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lunedì 18 luglio 2016

Minacce di morte per Farage e le sue giovani figlie, la Polizia conferma





Nigel Farage si è dimesso dall’UKIP, (il partito che ha promosso l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea) per timore di essere ucciso.  Il politico inglese aveva  annunciato la scorsa settimana di essersi dimesso dopo aver raggiunto la sua ambizione, quella della Brexit“Non sono un politico di professione, ho raggiunto il mio obiettivo e adesso voglio riprendermi la mia vita” – aveva dichiarato Farage qualche settimana fa, aggiungendo che comune non si sarebbe dimesso da europarlamentare sino al compimento dell’iter legislativo per l’uscita definitiva del Regno Unito dall’UE e che avrebbe comunque vigilato su questo punto, rimanendo a fianco dei sostenitori del suo partito.
Ora la potenziale rivelazione diffusa da un giornale autorevole, il Mirror: dietro le dimissioni ci sarebbe un tentativo di evitare un eventuale tentato omicidio. Oltre ad un misterioso incidente aereo che vide coinvolgo Farage nel 2010, all’epoca ferito ma sostanzialmente illeso, tornano in mentre anche aspiranti aggressori catturati in almeno due occasioni, i quali cercarono di contrabbandare coltelli durante alcuni comizi sul Referendum sull’UE in presenza di Farage.
Giorni fa, il politico inglese, che in parlamento europeo condivide il suo gruppo con l’italiano Movimento 5 Stelle, aveva dichiarato che Grillo è un comico di orientamento “di sinistra”, mentre loro “di destra”, auspicando un interscambio di idee politiche al fine da proseguire un’agenda euroscettica (nonostante, adifferenza dell’UKIP, il Movimento 5 Stelle abbia recentemente dichiarato di non essere interessato ad uscire dall’Unione Europea, ma piuttosto di tentare di “cambiarla in meglio”).
La polizia inglese ritiene che le minacce ricevute da Farage siano credibili e che sarebbero state ampliate anche alle sue due giovani figlie, di età compresa a tra gli 11 e i 16 anni.


sabato 7 maggio 2016

11 Settembre: l’uomo che condannò Moro accusa Israele

Accusa i neocon con nomi e  cognomi: Paul Wolfowitz allora viceministro al Pentagono, l’israelo-americano Michael Chertoff, il rabbino Dov Zakheim (numero 3 al Pentagono) di essersi infiltrati nel governo Bush jr. e di aver organizzato, “su istigazione di Israele”, il mega-attentato dell’11 Settembre 2001. E non è un complottista marginale: è stato un alto funzionario del Dipartimento di Stato, da Nixon a Carter a Bush-padre, esperto in guerra psicologica,  attore in operazioni coperte (come l’uccisione di Moro) per conto degli Stati Uniti. Membro fino al 2012 del Council on Foreign Relations, quindi dell’élite dell’establisment. Né lo si può accusare di avere come motivazione l’antisemitismo: i suoi genitori erano ebrei russo-polacchi fuggiti alla Shoah, lui ha scritto persino una biografia di sua “mamma yiddish”, Teodora. E’ Steve Pieczenik. Una vecchia conoscenza anche per l’Italia, come vedremo. Steve Pieczenik ha detto tutto il 21 aprile 2016, intervistato da Alex Jones, creatore del sito “InfoWars”.
La video-intervista, di 47 minuti, è stata diffusa, probabilmente non a caso, nel pieno della campagna americana per incolpare la monarchia saudita del mega-attentato dell’11 Settembre, con la minaccia di pubblicare le 28 pagine del  rapporto della Steve PieczenikCommissione Senatoriale sul 9/11, secretate da Bush jr. proprio perché mostrerebbero il coinvolgimento dei sauditi ai più alti livelli. Steve Pieczenik corregge: sì, c’è stata la cooperazione di “agenti sauditi”, ma il mandante principale è Israele, insiste nell’intervista.  Egli si dichiara disposto a testimoniare sotto giuramento davanti a un tribunale federale e rivelare lì le sue fonti, fra cui (dice) “un generale”. L’importanza del testimone non può essere sottovalutata. Il dottor Pieczenik (è psichiatra) fu in Italia nel marzo del 1978  e per tutti i 55 giorni del sequestro di Aldo Moro da parte delle Br; speditovi dall’allora segretario di Stato Cyrus Vance, si inserì nel Comitato di Crisi allestito da Cossiga, allora ministro dell’interno (a fianco del criminologo Franco Ferracuti, l’esperto in difesa e sicurezza Stefano Silvestri, una grafologa e il magistrato Renato Squillante) ufficialmente per dare la sua esperta assistenza al salvataggio del politico italiano e negoziare con le Brigate Rosse. In realtà, come ha rivelato in un libro nel 2008, per assicurarsi che Moro non ne uscisse vivo: gli Usa avevano deciso che Moro doveva essere “sacrificato” per garantire “la stabilità dell’Italia” (nella Nato).

mercoledì 30 marzo 2016

Accuse choc: Lo 007 confessa: la Turchia dietro la strage di Bruxelles

I servizi segreti turchi dietro alla strage di Bruxelles? A lanciare direttamente la pista di Ankara, coinvolgendo nientemeno che il presidente Erdogan, sono i “nemici” storici della Turchia, i curdi, in questo caso affiancati da un paese come la Russia, anch’essa entrata in rotta di collisione coi turchi dopo l’abbattimento di un bombardiere Sukhoi impegnato nell’unica efficace campagna militare finora condotta in Siria contro l’Isis. Un impegno, quello russo, che ha preso in contropiede l’Occidente e ha oltretutto permesso di giungere alla denuncia, documentata, del supporto turco allo Stato Islamico attraverso basi logistiche alla frontiera e soprattutto il contrabbando di petrolio. La Turchia sul banco degli imputati ora anche per le bombe esplose a Bruxelles? La notizia la fornisce il 24 marzo Nahed Al Husaini, corrispondente da Damasco del sito statunitense di contro-informazione “Veterans Today”: intercettazioni russe avrebbero portato alla cattura, da parte dei miliziani curdi, di un responsabile dell’intelligence di Ankara. L’uomo avrebbe confessato che gli attentati di Bruxelles sarebbero stati progettati a Raqqah su ordine di Erdogan.
«Le forze popolari curde che combattono in Siria hanno oggi [24 marzo] catturato un alto funzionario dei servizi segreti turchi che, “sottoposto ad interrogatorio”, ha coinvolto il presidente Erdogan», scrive “Veterans Today” in un post tradotto da “Come ErdoganDon Chisciotte”. «A Veterans Today – aggiunge Nahed Al Husaini – è stato dato accesso alle confessioni registrate che hanno rivelato il ruolo del Mit (Milli Istihbarat Teskilati, l’intelligence turca) nelle esplosioni di Bruxelles ed i piani per effettuare ulteriori attacchi in Europa. Il “funzionario sospetto” ha confessato il suo ruolo nella pianificazione – a Raqqah – dell’attacco di Bruxelles, in collaborazione con l’Isis». L’informazione che ha portato alla cattura del funzionario, scrive “Veterans Today”, deriva da un’intercettazione effettuata dai russi: le forze di Mosca non sarebbero state direttamente coinvolte nell’operazione, ma si presume che unità di “Spetsnaz”, i corpi speciali russi, potrebbero essere state messe a disposizione dei curdi, come supporto.

giovedì 8 gennaio 2015

Attentato terroristico in Francia a Charlie Hebdo: false flag? VIDEO

http://youtu.be/fnFHwWAJOM4

Secondo quanto riferito da subito dalle autorità e dai media, si è trattato di un attentato terroristico di matrice islamica, contro la redazione di una testata giornalistica satirica più volte minacciata.

In molti ritengono che possa trattarsi dell'ennesimo false flag: noi preferiamo evitiare di esprimere giudizi prematuri, ma in attesa di conoscere tutti i dettagli, il fatto che gli attentatori, coperti integralmente da una tuta nera, si siano mossi dimostrando estrema preparazione logistica e un addestramento di livello militare, suscita dubbi. Oltretutto (come spesso avviene nei false flag) c'è anche una registrazione, effettuata tranquillamente, nonostante i killer sparassero a vista.

Dagli estremisti islamici ci saremmo più probabilmente aspettati un'operazione di martirio. I capi dell'ISIS hanno più volte invitato a effettuare attacchi kamikaze, che psicologicamente sono i più spaventosi: persone che pur di togliere la vita sono disposte a sacrificare la propria, difficile pensare di fermarli.

Siamo dinnanzi ad una campagna di strategia della tensione?
Vogliono innalzare il livello di allerta terrorismo e spaventare per giustificare nuove azioni?


Valutiamo con attenzione quanto emergerà nelle prossime ore e nei prossimi giorni...


Staff nocensura.com

http://www.nocensura.com/2015/01/attentato-terroristico-in-francia.html


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