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L’Ungheria continua le sue politiche indirizzate ad aiutare la povera gente. Mentre in Italia le bollette continuano a salire e le varie amministrazioni locali stanno privatizzando le aziende dell’acqua andando contro il parere negativo degli italiani (i quali hanno votato contro in un recente referendum) il premier ungherese Viktor Orbán ha dichiarato che il Paese è in trattative per procedere alla nazionalizzazione di sei o sette utilities.
L’intento, ha spiegato il leader di centro-destra, sarebbe quello di far scendere i prezzi dell’energia per proseguire il rilancio dell’economia interna. “Stiamo conducendo numerosi incontri per riacquistare 6 o 7 società, in passato privatizzate, del comparto utility”, ha detto Orbán.
Silenzio assoluto sul nome delle aziende in questione. In Ungheria uno dei maggiori player del settore è il Gruppo ENI, con la locale Tigaz, oltre ad E.on e RWE (Germania) e alle francesi GDF Suez ed Edf.
Nel 2014 si terranno le elezioni politiche in Ungheria ed i sondaggi danno ampio vantaggio all’attuale Primo Ministro, anche grazie ad alcune scelte populiste (nel senso nobile del termine) come quella di tagliare i costi delle bollette, linea che Orbán sembra voler portare avanti.
E chi avrebbe da ridire? Nessuno ovviamente e per questo questa notizia è stata completamente ignorata (censurata?) dai mezzi di informazione.
D’altra parte l’Ungheria, avendo pagato con due anni di anticipo il prestito contratto col FMI non deve subire ricatti da nessuno e quindi può proseguire con le sue politiche sociali.
Ovviamente in Italia questo sarebbe pura fantascienza, non fosse altro che siamo governati da burattini e nullità.
Giuseppe De Santis (Forum di Informare per Resistere)
Fonte: ilnord.it
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