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lunedì 30 maggio 2016

FRANCIA: La foto rivoluzionaria che sta emozionando il Mondo





Un immagine che passerà alla storia 
o è la storia stessa che si ripete? 

Un ragazzo "armato" di un mazzo di fiori va incontro alla Polizia pronta a caricare con un messaggio carico d'Amore.
Negli anni 60 succedeva lo stesso con gli Hippie, una corrente di giovani occidentali "NON OMOLOGATI" che mettendo i fiori nei fucili dei militari, davano una lezione di umanità, Amore e compassione al mondo intero...

Oggi quei fiori sembrano dire:

"Ehi, poliziotti, voi che difendete il potere criminale che ci vuole tutti zitti e schiavi, disposti a sgobbare 8 ore al giorno, 12 mesi l'anno in cambio di uno stipendio che ci permette a malapena di sopravvivere, ma lo sapete che dentro le vostre armature, da qualche parte si nasconde ancora l'essere umano che eravate un tempo? L'amico che giocava a pallone con noi? Il compagno di classe con cui ci si faceva i dispetti? Il bambino che guardava il mondo con immenso stupore e non avrebbe schiacciato nemmeno un insetto?

Perché ora sei pronto a colpirmi?

Perché mi odi così tanto quando cerco di far valere i miei diritti?

Perché non ti accorgi che così facendo, ostacoli anche il futuro dei tuoi stessi figli?

Io chiedo solo di essere rispettato, di lavorare per vivere e non di vivere per lavorare. Ma ora la mia rabbia è tale che sono sceso in piazza, incurante di quello che mi succederà, e sono qui, di fronte a voi a sfidarvi con un mazzo di fiori, l'arma più innocente che esista al mondo, i miei colpi non vi provocheranno dolore, non vi faranno sanguinare ne perdere i sensi, ma vi assicuro che vi scuoteranno la coscienza, i miei colpi vi colpiranno dritto al cuore, per dirvi la stessa cosa che volevano dirvi gli Hippie 60 anni fa: Tornate ad essere "Esseri Umani", ascoltate sempre e solo il vostro cuore.

Infondo, noi siamo qui anche per voi, per i vostri e i nostri diritti, per il nostro e il vostro futuro e quello dei vostri figli...

Pace...

ANNI 60 I FIGLI DEI FIORI protestano contro le guerre nel Mondo...




Fonte: ilnuovomondodanielereale.blogspot.com


The Indipendent: "Con l'euro Francia e Italia destinate al fallimento"


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''L'ITALIA E LA FRANCIA SONO STATI DESTINATI AL FALLIMENTO PER COLPA DELL'EURO NON C'E' ALTRO DA DIRE''' (THE INDIPENDENT)



LONDRA - "La crisi europea del debito, come avviene per certe malattie, si sta spostando dalla periferia al centro, e l'Italia e la Francia sono particolarmente vulnerabili". Lo afferma l'editorialista del quotidiano britannico The Independent Satyajit Das in un rilevante articolo in prima pagina, oggi.
"I due paesi sono rispettivamente la tredicesima e la nona potenza economica mondiale, con redditi pro capite di 34.500 e 40.400 dollari, hanno una forza lavoro qualificata, infrastrutture sviluppate, capitali economici e sociali, sono potenze agricole e industriali, con posizioni di forza nei prodotti tecnologici, nel lusso, nell'alimentazione e nella moda, sono importanti esportatori e mete turistiche", prosegue l'editoriale.
"Sono considerati, insomma, "troppo grandi per fallire". Tuttavia, entrambi i paesi hanno una crescita lenta, una disoccupazione diffusa, finanze pubbliche precarie e problemi strutturali. Hanno avuto difficolta' a riformarsi e sono alle prese con un ambiente politico sempre piu' ostile. Il debito reale italiano (comprendente quello pubblico, quello privato e quello delle imprese) ammonta al 259 per cento del prodotto interno lordo, il 55 per cento in piu' rispetto al 2007".
"Quello francese al 280 per cento del Pil, il 66 per cento in piu' dal 2007".
"In un contesto di bassa crescita e bassa inflazione, col debito che aumenta, una crisi finanziaria e' inevitabile".
"In Italia la spirale del debito, nonostante l'austerita' e l'avanzo primario, ha origine da una combinazione di debole attivita' economica e bassa inflazione per colpa della valuta unica europea, in Francia non e' in vista un surplus a breve termine".

"Il vero problema e' la mancanza di competitivita' e alla base di questa mancanza c'e' l'euro. Prima degli interventi - tassi di interesse negativi e alleggerimento quantitativo - della Banca centrale europea, l'Italia e la Francia avevano una moneta sopravvalutata del 15-25 per cento senza la possibilita' di svalutarla, come avveniva quando c'erano la lira e il franco, per questo i governi sono ricorsi alla spesa pubblica finanziata col debito per mantenere l'attivita' economica e gli standard di vita".
"In assenza di un tasso di cambio favorevole, per colpa dell'euro, l'Italia e la Francia devono affrontare il difficile compito di ridurre i costi interni per recuperare competitivita': un processo brutale e non sempre di successo, anzi piuttosto di vasti e clamorosi insuccessi come dimostrano le esperienze di Grecia, Spagna, Portogallo e Irlanda".
"All'inizio dell'anno scorso, Yanis Varoufakis, all'epoca ministro greco delle Finanze, dichiaro' che l'euro era fragile come un castello di carte e che alti funzionari italiani la pensavano allo stesso modo ma non potevano dirlo perche' anche l'Italia e' a rischio di bancarotta".
"Il ministro italiano dell'Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, replico' che il debito italiano e' sostenibile. La risposta - secondo questo duro editoriale pubblicato oggi dall'Indipendent - e' indicativa della negazione italiana e francese: mancano il riconoscimento della precarieta' della situazione e la volonta' di affrontare i problemi dell'euro e dell'incompatibilita' tra moneta unica e sovranita' nazionale. Il ribasso dei prezzi dell'energia, il calo degli interessi e il deprezzamento dell'euro non potranno celare questi problemi per sempre. Italia e Francia sono destinate a fallire, la crisi finanziaria potrebbe materializzarsi già in questo 2016, ma certamente avverrà nel 2017 alla fine del programma di stimoli della Bce".

Redazione Milano.

Fonte: ilnord.it


giovedì 31 marzo 2016

Francia: proteste in 200 città, scontri con la polizia

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Scontri stamani in Francia tra polizia e manifestanti, scesi in piazza in oltre 200 città contro la riforma del lavoro voluta del governo del presidente Francois hollande e del premier Manuel Valls. Violenza si sono registrate città di Nantes e Rennes, nell’ovest del Paese, mentre dieci persone sono state arrestate a Parigi, all’indomani dell’imbarazzante retromarcia di Hollande sulle modifiche costituzionali in chiave antiterrorismo.
Lo sciopero nazionale ha causato la chiusura della Tour Eiffel, ha sconvolto i trasporti pubblici e ha provocato la chiusura o l’occupazione da parte degli studenti di decine e decine di scuole. La polizia antisommossa ha invaso le strade e si è scontrata con i manifestanti a Nantes e Rennes. Secondo fonti di polizia dieci persone sono state fermate nella capitale dove la gente è scesa per strada sotto gli striscioni “vogliamo di più” e “un colossale salto in avanti nel 19esimo secolo”.
A coronare la settimana nera di Hollande lo sciopero dei controllori di volo, per motivi diversi, che ha esposto migliaia di viaggiatori al rischio caos e ha causato code di 400 chilometri sulle autostrade attorno a Parigi.Il governo socialista ha avviato un tentativo disperato di far approvare la sua riforma del mercato del lavoro, con l’obiettivo di ridare fiato a un’economia asfittica prima delle elezioni presidenziali del prossimo anno. Ma la scorsa settimana le proteste di lavoratori e studenti sono diventate violente e i manifestanti hanno promesso una prova di forza ancora più imponente per oggi.
La rabbia dei dimostranti si indirizza sulle norme che facilitano i licenziamenti economici, che pure sono già state diluite per placare la rivolta dei lavoratori.L’esecutivo di Hollande è sotto schiaffo dopo il naufragio ieri del progetto di riforma costituzionale che mirava a privare della nazionalità francese chi ha doppio passaporto e si macchia di reati di terrorismo. Una misura definita inefficace e divisiva anche dalla stessa sinistra del partito socialista che oggi si oppone alla riforma del lavoro.
francia-proteste
Hollande, che è già il presidente meno amato nella storia moderna di Francia, continua ad assistere alla caduta del consenso: un sondaggio di ieri mostra che non ce la farebbe ad arrivare la ballottaggio per le presidenziali. Hollande, 61 anni, ha detto che non si ripresenterà se non riuscirà a ridurre la disoccupazione, ferma da tempo attorno al 10%, e spera che la riforma del lavoro aiuto le imprese ad assumere.Ma le pressioni della piazza e della politica hanno già convinto il governo ad annacquare il progetto di legge e le misure ora si applicano solo alle grandi imprese.
Alcuni sindacati moderati hanno dato il loro sostegno alla nuova formulazione, ma la scorsa settimana le manifestazioni di Parigi sono degenerate in violenza, con auto bruciate, una trentina di arresti e scontri con la polizia, che ha risposto con i lacrimogeni. Un video di un agente di polizia che picchia un quindicenne fuori da una manifestazione è diventato virale e ha alimentato la rabbia dei manifestanti. L’agente è stato arrestato e interrogato oggi, hanno detto fonti giudiziarie.Secondo un recente sondaggio il 58% dei francesi è ancora contrario alla riforma.
Il ministro del Lavoro Myriam El Khomri ha detto di comprendere che “un testo così profondamente riformista abbia sollevato questioni e richieda un dibattito” aggiungendo “non è un assegno in bianco per le imprese”. Le aziende non hanno gradito la rimozione del tetto per i risarcimenti per i licenziamenti senza giusta causa e la rinuncia alle misure che consentivano alle piccole e medie imprese di introdurre unilateralmente un orario flessibile. Il voto del Parlamento è atteso a fine aprile-inizio maggio.Le autorità dell’aviazione civile hanno chiesto alle compagnie di cancellare il 20% dei voli dall’aeroporto di Parigi Orly e un terzo dei voli da Marsiglia per lo sciopero dei controllori di volo. L’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi non dovrebbe invece essere toccato dalla protesta di 36 ore contro i tagli all’occupazione e l’assenza di investimenti.(fonte Afp)


domenica 15 marzo 2015

Test nucleari: la Polinesia chiede risarcimento milionario alla Francia!

La Polinesia Francese è intenzionata a rivendicare un risarcimento milionario da Parigi per la sequela di 193 test nucleari condotti dalla Francia nell’arcipelago delle piccole isole nel Pacifico meridionale.

La Polinesia Francese è intenzionata a rivendicare un risarcimento milionario da Parigi per la sequela di 193 test nucleari condotti dalla Francia nell’arcipelago delle piccole isole nel Pacifico meridionale, legate politicamente alla Francia. «Non vogliamo andare in tribunale, vogliamo raggiungere un accordo su questo difficile tema alla luce di due aspetti: l’impatto ambientale e le conseguenze per la salute della nostra popolazione», ha spiegato il portavoce dell’assemblea legislativa dei territori d’oltremare francesi, Yves Hauper, raggiunto via e-mail dall'agenzia di stampa Ansa. Gli atolli disabitati di Mururoa e Fangataufa nascondono 3.200 tonnellate di materiale radioattivo di diversi tipi, prodotto dalle esplosioni nucleari realizzate dall’esercito francese tra il 1966 e il 1996. Parte di quel serbatoio di residui inquinanti si trova sul fondo dell’Oceano Pacifico, fino a mille metri di profondità, secondo l’ultimo studio condotto nella regione, nel 1998.

domenica 8 febbraio 2015

Clamorose testimonianze: I fratelli Kouachi sono morti in Siria nell'ottobre 2014


In una notizia clamorosa, che in pochi minuti ha fatto il giro del mondo, pubblica in esclusiva dal sito francese WikiStrike, secondo il giornalista Ghisham Doyle sono moltissime le testimonianze dei soldati dell'esercito libero siriano,


che confermano che i fratelli Kouachi presumibilmente responsabili degli attacchi del 7 gennaio 2015 a Charlie Hebdo, sono stati uccisi nel mese di ottobre 2014 in Siria durante un attacco da parte della coalizione.

Il sito WikiStrike assicura che seguirà le tracce che ha su Coulibaly, il terzo jihadista che ha fatto l'attentato nel negozio per ebrei a Parigi, e che ha fatto una fine simile a quella dei fratelli Kouachi, e quindi un destino un pò misterioso.

Il sito Bladibella.com è stato uno dei primi siti in Italia a dubitare della strage di Parigi, descrivendola come un complotto internazionale, e questa testimonianza dei soldati dell'esercito libero siriano non fa altro che confermare la nostra tese.

Per coloro che dubitano della testimonianza dei soldati siriani, consigliamo di vedere questo video, andato in diretta sul secondo canale francese l'8 gennaio, ovvero il giorno dopo la strage di Parigi. E' ora che vi svegliate! Buona visione. 



http://youtu.be/MDzawlZu7h8

Fonte: bladibella.com 


domenica 25 gennaio 2015

Charlie Hebdo, ecco 15 segnali che dimostrano che è stato un false flag

15 SEGNALI INDICANO CHE L’ATTACCO A CHARLIE HEBDO E’STATA UN’OPERAZIONE FALSE FLAG

- DI BRANDON TURBERVILLE –
Probabilmente l’articolo più importante pubblicato fino da oggi sull’attentato a Charlie Hebdo.
Un’impressionante ricostruzione degli eventi, delle persone e della cronologia che hanno portato ai fatti di Parigi.
Dopo il massacro di Charlie Hebdo e a mano a mano che vengono alla luce maggiori informazioni sugli attacchi e sui legami tra i responsabili, i gruppi e le agenzie d’intelligence collegati alla NATO, si dimostra sempre più valida di ora in ora l’idea che la natura degli attacchi erano, in realtà dietro una false flag. (1)
Come è prevedibile, la destra xenofoba e pro-bellica sta usando l’attacco per dimostrare che tutti i musulmani sono terroristi e che l’unica soluzione è il loro totale annientamento e l’attuazione di adeguate misure di stato di polizia.
Dall’altro lato, c’è il patetico tentativo della sinistra di incolpare la vittima per istigazione e di concentrarsi sulla necessità di essere più politicamente corretti, di applicare un’auto-censura e di essere “minimal” linguisticamente parlando.
Tuttavia, la stragrande maggioranza del centro considera valida la versione dominante degli eventi prodotta dai grandi mezzi d’informazione e già scalpitano per la prossima forma di intrattenimento mediatico che i loro “creatori di cultura” presto gli propineranno senza pensarci due volte.
Tuttavia, come spesso succede, c’è molto di più dietro la storia che ci viene raccontata dai canali di informazione dominanti. Ci sono diversi dettagli discutibili sull’attacco a Charlie Hebdo e sul controllo aperto sui gruppi terroristici e jihadisti Islamici da parte degli apparati d’intelligence Francesi, Statunitensi e della NATO.
Mentre possono certamente accadere degli atti di violenza casuali – alcuni motivati dall’estremismo religioso ed altri no – è importante esaminare tutti i fatti che circondano questi eventi prima di giungere ad una conclusione sulla loro natura. Non possiamo semplicemente lasciarci andare a reazioni impulsive etichettando ogni atto di violenza come “sotto falsa bandiera”, tuttavia non possiamo ignorare la cronologia di tali atti e la prevalenza delle false bandiere negli ultimi tempi.

venerdì 23 gennaio 2015

CHARLIE HEBDO: IL MISTERIOSO 'SUICIDIO' DI HELRIC FREDOU

Della vicenda del poliziotto che indagava su 'Charlie Hebdo' trovato morto nei giorni seguenti alla strage ne avevamo parlato con l'articolo Francia: si suicida poliziotto che indaga su 'Charlie Hebdo' - di seguito l'intervista rilasciata dalla sorella -


FATTI SCIOCCANTI SUL MISTERIOSO SUICIDIO DI HELRIC FREDOU: INTERVISTA CON LA SORELLA

Di Vanessa Beeley 

I primi collegamenti intorno al suicidio di Helric Fredou sono stati messi in relazione dal giornale locale della regione di Limoges, dove io vivo.... Le populaire.

Comunque, sia i media nazionali che i mainstram non ne hanno parlato per parecchi giorni dopo l'attacco a Charlie Hebdo, nonostante il forte collegamento che - da quanto abbiamo appreso - avesse Helric Fredou con il  più grande attacco terroristico nel cuore di Parigi, di tutta la sua storia. Visto che Fredou era appena stato incaricato di redigere una relazione sui fatti.

Parigi

Dopo l'uscita di questo articolo su le Populaire, che entrava nei dettagli del suo apparente "suicidio" dovuto alla sua depressioneho deciso di iniziare a scavare più a fondo  su come era arrivato a LimogesAttraverso vari contatti con i media e con i blog localiparlando con diverse fonti, ho messo insieme questi fatti.

1. Helric Fredou stava lavorando sul caso Charlie Hebdo e si è suicidato all'UNA  del mattino tra Mercoledì e Giovedi dopo aver appena finito di scrivere la sua relazione.

giovedì 22 gennaio 2015

Un 11 settembre francese? Chi ha ordinato l’attentato contro Charlie Hebdo?


Di Thierry Meyssan - voltairenet.org

7 gennaio 2015, un commando fa irruzione nei locali parigini di Charlie Hebdo e uccide 12 persone, ferendone gravemente altre 4. Nei video si sentono gli assalitori urlare “Allah Akbar!” e dire che hanno “vendicato Maometto”. Una testimone, la vignettista Coco, ha detto che gli assalitori si dichiaravano membri di Al Quaeda. Questo è bastato perché molti francesi denunciassero un attentato di matrice islamica. Ora, questa ipotesi è illogica.
La missione del commando non ha alcun legame con l’ideologia jihadistaIn realtà dei veri membri o simpatizzanti dei Fratelli Mussulmani, di Al Quaeda o dell’Isis non si sarebbero accontentati di uccidere dei vignettisti atei, avrebbero prima di tutto distrutto gli archivi del giornale sotto i loro occhi, sul modello di quello che hanno fatto nella totalità delle loro azioni in Maghreb o Medio Oriente. Per un jihadista il primo compito è distruggere gli oggetti che, a suo modo di vedere, offendono Dio, e solo in seguito punire i «nemici di Dio».
Allo stesso modo, non sarebbero subito fuggiti dalla polizia senza prima aver portato a termine la loro missione, anche a costo di morire sul posto.
Peraltro i video e alcune testimonianze mostrano che gli assalitori sono professionisti. Sanno maneggiare le armi e hanno sparato a colpo sicuro. Non erano vestiti alla maniera dei jihadisti, ma come un commando militare. Il modo in cui hanno freddato un poliziotto ferito a terra, che non rappresentava più un pericolo, dimostra che la loro missione non era quella di «vendicare Maometto» dal sarcasmo di Charlie Hebdo.
Questa operazione intende porre le premesse di una guerra civileIl fatto che gli assalitori parlassero bene il francese, e che probabilmente siano francesi, non ci permette di dire che l’attentato sia un fatto interno al mondo francofono o francese. Al contrario il fatto che siano dei professionisti ci obbliga a distinguerli dai loro probabili mandanti. E non c’è nulla che provi che questi ultimi siano francesi.

venerdì 16 gennaio 2015

Charlie Hebdo. Video inedito mostra come la polizia non ha fermato gli attentatori

http://youtu.be/rvOAG6OwaRY

Un video inedito mostra una pattuglia della Polizia francese che dinnanzi ai terroristi indietreggia a retromarcia, consentendo loro di passare.

giovedì 15 gennaio 2015

Le immagini del supermercato Kosher durante il sequestro FOTOGALLERY

Vedi fotogallery a fine articolo
ENTRO L’INFERNO - IMMAGINI MAI VISTE DELLE TELECAMERE DI SORVEGLIANZA DEL SUPERMERCATO KOSHER DI PARIGI MOSTRANO IL TERRORISTA COULIBALY CHE TIENE IN OSTAGGIO 19 PERSONE DOPO AVERNE UCCISE QUATTRO

Nelle immagini si vedono i cadaveri che giacciono per terra, le persone terrorizzate in piedi per gli scaffali, e il terrorista armato e con giubbotto antiproiettili che dà ordini agli ostaggi - Coulibaly ha dato istruzione ai commessi di distruggere le telecamere di sorveglianza, ma i video si sono salvati perché registrati in remoto...

Sul “Daily Mail” sono apparse le foto tratte dai video delle telecamere a circuito chiuso dentro il supermercato kosher in cui Amedy Coulibaly ha ucciso quattro persone e ne ha tenute in ostaggio 19, lo scorso venerdì. Nelle immagini si vedono i cadaveri che giacciono per terra, le persone terrorizzate in piedi tra gli scaffali, un passeggino abbandonato e il terrorista armato e con giubbotto antiproiettili che dà ordini agli ostaggi.

mercoledì 14 gennaio 2015

Francia, settanta studenti denunciati perché inneggiavano alle stragi

SETTANTA STUDENTI FRANCESI SEGNALATI - DALLE SCUOLE - ALLA POLIZIA PER APOLOGIA DI TERRORISMO: INNEGGIAVANO ALLE STRAGI

PARIGI - Adolescenti segnalati alla polizia per "apologia di terrorismo" nelle scuole francesi durante il minuto di silenzio in omaggio a Charlie Hebdo, e la polizia ha iniziato a indagare su di loro, con la possibilità anche di arrestarli, in base alla legge. Lo riferisce la radio Europe 1 citando un "documento riservato" del ministero dell'Istruzione secondo cui, dalla giornata di lutto nazionale per gli attentati di Parigi, 70 studenti si sarebbero resi protagonisti di scivolate verbali da "zero in condotta", in alcuni casi molto violente e vietate dalla legge.

Il documento riporta la trascrizione delle frasi che hanno portato alla segnalazione degli studenti alla polizia: "Sono miei fratelli", ha commentato una studentessa quindicenne all'indomani dell'attentato riferendosi ai terroristi, seguita da un altro, sedici anni, che si sarebbe lanciato in una serie di "minacce di morte e di jihad verso tutti i 'bianchi'". Gli episodi sono stati segnalati da alcuni insegnanti alle varie presidenze da cui sono stati trasmessi ai rettorati che hanno poi ottemperato all'obbligo di girare le informazioni alle forze di polizia per le indagini del caso. Va ricordato che oggi una persona nel nord della Francia è stata condannata per direttissima a scontare 4 anni di carcere duro per aver inneggiato alla strage dell'Hebdo. La magistratura francese prende molto sul serio questo genere di reati.

domenica 11 gennaio 2015

POLITOLOGO: L’ATTENTATO DI PARIGI ORGANIZZATO DAI SERVIZI AMERICANI

L’assassinio di 12 persone da parte dei terroristi nel centro dio Parigi soddisfa pienamente gli interessi degli USA, ritiene il politologo Aleksej Martynov. In un intervista a LifeNews ha dichiarato che non è un sostenitore delle teorie complottiste, ma è sicuro che dietro a quei miliziani che hanno commesso l’attentato sanguinario nella redazione della rivista Charlie Hebdo, vi siano i servizi segreti USA
– Voglio ricordare che negli ultimi anni e decenni, il cosiddetto terrorismo islamico sia nelle mani delle principali agenzie di intelligence del mondo e mi riferisco agli USA. Sono sicuro che negli eventi di Parigi, in un modo o nell’altro, accanto agli islamisti che hanno commesso questo attentato, vi sono i curatori americani – ha detto l’esperto. Secondo Aleksej Martynov la versione che indica i motivi dell’attacco come una vendetta nei confronti delle vignette sul profeta Maometto, sembra divertente.

venerdì 9 gennaio 2015

Charlie Hebdo: tutto quello che c’è da sapere sul video choc



Dopo gli articoli "scettici" sulla vicenda di Parigi:
per completezza di informazione proponiamo anche la seguente analisi di Andrea Lombardi per ilprimatonazionale.it 

Redazione informatitalia
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Charlie Hebdo: tutto quello che c’è da sapere sul video choc
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Di Andrea Lombardi

Parigi, 9 gen – L’attentato al Charlie Hebdo ha scatenato istantaneamente, come ovvio nel Web 2.0, la consueta ridda di polemiche, e, su Facebook particolarmente, l’usuale esplosione di commenti di utenti che si scoprono tutto d’un tratto criminologi provetti, geopolitici di vaglia e esperti di balistica terminale di fama internazionale, aizzati da verosimili o presunti punti oscuri nella tragica vicenda. In particolare, nell’“analisi” del video dell’uccisione del poliziotto francese d’origine algerinaAhmed Merabet, la combinazione fra anni di film di Tarantino con sangue a pioggia e perizie balistiche fatte su filmati con il cellulare da venti metri da chi fino a ieri pensava che il 5,45 e il 7,62 fossero le ultime versioni di Adobe Acrobat e Android rispettivamente si è dimostrata particolarmente letale, colpendo anche commentatori della stampa specializzata solitamente più cauti.
Il video viene appunto smontato in diversi elementi “controversi”, poi ferocemente dibattuti a colpi di post e like; essi sono:
  • la presunta non professionalità del team di terroristi
  • l’assenza di sangue versato dalle ferite del poliziotto, particolarmente quella fatale alla testa
  • la mancanza di rinculo dell’arma
  • le “armi da guerra”, segno dell’intervento di “servizi segreti deviati”

Nuovo attentato a Parigi questa volta contro la comunità ebraica.


A riportare la notizia, su Facebook, il giornalista Magdi Cristiano Allam:

Nuovo attentato terroristico islamico a Parigi questa volta contro la comunità ebraica. 
Amedy Coulibaly, il probabile terrorista islamico che ieri mattina a Montrouge, alle porte di Parigi aveva sparato e ucciso una poliziotta e ferito un secondo poliziotto, oggi è tornato all'offensiva assaltando un negozio di cibo kosher alla Porte de Vincennes di Parigi. Qui avrebbe subito ucciso due persone e sta tenendo in ostaggio almeno 5 persone, se non 15 persone secondo talune fonti.
Il terrorista islamico spavaldamente si è fatto riconoscere dalla polizia sul posto come l'assassino della poliziotta di ieri: "sapete chi sono! sapete chi sono!", ha gridato per due volte ai poliziotti. Ha pesantissimi precedenti penali, secondo quanto si apprende.
Intervenendo al Tgcom24 ho invitato le forze di sicurezza a prendere atto che l'investimento principale deve essere nello scardinamento degli ambienti dove si pratica il lavaggio di cervello, a partire da moschee, siti internet, scuole coraniche e centri di formazione. È sbagliato attendere fintantoché non si intercetta il terrorista un attimo prima che compia l'attentato. Lo faranno mai? Finora prevale la paura dell'islam, di scontrarsi con i paesi islamici che forniscono petrolio e mettono soldi per investimenti sul nostro territorio, ma anche paura del terrorismo islamico. Che cosa dovrà accadere di ancor più catastrofico affinché si riesca a vincere la paura?




Chi e perché ha pianificato proprio adesso la strage di Parigi

«Mi rifiuto di piangere la morte dei satiristi francesi finché la stessa condanna internazionale, le stesse facce dei potenti e le stesse “belle anime” che marciano oggi con candele accese, non compiranno gli stessi atti, verseranno le stesse lacrime e grideranno uguale per le migliaia di bambini palestinesi torturati o bruciati vivi dal fosforo del Terrorista America, di Israele, per gli adolescenti afghani rapiti dagli Usa, innocenti torturati per 8 anni a Guantanamo, e per i milioni di morti africani innocenti uccisi con la armi che noi occidentali gli vendiamo». Così Paolo Barnard, dopo la strage di 12 persone nella redazione parigina di “Charlie Hebdo”, giornale nel mirino da anni per le vignette satiriche anti-islamiche. Orrore e indignazione, ma anche sospetti: mai il “fondamentalismo” jihadista ha agito da solo. In Siria – dalla cui guerra provengono gli stragisti – è stato finanziato e armato dall’Occidente. Negli Usa sono ufficiali le ultime conclusioni sull’11 Settembre: l’Fbi sapeva tutto, degli attentatori. Ed è una creatura occidentale anche il sanguinario “califfato” dell’Isis in Iraq, pianificato dall’intelligence statunitense.
«Se i segni di nervosismo e di insubordinazione in Europa dovessero aumentare, non escludo la possibilità di clamorosi e sanguinosi attacchi terroristici sul nostro continente», scriveva “Piotr” il 14 dicembre scorso su “Megachip”. Attentati «fatti per François Hollandedimostrare che il “pericolo fondamentalista” è reale (e per dimostrare, a chi è in grado di udire, che il caos può essere usato ovunque, che non ci sono zone franche: tutto sommato, l’Italia non è stata bombardata terroristicamente per dieci anni di fila, negli anni Settanta?)». Allì’indomani della strage di Parigi, “Piotr” aggiunge: «I potenti, sghignazzando o piangendo lacrime di coccodrillo, si muovono sempre sopra le vittime innocenti, perché le vittime innocenti sono il complemento alla loro potenza. Hanno creato un mondo dove un giornale satirico è un bersaglio migliore di un “vulture fund”. E non per sbaglio». Lo stesso Aldo Giannuli, autore di saggi sulla strategia della tensione che utilizza il terrorismo come manovalanza, si domanda se non vi sia «qualche manina non islamica dietro gli attentatori». Vale la pena esplorare tutte le piste, sostiene Giannuli, dato che «a trarre giovamento da questa strage saranno in diversi: ad esempio il Fn che si appresta a fare vendemmia di voti, di conseguenza anche Putin che proprio sul Fn sta puntando per condizionare l’Europa sulla questione delle sanzioni».
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