domenica 1 dicembre 2013

La lunga vita della plastica, la breve vita degli ecosistemi

Avete mai fatto caso alla quantità di carta e plastica che vi portate a casa dopo aver fatto la spesa?
Contenitori a volte doppi che, dal momento dell’acquisto a quando finiscono nella pattumiera, hanno una vita brevissima che molto spesso accorcia anche quella di altri esseri viventi.
I prodotti che capita di acquistare quasi se non ogni giorno sono fasciati, inscatolati, contenuti in varie tipologie di involucri che sono già destinati a diventare spazzatura ancor prima di giungere nelle nostre case.
La riflessione che vogliamo proporvi oggi è incentrata sul packaging, ovvero l’imballaggio che riveste ogni prodotto industriale, e sulle conseguenze ambientali provocate dalla sua dispersione nell’ambiente che sta infestando sopratutto i mari, minacciando la sopravvivenza di numerosi specie.
Il solo Mar Mediterraneo, che ospita 17 mila specie diverse della fauna marina, oggi è anche la tomba di 300 milioni di tonnellate di rifiuti che oltre a far aumentare il tasso di inquinamento di questo ecosistema, si tramutano anche in trappola o, peggio ancora, cibo per i gli animali marini.
Le varie specie marine, non esclusi gli uccelli (come possiamo vedere da questo video), ingeriscono i rifiuti di plastica, segnando la loro condanna a morte per avvelenamento e soffocamento. Esempio recente è il fatto registrato sulle coste del Portogallo, dove è stata rinvenuta una balena deceduta proprio a causa di questi motivi: nel suo ventre sono stati ritrovati 17 chili di plastica.
I resti di un uccello deceduto per aver ingerito vari componenti di plastica.
I rifiuti di plastica dispersi in mare non rappresentano un pericolo solo per le specie marine, ma anche per le persone: chi consuma pesce, infatti, rischia senza poterlo sapere di introdurre nel proprio organismo piombo e mercurio, sostanze velenose anche per l’uomo.

Mercurio che è già molto presente nei mari e per approfondire questo argomento vi consigliamo di leggere l’articolo Le urla che non udiamo, pubblicato da Earth Riot qualche mese fa.
L’invito è quindi quello di rendere sempre più consapevole e sostenibile la vostra spesa, sia per quanto riguarda i prodotti che consumate che per ciò in cui sono confezionati.
L’autoproduzione è sempre la soluzione migliore sia per conoscere quel che si consuma che per diminuire i rifiuti che si producono, ma anche il riutilizzo è un’ottima tecnica per dare un senso a ciò in cui era contenuto il prodotto appena acquistato per evitare che finisca subito in discarica. A tale proposito vi invitiamo a prendere visione questo video che mostra come ottenere luce gratis riutilizzando bottiglie di plastica.
L’ultimo consiglio che vogliamo darvi e che vi daremo sempre è quello di tentare di eliminare sempre più dalla propria spesa, dalla propria vita, il prodotto industriale, di qualsiasi tipo; che siate onnivori, vegetariani o vegan non potrete che guadagnarci e contribuire a preservare la salute personale, ambientale e di numerose specie viventi.
Per concludere, invitiamo tutt* a commentare qui sotto per scambiarci consigli di tecniche di riutilizzo creative, proprio come quella dei Solar Bottle Bulb!


Fonte: earthriot.altervista.org

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