domenica 5 giugno 2016

Gli studi che danno ragione a Di Bella




Di Gioia Locati - blog.ilgiornale.it

La Fondazione di Bella ha finanziato una ricerca sulle cellule staminali che documenta l’effetto differenziante – e dunque potenzialmente antitumorale – di due sostanze della terapia Di Bella: l’acido retinoico e la melatonina. Sono entrambe molecole particolari, tossiche per le cellule tumorali e vitali per quelle sane.
Il lavoro, appena pubblicato su Stem Cells International, è stato realizzato dai dipartimenti di Scienze biomediche dell’università di Sassari e di Biotecnologia dell’Università di Vienna, dal laboratorio di Biologia molecolare di Bologna, dalla Medicina rigenerativa della Fondazione Rinaldi Fontani e dall’Istituto per la guarigione dei tessuti di Lugo, Ravenna. Cliccate qui.
Cellule mesenchimali staminali della polpa dentale – sotto l’effetto combinato di melatonina, acido retinoico, acido ialuronico e acido butirrico – sono diventate osso. (Si sta parlando di cellule sane e di come riescano a cambiare la loro natura attraverso alcune sostanze).
I ricercatori hanno mostrato come le staminali della polpa dentale si possano isolare facilmente e che il loro potenziale di crescita non si esaurisce in campo ortopedico e odontoiatrico. Si legge nello studio che “nel ratto colpito da infarto miocardico i tessuti cardiovascolari si sono autoriparati”.
Soddisfatto anche Giuseppe Di Bella, presidente dell’omonima Fondazione che ha finanziato la ricerca: “Si è avuta un’ulteriore conferma che l’acido retinoico esercita le più elevate proprietà differenzianti e che la melatonina ne amplifica l’effetto. È la piena conferma dell’intuizione di mio padre, che oltre 20  anni fa – in assenza di tecniche di biologia molecolare in grado di evidenziare i recettori nucleari dei retinoidi e della melatonina – ne aveva previsto non solo l’esistenza ma anche l’interazione, come documentato oggi”.
Prosegue Di Bella: “Le altre due sostanze, l’acido ialuronico e l’acido butirrico, sono state scelte per la loro funzione di supporto: il primo (che ha recettori diffusamente espressi nelle cellule tumorali) veicola l’acido retinoico e la melatonina all’interno della cellula, mentre l’acido butirrico agisce come ‘decompattatore’ del DNA consentendo agli agenti differenzianti (acido retinoico e melatonina) di interagire con le sequenze del DNA di cui regolano l’espressione genica”.
Di Bella ha precisato che si tratta di un “lavoro apripista”: “Si cerca di capire come si possono condizionare le staminali, come si può entrare nelle cellule e cambiarne il destino. Occorre poi individuare la quantità di agenti differenzianti utile di volta in volta a rigenerare un organo”.
Quindi, ci saranno altre ricerche?
“Sì. La prossima sarà specifica sulle staminali del cancro. L’obbiettivo – tanto ambizioso quanto necessario – è riuscire a bloccare le cellule che danno metastasi e le staminali tumorali responsabili delle recidive sia locali che a distanza”.
È vero che il DNA emette suoni?
“Ho potuto apprezzare le immagini che i ricercatori mi hanno mostrato: sotto l’effetto dell’acido retinoico il filamento del DNA cambia forma, diventa un’omega. Le basi dell’omega, i filamenti più vicini, emettono vibrazioni. È uno sviluppo emozionante della ricerca: ci si accosta ai codici della vita. Le cellule trasmettono in tempo reale, mentre l’iter di un segnale chimico è molto più lento. Conoscendo lunghezza d’onda e frequenza di questi segnali si potrà in un futuro non lontano sostituire la chimica con la fisica e, perchè no, usare meno farmaci”.

Di Gioia Locati

Fonte: blog.ilgiornale.it
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