martedì 10 marzo 2015

I lobbysti tedeschi delle armi corrompevano i greci mentre la Troika imponeva diktat


INCHIESTA ESPLOSIVA / IL SISTEMA MILITARE INDUSTRIALE TEDESCO HA CORROTTO LA GRECIA MENTRE LA TROIKA IMPONEVA I DIKTAT

Berna, e cioè la giustizia svizzera, ha sequestrato 35 milioni di franchi svizzeri in conti bancari nel vasto scandalo di corruzione e riciclaggio di denaro relativi a contratti di difesa in Grecia. Vicenda che comunque ha già fatto "guadagnare" 20 anni di carcere a un ex ministro greco.

Ricordiamo che sono state pagate tangenti per facilitare la sottoscrizione di contratti di vendita di armi alla Grecia alla fine del 1990 e primi anni 2000.

"Circa quattro milioni di franchi sono già stati restituiti al governo greco lo scorso anno", ha detto da parte sua il portavoce del pubblico ministero della Confederazione (MPC), Jeanette Balmer, confermando informazioni pubblicate nel quotidiano "NZZ am Sonntag ".

In questa occasione, Jeanette Balmer ha voluto ricordare che le tangenti erano state pagate a politici e funzionari greci, quando la Grecia acquistò (ma ne aveva la necessità? No)  missili anti-aerei, carri armati e sottomarini. "Il denaro è stato poi trasferito la piazza finanziaria svizzera " ha continuato la portavoce del pubblico ministero.

Circa 20 milioni di franchi sfuggiti alle autorità fiscali greche è "atterrato in Svizzera", in particolare attraverso le cosiddette operazioni di compensazione. "Questi importi, tuttavia, sono stati prodotti attraverso un meccanismo complesso. Si è scoperto che le imprese di armamento coinvolte nel caso pagavano delle tangenti, presentate come spese di consulenza, sui conti che fondazioni greche avevano in Svizzera.


Successivamente, gli importi che transitano attraverso varie società di comodo, finivano sui conti di cittadini greci ricchi, titolari dei conti in Svizzera, ma i cui depositi non erano mai stati dichiarati al fisco ellenico. Era vero e proprio riciclaggio di soldi sporchi frutto della corruzione. In cambio del riciclaggio, questi individui ricchi prelevavano denaro contante consegnandolo agli amministratori pubblici greci del corrotto Ministero della Difesa.

L'indagine svizzera ha colpito cinque persone in totale, di cui una in stato d'arresto. Diverse persone sono già state condannate in Grecia per questo caso. Tra di loro è l'ex ministro della Difesa greco Akis Tsochatzopoulos, che è stato condannato a 20 anni di carcere nel mese di ottobre 2013 per riciclaggio di oltre sei milioni di euro di tangenti.

Tra le società individuate dall'accusa per essere responsabili di questa corruzione internazionale, la Ferrostaal che è una filiale del gigante industriale tedesco MAN. La Ferrostaal avrebbe pagato l'ex ministro in cambio dell'acquisto di 4 sottomarini per la Marina militare greca per un valore di 1,6 miliardi di euro. E' accaduto nel 2000.

Al processo tenutosi davanti al procuratore di Monaco, all'inizio dell'indagine, nel 2010, alcuni dirigenti della società tedesca hanno ammesso di aver distribuito un totale di 60 milioni di euro a intermediari greci tra cui l'ex ministro della difesa. I dirigenti della società hanno inoltre ammesso di aver utilizzato metodi simili per vendere più sottomarini in Portogallo. La corte ha inflitto alla Ferrostaal una multa di 140.000.000 di euro.

Antonis Kantas, Vice Direttore armamenti del Ministero della Difesa greco dal 1997-2002 è un'altra figura di estremo rilievo dell'inchiesta. Kantas ha confessato dopo il suo arresto che è avvenuto 13 dicembre 2013, di avere preso tangenti dall'ex funzionario greco Dimitris Papachristos, di 78 anni, quando era rappresentante in Grecia della compagnia di armamenti tedesca Wegmann, poi diventata Krauss-Maffei Wegmann (KMW), che ha partecipato alle operazioni di corruzione versando tangenti a funzionari greci sulle forniture di armi.

Secondo Der Spiegel, i pubblici ministeri Monaco di Baviera hanno aperto un'inchiesta anche sulla vendita di 170 blindati Léopoard 2 in Grecia nei primi anni 2000. Antonis Kantas avrebbe ricevuto 600.000 euro dalle industrie tedesce per la vendita allo Stato greco di questi carri armati.

Nella colossale inchiesta sono coinvolte direttamente anche aziende di armamenti francesi, e funzionari francesi sarebbero responsabili del pagamento di tangenti, nonché le società di trasporto russe, brasiliane e svedesi.

Nel gennaio del 2014, una fonte giudiziaria ha indicato che "milioni di euro e dollari" sono sparsi su molti conti di tutto il mondo, e sono conti offshore gestiti da intermediari, dove si trovano i proventi di queste gigantesche corruzioni in Grecia messe in atto da aziende del settore militare tedesche e francesi.

Durante l'ultimo decennio fino ad oggi, la Grecia è stata il più grande importatore di armi dell'Unione europea, il che è davvero inconcepibile. La Germania, il secondo più grande fornitore di materiale militare alla Grecia dopo gli Stati Uniti.

Tra il 2006 e il 2010, la Germania è stato anche il terzo più grande beneficiario delle esportazioni di armi francesi, e questo indica molti "affari in comune". Nello stesso periodo, la Grecia è stata la decima importatrice di armi al mondo. Fatto assolutamente inconcepibile, vista la condizione della Grecia, la sua collocazione, l'appartenza alla Nato, e l'assenza di minacce dirette o indirette alla sua sicurezza.

Uno studio della Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), segnala che il 25,3% di tutte le apparecchiature militari in Grecia alla data del 2011 è stato acquistato da aziende tedesche, molto più avanti dei gruppi francesi (12,8%).

Così, la Grecia è il primo cliente in Germania in questo settore dal 2007 e il 1° paese europeo importatore di armi in rapporto al PIL, e questo nonostante i tanti tagli di bilancio e discorsi infuocati di Angela Merkel sulle "spese insostenibili" della pubblica amministrazione della Grecia in campo sanitario, pensionistico, scolastico, assistenziale.

Nell'agosto del 2013, sono stati perquisiti in Germania gli uffici di una joint venture di Eads e ThyssenKrupp e Rheinmetall, nell'ambito delle indagini su sospetti di corruzione legati al controllo da parte della Grecia di attrezzature sottomarine, secondo quanto dichiarato da un portavoce del procuratore federale di Brema.

Il portavoce aveva poi aggiunto che la filiale comune tra EADS e Thyssen, Atlas Elektronik, e Rheinmetall Defence Electronics era stata perquisita, perchè si crede abbia pagato 18 milioni di euro di tangenti in Grecia e anche per la conseguente evasione fiscale. EADS e ThyssenKrupp hanno dovuto confermare di avere subito una perquisizione comune.

Autore dell'articolo Elisabeth Studer – leblogfinance.com - che vivamente ringraziamo.

Articolo originale in lingua francese: http://www.leblogfinance.com/2015/03/grecescandale-de-corruption-sur-contrats-darmement-avec-france-et-allemagne-la-suisse-saisit-des-comptes-bancaires.html


Fonte: Il Nord


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