sabato 14 marzo 2015

Le più grosse bufale sul reddito di cittadinanza


Il Movimento 5 Stelle ne ha fatto un cavallo di battaglia: stiamo parlando delreddito di cittadinanza, il reddito minimo da 780 euro da garantire a circa 9 milioni di italiani che non hanno un lavoro e di che vivere. Portato in parlamento dal M5S, il reddito di cittadinanza sta facendo molto discutere sui giornali e in TV, con tanto di bufale che ormai circolano incontrastate.
“Il reddito di cittadinanza ci costerà di più dei 15 miliardi di cui parlano i grillini”: FALSO. Perché le 780 euro non vanno moltiplicate per 9 milioni: il reddito minimo si applica ad esempio anche ai pensionati che prendono meno di 500 euro, quindi in questi casi l’impatto sarebbe di meno di 300 euro. I 15 miliardi, tra l’altro, sono le coperture bollinate dalla Commissione Bilancio del Senato.
“Il reddito di cittadinanza è un’elemosina e incoraggerà i nullafacenti”: FALSO. Il reddito di cittadinanza viene elargito solo a determinate condizioni e può essere tolto se le tre proposte di lavoro fatte a chi lo percepisce dovessero essere tutte e tre rifiutate.

“Il reddito di cittadinanza farà aumentare la disoccupazione: perché cercare lavoro se mi pagano per grattarmi sul divano di casa?”: FALSO. In primis per quanto detto al punto precedente (se rifiuti il lavoro proposto perdi il reddito minimo), poi perché gli esempi che abbiamo sotto gli occhi testimoniano il contrario. Gli unici tre paesi in cui non c’è il reddito di cittadinanza sono Greca, Ungheria e Italia e sono le nazioni con la più alta disoccupazione. Dove c’è il reddito di cittadinanza diminuisce la disoccupazione, perché circola più denaro nell’economia di tutti i giorni.
“Ci saranno lavoratori in cassa integrazione che prenderanno anche il reddito di cittadinanza, doppio aggravio sulle casse dello Stato”: FALSO. Il reddito di cittadinanza non è cumulabile con altri ammortizzatori sociali, anche perché la proposta del M5S prevede la riorganizzazione nella loro interezza degli ammortizzatori. La cassa integrazione cesserebbe di esistere come la conosciamo oggi, sostituita da altri istituti.
“Chi percepisce il reddito di cittadinanza si fregherà i soldi e lavorerà anche in nero, facendo un doppio danno allo stato”: FALSO. O più precisamente, di chi sarebbe la colpa se accadesse? In questo caso, sarebbe colpa dello Stato che DEVE controllare. Forse che oggi non esistono casi di cassintegrati che fanno anche un lavoro in nero gabbando le istituzioni? È come se noi non comprassimo una macchina perché ci sono i ladri che le rubano.

Fonte: controcopertina.com



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