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venerdì 17 giugno 2016

John Kerry conferma la richiesta di bombardare il Governo siriano



Il segretario  di Stato USA  ha qualificato come “importante”  la lettera con cui 50 funzionari di alto livello del Pentagono hanno richiesto di rovesciare militarmente il presidente Basharal-Assad.
Traduzione e sintesi: Luciano Lago controinformazione.info

Il Governo degli   Stati Uniti ha confermato questo Venerdì l’esistenza di una lettera, firmata da 50 diplomatici che lavorano per il Dipartimento di Stato USA, con cui  viene richiesto di  effettuare bombardamenti sul governo legittimo del presidente della Siria Bashar al-Assad. I funzionari diplomatici che, secondo RT, sono  i responsabili della politica estera di Washington, hanno spiegato nel memorandum interno che un cambio di Governo in Siria per via militare sarebbe l’unico modo (secondo loro) di  sgominare il gruppo terrorista autoproclamato dello Stato Islamico o Daesh.
L’esistenza del documento è stata confermata dall’agenzia di notizie A.P. ed ha segnalato che coloro che hanno  sottoscritto il documento  sono funzionari  che occupano incarichi fra il medio e l’alto livello del Dipartimento di Stato USA.
“Il ragionamento morale  per implementare misure che terminano con la morte e la soffernza della Siria dopo 5 anni di una guerra brutale è evidente ed inquestionabile”,  ha sostenuto il giornale newyorchese, citando il documento del Dipartimento di Stato. “La situazione in Siria continuerà a presentare tratti umanitari e diplomatici  e di terrorismo non soltanto gravi ma disastrosi “.
John Kerry contro al Assad
John Kerry contro al Assad

Gli Stati Uniti e la loro politica di ingerenza globale
Nel documento si esprime presumibilmente la frustrazione e l’impotenza per intervenire in una guerra civile (?) – che Washington stesso è stato accusato di aver provocato e finanziato – in Siria che ha provocato circa mezzo milione di morti e una crisi mondiale  di rifugiati,  secondo vari media statunitensi.
Di recente un funzionario molto vicino al Presidente Bashar al-Assad ha detto che, se gli Stati Uniti ed i loro alleati fossero stati  realmente impegnati a combattere contro il terrorismo, Palmira (la città romana nel deserto siriano) non sarebbe mai caduta nelle mani del Daesh.
Sia il “New York Times” sia il “The Wall Street Journal” hanno entrambi citato il documento affermando che erano stati  loro ad ottenere copia di tale  documento.
Secondo il NYT nel documento si accenna al fatto che la politica degli USA  sarebbe stata sopraffatta dalla violenza persistente in Siria.
Gli USA trasformano i paesi arabi in focolai di terrorismo
Il presidente Barack Obama ha richiesto apertamente ed in varie occasioni un cambio del Governo in Siria.
Rispetto al documento, Kerry in un  primo momento ha dichiarato di non saperne niente e successivamente lo ha confermato e lo ha descritto come “un documento importante”ed “io rispetto molto questo processo.  Quando ritornerò a Washington coglierò l’opportunità per riunirmi con della gente”, ha dichiarato alla  Reuters in Danimarca dove si trovava.
La Russia avvisa gli USA sulle conseguenze di un  loro intervento diretto contro il Governo di Damasco
A seguito del documento presentato dai 50 funzionari del Pentagono, la Russia questo Venerdì ha avvisato sulle conseguenze che deriverebbero di un eventuale bombardamento USA contro il Governo di Damasco, visto che questa azione, a  giudizio di Mosca, potrebbe far scivolare tutta la regione nel caos.
Questa è stata la reazione del portavoce del Cremlino, Dimitri Peskov, dopo l’avvenuta ufficializzazione del documento in cui, da parte dei funzionari del Pentagono, si richiede di bombardare le posizioni delle forze siriane per anticipare l’uscita del capo di Stato siriano Bashar al-Assad.
“La liquidazione di uno o di un altro regime non è azione che possa contribuire alla efficacia della lotta contro il terrorismo”, ha sottolineato Peskov, dopo aver sottolineato che la Russia non prenderà sul serio le richieste di rovesciare il governo di un altro paese in quanto non conforme agli interessi USA nella regione.
Si è registrata anche la reazione della portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zarajova, la quale ha sottolineato l’opposizione russa ad una soluzione militare in Siria.
La stessa Zarajova ha sottolineato come le azioni della coalizione diretta dagli USA in Siria contro il terrorismo sono apparse inefficaci e non avevano arrestato l’espansione dello Stato Islamico, al contrario dell’intervento russo nel paese arabo che ha di fatto sbaragliato e messo in rotta le forze dell’ISIS e degli altri gruppi terroristi.
Fonti:    Telesur   HispanTv
Traduzione e sintesi: Luciano Lago


martedì 7 giugno 2016

Si rifiutano di fare sesso con i jihadisti, 19 yazide bruciate vive a Mosul



Bruciate vive per non essersi concesse ai jihadisti. E’ questa l’atroce ‘punizione’ inflitta dallo Stato islamico (Is) a 19 ragazze yazide per essersi rifiutate di avere rapporti sessuali con i miliziani nella provincia irachena di Mosul, che quasi due anni fa è stata occupata dall’Is.
Le vittime, che erano state rapite per essere usate come schiave sessuali dai jihadisti, sarebbero state rinchiuse in gabbie di ferro e bruciate nel centro di Mosul di fronte a centinaia di persone. “Sono state punite per essersi rifiutate di fare sesso con i militanti”, ha detto al sito di notizie siriano ‘Aranews’ l’attivista locale Abdullah al-Malla. “Le 19 ragazze sono state arse vive, mentre centinaia di persone guardavano. Nessuno ha potuto fare nulla per salvarle”, ha dichiarato ad ‘Aranews’ un altro testimone a Mosul.
Nell’agosto 2014 l’Is ha preso il controllo della regione di Sinjar, nel nord dell’Iraq, abitata prevalentemente da yazidi, causando un esodo di massa di circa 400mila persone verso Duhok ed Erbil, nel Kurdistan iracheno. Decine di migliaia di yazidi sono però rimasti intrappolati sul Monte Sinjar, dove si è assistito a esecuzioni di massa, rapimenti e stupri. Più di tremila ragazze yazide sono state sequestrate e fatte schiave. adnkronos

Un senatore americano (legalmente) in Siria



Il senatore della Virginia Richard Black è fin dall’inizio della crisi siriana uno dei pochissimi politici americani a parlare in difesa della Siria e del suo popolo contro l’aggressione che questa nazione del Medio Oriente sta subendo da quasi sei anni.
Pochi giorni fa ci ha concesso una video intervista di cui qui riportiamo una sintesi.
Il senatore Black ha raggiunto la Siria attraverso il Libano in un suo recente viaggio ed ha incontrato personalità politiche e militari di entrambi i Paesi nel corso di una serie di incontri informali ma non per questo meno importanti. E’ opinione del senatore che sia tempo che il popolo americano sappia che sono stati gli Stati Uniti ad aver iniziato questa guerra di cui in Occidente si conosce solo la versione ufficiale. Non si è trattato di una insurrezione spontanea come i grandi media cercano di farci credere ma di una operazione segreta e codarda lanciata dal governo Americano per sovvertirne un altro, quello siriano, che non era nemico degli Stati Uniti.
E’ rischioso affermare questa ed altre verità connesse, come testimoniano gli strani ma mortali incidenti capitati in Turchia ad alcuni giornalisti coraggiosi o l’incarcerazione di altri più fortunati, ma è una cosa che deve essere fatta.
Riguardo Palmira, che Black ha visitato accompagnato dai militari siriani,  il senatore è stato chiaro: la cosiddetta “coalizione” occidentale non ha fatto nulla per impedire la presa dell’antica città né ha fatto qualcosa dopo per liberarla o difenderla. Così, uno dei più grandi tesori della civiltà umana ha rischiato di essere cancellato via dalla follia distruttiva delle milizie islamiste. Parole molto dure sono state dette dal senatore nei riguardi della Turchia, definita una vera e propria cleptocrazia [presente nel video al min. 5:30] essendo la Turchia ed il governo del dittatore Erdogan[presente nel video al min. 5:50] coinvolti non solo nella guerra ma anche nel furto continuo del petrolio siriano, dei tesori archeologici della Siria e nel traffico di organi umani.
Parole commoventi sono invece state riservate per il soldato russo Alexander Prokhorenko che si è sacrificato durante un’azione militare e per Khaleed al-Asaad, il vecchio archeologo di Palmira che è stato decapitato dagli islamisti dopo un mese di prigionia. E’ stato un grande onore per Richard Black poter stringere la mano al figlio di quest’uomo.
Tra le personalità incontrate dal senatore Black nel corso del suo viaggio, ci sono il generale libanese Aoun, futuro presidente del Libano, ma soprattutto il presidente Assad e sua moglie Asma: una donna incantevole ed amabile, a tratti perfino timida.  L’impressione che Black si è fatto di entrambi è che siano più vicini all’Occidente di quanto si pensi, in totale contrasto con altre coppie presidenziali di quell’area. E’ facile demonizzare qualcuno prima di conoscerlo, difficile dopo averne fatto la conoscenza.
L’intervento russo ha cambiato le carte in tavola, riconosce Black, e lo ha fatto in meglio, per esempio distruggendo tutte le cisterne con le quali i miliziani trasportavano in Turchia il petrolio rubato ai siriani. Non esiste più l’Unione Sovietica con il suo comunismo e quindi l’atteggiamento Occidentale nei confronti della Russia deve cambiare: la NATO, che in origine è stata un’alleanza ammirevole, ora è diventata uno dei più grandi pericoli per la pace [presente nel video al min. 19:00]. La cosiddetta “coalizione”, continua Black, si coordina con l’Arabia Saudita che è uno dei più grandi sponsor sulla Terra del terrorismo internazionale e con la Turchia il cui presidente ha detto di volere il potere di Adolf Hitler [presente nel video al min. 19:35].
Il senatore Black non si capacita di tutto questo: ironicamente, la Russia è diventata il difensore della civiltà umana e dei valori Occidentali. Di più, Assad must not go dice il senatore perché altrimenti in Siria si scatenerà il caos, come in Libia. La Turchia è poi il principale ostacolo ad ogni processo di pace per questa crisi ed il principale sostenitore dei gruppi terroristi. Non ci sono, continua Black, “ribelli moderati”: sono tutti jihadisti viscidi e violenti.
Con le prossime elezioni presidenziali americane vi è la possibilità di un nuovo inizio per gli Stati Uniti e quindi la possibilità di correggere le scelte passate. Ma di certo non con Hillary Clinton alla presidenza: per il senatore Black, la signora Clinton è una dei leader più assetati di sangue che l’America abbia mai avuto [presente nel video al min. 32:30]. Richard Black ricorda il comportamento di Hillary Clinton all’aeroporto di Tripoli, poco dopo la morte di Gheddafi:  “We came, we saw, he died”  e poi è scoppiata a ridere come fosse una strega [presente nel video al min. 33:00].
Gheddafi è stato un problema per l’America, molti anni fa, ma negli ultimi tempi era un buon amico del governo statunitense. Abbatterlo è stato più che un errore e lo stesso sarebbe con il presidente siriano Assad.
La scelta politica obbligatoria per Richard Black sembra quindi essere Donald Trump nella cui agenda trova spazio la normalizzazione dei rapporti tra Occidente, Russia e  Medio Oriente.
L’ultima domanda non poteva che essere sulla Turchia ed il suo presidente, Recep Tayyip Erdoğan che secondo Black è uno degli uomini più pericolosi della Terra, l’uomo che vuole far risorgere l’impero Ottomano, da sempre nemico dell’Europa e della sua cultura.
Vogliamo concludere con una nota personale: l’intervista dura circa quaranta minuti. Non sono pochi e tuttavia pensiamo meriti di essere vista per intero. Riteniamo che essa non sia solo un insieme di suoni ed immagini ma un documento, storico benché recente, di chi poteva tacere di fronte ad una ingiustizia e non lo ha fatto, di chi poteva voltarsi dall’altra parte ed invece ha preferito guardare ed assumersi delle responsabilità.

Video su YouTube: https://youtu.be/wRRB5TKYZJA
Costantino Ceoldo – Pravda freelance


lunedì 25 aprile 2016

Siria: Assad rifiuta trasferimento della sua famiglia in Iran



Di Salvatore Santoru

Secondo quanto riportato da "Sputnik News"(1) e riferito dal canale televisivo libanese "Al-Mayadeen"(2), Bashar al Assad ha rifiutato il trasferimento della sua famiglia in Iran, trasferimento che gli era stato suggerito dal comandante del corpo dei "Quds", un'unità di forze speciali delle Guardie della Rivoluzione Islamica dell'Iran.
Secondo Al-Mayadeen, la porposta è stata fatta ad Assad da parte del generale e comandante dei "Quds" Qasem Soleimani,

NOTE:
(1) http://it.sputniknews.com/mondo/20160423/2539834/Damasco-Soleimani-Quds.html
(2) http://www.almayadeen.net/

FOTO: wikipedia.org



Fonte: informazioneconsapevole.blogspot.com.es


sabato 23 aprile 2016

La Siria nella geopolitica: cinque anni dopo


Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

E’ ampiamente noto come Washington e Londra videro l’ascesa di Hitler in Germania con speranze antisovietiche. L’avvicinamento della Cina aveva motivazioni antisovietiche orchestrate dalla Casa Bianca. È nota la posizione degli Stati Uniti nel conflitto iraniano-iracheno, e il loro sostegno ai terroristi islamici in Afghanistan contro l’Armata Rossa è storia abbondantemente nota. Questi pochi esempi (ve ne sono altri) aiutano a capire il ruolo degli Stati Uniti quando pianta gli stivali su terreni scomodi. Allo stesso modo, dobbiamo capire cosa succede oggi in Siria, Paese da decenni ostacolo ai piani di Israele e Stati Uniti ed anche delle fratricide petromonarchie della regione.
Perché la Siria?88706259_SiriyaLa proposta panaraba di sostegno alla causa palestinese e della resistenza anti-sionista, i rapporti con l’URSS e i concetti di organizzazione sociale e costruzione dello Stato dei leader siriani si scontrarono sempre con gli interessi geopolitici degli Stati Uniti, assetati di petrolio e bloccati nella Guerra fredda; di un Israele sionista dalle mire espansionistiche e delle monarchie tribali che videro crescere il loro potere con il boom della produzione di petrolio. L’invasione degli Stati Uniti di Afghanistan e Iraq, con la scusa della lotta al terrorismo, fu il culmine della loro egemonia, ma evidenziò l’esaurimento dell’uso della forza. Mentre gli Stati Uniti si bloccarono nei territori afgani e iracheni, la ricomposizione globale prendeva una piega inaspettata con l’ascesa cinese, la ripresa russa e l’inizio di una nuova era in America Latina. Allo stesso tempo, in Medio Oriente l’Iran rafforzava le posizioni anche con decine di migliaia di soldati statunitensi ai confini est ed ovest; la Siria affrontava la crisi con le riforme economiche; in Libano le forze della resistenza divenivano interlocutori indispensabili; e nei territori palestinesi occupati, Hamas vinse le elezioni per la prima volta. Così fu creato l’asse della resistenza formato da Iran, Siria, Hezbollah e Hamas. Da allora, l’Iran e i suoi alleati regionali sono un ostacolo strategico agli interessi regionali di Washington assieme a quelli di Tel Aviv e delle monarchie locali. L’asse Teheran-Damasco è alle porte dell’Asia centrale e dell’Oriente, dove Cina e Russia sono ancora l’obiettivo finale.

giovedì 14 aprile 2016

Migranti, l'Austria minaccia di chiudere le frontiere con l'Italia


MINISTRO DELLA DIFESA AUSTRIACO: CHIUDEREMO TUTTI I VALICHI DI FRONTIERA CON L'ITALIA SE CI SARA' INVASIONE DI MIGRANTI
giovedì 14 aprile 2016
VIENNA - E' di questa mattina l'annuncio del governo austriaco di una "chiusura dei valichi di frontiera con l'Italia a partire dal Brennero se dovesse arrivare dall'Italia un flusso massicio di migranti". Il comunicato di Vienna è firmato da minsro della Difesa in persona, Hans-Peter Doskozil, per non lasciare dubbi circa la messa in atto di tale decisione.

Intanto, i controlli di frontiera sul Brennero annunciati dall'Austria hanno già inasprito i toni del dialogo tra Roma e Vienna. Il governo italiano chiede l'intervento della Commissione europea per assicurare il libero passaggio attraverso il valico di frontiera. Gli austriaci, invece, si mostrano indifferenti e mettono in guardia da un "lasciapassare senza controlli". E' uno scontro frontale.

Questa settimana, sul versante austriaco, sono iniziati i lavori di costruzione di una infrastruttura per gestire i controlli di frontiera, una misura annunciata gia' lo scorso febbraio e per contenere e bloccare i flussi di migranti africani - senza alcun diritto di permanenza legale nella Ue, non tattandosi di profughi - in arrivo dall'Italia.

sabato 2 aprile 2016

Finanziato con centinaia di milioni di dollari, l’Esercito Libero siriano è svanito nel nulla

Gli ultimi eventi in Siria sono coincisi con la scomparsa della milizia che rispondeva agli ordini dell’Opposizione “moderata”. Sponsorizzato e armato con centinaia di milioni di dollari dai governi occidentali e dalle monarchie arabe, l’Els non è mai stato protagonista. A combattere contro l’esercito governativo erano e sono solo le tante organizzazioni jihadiste –
– Nella rapida catena di eventi che riguardano la Siria, tra gli slogan, le ostentazioni e l’esibizionismo di varia natura, i media e gli intellettuali che parlano a nome dell’opposizione siriana non sono riusciti a spiegare all’opinione pubblica la conseguenza più significativa e importante della tregua entrata in vigore qualche settimana fa: ovvero, il totale ritiro dell’Els (Esercito libero siriano) dalla guerra contro il regime.
La tregua prevede che, d’ora in poi, le fazioni dell’Els potranno concentrarsi nella lotta contro l’ISIS e il Fronte al Nusra, ma perderanno il diritto di sparare anche un solo colpo contro l’esercito siriano o di avanzare verso le zone tuttora sotto il controllo statale.
È questo il vero significato della tregua, un cessate il fuoco incondizionato e a tempo indeterminato. L’Els,dunque, ha consapevolmente e deliberatamente acconsentito a rinunciare al confronto militare contro il regime in cambio di una sua rappresentanza nel futuro governo. Ma nessuno, tra le fila dell’opposizione, ha presentato i fatti con questa chiarezza all’opinione pubblica.

domenica 19 aprile 2015

Senatore della Virginia: perché stiamo dalla parte dei barbari contro la Siria?

The Saker intervista il senatore della Virginia che contesta la politica di Obama di sostegno ai terroristi in Siria ed è stato dichiarato “nemico pubblico”dai terroristi dello Stato Islamico.
Nota: la politica di Saker è sempre stata quella di dare voce agli interventi interessanti, intelligenti e che possano offrire una prospettiva diversa rispetto a quella convenzionale trasmessa dal frame mediatico. L’intervista al Senatore dello Stato di Virginia Richard Hayden, “Dick” Black, che vi proponiamo lo è senza dubbio. Questo ovviamente non significa che noi concordiamo con tutto quello che l’intervistato ha fatto e detto nella sua carriera.
Anche se alcune sue opinioni espresse in passato su questioni interne sono piuttosto eccentriche e discutibili sulle questioni medio orientali il Senatore parla come uomo di pace, da soldato che ha sperimentato la guerra, e non vogliamo privarvi del suo interessante parere. Vi segnaliamo che il senatore era già intervenuto a sostegno della Siria nello scorso dicembre e ancora prima, nell’aprile 2014, aveva scritto una lettera al Presidente Assad per ringraziarlo della sua difesa dei cristiani di Siria. Vedi: English.pravda.ru

I resoconti quotidiani che ci giungono dalla Siria dimostrano come sia lungi dall’essere conclusa la Guerra contro le varie formazioni terroriste che operano sul territorio di questa antica Nazione. Non passa giorno che non vengano commessi atti la cui atrocità non ha nulla a che vedere con la legge della guerra, già spietata di suo. Uccisioni brutali, sparizioni, perfino la distruzione di monumenti antichi e considerati dal resto del mondo come tesori dell’Umanità. In Occidente pochi uomini politici hanno il coraggio di denunciare apertamente quanto accade in Siria per mano delle falangi terroriste. Tra questi pochi, vi è l’Onorevole Senatore Richard Black, del Senato statale della Virginia.

martedì 31 marzo 2015

Assad: le crisi in Siria e Ucraina sono state causate per indebolire la Russia

“Le crisi in Siria e in Ucraina sono stati causate per indebolire la Russia e creare Stati fantoccio”. Lo ha dichiarato il presidente siriano Bashar al Assad che non esclude la creazione di una base militare russa nel porto di Tartus, dove attualmente si trova un supporto tecnico della Marina russa.
Secondo il presidente della Siria, le cui dichiarazioni  sono state raccolte durante un incontro con otto agenzie di stampa e mass-media russe a Damasco, la crisi siriana e quella ucraina si somigliano:“In primo luogo, perché entrambi i paesi sono importanti per la Russia. In secondo luogo, perché in entrambi i casi l’obiettivo è quello di indebolire la Russia e creare stati fantoccio”. 
Damasco, poi, “non sarebbe contraria” alla decisione di Mosca di convertire il suo punto di appoggio materiale e tecnico della Marina russa nella città siriana di Tartus. “La decisione – ha evidenziato – dipende solo dai piani militari e politici della Russia”.

mercoledì 11 marzo 2015

Kosovo: offerti anche 30mila euro a chi si unisce ai jihadisti dell’Isis




Il segretario della comunità islamica in Kosovo, Resul Rexhepi, ha dichiarato che alcuni emissari-reclutatori del califfato offrono ai giovani disoccupati kosovari cifre tra i 20.000€ ed i 30.000€ per recarsi a combattere la jihad in Siria e Iraq.

Secondo Rexhepi la povertà e la precarietà sono fattori determinanti che contribuiscono alla radicalizzazione dei giovani. Il salario medio in Kosovo non supera i 200 euro mensili e la disoccupazione è superiore al 50%




domenica 8 febbraio 2015

ISIS: lo avevamo detto subito che Obama non li avrebbe colpiti (seriamente)


#ISIS: quando iniziò il teatrino - ovvero quando i media iniziarono a parlarne, a causa delle barbarie commesse contro cristiani, yazidi e musulmani sciiti - poche settimane dopo la pantomima della proclamazione a Califfo di Al Baghdadi (interrompendo un silenzio generale durato 2 anni che ha permesso agli jihadisti di assumere il controllo di metà Iraq e Siria) Obama prometteva di "colpire il califfato", e questo indusse molte persone e anche blogger di contro-informazione a credere che gli USA intendessero sfruttare la situazione per dichiarare una nuova guerra; ma l'intento non poteva essere quello, visto che gli USA avevano abbandonato l'Iraq da pochi mesi, lasciando il paese nelle mani di un traballante governo fantoccio, che non è riuscito a fronteggiare le aggressioni di poche migliaia di islamisti, ritirandosi e lasciando nelle loro mani armi e soldi.

Obama ciarlava di "creare una coalizione" e di "colpire duramente i terroristi" e noi, in controtendenza anche rispetto agli altri blogger, affermammo che GLI USA NON AVREBBERO COLPITO, o meglio si sarebbero limitati a operazioni di facciata.

"Gli attacchi USA ai terroristi ISIS? Operazione di facciata!"
http://www.nocensura.com/2014/08/gli-attacchi-usa-ai-terroristi-isis.html  - del 9 Agosto 2014

Sin dai primi di Giugno 2014 Obama affermava di "valutare azioni militari contro ISIS" http://www.tmnews.it/web/sezioni/esteri/iraq-gli-aerei-usa-potrebbero-colpire-in-meno-di-24-ore-PN_20140613_00089.shtml - sembravano pronti a colpire da un momento all'altro, invece hanno consentito agli jihadisti di conquistare a suon di barbarie importanti città irachene come Mosul, nella quale hanno svaligiato anche la Banca Centrale, impossessandosi di MILIARDI di dollari in oro, preziosi, valuta di varie nazioni.

Gli USA colpiranno il califfato degli orrori ISIS?
http://www.nocensura.com/2014/08/gli-usa-colpiranno-il-califfato-degli.html

Altro che l'ISIS... gli Usa avrebbero voluto colpire Assad, e se lo avessero fatto oggi la situazione sarebbe molto più grave!
http://www.nocensura.com/2014/08/isis-se-gli-usa-avessero-attaccato.html - Gli hanno attribuito anche l'impiego di armi chimiche, per avere la scusa per colpire la Siria; per fortuna la Russia è intervenuta dimostrando che ad usare gli aggressivi chimici furono i "ribelli moderati" armati e finanziati dall'occidente... (che probabilmente gli ha fornito anche le armi chimiche per mettere in scena la 'false flag'...)

Staff nocensura.com


LEGGI ANCHE:

"La falsa guerra all'ISIS (che dilaga) e quella vera in Palestina"
http://www.nocensura.com/2015/02/la-falsa-guerra-allisis-che-dilaga-e.html (vedi approfondimenti allegati all'articolo)

Fonte: nocensura





Dopo Siria e Iraq ISIS sta conquistando la Libia: sono alle porte dell'Italia


L'ISIS CONQUISTA META' LIBIA, SETTE CITTA' IN MANO AI TAGLIAGOLE, L'AMBASCIATORE: ATTACCHERANNO EUROPA E ITALIA

Il gruppo jihadista dello Stato islamico sta pericolosamente guadagnando terreno in Libia. L'avvertimento è stato rilanciato dall'ambasciatore libico in Arabia Saudita, Aref Ali Nayed, che ha chiesto alla comunità internazionale di tenere nel dovuto conto questa minaccia crescente.

"Lo Stato islamico sta avanzando in Libia in modo esponenziale, l'Isis commette atrocità ogni giorno", ha spiegato Nayed, che è anche consigliere del premier libico Abdullah al-Thani. "Non è possibile combattere l'Isis in Iraq senza tenere conto della componente libica", ha aggiunto.

Nayed è stato in visita a Washington e New York questa settimana proprio per spiegare alle autorità americane la consistenza delle nuove minacce per la sicurezza in Libia. A suo parere lo Stato islamico ha già il controllo di 7 città della Libia e sta cercando di conquistare almeno una decina di altre località del Paese nord-africano.

L'ambasciatore ha anche sottolineato l'importanza dell'afflusso in Libia di combattenti stranieri reclutati dall'Isis, provenienti dallo Yemen, dalla Tunisia, dall'Algeria e dalla Cecenia.

venerdì 6 febbraio 2015

Mossad: "I jihadisti preparano 10 attacchi in Europa"

I servizi israeliani lanciano l'allarme: "Attacchi imminenti". Partito già il sondaggio online per scegliere l'obiettivo "Dieci attacchi simultanei in tutta Europa". L'allarme lanciato dal Mossad, i servizi segreti israeliani, mette i brividi.


Di Franco Grilli - ilgiornale.it 
Dopo gli attacchi di Parigi dello scorso gennaio è massima allerta in tutto il vecchio continente per evitare che si ripetano altre stragi come quella di Charlie Hebdo e del supermarket kosher. Secondo quanto raccontano i servizi di Tel Aviv, centinaia di infiltrati in tutta Europa pronti a preparare attacchi in simultanea in almeno dieci Paesi. E l'Italia sarebbe il cuore della jihad europea con 162 affiliati all’Isis. Dopo gli sbarchi e le infiltrazioni tra i clandestini, il terrore passa alla fase operativa. 
Gli infiltrati sarebbero presenti anche in Francia (con 350 unità), Gran Bretagna (622), Belgio (75), Olanda (83), Svezia (125), Danimarca (43) e Germania (220). Si tratta in maggior parte seconde e terze generazioni di immigrati, dotati di regolari passaporti rilasciati dai Paesi europei. Il loro ruolo è quello di monitorare ed organizzare gli attacchi. Ma individuarli è molto difficile. Infatti diversi jihadisti con documenti falsi e profili professionali si mimetizzano nel tessuto sociale come operatori dei media, informatici, ingegneri e traduttori.

martedì 3 febbraio 2015

Servizio pubblico divulga lo choccante video del soldato arso vivo


Servizio Pubblico ha coraggiosamente deciso di mostrare a chi desidera vederlo il video diffuso dall'ISIS dove si vede il pilota giordano arso vivo dai terroristi dell'ISIS, un video che molte testate giornalistiche hanno preferito non divulgare.

Chi desidera vederlo può cliccare qui. Se siete impressionabili non guardatelo.


Staff nocensura.com


http://www.nocensura.com/2015/02/servizio-pubblico-divulga-lo-choccante.html


Siria, il logo dell’Isis sugli aiuti alimentari dell’Onu

Siria/ Siria, logo Isis su aiuti alimentari del'Onu
Il logo dello Stato islamico (Isis) sulle razioni alimentari inviate dalle Nazioni Unite in Siria. E’ quanto mostrano immagini diffuse sui social media per le quali il Programma Alimentare Mondiale (PAM) si è detto “estremamente preoccupato”.
“Il PAM condanna la manipolazione degli aiuti alimentari che sono disperatamente necessari in Siria. Esortiamo tutte le parti in conflitto a rispettare i principi umanitari e consentire ai lavoratori umanitari, inclusi i nostri partner, di fornire il cibo alle famiglie più vulnerabili”, ha detto Muhannad Hadi, coordinatore Onu per l’emergenza in Siria.
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L’Onu ha fatto sapere che sta ancora cercando di verificare il luogo dove sono state scattate le foto e le circostanze di questo incidente. Questa non è la prima volta che le immagini di questo tipo vengono diffuse. Le foto, tuttavia, sembrano siano state scattate nella città di Dayr Hafir nel governatorato di Aleppo, nel nord-est della Siria.

giovedì 29 gennaio 2015

Con la scusa dell'ISIS vogliono dichiarare guerra ai BITCOIN?

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A cura di nocensura.com


E' uscita in questi giorni la notizia che i terroristi dell'ISIS utilizzerebbero i BITCOIN, e avrebbero rivolto appelli ai loro sostenitori affinché effettuino donazioni tramite la moneta virtuale, per alimentare l'espansione della jihad.

Tenuto conto che ISIS è in qualche modo una creatura degli USA - che hanno finanziato e armato i cosiddetti "ribelli moderati" in Siria per defenestrare Assad, e che in larga parte sono entrati nelle file dell'ISIS -  e sapendo che i bitcoin sono l'unica moneta / forma di pagamento svincolato dal controllo delle banche centrali, e che negli ultimi anni nonostante la censura ha attirato notevole interesse e investimenti, rappresentando un potenziale nemico per il sistema bancario mondiale (qualora i bitcoin dovessero prendere campo i banchieri perderebbero, almeno parzialmente, il controllo del denarola notizia non può che alimentare il sospetto che ci sia la volontà di colpire i bitcoin e gli utilizzatori di questa moneta. Vediamo perché:

1) NON sono certo le offerte il primo canale di finanziamento degli jihadisti: che hanno saccheggiato banconote di varia valuta, lingotti d'oro e preziosi dai forzieri delle banche - tra cui l'importante Banca Centrale di Mosul - nei territori iracheni e siriani finiti sotto il loro controllo;

2) ISIS ha ricevuto cospicui finanziamenti dai governi, dai servizi segreti e da ricchi finanziatori di Arabia Saudita, Qatar, Turchia e altri paesi: una pioggia di milioni di euro e talvolta di armi che di sicuro non è stata pagata con i bitcoin.

3) Secondo quanto emerso dalle indagini dell'intelligence (vedi su Popoff quotidiano) i principali circuiti bancari utilizzati dagli uomini dell'ISIS sono UBS e HSBC. Gli jihadisti utilizzerebbero migliaia di conti correnti nelle banche svizzere in questione sin dal 2008. E nonostante ciò fosse noto da anni, e lo stesso Barack Obama ne fosse informato, gli USA e la comunità internazionale non hanno assunto alcun provvedimento.

4) I Bitcoin possono costituire un metodo di pagamento efficace e anonimo, tuttavia almeno attualmente non sono certo un metodo di pagamento di facile impiego.

Il sospetto è che lo spettro dell'ISIS possa essere impiegato come excusatio per dichiarare guerra ai Bitcoin, anche per scoraggiarne la diffusione. Staremo a vedere. Certamente a minacciare il mondo NON sono i Bitcoin, bensì la politica estera della NATO.

Se oggi i terroristi oggi imperversano nell'Iraq ed in Libia è grazie a coloro che hanno voluto dichiarare guerra a Saddam Hussein e Muammar Gheddafi, lasciando il paese nel caos ed in balia dei gruppi islamisti e terroristi. Non paghi, da quasi 4 anno stanno facendo tutto il possibile per rovesciare anche il governo di Bashar Assad, e grazie all'aiuto occidentale gruppi "qaedisti" e dell'ISIS sono riusciti ad assumere il controllo di buona parte del territorio siriano, stabilendo la loro capitale a Raqqa. In una recente intervista Assad ha rivelato come l'aviazione israeliana sia più volte intervenuta in favore degli jihadisti nel territorio del Golan.

Nonostante oggi sia chiaro che spodestare Assad significhi consegnare definitivamente la Siria al terrorismo, le potenze occidentali continuano a sostenere i terroristi, che in questo caso vengono elevati al rango di "ribelli moderati"...


Staff nocensura.com


Per approfondire le questioni sopracitate vedi i precedenti articoli con tag:  -  - 

Fonte: nocensura


domenica 25 gennaio 2015

Non in Iraq o in Siria, ma “armi di distruzione di massa” (Nato) in Lombardia e Friuli, trasportabili sugli F35


IL FISICO LUIGI MOSCA: “NEL 2012 IL PARLAMENTO ITALIANO AVEVA VOTATO PER L’ELIMINAZIONE DEGLI ORDIGNI ATOMICI, MA OGGI SONO PRESENTI 70 O 90 BOMBE NUCLEARI NELLE BASI AMERICANE DI GHEDI ED AVIANO”

Di Francesca Morandi

Non in Siria o Iraq, ma in Lombardia e Friuli sono stoccate armi di distruzione di massa. Da oltre un anno le nuove bombe nucleari americane B61 sono in fase di ammodernamento nelle basi militari USA di Ghedi (BS) e Aviano (PN), dove si lavora anche per renderle trasportabili sui cacciabombardieri F35 entro il 2020. L’aggiornamento delle testate nucleari B61 è parallelo alla decisione del governo italiano di proseguire, come confermato dal ministro della Difesa Roberta Pinotti, con l’acquisto di 90 aerei militari F35, prodotti dall’azienda statunitense Lockheed Martin, per un costo di 53 miliardi di euro. Una spesa enorme per le casse del nostro Paese, in profonda crisi economica, e criticata
da numerosi esperti militari per l’inutilità strategica degli F35 nel contrasto al terrorismo islamista, oggi la vera minaccia per l’Occidente.
“Quello che sta avvenendo in Italia nel settore nucleare militare si iscrive nella strategia globale della NATO, che è sopravvissuta alla fine della Guerra Fredda nonostante lo scioglimento del Patto di Varsavia”, afferma  Luigi Mosca, fisico italiano naturalizzato francese, già direttore del “Laboratoire Souterrain de Modane” (uno dei più qualificati laboratori per lo studio della fisica delle particelle, ndr), e oggi attivista per il disarmo nucleare attraverso l’associazione “Armes Nucléaires Stop”, convegni e contributi scientifici resi a libri come l’ultimo lavoro di Stephane Hessel, “Esigete! Un disarmo nucleare totale” (edizioni Ediesse – 2014).

mercoledì 21 gennaio 2015

Ma, in fondo, cosa facevano di “illegale” Greta Ramelli e Vanessa Marzullo?

due coperanti siria
Ma, in fondo, cosa facevano di "illegale" Greta Ramelli e Vanessa Marzullo? Supportavano bande di tagliagole che da tre anni stanno insanguinando la Siria. E non c'era certo bisogno delle rivelazioni di queste ore per rendersene conto: bastava guardare  a quali criminali inneggiassero i loro cartelli . E davvero il governo italiano non sapeva niente dei loro viaggi in Siria?  Improbabile,  come Sibialiria, tempestivamente , aveva già fatto notare e come confermato, successivamente, da altre inchieste giornalistiche.
Quello che, verosimilmente, non sapeva il governo italiano (con il suo ministro degli Esteri che, all'aeroporto, accoglie con tutti gli onori le due "eroine" o con il suo cantore, Roberto Saviano, autore dell'incauto editoriale "L'odio per il bene") era che il reparto ROS dei Carabinieri,  intercettando le telefonate di combattenti islamici residenti in Italia, aveva scoperto perto le vere finalità dei viaggi delle due ragazze e dei personaggi (come il giornalista de Il Foglio, Daniele Raineri, già autore di memorabili "scoop") che li favorivano.

lunedì 10 novembre 2014

Libia, situazione sempre più fuori controllo nel silenzio generale

Lo Stato Islamico può ora vantare il suo primo alleato fuori dall’Iraq e dalla Siria
Lo Stato Islamico può ora vantare il suo primo alleato fuori dall’Iraq e dalla Siria
Si tratta di Derna, città sulla costa orientale della Libia, che ha giurato fedeltà al Califfo Ibrahim

Mentre il conflitto in Medio Oriente si intensifica, l'influenza dello Stato islamico cresce con esso. Ora, lo Stato Islamico può vantare il suo primo alleato fuori dall’Iraq e dalla Siria: si tratta di Derna, città libica sulla costa orientale al confine con l’Egitto nota per essere un rifugio per i jihadisti.
Nel corso di una riunione, tenutasi a fine ottobre, la città ha dichiarato la sua fedeltà all’organizzazione terroristica e il suo legame con il califfato. Subito si sono iniziati a vedere gli effetti: i tribunali religiosi hanno ordinato esecuzioni pubbliche, frustate per le persone accusate di violare la legge islamica, la separazione tra studenti e studentesse.
La città, che si trova a 1.600 chilometri più vicino territorio controllato dallo Stato islamico, ora è controllata da un emiro, identificato come Mohammed Abdullah, un attivista yemenita inviato dalla Siria, noto anche come Abu al-Bara il Azdi.

martedì 7 ottobre 2014

Come è possibile che la "coalizione anti-ISIS" di Obama non riesca a fermarli?!?

Clicca sull'immagine per ingrandirla - su Facebook la trovi QUI
NOI LO ABBIAMO SOSTENUTO FIN DALL'INIZIO: I BOMBARDAMENTI #USA CONTRO #ISIS SONO UN'OPERAZIONE DI FACCIATA, E PROBABILMENTE SERVIRANNO PER COLPIRE LA SIRIA DI ASSAD!

E' stato chiarito oltre ogni ragionevole dubbio che il cosiddetto "Stato Islamico" è stato creato o quanto meno agevolato dagli USA e dai loro alleati mediorientali, figuriamoci se hanno voglia di "spazzarlo via"... non lo faranno, almeno per ora. Consentiranno loro di espandersi, arricchirsi e rinforzarsi militarmente, e faranno gli interessi americani: NON è UN CASO che #ISIS abbia aggredito #Assad e adesso i #curdi, nemici giurati della #Turchia. Gli USA hanno difeso i turchi iracheni di Erbil, dove hanno grossi interessi, ma hanno lasciato ISIS libero di conquistare #Kobane e massacrare persone inermi. L'esercito turco era ben schierato al confine, ma #Erdogan non è intervenuto, gli ha consentito di conquistare il territorio, salvo oggi paventare interventi militari... ma guarda un po'!

EPPURE IN QUELLE ZONE DESERTICHE BOMBARDARE I CONVOGLI DELL'ISIS CHE SI DIRIGEVANO VERSO LA CITTA' SAREBBE STATO MOLTO SEMPLICE... E' EVIDENTE CHE NON CI SIA STATA LA VOLONTA' DI FARLO!

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OPERAZIONE DI FACCIATA: LO AVEVAMO SOSTENUTO FIN DA SUBITO:

"Gli USA colpiranno il califfato degli orrori ISIS?"
http://www.nocensura.com/2014/08/gli-usa-colpiranno-il-califfato-degli.html - del  8 Agosto 2014

"Gli attacchi USA ai terroristi ISIS? Operazione di facciata!"
http://www.nocensura.com/2014/08/gli-attacchi-usa-ai-terroristi-isis.html - del 9 Agosto 2014

"I cittadini-telespettatori credono a tutto ciò che viene propinato loro"
http://www.nocensura.com/2014/10/i-cittadini-telespettatori-credono.html - del 7 Ottobre 2014

L'articolo di Rainews: L'Isis conquista Kobane, al confine con la Turchia. I curdi ordinano ai civili di evacuare - http://bit.ly/1nYkf0s - del 7 Ottobre 2014

LEGGI I NOSTRI ARTICOLI PRECEDENTI SU #ISIS E DINTORNI:
http://www.nocensura.com/search/label/ISIS
SULLA SIRIA: http://www.nocensura.com/search/label/siria
(alcuni articoli sono in entrambe le categorie, ma non tutti)


Staff nocensura.com

Fonte: http://www.nocensura.com/2014/10/come-e-possibile-che-la-coalizione-anti.html

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