Di Matteo Rubboli - vanillamagazine.it
La sperimentazione e la ricerca sugli esseri umani è una pratica che si svolge da tempo immemore, e ha visto una proliferazione importante a causa della condizione di prigionia e di schiavitù di una ì parte della popolazione mondiale durante i secoli passati. Alcuni degli esperimenti più diabolici di cui siamo a conoscenza sono stati svolti durante il secolo scorso, da una serie di persone che non hanno avuto alcun rispetto per la dignità dell’essere umano trattando milioni di persone come carne da macello. Questa lista ci fa comprendere appieno quanto ancora sia necessario lavorare sulla coscienza comune per riuscire a definire l’uomo un essere “civile”.
10. L’esperimento della prigione di Stanford
L’esperimento della prigione di Stanford fu uno studio psicologico di risposta umana alle condizione di prigionia e dei suoi effetti sulle persone in cattività e sui carcerieri. L’esperimento si svolse nel 1971 e fu condotto da un team di ricercatori guidato dallo psicologo Philip Zimbardo della Stanford University. Alcuni studenti volontari svolsero i ruoli di guardie e prigionieri, in una finta prigione in un seminterrato vicino all’università. I prigionieri e i carcerieri si abituarono velocemente ai propri ruoli, e uno degli aspetti che era previsto era il crearsi di situazioni potenzialmente pericolose dal punto di vista psicologico per guardie e carcerati.
Dopo un brevissimo periodo, un terzo delle guardie fu ritenuta responsabile di “veri” comportamenti sadici, e molti prigionieri rimasero traumatizzati, e due di loro dovettero essere allontanati dopo pochissimo tempo dall’avvio dell’esperimento a causa di gravi ripercussioni immediatamente visibili. Infine, Zimbardo, allarmato per il comportamento sempre più crudele dei propri studenti, terminò l’esperimento poco tempo dopo che era cominciato.
9. The Monster Study
The Monster Study fu un esperimento concernente la balbuzie su 22 bambini orfani di Davenport, in Iowa, condotto nel 1939 da Wendell Johnson della University of Iowa. Johnson scelse uno dei suoi studenti, Mary Tudor, per condurre l’esperimento, supervisionandone la ricerca. Dopo che aveva diviso i bambini in due gruppi di studio, la Tudor lodò la metà dei bambini per la fluidità dei loro discorsi, e sminuì i bambini dell’altro gruppo per le loro imperfezioni lessicali asserendo che fossero balbuzienti. I bambini che ricevettero terapie negative riguardo la logopedia soffrirono di problemi psicologici e di linguaggio per tutta la vita, mentre gli altri si svilupparono in modo normale.