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sabato 7 maggio 2016

11 Settembre: l’uomo che condannò Moro accusa Israele

Accusa i neocon con nomi e  cognomi: Paul Wolfowitz allora viceministro al Pentagono, l’israelo-americano Michael Chertoff, il rabbino Dov Zakheim (numero 3 al Pentagono) di essersi infiltrati nel governo Bush jr. e di aver organizzato, “su istigazione di Israele”, il mega-attentato dell’11 Settembre 2001. E non è un complottista marginale: è stato un alto funzionario del Dipartimento di Stato, da Nixon a Carter a Bush-padre, esperto in guerra psicologica,  attore in operazioni coperte (come l’uccisione di Moro) per conto degli Stati Uniti. Membro fino al 2012 del Council on Foreign Relations, quindi dell’élite dell’establisment. Né lo si può accusare di avere come motivazione l’antisemitismo: i suoi genitori erano ebrei russo-polacchi fuggiti alla Shoah, lui ha scritto persino una biografia di sua “mamma yiddish”, Teodora. E’ Steve Pieczenik. Una vecchia conoscenza anche per l’Italia, come vedremo. Steve Pieczenik ha detto tutto il 21 aprile 2016, intervistato da Alex Jones, creatore del sito “InfoWars”.
La video-intervista, di 47 minuti, è stata diffusa, probabilmente non a caso, nel pieno della campagna americana per incolpare la monarchia saudita del mega-attentato dell’11 Settembre, con la minaccia di pubblicare le 28 pagine del  rapporto della Steve PieczenikCommissione Senatoriale sul 9/11, secretate da Bush jr. proprio perché mostrerebbero il coinvolgimento dei sauditi ai più alti livelli. Steve Pieczenik corregge: sì, c’è stata la cooperazione di “agenti sauditi”, ma il mandante principale è Israele, insiste nell’intervista.  Egli si dichiara disposto a testimoniare sotto giuramento davanti a un tribunale federale e rivelare lì le sue fonti, fra cui (dice) “un generale”. L’importanza del testimone non può essere sottovalutata. Il dottor Pieczenik (è psichiatra) fu in Italia nel marzo del 1978  e per tutti i 55 giorni del sequestro di Aldo Moro da parte delle Br; speditovi dall’allora segretario di Stato Cyrus Vance, si inserì nel Comitato di Crisi allestito da Cossiga, allora ministro dell’interno (a fianco del criminologo Franco Ferracuti, l’esperto in difesa e sicurezza Stefano Silvestri, una grafologa e il magistrato Renato Squillante) ufficialmente per dare la sua esperta assistenza al salvataggio del politico italiano e negoziare con le Brigate Rosse. In realtà, come ha rivelato in un libro nel 2008, per assicurarsi che Moro non ne uscisse vivo: gli Usa avevano deciso che Moro doveva essere “sacrificato” per garantire “la stabilità dell’Italia” (nella Nato).

venerdì 27 marzo 2015

11 Settembre: La maggioranza dei cittadini crede ancora alle favole del governo

A distanza di 14 anni dalla tragedia delle twin towers, è incredibile come nonostante siano emersi moltissimi elementi che dimostrano in modo netto ed inequivocabile che la ''versione ufficiale'' raccontata dal governo americano non regge, la maggioranza delle persone ancora dubitano che sia stato un false flag.

Certo, appare inconcepibile, da certi punti di vista. Difficile credere che la follia umana arrivi a tanto.

"Basterà mantenere i piccoli segreti. Per quelli grandi ci proteggerà l'incredulità della gente" (cit)

GUARDATEVI IL DOCUMENTARIO "11 SETTEMBRE LA NUOVA PEARL HARBOR... DI MASSIMO MAZZUCCO... nessuna "teoria complottista" solo una seria disamina della vicenda. FATTI E PROVE e non "teorie". Lo trovate qui

Sappiate che MIGLIAIA DI ARCHITETTI ED INGEGNERI si sono riunioni nell'associazione "architects and engineers for 911 truth" (architetti ed ingegneri per la verità sull'11settembre) vedi http://www.ae911truth.org/

Poi c'è l'associazione dei familiari delle vittime che chiede verità e giustizia: e molte famiglie non hanno aderito solo perché hanno ottenuto cospicui risarcimenti per la morte del familiare, si sono fatti convincere dalle onorificenze ricevute dal governo, etc. e non concepiscono che le cose siano potute andare diversamente


Staff nocensura.com


A distanza di 14 anni dalla tragedia delle twin towers, è incredibile come nonostante siano emersi moltissimi elementi...
Posted by Cose che nessuno ti dirà di nocensura.com on Venerdì 27 marzo 2015

Fonte: nocensura.com



domenica 1 febbraio 2015

Imposimato denuncia gli Usa all'Aja: "Sapevano dell'11 settembre"

di Raffaele Gambari - Affari Italiani

Un avvocato italiano, l’ex giudice istruttore Ferdinando Imposimato, sta preparando una denuncia al Tribunale internazionale penale dell’Aja perché, a suo dire, pur sapendo che era in preparazione l’attentato alle Twin Towers la Cia non fece nulla per fermarlo. Oltretutto, secondo il presidente onorario aggiunto della suprema Corte di Cassazione, che a suo tempo indagò sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, che ora assiste la famiglia come avvocato, titolare dell’inchiesta sull’attentato al papa in piazza San Pietro e già presidente della commissione parlamentare antimafia, le Twin Towers crollarono non soltanto per l’impatto dei due aerei dirottati dai terroristi di Bin Laden. I periti esperti della Nist, un’agenzia federale di sicurezza degli Usa, che hanno svolto un'indagine sull’attentato, ‘’sanno che in quei due grattacieli erano stati collocati degli ordigni, così come in un terzo palazzo adiacente alle Torri Gemelle, la torre numero 7, che crollò su se stessa, come si vede in alcune riprese televisive, senza che in questa ci fosse un impatto con un aereo, come avvenne nelle altre due”.


sabato 24 gennaio 2015

11 Settembre, governo USA sotto pressione

USA: declassificare i documenti sui finanziatori dell’11 Settembre
© Photo: ru.wikipedia.org
USA: declassificare i documenti sui finanziatori dell’11 Settembre

Il 7 gennaio, mentre a Parigi i giornalisti di Charlie Hebdo venivano massacrati dai terroristi islamici, a Washington si teneva un’importante conferenza stampa sulla necessità di rendere pubbliche le 28 pagine della Relazione d’Inchiesta del Congresso americano del 2002 che rivelerebbero i finanziamenti dell’Arabia Saudita ai terroristi dell’11 Settembre. Queste pagine furono secretate dal presidente George Bush. Purtroppo lo sono ancora.

La citata conferenza stampa è stata tenuta dall’ex senatore democratico Bob Graham insieme a due deputati, il repubblicano Walter Jones e il democratico Stephen Lynch, e alla co-presidente dell’Associazione delle Famiglie e dei Sopravvissuti dell’11/9, la signora Terry Strada.
Si tratta di un evento politico di grandissima rilevanza che può contribuire a rendere più efficace la lotta al terrorismo e al fondamentalismo. Purtroppo la grande stampa europea ed internazionale lo ha ignorato. E’ davvero singolare se si considera che si dice a gran voce di voler colpire alla radice i sostenitori ed i finanziatori del terrorismo.

giovedì 22 gennaio 2015

Un 11 settembre francese? Chi ha ordinato l’attentato contro Charlie Hebdo?


Di Thierry Meyssan - voltairenet.org

7 gennaio 2015, un commando fa irruzione nei locali parigini di Charlie Hebdo e uccide 12 persone, ferendone gravemente altre 4. Nei video si sentono gli assalitori urlare “Allah Akbar!” e dire che hanno “vendicato Maometto”. Una testimone, la vignettista Coco, ha detto che gli assalitori si dichiaravano membri di Al Quaeda. Questo è bastato perché molti francesi denunciassero un attentato di matrice islamica. Ora, questa ipotesi è illogica.
La missione del commando non ha alcun legame con l’ideologia jihadistaIn realtà dei veri membri o simpatizzanti dei Fratelli Mussulmani, di Al Quaeda o dell’Isis non si sarebbero accontentati di uccidere dei vignettisti atei, avrebbero prima di tutto distrutto gli archivi del giornale sotto i loro occhi, sul modello di quello che hanno fatto nella totalità delle loro azioni in Maghreb o Medio Oriente. Per un jihadista il primo compito è distruggere gli oggetti che, a suo modo di vedere, offendono Dio, e solo in seguito punire i «nemici di Dio».
Allo stesso modo, non sarebbero subito fuggiti dalla polizia senza prima aver portato a termine la loro missione, anche a costo di morire sul posto.
Peraltro i video e alcune testimonianze mostrano che gli assalitori sono professionisti. Sanno maneggiare le armi e hanno sparato a colpo sicuro. Non erano vestiti alla maniera dei jihadisti, ma come un commando militare. Il modo in cui hanno freddato un poliziotto ferito a terra, che non rappresentava più un pericolo, dimostra che la loro missione non era quella di «vendicare Maometto» dal sarcasmo di Charlie Hebdo.
Questa operazione intende porre le premesse di una guerra civileIl fatto che gli assalitori parlassero bene il francese, e che probabilmente siano francesi, non ci permette di dire che l’attentato sia un fatto interno al mondo francofono o francese. Al contrario il fatto che siano dei professionisti ci obbliga a distinguerli dai loro probabili mandanti. E non c’è nulla che provi che questi ultimi siano francesi.

lunedì 19 gennaio 2015

Rivelazioni choc ex agente Fbi: la Cia impedì di prevenire l'11 settembre!

I dettagli di un'informazione preziosa che venne zittita

Un ex agente speciale dell'Fbi, parlando con un giornalista di Newsweek, ha raccontato i dettagli di come l’agenzia di intelligence degli Stati Uniti, la Cia, avrebbe impedito a lui e ad un altro agente di prevenire gli attacchi dell'11 settembre.

Mark Rossini e Doug Miller hanno riferito di avere scoperto che uno dei futuri autori dell'attacco, Khalid al-Mihdhar, aveva visti di ingresso multiplo degli Stati Uniti nel passaporto saudita, ma quando Miller preparò una relazione per l'FBI, un membro dell'unità top secret della Cia gli avrebbe detto di aspettare. Insomma Miller e Rossini si videro obbligati a stare zitti.

Durante tutti questi anni, Rossini si è pentito di aver obbedito, come ha rivelato a Newsweek. "È un dolore che non se ne va, che mi perseguita ogni singolo giorno della mia vita", dice Rossini.

Rapporti governativi sugli attentati attribuiscono l'attacco terroristico ad un "fallimento dell'intelligence". Tuttavia, non è chiaro il motivo per cui un agente della Cia, Michael Anne Casey, ordinò al compagno di Rossini, Miller, di non informare l'Fbi su al-Mihdhar, o perché altri capi della Cia non hanno allertato l'FBI o altre agenzie di sicurezza sull'arrivo di un altro futuro terrorista, Nawaf al-Hazmi, che l'agenzia aveva seguito.

sabato 29 novembre 2014

L'intervista che costò la vita a Gheddafi


Gheddafi sognava di creare una banca centrale Africana sganciata dall'occidente e dalla morsa del debito verso banchieri privati; era un nemico del "petrodollaro", e pur con prudenza - sapeva che se esagerava sarebbe stato fatto fuori - cercava di contrastare i piani mondialisti degli USA, che Gheddafi conosceva molto bene. In più occasioni ha dichiarato a chiare lettere che gli attentati dell'11 Settembre sono un false flag. Questa intervista è stata registrata poco prima che gli occidentali decidessero di "esportare la democrazia" (abbandonando al caos la Libia...)

Informatitalia

http://youtu.be/4zD4vo7QS1Y


LEGGI ANCHE: La contro-storia di Saddam e Gheddafi


martedì 30 settembre 2014

Il vero bin Laden è morto nel 2001



Massimo Mazzucco, autore del documentario "11 Settembre la nuova Pearl Harbor": "Non c'è nessuna prova che l'uomo ucciso nel 2011 fosse bin Laden, mentre esistono forti indicazioni che lo sceicco saudita sia morto già nell'inverno del 2001." - VIDEO

Circa i fatti delle torri gemelle, vedi il documentario "11 Settembre la nuova pearl harbor"




mercoledì 17 settembre 2014

11 settembre: Gli Usa erano a conoscenza del Piano dal 1995

Un arresto di fondamentalisti islamici a Manila, nelle Filippine. Il sequestro di strani documenti riguardanti un fantomatico “Piano Bojinka”. La Cia e l’Fbi avrebbero potuto fermare l’11 settembre sei anni prima. Dopo un’inchiesta durata dieci anni, ecco la ricostruzione di quella scoperta.

Di Franco Fracassi - popoffquotidiano.it


WORLD TRADE CENTER
Manila è una città enorme in cui raramente cala il silenzio. I dodici milioni di abitanti che la popolano ne fanno una delle più grandi metropoli del pianeta, è certamente la città con più alta densità abitativa, con oltre quarantunomila abitanti per chilometro quadrato: due volte quella di Parigi, quattro quella di Tokyo, venti la densità di Buenos Aires. Una città che non dorme mai. Una città perennemente solcata da coloratissimi pulmini color argento e poi tutti i restanti colori dell’arcobaleno. Una città dove rintracciare qualcuno diventa impresa pressoché impossibile. Tant’è che la criminalità rappresenta una delle piaghe che il governo non riesce nemmeno ad intaccare: ogni volta i criminali spariscono nel nulla. Impossibile trovarli.
La sera di venerdì 6 gennaio 1995 era una serata come un’altra. Decine di ragazzi, ragazze ed anziani si sfidavano a scacchi al Teodoro Valencia Circe, all’interno di Luneta Park. Il più grande parco commerciale di tutta l’Asia (Mall of Asia) era affollato da curiosi e consumatori. Migliaia di coppiette di innamorati e di famiglie con carrozzine e bambini al seguito inondavano la passeggiata lungo la baia. Era una serata come tante altre a Manila.
Doña Josefa è un residence che si trova a Cordillera, in una zona residenziale a est della città. La strada alberata è una traversa di Quezon Avenue, un lunghissimo viale che taglia in due la capitale delle Filippine. A due passi dal residence si trova la Banca Nazionale e la Commissione per il servizio civile, un chilometro più a ovest c’è la baia. Dall’altra parte della strada, due bar dall’aria sudicia e sempre affollati danno un tocco caratteristico alla strada.
Doña Josefa è un complesso di edifici bianchi di sei piani. Mini appartamenti divisi da pareti di carton gesso, spesso con grosse macchie di umidità, e grossi rumorosi condizionatori in ogni stanza. Questa storia si svolse nell’appartamento numero 603, di proprietà di Edith Guerrera.

martedì 16 settembre 2014

Loredana Bertè: "Quella cena alla Casa Bianca con i Bush e BIN LADEN

Interessante rivelazione della cantautrice:

Loredana Berté: "Quella volta alla Casa Bianca a cena con Bin Laden, Borg, Bush Senior e Bush Jr" 

"Ho conosciuto Bin Laden e suo figlio in una cena alla Casa Bianca. E c'erano anche Bush Senior e Bush Jr". La rivelazione sul retroscena dell'11 settembre, è della cantante Loredana Berté che, intervenendo al programma di Rai Radio2 'Un Giorno da Pecora', ha spiegato di aver cenato, una sera, con l'ex numero uno di Al Qaeda.
"Io ero a quella cena con Borg - ha detto - e Bin Laden era ad un tavolo vicino a me, quando parlava io volevo ascoltare, perché come tutti sanno lui fu un eroe indiscusso della Cia". "E dove era seduto Bin Laden?", le hanno chiesto i conduttori. "In mezzo ai Bush", ha risposto la cantante. Cosa si ricorda del terrorista? "Mi ricordo che Bush mi ha raccontato che serviva alla Cia"
Già alcuni mesi fa aveva raccontato la storia al Fatto Quotidiano.

venerdì 11 luglio 2014

Califfo Al Baghdadi: cosa bolle in pentola? IMPORTANTE!

A cura di nocensura.com

La notizia che ci troviamo a commentare non ci piace per niente. E sopratutto, ci inquieta per diversi motivi, che esplichiamo di seguito.

La seguente mappa illustra l'attuale, caldissima, situazione in Medio Oriente: dove il governo siriano di Assad, sostenuto dalla cittadinanza, combatte ormai da più di due anni contro le milizie mercenarie che vogliono instaurare in Siria un governo islamico; (La Siria attualmente ha un governo laico, tanto che Assad fino a pochi anni fa era stimato e considerato "un esempio di laicità".)

Il governo di Assad resiste, ma ha perso dei territori, così come ne ha persi il governo iracheno: e in questa zona è sorto una specie di "stato islamico" capitanato dal "Califfo del terrore" Al Baghdadi, salito pochi giorni fa alla ribalta delle cronache mondiali dopo che ha pronunciato un discorso mediante il quale ha minacciato l'occidente, ed in particolare gli Usa, minacciati di "attentati peggiori di quelli dell'11 settembre" e ha invitato gli islamici a unirsi: una "svolta storica" per il jahdismo, e gli islamisti del Nord Africa stanno valutando se passare con lui, cosa che probabilmente faranno. Al Baghdadi ha dichiarato di voler vendicare "i soprusi subiti dagli islamici", ed il conflitto in Palestina di questi giorni probabilmente finirà per rinfocolare l'odio verso l'occidente. Ma agli Usa e ad Israele sembra andare bene così.

Una situazione alquanto grottesca, se consideriamo che i miliziani islamici sono stati fino ad ora spalleggiati - ovvero armati e finanziati - dagli Usa, che avevano previsto una rapida caduta del governo di Assad, e quando hanno capito che non ce l'avrebbero fatta facilmente, meno di un anno fa Obama era pronto a intervenire militarmente per aiutarli a spodestare il governo siriano, a cui per giustificare l'intervento militare hanno provato ad attribuire la responsabilità degli attentati con le armi chimiche che in realtà sono stati fatti dagli estremisti islamici.

NOTA: Se gli Usa non hanno attaccato la Siria, è solo grazie alla fermezza di Putin e al fatto che l'opinione pubblica statunitense era fortemente contraria all'intervento: persino i militari americani erano insorti, in quanto non volevano aiutare gli estremisti islamici.

Che gli Usa abbiano fornito armi ai ribelli che oggi minacciano gli stessi Stati Uniti e tutto l'occidente, alimentando la "guerra santa", è un fatto "ufficialmente riconosciuto", ne ha parlato più volte anche il Corriere (vedi qui e qui)

Non trovate che sia assurdo che gli Usa abbiano finanziato le milizie dei fondamentalisti islamici, che minacciano gli stessi Usa e il mondo intero, per spodestare il pacifico governo di Assad?

Milizie islamiche che si sono rese protagoniste di violenze indicibili contro la popolazione civile, bambini compresi, ed in particolare contro i cristiani. Perché quando è emerso che sono stati loro ad utilizzare le armi chimiche, Stati Uniti e ONU non sono intervenuti contro di loro? Perché gli consentono di controllare un'ampio territorio?

Ma al peggio non c'è fine...

Il governo iracheno ha reso noto che i miliziani del "Califfo Al Baghdadi" hanno sottratto 40 kg di materiale nucleare (vedi articolo di seguito) una quantità sufficiente per costruire numerose "bombe sporche" capaci di contaminare intere città e provocare ingenti danni.

Uno scenario davvero poco rassicurante, alla luce delle minacce e del fanatismo di Al Baghdadi: il quadro si completa infine con le recenti dichiarazioni di Dick Cheney, ex vice presidente dell'amministrazione Bush, che ha previsto "nuovi attentati, peggiori dell'11 Settembre", compiuti utilizzando magari una testata nucleare! Dichiarazioni che combaciano perfettamente con quelle di Al Baghdadi: coincidenza?

Una testata nucleare no, ma nella disponibilità degli uomini di Al Baghdadi ci sono 40 kg di materiale radioattivo tale da mettere a punto una "bomba sporca"... inoltre si sono impossessati anche di alcune armi chimiche...

Se gli Stati Uniti volessero, spazzerebbero le milizie di Al Baghdadi ed il minaccioso Califfo stesso nel giro di pochissimi giorni: invece lo hanno spalleggiato... perché? Forse fa il suo gioco?

Le conclusioni le lasciamo a voi...

Staff nocensura.com 
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Di seguito l'articolo de l'Antidiplomatico sui 40kg di materiale nuclare di cui si sono impossessati gli estremisti di Al Baghdadi...

I miliziani dello Stato Islamico hanno sequestrato 40 kg di materiale nucleareI miliziani dello Stato Islamico hanno sequestrato 40 kg di materiale nucleare

Baghdad chiede aiuto alla comunità internazionale

In una lettera indirizzata al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, l'ambasciatore iracheno alle Nazioni Unite, Mohamed Ali Alhakim, ha denunciato il sequestro di circa 40 kg di materiale nucleare,utilizzato a scopi di ricerca presso l'università di Mosul, da parte dei ribelli sunniti dello Stato Islamico.

 "I gruppi terroristici si sono impossessati di materiale nucleare presente nei siti che sono sfuggiti al controllo dello Stato. Questo materiale nucleare può servire alla fabbricazione di armi di distruzione di massa”, si legge nella lettera. L’ambasciatore  ha avvertito della possibilità che i materiali possono essere contrabbandate fuori dall'Iraq.
Secondo fonti americane è improbabile che il materiale rubato contenga anche uranio arricchito e che sia utilizzabile per la costruzione di un’arma nucleare. Ma, ironicamente, è il governo iracheno il più preoccupato di questa acquisizione: "La Repubblica dell'Iraq sta informando la comunità internazionale di questi sviluppi pericolosi e chiede aiuto e il supporto necessario per scongiurare la minaccia del loro uso da parte di terroristi in Iraq o all'estero." 

sabato 5 luglio 2014

Cheney: presto un altro 11 Settembre, ancora più letale

Il primo passo è semplice, costruire un nemico: ieri l’Islam, oggi la Russia di Putin. La seconda mossa è scritta nella storia, da Pearl Harbor al falso attacco contro navi americane nel Golfo del Tonchino, casus belli per la guerra in Vietnam. L’avvertimento questa volta viene da un personaggio particolarmente inquietante come l’ex vicepresidente Dick Cheney, secondo molti analisti la vera “mente” della gestione politica degli attentati dell’11 Settembre, perfetti per avviare l’assedio strategico della Cina con l’occupazione dell’Afghanistan e quindi ipotecare il petrolio del Golfo grazie alla campagna contro le inesistenti “armi di distruzione di massa” di Saddam Hussein. E’ il “Daily Mail”, il 25 giugno 2014, a rivelare che, secondo Cheney, entro il 2010 molto probabilmente ci sarà un attacco terroristico di gran lunga peggiore rispetto a quello contro le Twin Towers, attribuito al “fantasma” di Bin Laden, già emissario della Cia in Afghanistan. In altre parole: starebbe per tornare d’attualità lo stesso copione del terrore, il pretesto per una nuova guerra.
«Penso che ci sarà un altro attacco», ha detto Cheney. «E la prossima volta credo che sarà ben più letale dell’ultima». Aggiunge l’ex vice di Bush: Dick Cheney«Immaginate cosa sarebbe se qualcuno riuscisse a portare nel paese una testata atomica, la mettesse dentro un container e la portasse sin alle porte di Washington». Parole più che inquietanti, osserva Salvatore Santoru in un post su “Informazione consapevole” ripreso da “Vox Populi”, vista l’identità del dichiarante: «Un personaggio che anche Richard Clarke, principale consigliere anti-terrorismo sotto l’amministrazione Bush, ha definito come “criminale di guerra”». Inoltre, aggiunge Santoru, «bisogna ricordare che Cheney, vicepresidente durante gli attacchi dell’11 Settembre, è anche un membro di spicco del “Project for The New American Century“ (Pnac), il famigerato gruppo di potere alla base del movimento neocon». Il gruppo – formato anche da Rumsfeld, Wolfowitz, Condoleezza Rice – è noto per aver redatto nel 2000 il documento “Rebuilding America’s Defenses”, «in cui si auspicava una “nuova Pearl Harbor” da usare come casus belli per giustificare la politica imperialista statunitense in Medio Oriente».

lunedì 23 giugno 2014

Il Vice primo ministro russo provoca gli Usa sull'11 Settembre!


A cura di redazione  nocensura.com

Solo pochi giorni fa abbiamo riportato la notizia, divulgata da alcuni siti di informazione russi, che Vladimir Putin stesse progettando di rilasciare prove volte a dimostrare che gli attentati terroristici che l'11 Settembre 2001 hanno colpito al cuore gli Stati Uniti, sarebbero stati organizzati all'interno degli Usa stessi; che in seguito a quell'evento, cavalcando la paura - che si è protratta per alcuni anni, tra frequenti e infondati allarmi terrorismo, lettere all'antrace, etc - hanno dato il "Via" alla cosiddetta "guerra al terrorismo" che si è tradotta in leggi interne liberticide (il patriot act varato da Bush), in ingenti stanziamenti per le spese militari, le aggressioni militari ad Afghanistan e Iraq, fino alla "primavera araba", sapientemente fomentata dalle agenzie governative americane, che anche recentemente hanno scatenato e alimentato la guerra ancora oggi in corso in Siria, dove l'esercito regolare del governo di Bashar Assad, sostenuto attivamente dalla popolazione siriana, affronta quelli che i media definiscono "i ribelli", ovvero miliziani mercenari e/o fondamentalisti islamici provenienti da tutto il mondo, di cui almeno 30 sarebbero "italiani", e che si stanno macchiando di gravissimi reati, torture indicibili ed esecuzioni sommarie.
   
Il vice primo ministro russo
Dmitry Rogozin
Fino ad ora Vladimir Putin non ha rilasciato alcuna dichiarazione - e tanto meno prove - in merito alla responsabilità degli attentati dell'11 Settembre; e noi dubitiamo fortemente che lo farà mai, poiché questo comprometterebbe definitivamente i già tesissimi rapporti con gli Usa e la pletora di nazioni occidentali ad essi genuflessi (Tutta l'UE, Canada, Australia, e decine di altre nazioni legate agli Usa a vario titolo: perché "liberate" militarmente, o perché godono di vantaggi economici)

Tuttavia il vice Primo Ministro Russo, Dmitry_Rogozin, che dal 2011 ricopre anche l'incarico di responsabile del settore difesa (vedi la scheda Wikipedia, in inglese) tramite Facebook e Twitter ha lanciato una "freccia" in questa direzione:

“Potete mandarmi qualche immagine di uno degli aerei dirottati l’11 settembre e che si sono schiantati sul Pentagono? C’erano centinaia di telecamere là. Mandatemi almeno una foto, per favore!”. Dopo poco ha provocatoriamente aggiunto: "Siamo pronti ad aiutare gli americani con la nostra esperienza, se c’è un oggetto di ricerca”. 

Ecco i tweet ed i post in questione:






A distanza di ormai 13 anni dagli attentati, sono ancora molte le associazioni che contestano fortemente la "versione ufficiale" dei fatti proposta dalla commissione governativa americana, e che chiedono la riapertura dell'inchiesta: http://www.911truth.org comprese alcune associazioni di parenti delle vittime degli attentati http://www.coalitionof911families.org ma anche associazioni che raccolgono centinaia di piloti (di aerei) http://pilotsfor911truth.org , di architetti e ingegneri http://www.ae911truth.org e

I fatti che "non tornano" sono molteplici; cito brevemente i più significativi:
  • Le torri gemelle erano progettate per resistere all'impatto di un grande aereo di linea; inoltre la temperatura sviluppata negli incendi è insufficiente per fondere la solida struttura in acciaio; eppure l'acciaio si è fuso, e la temperatura è rimasta elevatissima per settimane. Dopo oltre un mese nelle fondamenta delle torri era ancora presente acciaio liquido!
  • L'edificio sette è crollato senza essere stato colpito, e senza aver sviluppato alcun incendio!
  • Al Pentagono, come nel terreno dove sarebbe caduto il volo United93 non è stato trovato nessun resto di aereo: compresi i motori, che sono blocchi di acciaio quasi indistruttibili, che solitamente vengono ritrovati sempre (ovviamente danneggiati) in tutti i teatri di disastri aerei.
E molte altre questioni, che vengono esplicate e approfondite in modo chiarissimo nel documentario "11 Settembre la nuova pearl harbor" di Massimo Mazzucco, titolare del blog luogocomune.net; un maxi documentario di circa 5 ore, rilasciato due anni fa, frutto di anni di ricerche portate avanti incessamentemente da tecnici di tutti i settori; possiamo considerare questo documentario il sequel e la completazione di "11 Settembre inganno globale", realizzato dal medesimo autore pochi mesi dopo i fatti.

Entrambi i documentari sono disponibili gratuitamente su Youtube: nonostante abbia lavorato anni per realizzarli, Massimo Mazzucco ha deciso di renderli fruibili a tutti, anteponendo la voglia di verità al suo interesse economico: tuttavia i DVD dei documentari in questione, insieme ad altri interessanti DVD, sono acquistabili sul sito luogocomune.net, con licenza di copiarli e distribuirli liberamente. Acquistarli è un ottimo modo per sostenere la magnifica opera di ricerca di questo bravissimo autore e ricercatore indipendente.

Per chi avesse voglia di documentarsi sui fatti dell'11 Settembre, su Youtube è disponibile un'ampia mediateca: documentari - uno di questi illustrato da Dario Fo - ma anche la registrazione di conferenze. Tra le tante personalità che ritengono falsa la versione ufficiale dei fatti, spicca il nome di Ferdinando Imposimato, Presidente Onorario Aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, il cui intervento è disponibile qui.

Ovviamente il materiale da visionare - e questo vale per i video come per gli articoli testuali - va selezionato accuratamente;  come su ogni altro tema "scomodo", oltre ad esserci chi sostiene che "tutto si è svolto esattamente come ha dichiarato il governo americano", ci sono coloro che contestano la "versione ufficiale" con teorie volutamente fantasiose e surreali, scarsamente credibili: materiale divulgato con il preciso scopo di minare la credibilità di quelle che nonostante le numerose evidenze, qualcuno si ostina a definire "teorie complottiste"... creare confusione è un ottimo modo di banalizzare una questione importante...

Magari voi guardate i documentari sopra menzionati, e ne consigliate la visione ad un vostro amico: "guarda il documentario sull'11 Settembre... è allucinante! Ci hanno detto tante menzogne!" e il vostro amico, che ha visto qualche documentario che propina teorie alternative assurde, vi risponderà: "ho visto qualcosa... comunque certe teorie sono assurde, dai"... facendo di tutta l'erba un fascio, come avviene spesso, anzi: quasi sempre...

Come si sono svolti i fatti non possiamo saperlo: e forse le dinamiche degli attentati, così come i loro "mandanti", resteranno per sempre un mistero... ma una certezza ce l'abbiamo: e crediamo che sia la stessa che hanno tutti coloro che hanno analizzato la vicenda con una certa accuratezza: I FATTI NON SI SONO SVOLTI COME HA DICHIARATO IL GOVERNO AMERICANO... visionate il documentario "11 Settembre la nuova pearl harbor" di Massimo Mazzucco, ne vale davvero la pena! Se poi volete ostinarvi a credere alla versione ufficiale, nonostante tutto, anziché commentare in modo idiota e privo di qualsiasi argomentazione logica, provate a rispondere alle 50 domande di Mazzucco ai sostenitori della versione ufficiale... se siete in grado di rispondere in modo esaustivo ai quesiti proposti, fatecelo sapere; siamo disposti non solo a pubblicarvi, ma anche ad organizzare un convegno per discuterne con i tecnici che sollevano le varie questioni esposte...
   
Staff nocensura.com

Fonte: http://www.nocensura.com/2014/06/il-vice-primo-ministro-russo-provoca.html

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