Tutto in cinque anni. Dal 2009 a oggi. Tanto è durata la scalata al potere
di Matteo Renzi che da assistente di Lapo Pistelli, poi insediato nel
2004 dalla coalizione di centrosinistra alla guida della Provincia di
Firenze, è riuscito a sfidare tutti. Centrodestra e centrosinistra. E a
vincere. In cinque anni Renzi è riuscito a sostenere due campagne nel
2009 (primarie e amministrative a Firenze), una nel 2012 e un’altra nel
2013, entrambe per la segreteria del Pd.
Il tutto senza sostegno economico da parte del partito: niente rimborsi
elettorali né fondi pubblici. Come c’è riuscito? Grazie ad
associazioni, società, comitati e rapporti (alcuni finora sconosciuti)
che ruotano attorno a Renzi e ai suoi due “fund raiser”, Marco Carrai e
Alberto Bianchi, incaricati di raccogliere soldi. Missione compiuta:
oltre 4 milioni di euro per coprire le spese della corsa alla guida del
paese. Lo racconta sul “
Fatto Quotidiano” Davide Vecchi, che – conti alla mano – ripercorre l’ascesa del rottamatore.
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«Bianchi e Carrai – scrive Vecchi – oggi fanno parte del consiglio
direttivo della Fondazione Open, cioè l’evoluzione della Fondazione Big
Bang a cui lo scorso
novembre è stato cambiato nome e composizione: Renzi ha azzerato il
vecchio consiglio, confermando solo Bianchi e Carrai, inserendo Luca
Lotti e Maria Elena Boschi, nominando quest’ultima segretario generale».
Nel 2013 la fondazione ha raccolto 980.000 euro di donazioni, 300.000
euro in più rispetto all’anno precedente, quello della sua fondazione.
Negli anni precedenti, continua Vecchi, l’attività politica
di Renzi era passata attraverso altre due associazioni: Link e Festina
Lente, che «non hanno mai avuto siti Internet né rendicontazione
pubblica». Ultima iniziativa di Festina Lente: 120.000 euro raccolti a
Milano in una cena per Renzi nel gennaio 2012 al Principe di Savoia.
«Questa associazione è citata solamente una volta: nel resoconto delle spese elettorali sostenute da Renzi per le amministrative del 2009».
Il comitato dell’allora candidato sindaco dichiarò di aver speso
209.000 euro, 137.000 raccolti tra i sostenitori e gli altri 72.000
coperti da un mutuo acceso e garantito dalla Festina Lente. Mutuo
concesso dalla banca di credito cooperativo di Cambiano (presieduta dal
potente sostenitore Paolo Regini e usata anche per le ultime primarie)
con a garanzia una fidejussione firmata da Bianchi. Ben più attiva,
invece, la Link, nata nel 2007 quando Renzi era presidente della
Provincia di Firenze. Oltre a Carrai, tra i fondatori figura buona parte
dell’attuale staff del rottamatore: come Lucia De Siervo, direttore
della cultura
ed ex capo segreteria di Renzi, nonché figlia di Ugo, presidente della
Corte Costituzionale, e moglie di Filippo Vannoni, presidente di
Publiacqua. C’è Vincenzo Cavalleri, ora direttore servizi sociali di
Palazzo Vecchio, e c’è Andrea Bacci, oggi presidente della Silvi
(società pubblica partecipata dal Comune), intercettato nel dicembre
2008 al telefono con Riccardo Fusi (ex patron del gruppo Btp condannato a
due anni in primo grado per i lavori alla Scuola marescialli e imputato
per il crac del CreditoCooperativo
Fiorentino di Denis Verdini e indagato per bancarotta fraudolenta) per
organizzare un viaggio in elicottero a Milano per Renzi.
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Nell’atto costitutivo della Link, aggiunge il “Fatto”, oltre al
presidente Marco Seracini compare anche Simona Bonafè, ex assessore e
oggi onorevole. L’associazione ha la propria sede in via Martelli 5,
dove poi nascerà la fondazione Big Bang. Nei primi due anni di vita la
Link ha chiuso in attivo, dopo aver raccolto 200.000 euro. «Tutt’altra
musica nel 2009, anno delle primarie e delle amministrative, quindi
fondi che vanno ad aggiungersi a quelli dichiarati dal Comitato». Link
ha speso 330.000 euro, perdendone 154.000. Perdita «in parte appianata
nel 2010 attraverso erogazioni liberali ricevute per 156.350 euro e in
parte nel 2011, ultimo anno di vita dell’associazione».
Complessivamente, la Link ha sostenuto l’attività politica
di Renzi con circa 750.000 euro. «Da dove arrivano queste “erogazioni
liberali”?», si domanda Vecchi. «Abbiamo cercato per giorni inutilmente
il presidente Marco Seracini sia nel suo studio, dove venne registrata
l’associazione, sia al cellulare. Ci siamo rivolti a Carrai che pur
rispondendo molto gentilmente al telefono e rendendosi inizialmente
disponibile a incontrarci, ha poi preferito non rispondere né in merito
alla Link né ad altro». Ha invece risposto Vincenzo Cavalleri, anche che
«non alle domande sui donatori – “dei quali”, ha detto, “non so
niente”». Però ha spiegato al “Fatto” che l’associazione è una
“scatola”, costruita per organizzare incontri. Di che tipo? «Raccolta
fondi ma non solo, non faceva attività politica però, erano incontri sociali diciamo». Sociali? «Sì, eventi promozionali per diciamo sviluppare le idee di cui Renzi era portatore». E cene elettorali? «Non ricordo».
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Nel 2009, continua Vecchi, dopo aver vinto le primarie fiorntine
Renzi partecipò ad alcune iniziative organizzate anche da Denis Verdini,
all’epoca coordinatore regionale di Forza Italia. Oggi, Verdini è
l’uomo che deve scegliere il candidato sindaco da contrapporre a Renzi
per le prossime amministrative di maggio. «Nel 2009 – racconta il
“Fatto” – l’allora rottamatore sedette al tavolo d’onore insieme a
Verdini e consorte alla festa de “Il Giornale della Toscana”, presenti
tutti i parlamentari forzisti dell’epoca». Mesi dopo, Renzi partecipò a
un evento organizzato dalla signora Verdini, Maria Simonetti
Fossombroni. «Molti del Pdl ricordano inoltre che la scelta di candidare
sindaco nel 2009 l’ex calciatore Giovanni Galli fu considerato un
“regalino” al giovane prodigio Renzi. Che lo asfaltò. Verdini non ha mai
negato la propria simpatia per il rottamatore». E dal centrodestra sono
mai arrivati fondi alle associazioni di Renzi? «Gentile e disponibile quanto Carrai si dimostra anche Alberto Bianchi, che come Carrai alla domanda non risponde».
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Domande: da dove arrivano i fondi e come ha coperto il mutuo Festina
Lente? E come è riuscito ad appianare il debito della Fondazione e a
raccogliere il 30% in più l’anno successivo? «Neanche a queste domande
riceviamo risposte», aggiunge Vecchi. «Una cosa è certa: l’imprenditore e
l’avvocato fanno benissimo il loro lavoro di fund raiser. Sempre
dall’ombra, mai in prima fila. Meno si parla di loro meglio è». La cena
di finanziamento di Renzi a Milano nell’ottobre 2012, «che passò come un
evento organizzato da Davide Serra», secondo “Il Fatto” «in realtà è
stata opera esclusiva di Carrai». L’amico di Renzi «mal sopporta la
pubblicità, i suoi interessi sono nel privato». Oggi, Carrai è
presidente di Aeroporto Firenze, della C&T Crossmedia, della
Cambridge Management Consulting e della D&C, mentre ha appena
lasciato la carica di amministratore delegato della Yourfuture srl.
Inoltre è socio dell’impresa edile di famiglia Car.im, società che ha
realizzato la trasformazione della storica libreria fiorentina Martelli
in un negozio Eataly, proprio davanti alla sede della Fondazione Open.
«Ma certo, sono affari privati».
Fonte:
libreidee.org