venerdì 17 giugno 2016

John Kerry conferma la richiesta di bombardare il Governo siriano



Il segretario  di Stato USA  ha qualificato come “importante”  la lettera con cui 50 funzionari di alto livello del Pentagono hanno richiesto di rovesciare militarmente il presidente Basharal-Assad.
Traduzione e sintesi: Luciano Lago controinformazione.info

Il Governo degli   Stati Uniti ha confermato questo Venerdì l’esistenza di una lettera, firmata da 50 diplomatici che lavorano per il Dipartimento di Stato USA, con cui  viene richiesto di  effettuare bombardamenti sul governo legittimo del presidente della Siria Bashar al-Assad. I funzionari diplomatici che, secondo RT, sono  i responsabili della politica estera di Washington, hanno spiegato nel memorandum interno che un cambio di Governo in Siria per via militare sarebbe l’unico modo (secondo loro) di  sgominare il gruppo terrorista autoproclamato dello Stato Islamico o Daesh.
L’esistenza del documento è stata confermata dall’agenzia di notizie A.P. ed ha segnalato che coloro che hanno  sottoscritto il documento  sono funzionari  che occupano incarichi fra il medio e l’alto livello del Dipartimento di Stato USA.
“Il ragionamento morale  per implementare misure che terminano con la morte e la soffernza della Siria dopo 5 anni di una guerra brutale è evidente ed inquestionabile”,  ha sostenuto il giornale newyorchese, citando il documento del Dipartimento di Stato. “La situazione in Siria continuerà a presentare tratti umanitari e diplomatici  e di terrorismo non soltanto gravi ma disastrosi “.
John Kerry contro al Assad
John Kerry contro al Assad

Gli Stati Uniti e la loro politica di ingerenza globale
Nel documento si esprime presumibilmente la frustrazione e l’impotenza per intervenire in una guerra civile (?) – che Washington stesso è stato accusato di aver provocato e finanziato – in Siria che ha provocato circa mezzo milione di morti e una crisi mondiale  di rifugiati,  secondo vari media statunitensi.
Di recente un funzionario molto vicino al Presidente Bashar al-Assad ha detto che, se gli Stati Uniti ed i loro alleati fossero stati  realmente impegnati a combattere contro il terrorismo, Palmira (la città romana nel deserto siriano) non sarebbe mai caduta nelle mani del Daesh.
Sia il “New York Times” sia il “The Wall Street Journal” hanno entrambi citato il documento affermando che erano stati  loro ad ottenere copia di tale  documento.
Secondo il NYT nel documento si accenna al fatto che la politica degli USA  sarebbe stata sopraffatta dalla violenza persistente in Siria.
Gli USA trasformano i paesi arabi in focolai di terrorismo
Il presidente Barack Obama ha richiesto apertamente ed in varie occasioni un cambio del Governo in Siria.
Rispetto al documento, Kerry in un  primo momento ha dichiarato di non saperne niente e successivamente lo ha confermato e lo ha descritto come “un documento importante”ed “io rispetto molto questo processo.  Quando ritornerò a Washington coglierò l’opportunità per riunirmi con della gente”, ha dichiarato alla  Reuters in Danimarca dove si trovava.
La Russia avvisa gli USA sulle conseguenze di un  loro intervento diretto contro il Governo di Damasco
A seguito del documento presentato dai 50 funzionari del Pentagono, la Russia questo Venerdì ha avvisato sulle conseguenze che deriverebbero di un eventuale bombardamento USA contro il Governo di Damasco, visto che questa azione, a  giudizio di Mosca, potrebbe far scivolare tutta la regione nel caos.
Questa è stata la reazione del portavoce del Cremlino, Dimitri Peskov, dopo l’avvenuta ufficializzazione del documento in cui, da parte dei funzionari del Pentagono, si richiede di bombardare le posizioni delle forze siriane per anticipare l’uscita del capo di Stato siriano Bashar al-Assad.
“La liquidazione di uno o di un altro regime non è azione che possa contribuire alla efficacia della lotta contro il terrorismo”, ha sottolineato Peskov, dopo aver sottolineato che la Russia non prenderà sul serio le richieste di rovesciare il governo di un altro paese in quanto non conforme agli interessi USA nella regione.
Si è registrata anche la reazione della portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zarajova, la quale ha sottolineato l’opposizione russa ad una soluzione militare in Siria.
La stessa Zarajova ha sottolineato come le azioni della coalizione diretta dagli USA in Siria contro il terrorismo sono apparse inefficaci e non avevano arrestato l’espansione dello Stato Islamico, al contrario dell’intervento russo nel paese arabo che ha di fatto sbaragliato e messo in rotta le forze dell’ISIS e degli altri gruppi terroristi.
Fonti:    Telesur   HispanTv
Traduzione e sintesi: Luciano Lago


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