Già dal fischio d’inizio la Fifa si è sfregata le mani. L’organizzazione della Coppa del Mondo ha già preventivato, infatti, che la ventesima edizione dei mondiali di calcio sarà la più proficua delle storia.
Nonostante le proteste e le manifestazioni contro un evento che lo Stato carioca ha messo davanti a ogni priorità ed esigenza del Paese, con sostanziali difficoltà sociali, i mondiali di quest’anno porteranno nelle casse della Fifa circa 4,5 miliardi di euro. Del resto i biglietti per assistere agli incontri sono stati venduti quasi tutti e l’affluenza la si è già potuta notare con la partita d’apertura Brasile – Croazia che mostrava un Maracanà gremito di spettatori.
Tuttavia gli introiti non derivano tanto dall’affluenza sugli spalti, quanto dai diritti televisivi che rappresentano la bellezza del 60% del totale, seguiti dal contributo di sponsor, marketing e merchandising che garantiranno circa un miliardo.
Come confermato in occasione del 64° congresso, la Fifa non può certo lamentarsi del suo giro d’affari chiudendo il 2013 con utili per 53 milioni e ricavi da un miliardo. Anche le federazioni affiliate, 209 per la precisione, potranno beneficiare dei mondiali brasiliani dato che rispetto alla World Cup del Sudafrica di quattro anni fa sarebbero stati stanziati bonus superiori del 40%. Nello specifico, come scrive “Il Sole 24 Ore”,ciascuna federazione riceverà 750 mila dollari.
Non mancheranno ricchi premi e cadeaux. Oltre alla gloria negli annali, i futuri vincitori riceveranno una ricompensa di 25,7 milioni di dollari, i secondi 18,4 milioni, i terzi 16,2 milioni. Sostanziosa consolazione anche per le squadre fuori podio: per il quarto posto sono previsti 14,7 milioni, 10,3 milioni per chi arriva ai quarti di finale, 6,6 milioni per la qualificazione agli ottavi, 5,9 milioni per la qualificazione alla fase a gironi.
Per ospitare il maxi evento, il Brasile ha dovuto impegnarsi in non pochi investimenti, scatenando l’ira di una popolazione assai eterogenea e costituita da super ricchi, ma allo stesso tempo da super poveri costretti a vivere nelle favelas. Il governo ha dovuto investire circa dieci miliardi di euro per costruire gli impianti sportivi e per le conseguenti opere di messa in sicurezza. Solo per gli stadi l’importo speso è stato di oltre 2,5 miliardi, sforando di non poco il budget inizialmente preventivato.
Tornando alla Fédération Internationale de Football Association, per il triennio 2015-2018 il fatturato previsto è di circa 3,7 miliardi di euro. Ciò dimostra come un mercato come il calcio non conosca crisi, anzi incrementi il suo business di anno in anno. Una vera e propria finanza del calcio, una macchina da soldi costituita da società, quotazioni, fondi d’investimento e un mercato dei giocatori che sembra non volersi mai accontentare.
Fonte: ticinofinanza.ch