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sabato 24 gennaio 2015

Ci giochiamo l’oro di Bankitalia? E’ l’ultima fregatura targata Berlino

oro
Francesco De Dominicis per “Libero Quotidiano”
La lista dei «se» è lunga, ma la conclusione del ragionamento è più o meno questa. Se con il bazooka attivato da Mario Draghi la Bce dovesse mancare l’obiettivo della spinta all’inflazione (e quindi della ripresa dell’economia), i contribuenti italiani potrebbero essere chiamati alla cassa per staccare un assegno che complessivamente vale oltre 50 miliardi di euro. Dietro la garanzia «nazionale» imposta dalla Germania alla Banca centrale europea per attivare l’acquisto di titoli di Stato con l’attesissimo quantitative easing potrebbero esserci, a loro insaputa, i «privati».
A questa conclusione arrivano alcuni analisti bancari, convinti che l’unica alternativa per le banche centrali locali per «prestare garanzia» sia rivalersi, in ultima istanza, sulle casse pubbliche. Nel caso del nostro Paese, quindi, Banca d’Italia verrebbe in qualche modo «coperta» dal Tesoro che, nell’ipotesi di flop dell’operazione, non avrebbe alternative a una dolorosissima manovra finanziaria. A carico dei cittadini.
Sembrerebbe infatti da escludere – ma il condizionale è d’obbligo – che Bankitalia possa impegnare le sue riserve auree. L’oro di via Nazionale, in effetti, dovrebbe essere vincolato sia dalle leggi italiane sia dalle norme del sistema europeo delle banche centrali, di cui l’istituto guidato dal governatore Ignazio Visco è parte integrante. Ma fra gli addetti ai lavori l’opzione «oro» non viene scartata del tutto. L’altra ipotesi porta alle tasse, con un salasso fiscale che potrebbe arrivare fino a 55 miliardi. Cifra che corrisponde al 50% del teorico importo destinato dalla Bce all’Italia.

sabato 28 giugno 2014

La riserva aurea della Germania potrebbe essere scomparsa!

CLAMOROSO / E' FALSO CHE LA GERMANIA SIA ''SODDISFATTA'' DEL PROPRIO ORO ALLA FED DI NEW YORK. POTREBBE ESSERE SCOMPARSO!

Continua a far discutere l’articolo dell’agenzia Bloomberg sull’annullamento del rimpatrio di una parte dell’oro della Germania depositato presso la Federal Reserve di New York. Secondo Chris Powell, del GATA (Gold antitrust action committee), si tratta di pura invenzione.

Powell si è spiegato in un’intervista sul portale d’informazione King Worldnews.com: “L’articolo apparso di recente su Bloomberg è propaganda pura. Pretendeva che il governo tedesco sia soddisfatto di avere le sue riserve di oro negli Stati Uniti e non intende più chiederne il rimpatrio. Non vi è alcun elemento per convalidare questa affermazione. Ho l’impressione che qualcuno alla Federal Reserve o alla Bundesbank abbia chiesto a Bloomberg di scrivere un articolo per far credere che nel mercato dell’oro tutto vada bene e sia normale".

"Sappiamo - ha proseguito Powell - che molte banche centrali, fra cui la Federal Reserve e la Banca d’Inghilterra, hanno in deposito l’oro di altre nazioni. Sappiamo anche che grandi quantità di questo oro sono state prestate ai mercati, il che significa che è stato venduto o che è difficilmente recuperabile. Fino a quando non avremo accesso a un audit serio delle banche centrali e ai loro libri contabili per vedere quali quantità di oro hanno preso in consegna, è difficile sapere cosa resta nelle casseforti. Ho preso parte a una denuncia depositata contro la Federal Reserve sulla base del Freedom for Information Act per poter accedere ai suoi registri sull’oro. Abbiamo ricevuto la lettera di un membro del comitato, Kevin M. Warsh, che ci ha detto che fra i documenti che la Fed non intendeva mostraci vi erano i suoi swaps relativi all’oro con le banche estere. Visto il loro rifiuto di comunicare, deve per forza esserci qualcosa di poco chiaro”.

martedì 6 maggio 2014

L'ITALIA POTREBBE AVERE OLTRE 1000 TONNELLATE D'ORO PRESSO LA FED DI NEW YORK

fednewyorkDi Ronan Manly - goldcore.com

La Banca centrale italiana, la Banca d'Italia, ha recentemente pubblicato un importante documento che riporta nel dettaglio i luoghi di stoccaggio e la composizione delle riserve d'oro del paese. Il documento conferma che l'oro italiano viene custodito all' interno di quattro differenti caveau, tre dei quali sono fuori dall' Italia.

Questo è un annuncio importante considerato che la Banca d'Italia è il terzo maggiore detentore ufficiale di oro nel mondo dopo gli Stati Uniti e la Germania. L'Italia detiene ufficialmente 2451,8 tonnellate d'oro, per un valore maggiore di 72 miliardi di € (circa 100 miliardi di $ statunitensi) ai correnti prezzi di mercato. [1] 

Nelle tre pagine di rapporto dettagliato (pubblicato solo in italiano) focalizzandosi solo sulle proprie riserve auree, la Banca d'Italia rivela che 1199,4 tonnellate, circa la metà del totale, viene custodita negli stessi caveau della Banca sotto la sede centrale di Palazzo Koch in Via Nazionale a Roma, mentre la quasi totalità della restante metà è conservata nei caveau della Federal Reserve Bank (FRB) di New York. Il rapporto afferma anche che delle quantità minori sono conservate dalla Bank of England (BoE) a Londra, e nei caveau della Swiss National Bank (SNB) a Berna, in Svizzera.
L'oro custodito a Roma 
Delle 1199,4 tonnellate consevate a Roma, 1195,3 sono sotto forma di lingotti d'oro, e le altre 4,1 tonnellate sotto forma di monete d'oro (871713 pezzi, c.d "oro monetato" n.d.t). Vi sono 95493 lingotti nei caveau di Roma, molti dei quali sono i classici a foma trapezoidale, tuttavia le riserve includono anche i lingotti a forma di mattone dell' US Assay Office (l'istituzione che verifica la purezza dei metalli preziosi negli Stati Uniti n.d.t) prodotti dall' US Assay Office, e un altro tipo di lingotti cui la Banca d'Italia fa riferimento come lingotti di tipo inglese dal caratteristico aspetto a "panetto".

Come le altre principali banche centrali europee, le riserve d'oro della Banca d'Italia vennero accumulate principalmente durante la fine degli anni '50 e all' inizio degli anni '60. Sebbene l'Italia fosse già un importante detentore ufficiale d'oro durante la prima metà del 20° secolo, possedeva solamente 402 tonnellate di oro nel periodo precedente al 1957.  Tuttavia, dal 1958 alla fine degli anni '60 le riserve d'oro del paese aumentarono quasi del 600% fino a superare le 2560 tonnellate nel 1970 [2]

mercoledì 9 aprile 2014

Ora Sappiamo Dove è L’Oro della Banca d’Italia (Grazie all’M5S)

Gold The Safest Investment1 Ora Sappiamo Dove è LOro della Banca dItalia (Grazie allM5S)Voglio ringraziare pubblicamente 3 Senatori apparteneti al MoVimento 5 Stelle:
  • Francesco Molinari
  • Giuseppe Vacciano
  • Andrea Cioffi
I quali grazie alle prerogative di Senatore sono riuscite ad ispezionere l’Oro della Banca d’Italia (in teoria 2451 tonelate) scoprendo le seguenti cose:
  1. Circa 1200 tonnelate di Oro Fisico Italiano sono custodite nella “sagrestia” di Banca d’Italia in via Nazionale
  2. le restanti 1200 tonnelate “sarebbero” conservate da qualche parte fra Svizzera, Stati Uniti e Inghilterra
Oggi ho finalmente un po’ di tempo per proporvi una breve relazione sulla visita che con i colleghi Andrea Cioffi e Francesco Molinari abbiamo effettuato nella giornata di lunedì 31 marzo presso i locali della Banca d’Italia che ospitano la Riserva Aurea nazionale. Putroppo le domande che avremmo voluto fare erano molte, ma il tempo a disposizione poco, dato che l’apertura di locali di sicurezza così delicati avviene entro una finestra temporale molto ristretta, per un periodo non superiore ai 15 minuti e dopo l’espletamento di una serie complessa di procedure di sicurezza (che non possono essere in alcun modo derogate, anche in presenza di rappresentanti delle istituzioni) che coinvolgono un numero consistente di persone.
UN PO’ DI STORIA
Inizialmente ci sono stati forniti alcuni dati riguardanti la genesi della Riserva. In sintesi, ad un iniziale conferimento dell’oro alla neonata Banca d’Italia (1893) da parte della Banca del Regno (78 tonnellate) seguirono quelli del Banco di Napoli e di quello di Sicilia (ulteriori 70 tonnellate). Fino al 1943 la Riserva subi una serie di variazioni che ne portarono la consistenza poco al di sotto delle 120 tonnellate. Nel corso del secondo conflitto mondiale l’oro fu soggetto ad una serie di trasferimenti (Milano, Fortezza) sino ad essere definitivamente trasportato a Berlino. Alla fine della guerra, al momento della restituzione del metallo prezioso alla nostra nazione, risultarono mancanti 25 tonnellate.
Negli anni 50 e 60 la Riserva subi rilevanti movimentazioni che ne portarono la consistenza ai livelli attuali, ovvero 2452 tonnellate complessive, suddivise in lingotti d’oro di peso e forma differenti (il classico lingotto trapezioidale, ma anche dalla forma di mattoncino più o meno stondato) e monete (circa 4 tonnellate).
DOV’È L’ORO (e perché)

giovedì 13 marzo 2014

La Germania rivuole il suo oro depositato alla FED, che non lo rende!

DOPO LA RUSSIA, LA GERMANIA: RIVUOLE LE SUE 3.400 TONNELLATE D'ORO DEPOSITATE ALLA FED CHE PERO' NON LE RENDE (CI SONO?)


DOPO LA RUSSIA, LA GERMANIA: RIVUOLE LE SUE 3.400 TONNELLATE D'ORO DEPOSITATE ALLA FED CHE PERO' NON LE RENDE (CI SONO?)

Dopo la notizia bomba del "rimpatrio" di oltre 100 miliardi di dollari in contanti, strasferiti dalle banche americane a banche europee e russe, dollari di proprietà della Banca Centrale della Russia, arriva una seconda notizia esplosiva: i tedeschi vogliono riportare in Germania dagli Stati Uniti le migliaia di tonnellate di oro in lingotti di proprietà dello Stato tedesco e "depositati" presso le le sedi della Federal Reserve in territorio americano.

In un interessante articolo su FAZ si affronta il tema della crescente pressione creatasi intorno alla Bundesbank per rimpatriare le immense risorse aurifere della Germania depositate all'estero. Si tratta di 3400 tonnellate d'oro complessivo, di cui  1500 tonnellate solamente nella Fed di New York.

La Bundesbank, riporta il quotidiano, ha già previsto un piano per rimpatriarne 300 tonnellate da New York e 374 tonnellate da Parigi, ma ci sono stati ritardi che hanno alimentato in Germania diverse teorie. Quindicimila tedeschi hanno già firmato - in pochi giorni - una petizione dal titolo “riportiamo a casa il nostro oro” e un esponente di rilievo del Cdu di Angela Merkel ha espresso pubblicamente dubbi sulla capacità della Bundesbank di rispettare i suoi obiettivi di rimpatrio.

mercoledì 26 febbraio 2014

Sparito l'articolo dell'FT che denunciava manipolazione prezzi oro

Sparito l'articolo dell'FT che denunciava manipolazione prezzi oro Ipotesi: dai piani alti del mondo della finanza una telefonata per rimuoverne il contenuto scottante.

Che cosa è successo all'articolo sulla manipolazione dell'oro che era stato pubblicato sul Financial Times? 

Risposta: sparito, o meglio rimosso, come si può leggere cliccando sul link a cui corrispondeva il testo.

Evidentemente, il suo contenuto è stato reputato troppo scottante per i piani alti del mondo della finanza. 

Nei media americani non si esclude l'ipotesi di una telefonata da parte della Bank of England o di qualche altra istituzione di rilievo, infuriata per il contenuto dell'articolo "Gold price rigging fears put investors on alert" (ovvero i timori di manipolazione dei prezzi dell'oro mettono gli investitori in uno stato di allerta), firmato dalla penna di Madison Marriage.

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