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domenica 1 febbraio 2015

Sapete cosa è accaduto alla bambina in questa fotografia?

kimphucrunningL’8 giugno 1972 un aereo ha bombardato il villaggio di Trang Bang nel Vietnam del Sud, dopo che il pilota scambiò un gruppo di civili per delle truppe nemiche. Le bombe contenevano napalm, un combustibile altamente infiammabile che uccise e ustionò gravemente le persone a terra.
La famosa immagine iconica in bianco e nero di quella vicenda (qui a sinistra), che rappresenta dei bambini in fuga dal villaggio in fiamme, ha vinto il Premio Pulitzer ed è stata scelta al World Press Photo of the Year nel 1972. E’ divenuta il simbolo degli orrori della guerra del Vietnam, della crudeltà di tutte le guerre per i bambini e le vittime civili.
La protagonista della foto è una bambina di nove anni che corre nuda per la strada disperata, dopo che i suoi vestiti hanno preso fuoco. Lei si chiama Kim Phuc Phan Thi e in quel momento stava partecipando con la sua famiglia ad una celebrazione religiosa presso una pagoda.

sabato 22 marzo 2014

“L’austerità è peggio della guerra in Vietnam”, l’ex segretario del Lavoro Usa Reich

“L’austerità è peggio della guerra in Vietnam”, l’ex segretario del Lavoro Usa Reich Non usa mezzi termini Robert Reich, ex capo del Dipartimento del Lavoro dell’amministrazione Clinton, per condannare le tanto odiate e nocive politiche di smantellamento dello stato sociale. Reich, intervistato dal Guardian, ha paragonato l’austerity al conflitto vietnamita: “Un disastro, si vorrebbe salvare l’economia uccidendola”, ha quindi sentenziato lo storico esponente democratico.
Ma i punti deboli della logica austerica – come l’ha definita Paul Krugman – non finiscono qui: “E’ inammissibile che gli effetti di queste politiche abbiano ricadute sfavorevoli sulla popolazione più debole e non sulla fetta che detiene la maggior parte della ricchezza mondiale”, ha aggiunto Reich, che ha preso a esempio negativo il Regno Unito di David Cameron, reo di non avere compreso la fragilità dell’attuale momento economico: “Bisogna puntare su politiche fiscali più coraggiose, anche perché la ripresa è possibile soltanto incrementando i consumi delle classi medio-basse e con gli investimenti nei beni pubblici”.

domenica 16 marzo 2014

Vietnam: i figli dell’”Agente arancio” (fotogallery shock)

di Valentino Tocci
A distanza di 50 anni le conseguenze della guerra in Vietnam continuano ad affliggere la popolazione, specie nella sue fasce più deboli. A farne ancor oggi le conseguenze sono infatti perlopiù i bambini, vittime dei danni provocati dal famigerato “Agente arancio” prodotto dalla Monsanto e usato in dosi massicce dalle forze di invasione statunitensi fra il 1962 e il 1971. L’operazione di defoliazione era chiamata in codice “Ranch hand”.
L’”Agente arancio” era allora un espediente utilizzato per disboscare rapidamente le zone di giungla in cui si nascondevano i guerriglieri comunisti, spesso inafferrabili per i Marines americani. Tale composto è stato rilasciato in forma liquida da centinaia di aerei in vastissime zone del sud del paese.
Miscuglio 1:1 di 2,4-D (acido-2,4-diclorofenossiacetico) e 2,4,5-T (acido-2,4,5-triclorofenossiacetico), si calcola che oltre un milione di persone, fra cui 150,000 bambini, sia o sia stato affetto da problematiche legate alla esposizione a questo allucinante cocktail. Compresi molti soldati americani in zona d’operazione.
Le patologie derivanti sono tante e tutte agghiaccianti. Cecità, mutismo, sordità, cancro, mancanza di arti, deformazioni, disturbi della psiche. Gli Stati Uniti si sono sempre trincerati dietro l’assunto per cui all’epoca non si prevedevano le conseguenze sul piano medico-sanitario, l’intento sarebbe stato solo quello di disboscare per individuare il nemico. Anche se già alla fine dell’intervento in Vietnam, tra i G.I. iniziavano a girare voci sugli effetti del defoliante.
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