grado di accedere ai contatti, all’elenco delle chiamate, agli appunti, al traffico sms e alle informazioni sulle localizzazione.
I documenti indicano come per un periodo di tempo la Nsa non sia riuscita ad accedere al sistema del Blackberry, dopo che la società canadese ha rivisto le modalità in cui compattava il flusso di dati. Ma, dopo mesi di lavoro, l’omologa inglese della Nsa, la Gchq, è riuscita nell’impresa di decodificare il nuovo sistema: un risultato celebrato con la parola “champagne”.
In una presentazione interna, la Nsa aveva poi presentato delle slide in merito all’infiltrazione negli smartphone: le slide facevano riferimento al film ’1984′ basato sul libro di George Orwell, riportandone alcune immagini insieme a quelle di Steve Jobs con un iPhone in mano e con la scritta: “chi sapeva nel 1984 che questo sarebbe stato il grande fratello?”.
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