ABBIAMO FATTO I CONTI (FONTE BANKITALIA): EURO PIU' SVALUTATO DELLA LIRA ITALIANA, SUL DOLLARO (E VEDRETE NEL 2016...)
1 gennaio 1999, una data che sarà ricordata negli annali della storia come l’inizio della distruzione del benessere in Europa. Cosa accadde quel giorno o, meglio, il 4, primo giorno lavorativo? Semplice, l’euro vide la sua luce sui mercati finanziari, anche se poi l’adozione pratica avvenne spalmata negli anni successivi.
Quel giorno, per acquistare un dollaro occorrevano 1.642.438 lire. Il rapporto euro lira era stato fissato ad 1 a 1.936,27 e quello dollaro euro a 1,178, che grossomodo corrisponde al rapporto lira dollaro.
Per quale motivo nacque l’euro? I tecnici illuminati, gli economisti à la carte ed i politici sulla cresta dell’onda spiegarono ai cittardini che serviva una moneta forte in grado di competere con il dollaro sui mercati internazionali e che la lira non aveva speranze di sopravvivere.
Gli italiani, pur di aderire alla moneta dei miracoli, pagarono l’eurotassa e accettarono tagli drammatici allo stato sociale ed al benessere per rientrare nei famosi parametri di Maastricht.
Ora, a distanza di 16 anni dall’avvio della moneta unica e dei relativi disastri che ha portato in tutta Europa, basti pensare al record di disoccupazione sia aggregata che giovanile ed al mostro della deflazione, che cosa è rimasto dell’idea iniziale della moneta forte in grado di “difendere” gli italiani dalla svalutazione rispetto al dollaro?
Praticamente nulla, visto che l’euro si è svalutato più della lira! Non ci credete? Bene, il 17 marzo 2015, per acquistare un euro erano sufficienti 1,0635 dollari, mentre al momento del lancio ne servivano 1,178.
Tradotto in lire, oggi ne servirebbero ben 1.820,6582 per avere un dollaro, mentre nel 1999 ne bastavano 178,22 in meno, pari a circa il 10% di svalutazione.
Complimenti vivissimi ai politici italiani che hanno voluto adottare l’euro: non solo non ci ha protetto dalla svalutazione contro il dollaro, ma ha anche desertificato il tessuto industriale, come e più di una guerra.
L’euro serviva? I numeri dicono chiaramente di no. Ha fallito su tutti i fronti, tranne uno: consentire alla Germania di annientare la concorrenza europea e di instaurare quello che può tranquillamente essere denominato “quarto reich”.
Se, come appare, la moneta unica risulta non solo inutile, ma addirittura dannosa, che senso ha tenerla in piedi o quanto meno rimanere al suo interno?
Evidentemente nessuno.
Da qualunque parte si voglia analizzare la moneta unica, appare chiaro come essa sia un fallimento annunciato (già prima della sua adozione, fior di economisti ne avevano evidenziato l’assoluta, totale irrazionalità ed insostenibilità).
Visto che la realtà è questa, l’unico percorso razionale è quello di un’uscita del paese dalla moneta unica, anche perchè i fatti dimostrano in modo incontrovertibile che non vi è alcuna differenza tra euro e lira, se non quella che la seconda porta con sè la sovranità monetaria e, quindi, una bella limata alle unghie degli oligarchi della ue ed alla loro padrona, la Germania.
Luca Campolongo
Fonte: Banca d’Italia, serie storica delle valute http://www.bancaditalia.it/compiti/operazioni-cambi/archivio-cambi/index.html
Fonte: Il Nord