Visualizzazione post con etichetta stress. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta stress. Mostra tutti i post

domenica 1 febbraio 2015

LO STRESS PROVOCA LA CARIE. STUDI SCIENTIFICI DIMOSTRANO

stress-e-carie
Ci è stato sempre insegnato che per prevenire la carie dentaria bisognasse curare molto l’igiene orale e l’alimentazione. In particolare i pilastri della prevenzione sono da un lato spazzolare i denti con una tecnica corretta dopo i pasti e utilizzare il filo interdentale allo scopo di rimuovere la placca batterica, dall’altro evitare cibi ricchi di zuccheri raffinati.
Tutto sembrerebbe scontato, se non fosse per il fatto che chiunque di noi dentisti che ha acquisito un po’ di esperienza ha avuto modo di notare che esistono persone che pur spazzolando perfettamente i denti e avendo una corretta alimentazione, passano la vita a combattere contro carie che spuntano come funghi, mentre altre persone con un’igiene orale scadente ed una alimentazione zuccherina hanno delle bocche assolutamente indenni da questa patologia. Inoltre, a parità di igiene orale e alimentazione, non ci si spiega come mai siano colpiti certi denti e non altri, e i denti colpiti cambino da persona a persona, pur con delle prevalenze.
Come mai a volte la carie “contagia” il dente vicino e altre volte no?
Come mai spesso la carie è simmetrica e colpisce gli stessi denti ai lati opposti della bocca?
Come mai persone che non hanno mai avuto carie improvvisamente in un momento della loro vita cominciano ad averle senza avere modificato nulla per quanto riguarda le abitudini di igiene orale e cibo?
Troppi interrogativi senza risposta che fanno vacillare la teoria della carie causata esclusivamente dalla placca batterica.
E allora? Quali altri fattori possono subentrare a influenzarne l’insorgenza?

mercoledì 10 dicembre 2014

Cortisolo , “ormone dello stress” 10 segni che indicano un eccesso nell’organismo

ormone dello stress

Il cortisolo è un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali del nostro corpo. È conosciuto anche come “ormone dello stress”, proprio perché la sua produzione, in genere, aumenta a seguito di situazioni di forte stress, fisico e mentale, al fine di incrementare la quantità di energia necessaria al nostro corpo.
Gli elementi che vengono rilasciati nell’organismo, a seguito di un eccesso di cortisolo, dovrebbero essere smaltiti attraverso un’attività fisica costante. L’aumento di situazioni stressanti, il consumo giornaliero di caffeina e uno stile di vita sedentario rendono non solo difficile abbassare i livelli di questo ormone, ma continuano a stimolare il nostro organismo a produrne ancora di più.
Questo a lungo andare porta, inevitabilmente, ad alcuni effetti collaterali: come la riduzione della sintesi di collagene, la riduzione delle difese immunitarie, un eccesso di stanchezza.
Ecco 10 segni che ci aiutano a capire quando nel nostro organismo ci sono troppi “ormoni dello stress” in circolo.
Ipersensibilità al dolore
Quando i livelli di cortisolo rimangono alti per un lungo periodo di tempo, le ghiandole surrenali cominciano a indebolirsi. Questo genera un aumento dei livelli di prolattina, che porta a una maggiore sensibilità del corpo a particolari tipi di dolore, come il mal di schiena e i dolori muscolari. Una quantità eccessiva di cortisolo aumenta anche la sensibilità del sistema nervoso in risposta agli stimoli dolorosi, di conseguenza anche la minima fitta può eccitare i nervi del cervello, provocando mal di testa.
Difficoltà nel dormire
I livelli di cortisolo sono portati a scendere di notte, permettendo così al corpo di rilassarsi e di ricaricarsi. Ma se ci sono troppi ormoni dello stress in circolo, questo meccanismo si inceppa. Così, anche se avete avuto una giornata particolarmente stancante, vi ritroverete facilmente a rigirarvi nel letto tutta la notte, sentendovi nuovamente stanchi il giorno successivo.
loading...
loading...