La notizia che ci troviamo a commentare non ci piace per niente. E sopratutto, ci inquieta per diversi motivi, che esplichiamo di seguito.
La seguente mappa illustra l'attuale, caldissima, situazione in Medio Oriente: dove il governo siriano di Assad, sostenuto dalla cittadinanza, combatte ormai da più di due anni contro le milizie mercenarie che vogliono instaurare in Siria un governo islamico; (La Siria attualmente ha un governo laico, tanto che Assad fino a pochi anni fa era stimato e considerato "un esempio di laicità".)
Il governo di Assad resiste, ma ha perso dei territori, così come ne ha persi il governo iracheno: e in questa zona è sorto una specie di "stato islamico" capitanato dal "Califfo del terrore" Al Baghdadi, salito pochi giorni fa alla ribalta delle cronache mondiali dopo che ha pronunciato un discorso mediante il quale ha minacciato l'occidente, ed in particolare gli Usa, minacciati di "attentati peggiori di quelli dell'11 settembre" e ha invitato gli islamici a unirsi: una "svolta storica" per il jahdismo, e gli islamisti del Nord Africa stanno valutando se passare con lui, cosa che probabilmente faranno. Al Baghdadi ha dichiarato di voler vendicare "i soprusi subiti dagli islamici", ed il conflitto in Palestina di questi giorni probabilmente finirà per rinfocolare l'odio verso l'occidente. Ma agli Usa e ad Israele sembra andare bene così.
Una situazione alquanto grottesca, se consideriamo che i miliziani islamici sono stati fino ad ora spalleggiati - ovvero armati e finanziati - dagli Usa, che avevano previsto una rapida caduta del governo di Assad, e quando hanno capito che non ce l'avrebbero fatta facilmente, meno di un anno fa Obama era pronto a intervenire militarmente per aiutarli a spodestare il governo siriano, a cui per giustificare l'intervento militare hanno provato ad attribuire la responsabilità degli attentati con le armi chimiche che in realtà sono stati fatti dagli estremisti islamici.
NOTA: Se gli Usa non hanno attaccato la Siria, è solo grazie alla fermezza di Putin e al fatto che l'opinione pubblica statunitense era fortemente contraria all'intervento: persino i militari americani erano insorti, in quanto non volevano aiutare gli estremisti islamici.
Che gli Usa abbiano fornito armi ai ribelli che oggi minacciano gli stessi Stati Uniti e tutto l'occidente, alimentando la "guerra santa", è un fatto "ufficialmente riconosciuto", ne ha parlato più volte anche il Corriere (vedi qui e qui)
Non trovate che sia assurdo che gli Usa abbiano finanziato le milizie dei fondamentalisti islamici, che minacciano gli stessi Usa e il mondo intero, per spodestare il pacifico governo di Assad?
Milizie islamiche che si sono rese protagoniste di violenze indicibili contro la popolazione civile, bambini compresi, ed in particolare contro i cristiani. Perché quando è emerso che sono stati loro ad utilizzare le armi chimiche, Stati Uniti e ONU non sono intervenuti contro di loro? Perché gli consentono di controllare un'ampio territorio?
Ma al peggio non c'è fine...
Il governo iracheno ha reso noto che i miliziani del "Califfo Al Baghdadi" hanno sottratto 40 kg di materiale nucleare (vedi articolo di seguito) una quantità sufficiente per costruire numerose "bombe sporche" capaci di contaminare intere città e provocare ingenti danni.
Uno scenario davvero poco rassicurante, alla luce delle minacce e del fanatismo di Al Baghdadi: il quadro si completa infine con le recenti dichiarazioni di Dick Cheney, ex vice presidente dell'amministrazione Bush, che ha previsto "nuovi attentati, peggiori dell'11 Settembre", compiuti utilizzando magari una testata nucleare! Dichiarazioni che combaciano perfettamente con quelle di Al Baghdadi: coincidenza?
Una testata nucleare no, ma nella disponibilità degli uomini di Al Baghdadi ci sono 40 kg di materiale radioattivo tale da mettere a punto una "bomba sporca"... inoltre si sono impossessati anche di alcune armi chimiche...
Se gli Stati Uniti volessero, spazzerebbero le milizie di Al Baghdadi ed il minaccioso Califfo stesso nel giro di pochissimi giorni: invece lo hanno spalleggiato... perché? Forse fa il suo gioco?
Le conclusioni le lasciamo a voi...
Staff nocensura.com
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Di seguito l'articolo de l'Antidiplomatico sui 40kg di materiale nuclare di cui si sono impossessati gli estremisti di Al Baghdadi...
I miliziani dello Stato Islamico hanno sequestrato 40 kg di materiale nucleare
Baghdad chiede aiuto alla comunità internazionale
In una lettera indirizzata al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, l'ambasciatore iracheno alle Nazioni Unite, Mohamed Ali Alhakim, ha denunciato il sequestro di circa 40 kg di materiale nucleare,utilizzato a scopi di ricerca presso l'università di Mosul, da parte dei ribelli sunniti dello Stato Islamico.
"I gruppi terroristici si sono impossessati di materiale nucleare presente nei siti che sono sfuggiti al controllo dello Stato. Questo materiale nucleare può servire alla fabbricazione di armi di distruzione di massa”, si legge nella lettera. L’ambasciatore ha avvertito della possibilità che i materiali possono essere contrabbandate fuori dall'Iraq.
"I gruppi terroristici si sono impossessati di materiale nucleare presente nei siti che sono sfuggiti al controllo dello Stato. Questo materiale nucleare può servire alla fabbricazione di armi di distruzione di massa”, si legge nella lettera. L’ambasciatore ha avvertito della possibilità che i materiali possono essere contrabbandate fuori dall'Iraq.
Secondo fonti americane è improbabile che il materiale rubato contenga anche uranio arricchito e che sia utilizzabile per la costruzione di un’arma nucleare. Ma, ironicamente, è il governo iracheno il più preoccupato di questa acquisizione: "La Repubblica dell'Iraq sta informando la comunità internazionale di questi sviluppi pericolosi e chiede aiuto e il supporto necessario per scongiurare la minaccia del loro uso da parte di terroristi in Iraq o all'estero."
Lunedì, come confermato dall'Agenzia internazionale dell'energia atomica, Baghdad ha aderito alla Convenzione sulla protezione fisica dei materiali nucleari. I membri della Convenzione si impegnano a proteggere le strutture nucleari e il materiale da utilizzare a scopi pacifici. “L’Iraq auspica una cooperazione allargata tra gli Stati per porre in essere misure rapide per individuare e recuperare il materiale nucleare rubato o contrabbandato, attenuando qualunque conseguenza radiologica del sabotaggio e prevenendo e combattendo i reati correlati “, si legge in una nota diffusa dall’AIEA.
Ieri le autorità di Baghdad hanno confermato la notizia che i miliziani dello Stato Islamico hanno preso il controllo del complesso di Muthanna, un ex impianto di armi chimiche situato a nord di Baghdad. L'impianto era il principale centro di produzione di armi chimiche ai tempi della prima guerra del Golfo.
Nella sua lettera al capo delle Nazioni Unite, Alhakim ha “chiesto ai Membri delle Nazioni Unite Uniti di comprendere l'attuale incapacità di Iraq, a causa del deterioramento della situazione della sicurezza, nel rispettare gli obblighi di eliminazione delle ultime scorte di armi chimiche”.
L’ultimo rapporto rilasciato dall’Onu sul complesso di Muthanna aveva come oggetto il bunker “13” e il bunker “41”, ma concludeva che il contenuto dei bunker non poteva essere in qualche modo pericoloso, perché degradato, o associabile ad un possibile futuro utilizzo di armi chimiche. Come commenta Christof Lehmann su NSNBC, il contenuto di questo rapporto non ha impedito ad alcuni media mainstream di diffondere la falsa impressione che l'Iraq abbia delle armi chimiche che è tenuto a distruggere così come è accaduto nel 2003 quando non si sono trattenuti dal diffondere le bugie sulle armi irachene di distruzione di massa che hanno poi portato alla guerra.
Fonte: lantidiplomatico.it