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lunedì 4 luglio 2016

Pesticidi e Parkinson: nuova ricerca trova la cura



I ricercatori hanno rilevato che il largo uso che viene fatto di pesticidi causa spesso l'insorgere della malattia di Parkinson, aumentando le concentrazioni di un tipo di proteina nel cervello.

Il recente studio condotto in California suggerisce che concentrandosi su questa proteina si potrebbero aiutare i pazienti le cui condizioni non sono correlate all'esposizione ai pesticidi.
Come riportano i ricercatori dell'Università di Los Angeles della California, il pesticida incriminato è il fungicida Ziram della Bayer, ampiamente utilizzato in agricoltura, sembrerebbe legato ai casi di Parkinson che non si spiegano però con la genetica, ma con nuove evidenze emerse dalle sue conseguenze nell'aumentare i livelli della proteina alfa-sinucleina che potrebbe aiutare nel trattamento dei pazienti affetti da questo male. Lo Ziram fa parte di un gruppo di pesticidi chiamati ditiocarbammati che sono da tempo correlati all'insorgenza del Parkinson, una malattia progressiva del sistema nervoso causato dalla morte dei neuroni che producono dopamina nel cervello.
Agglomerati di questa proteina, l' α-sinucleina, arrestano il funzionamento dei neuroni contribuendo così ai problemi di movimento tipici dei pazienti con questa malattia.
Compiendo degli esperimenti su un pesce tropicale, lo zebrafish, i ricercatori sono riusciti a prevenire l'aumento della comparsa di α-sinucleina nel loro cervello, impendendo l'insorgenza dei problemi di nuoto nonostante fossero stati esposti a Ziram.
I ricercatori pensano che la scoperta potrebbe essere significativa in quanto oltre il 70 per cento dei casi di malattia di Parkinson non sono causati da mutazione genetica.
"Questo risultato è importante - stabilisce che le tossine ambientali lavorano sullo stesso percorso che è in gioco nella predisposizione genetica al Parkinson," ha affermato in una nota stampa il Dr Jeff Bronstein, professore di neurologia e direttore della ricerca sui disturbi del movimento presso l'Università della California di Los Angeles. "Il segnale più importante è che, possiamo usare d'ora in poi i farmaci in fase di sviluppo nei pazienti che hanno riscontrato il morbo di Parkinson a causa dell'esposizione a Ziram."
Lo studio
Per lo studio, pubblicato sul The Journal Environmental Health Perspectives, i ricercatori hanno sviluppato il modello di Parkinson nello zebrafish, esponendo loro allo Ziram al fine di causare la perdita di dopamina comune nei malati di Parkinson. Il pesce così non riusciva a nuotare correttamente, e i ricercatori l'hanno considerato la prova della condizione.
Successivamente hanno colpito geneticamente la proteina α-sinucleina ed esposto di nuovo il pesce allo ziram, che nonostante l'esposizione ha continuato a nuotare correttamente,suggerendo quindi che la mancanza della proteina l'ha protetto dalla malattia.Per verificare ulteriormente la teoria, i ricercatori hanno trattato i pesci con un farmaco chiamato CLR01 che rompe i grumi di proteine ​​come quelli trovati nei pazienti con morbo di Parkinson, rilevando che dopo il trattamento il pesce continua a nuotare correttamente.
I ricercatori sostengono che maggiori ricerche sono necessarie per sapere se altri pesticidi o sostanze chimiche causano gli stessi effetti devastanti per l'uomo come è avvenuto con il Parkinson.
"Questi risultati aggiungono alla crescente letteratura che collega l'esposizione ai pesticidi e lo sviluppo della malattia di Parkinson, offrendo importanti informazioni sui meccanismi di tossicità dello ziram", ha detto Bronstein. "Una migliore comprensione della patogenesi della malattia di Parkinson porterà a nuovi trattamenti e, infine, una cura."


domenica 29 maggio 2016

Passa il giro d'Italia, si 'fermano' anche i pesticidi





«Vista la presenza di turisti e tv anche dall’elicottero 
per il Giro d’Italia, si ricorda di non effettuare trattamenti 
fra le 14 e le 17 di oggi».


Articolo di Mirko Busto

È questo il testo del sms ricevuto dai frutticoltori soci di cooperative consorziate con Melinda, invitati a non accendere gli atomizzatori nelle ore riservate al passaggio del Giro. Il passaggio dei corridori in Val di Non non poteva evidentemente avvenire in una valle «annebbiata» dai pesticidi... che immagine avrebbe trasmesso???

E' incredibile che così tanta premura venga riservata a sportivi, giornalisti e tv mentre da anni tantissime persone chiedono di vivere in un ambiente più sano e vengono totalmente ignorate. 

Proprio in queste ore è stato pubblicato su Jama Neurology, uno studio americano secondo cui l'esposizione ai pesticidi e ad altre sostanze chimiche aumenterebbe il rischio di SLA, sclerosi laterale amiotrofica, una malattia degenerativa fatale

Questo oltre alle tante altre malattie già correlate a queste sostanze.

Se fa male al Giro, fa male a tutti! 


Fonte: ilnuovomondodanielereale.blogspot.com


domenica 22 marzo 2015

Mangiare biologico per una settimana riduce i livelli di pesticidi nel corpo del 90%

1268Mangiare bio per dire addio ai pesticidi e godere di una salute migliore? Un nuovo studio, pubblicato ufficialmente dell’International Journal of Environmental Research, ha rivelato che seguire un’alimentazione bio per una sola settimana può ridurre i livelli di pesticidi negli adulti di circa il 90%.
Il nuovo studio confermerebbe i risultati di una ricerca condotta nel 2006 secondo cui le diete bio abbassano notevolmente i livelli di pesticidi nei bambini. I risultati dello studio hanno importanti implicazioni nel ridurre l’esposizione ai pesticidi in un momento in cui il loro impiego è ancora molto elevato per gli alimenti non bio che consumiamo normalmente.
Lo studio è stato condotto dalla RMIT University sotto la guida della dottoressa Liza Oates, che aveva già esaminato in una ricerca precedente la correlazione tra alimentazione e pesticidi. L’esperta ha scoperto che i livelli urinari di dialkylphosphate (DAP) erano inferiori dell’89% dopo aver seguito una dieta bio per sette giorni, rispetto a coloro che avevano seguito un’alimentazione convenzionale nello stesso lasso di tempo.
I partecipanti hanno consumato il 93% di alimenti bio, l’83% dei quali era rappresentato daprodotti biologici certificati, mentre il restante 10% era molto probabilmente bio, pur senza certificazione. Secondo la dottoressa Oates, il forte calo dei livelli di pesticidi organofosforatisuggerisce che la fonte della maggior parte di queste sostanze è rappresentata dal cibo.

lunedì 16 marzo 2015

Quando la frutta è VELENO: prezioso servizio delle Iene - DA VEDERE E CONDIVIDERE!


Alessandro Raffa per nocensura.com

Nonostante certi argomenti siano tabù anche per loro (signoraggio, bilderberg, MES, trattati europei, sistema monetario, etc.) possiamo certamente affermare che Le Iene siano uno dei pochi programmi televisivi che di tanto in tanto propone servizi davvero interessanti e utili.  

Dopo aver dato spazio alla dottoressa De Petris e al dottor Franco Berrino, nell'ambito di interessanti servizi su "cancro e alimentazione", questa volta Le Iene sono andate ad analizzare la frutta e la verdura in vendita in un mercato, scoprendo qualcosa di SCONVOLGENTE:

In metà dei prodotti analizzati, sono stati trovati PESTICIDI CANCEROGENI, il cui utilizzo è bandito nell'Unione europea, ma consentito in Africa ed in altri paesi da cui importiamo prodotti. Sono stati ritrovati inoltre pesticidi consentiti, ma in concentrazioni molto superiori ai limiti massimi stabiliti dalla legge (che già sono discutibili) inoltre, il medico interpellato evidenzia come in alcuni frutti siano presenti addirittura 5 tipi di pesticidi: e anche se la quantità rientra nei parametri fissati dal legislatore, non sappiamo se la combinazione di più principi attivi può provocare effetti nocivi (e sicuramente è così...)

L'ottima Nadia Toffa evidenzia inoltre che ad essere più a rischio, oltre ai prodotti d'importazione, sono quelli coltivati in serra: poiché rispetto a quelli di stagione, coltivati nei campi, i prodotti delle serre abitualmente sono maggiormente sottoposti all'uso di pesticidi.

Ma i pericoli non vengono solo dai pesticidi: ci sono anche gli erbici, che sono tossici, e gli ormoni, usati per favorire la crescita dei prodotti, che una volta introdotti nell'organismo possono provocare squilibri ormonali.

E' assolutamente consigliabile pertanto, acquistare prodotti coltivati nell'UE, dove l'utilizzo di certi pesticidi, particolarmente cancerogeni, è proibito: inoltre evitiamo i prodotti di serra. 

L'inviata delle Iene evidenzia come quasi nessun cittadino sia informato circa la frutta di stagione, e quindi inconsapevolmente acquistano prodotti d'importazione e/o fuori stagione, coltivati in serra.

Quanto scoperto dalle Iene è ASSOLUTAMENTE GRAVISSIMO E PREOCCUPANTE: cibarsi quotidianamente con frutti come quelli analizzati nel servizio, acquistati in un comunissimo mercato, contenenti pesticidi cancerogeni proibiti, e quelli consentiti in quantità 5-10 volte superiori ai limiti di legge (che ripetiamo: sono discutibili) significa avvelenarsi, per di più mangiando cibo che per definizione dovrebbe essere salutare e pieno di vitamine (e non di veleni)

VI RENDETE CONTO DELLA GRAVITA' ??? E POI CI SORPRENDIAMO SE 1 PERSONA SU 3 NEL CORSO DELLA PROPRIA VITA SI AMMALA DI CANCRO??? 

Da una parte hanno mandato in rovina i nostri agricoltori, che non possono competere con i produttori nordafricani: la differenza del costo del lavoro e della pressione fiscale è esorbitante, e la grande distribuzione, che ormai gestisce il 90% del mercato ortofrutticolo, per realizzare profitti ingentissimi importa tutti i prodotti, anche quelli che potrebbero essere coltivati in Italia, e che invece rimangono sugli alberi a marcire. 

Importiamo prodotti da paesi che impiegano pesticidi proibiti, la cui estrema cancerogenicità è ormai dimostrata scientificamente, tanto che da noi sono proibiti! (anche quelli consentiti non sono certamente un toccasana per la salute...) 

E' necessario che la legge imponga a chi importa prodotti ortofrutticoli di rifornirsi da chi non utilizza pesticidi vietati, o meglio ancora inserire in una black list i paesi che ne consentono l'utilizzo. Ovviamente fare una legge non basta, se non vengono effettuati controlli rigorosi, e sopratutto la pena prevista deve essere severa: altrimenti contravvenire alla legge diventa "una sanzione affrontabile", senza un reale effetto deterrente.

CONSIGLIAMO A TUTTI DI VISIONARE IL SERVIZIO, INOLTRE CONDIVIDETE L'ARTICOLO SU FACEBOOOK, FATELO LEGGERE AI VOSTRI AMICI!

Clicca QUI per guardare il servizio sul sito delle Iene


Alessandro Raffa per nocensura.com


Fonte: nocensura.com



venerdì 27 febbraio 2015

Mangiare biologico per una settimana riduce i livelli di pesticidi nel corpo del 90%

Organic-Fruits-Market-Veggies
Di Riccardo Lautizi (Dioni) - dionidream.com 
Mangiare bio per dire addio ai pesticidi e godere di una salute migliore? Un nuovo studio, che verrà pubblicato ufficialmente nell’edizione di luglio 2014 dell’International Journal of Environmental Research, ha rivelato che seguire un’alimentazione bio per una sola settimana può ridurre i livelli di pesticidi negli adulti di circa il 90%.
Il nuovo studio confermerebbe i risultati di una ricerca condotta nel 2006 secondo cui le diete bio abbassano notevolmente i livelli di pesticidi nei bambini. I risultati dello studio hanno importanti implicazioni nel ridurre l’esposizione ai pesticidi in un momento in cui il loro impiego è ancora molto elevato per gli alimenti non bio che consumiamo normalmente.
Lo studio è stato condotto dalla RMIT University sotto la guida della dottoressa Liza Oates, che aveva già esaminato in una ricerca precedente la correlazione tra alimentazione e pesticidi. L’esperta ha scoperto che i livelli urinari di dialkylphosphate (DAP) erano inferiori dell’89% dopo aver seguito una dieta bio per sette giorni, rispetto a coloro che avevano seguito un’alimentazione convenzionale nello stesso lasso di tempo.
I partecipanti hanno consumato il 93% di alimenti bio, l’83% dei quali era rappresentato daprodotti biologici certificati, mentre il restante 10% era molto probabilmente bio, pur senza certificazione. Secondo la dottoressa Oates, il forte calo dei livelli di pesticidi organofosforatisuggerisce che la fonte della maggior parte di queste sostanze è rappresentata dal cibo.

lunedì 10 giugno 2013

La dieta depurativa e detox da OGM e pesticidi

Alcuni consigli per una dieta depurativa e detox per eliminare dal nostro organismo le tossine

Dieta depurativa

Depurare l’organismo da sostanze chimiche tossiche, residui di pesticidi, sottoprodotti di cibi OGM, farmaci, residui di chemioterapia, radicali liberi, metalli pesanti, alluminio o radiazioni non è sempre facile e richiede tempo e cure costose. Esistono molti metodi disintossicanti che possono presentare anche effetti collaterali, diversamente possiamo affidarci a cure naturali e dolci che se anche richiedono più tempo sono certamente più sicuri.
E’ dunque possibile eliminare le sostanze nocive con delicatezza e scegliendo solo ingredienti naturali: ecco quali.
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