DER SPIEGEL SHOCK: ''LA GERMANIA FORTE COME NON SI VEDEVA DAI TEMPI DEL TERZO REICH''
BERLINO - In una lettera aperta al cancelliere tedesco Angela Merkel, l'opinionista del settimanale tedesco "Spiegel", Jakob Augstein, accusa la leader della Cdu di aver distrutto la coesione europea e le chiede di sostenere la creazione degli Stati Uniti d'Europa. "Cara Signora Merkel, Lei viene vista come una persona di poche pretese. La storia, pero', La ricordera' diversamente".
Secondo Augstein, Merkel rischia di essere ricordata in futuro "come il cancelliere che ha ucciso l'integrazione europea": "In questo momento Le stanno passando davanti agli occhi le eredita' di Adenauer, di De Gaulle, di De Gasperi e di Kohl: proprio ora, nel momento in cui i tedeschi sono forti come - mi dispiace dirlo - non si vedeva dal Terzo Reich".
Merkel, scrive Augstein, ha la responsabilita' di avere assecondato e in parte causato la ripresa dei sentimenti di rivalsa nazionale in Europa. "Noi ricorderemo Helmut Kohl come il padre dell'unita' tedesca e dell'euro. Come un grande europeista. Ma come dobbiamo ricordare Lei, Signora Merkel? Come il cancelliere che ha ucciso l'integrazione europea?", si chiede Augstein. "Nel 2010 inveiva contro una moneta unica che 'permette ad alcuni di fare molte ferie e agli altri di farne molte meno': forse non sapeva che allora i greci sgobbavano da mattina a sera per riuscire a superare la crisi nel loro paese?"
L'opinionista cita i dati dell'Ocse, secondo cui nel 2011 i greci lavorano 2039 ore all'anno - molto di piu' dei lavoratori in tutti gli altri Stati europei. "Negli Stati Uniti il monte ore lavorativo annuale era di 1786 ore, in Italia di 1772 e nella nostra Germania si lavorava solo 1405 ore all'anno", prosegue Augstein, che poi giunge ai contrasti con l'attuale governo di Atene: "Il greco Tsipras non Le ha forse raccontato quali devastazioni ha portato la Sua politica di austerita' nel paese?
Tra il 2008 e il 2012 il reddito lordo nominale e' crollato del 25 per cento: la disoccupazione e' salita dal 7,3 al 26,6 per cento e tra i giovani e' schizzata addirittura al 44 per cento. E come sempre a rimetterci sono stati i poveri: le famiglie piu' indigenti hanno perso quasi l'86 per cento del loro reddito, i piu' ricchi solo il 20 per cento. L'onere fiscale delle fasce di reddito piu' basse e' cresciuto del 337 per cento, quello della fascia piu' ricca invece solo del 9 per cento", accusa l'opinionista.
Micidiale.
Fonte: ilnord.it