mercoledì 4 dicembre 2013

L'allergia al nichel riguarda 6 milioni di persone. Ecco cos'è.

Negli ultimi anni si è verificato un costante aumento delle malattie allergiche a livello globale, tra queste rientra anche l’allergia al nichel.

CHE COS'È L’ALLERGIA AL NICHEL?

Trattandosi di una dermatite allergica da contatto, l’allergia al nichel è un disturbo molto comune, infatti si stima che in Italia ne soffrano circa 6 milioni di persone. Questa allergia produce un’eruzione cutanea simile a quella dell’eczema che, se trascurata, finisce con l’ispessirsi, desquamarsi e cambiar colore (la zona infiammata e screpolata si fa molto più scura) fino a diventare perfino dolorosa. L’allergia al nichel, che si manifesta nel giro di 12/48 ore dal contatto, è particolarmente spiacevole proprio perché questo metallo è presente un po’ ovunque, pure nell’acqua del rubinetto.

QUALI SONO LE CAUSE E I FATTORI DI RISCHIO?

La manifestazione allergica da nichel, che secondo i dati in nostro possesso tende a colpire maggiormente le donne, può essere causata da:
- un contatto diretto della pelle con l’allergene;
- un'assunzione di alimenti che contengono tracce di nichel;
- specifici fattori genetici che determinano un certo grado di familiarità con questo disturbo;
- una certa predisposizione alla sudorazione che pare essere in grado di accelerare la risposta allergica del soggetto.
Nello specifico la reazione allergica è, però, dovuta alla capacità del nichel di legarsi al recettore TLR4, una proteina che spinge l’organismo a innescare la risposta del sistema immunitario come se il metallo in questione fosse, in realtà, un batterio.


QUALI SONO I POSSIBILI SINTOMI?

I sintomi variano da persona a persona, in base alla propria sensibilità e soglia di tolleranza al materiale, ma anche in base alla quantità di nichel entrata in contatto con l’organismo. In generale, però, i principali sintomi sono:
- dermatiti da contatto che si manifestano su volto, mani, braccia e gambe. Più nello specifico: angioedema, eczema, rush maculo-papulare, vasculite e ulcere cutanee;
- prurito;
- infiammazioni a bocca e gengive;
- asma e crisi respiratoria, almeno nei casi più gravi;
- gonfiori e crampi addominali;
- diarrea, cefalea, nausea, senso di spossatezza e un malessere generale diffuso.


QUALI OGGETTI E PRODOTTI CONTENGONO NICHEL?

Questo metallo è presente in particolar modo:
- nei gioielli e negli orologi (anelli, braccialetti, cinturini, orecchini e vari piercing);
- nell’abbigliamento, quindi nelle cerniere lampo, nei bottoni dei jeans, nelle fibbie, nei gancetti del reggiseno, ecc;
- nelle montature degli occhiali da vista e da sole;
- nelle batterie, ceramiche, forbici, maniglie e anche negli aghi e nei cellulari;
- nelle pentole e nelle stoviglie;
- nel materiale elettrico e nei coloranti;
- nei prodotti per la permanente e per la rasatura, nelle tinte per capelli e negli shampoo, negli smalti e in altri prodotti per il make-up.


QUALI ALIMENTI PRESENTANO TRACCE DI NICHEL?

Essendo il nichel presente anche in alcuni comunissimi alimenti, una normale dieta potrebbe scatenare una reazione allergica del tutto indesiderata nelle persone con un alto rischio di allergia. Poiché la quantità di nichel presente negli alimenti è difficile da stabilire – in quanto dipende per lo più dal terreno da cui provengono frutta e verdura, dagli eventuali antiparassitari utilizzati e dalle attrezzature e/o sostanze adoperate durante le varie fasi di produzione – è importante fare attenzione ad alcuni alimenti, come: i cibi in scatola, il cioccolato e il cacao, la frutta secca, i legumi, gli asparagi, i funghi, le cipolle, gli spinaci, i pomodori, le carote, la liquirizia, le margarine vegetali, le aringhe, le ostriche, la farina integrale e quella di mais, il tè, ecc.

COME VIENE DIAGNOSTICATA L’ALLERGIA?

In presenza dei sintomi già elencati, il miglior strumento diagnostico è senza dubbio un test cutaneo, noto come patch test, che si esegue applicando sul braccio del paziente un cerotto formato da piccoli dischetti di cellulosa che rilasciano gradualmente una quantità esigua di nichel. Poi a distanza di circa 48 ore si valuta la reazione allergica. Se la pelle sotto il cerotto appare infiammata, la diagnosi da allergia al nichel è positiva.  


QUAL È IL TRATTAMENTO?

L'allergia al nichel non è assolutamente curabile, ma può essere facilmente tenuta sotto controllo attraverso la prevenzione, evitando dunque il contatto con determinati oggetti e l’assunzione di alcuni alimenti ad alto contenuto di nichel. Tuttavia, in caso di reazione allergica particolarmente violenta, si può comunque intervenire assumendo alcuni medicinali antistaminici o a base di corticosteroidi, in grado di alleviare i sintomi e favorirne la risoluzione nell’arco di qualche settimana.  


Fonte: dietabianchini.com 

Tratto da: pianetablunews.wordpress.com


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