In questi giorni di fine estate sta spopolando la notizia secondo la quale, il sindaco di Torino ed esponente di spicco del Partito Democratico Piero Fassino, nei giorni scorsi, avrebbe veleggiato nel mar Egeo, in compagnia di Giovanni Bazoli (numero uno di Banca Intesa), a bordo di uno yacht molto lussuoso. Electa, questo il nome del natante battente bandiera britannica e iscritto al prestigioso Yacht Club del Principato di Monaco, è una barca a vela lunga poco meno di 40 metri, che una ristretta cerchia di miliardari può permettersi.
Fassino, per
chi non lo ricordasse, è colui che gridava “abbiamo una banca” in occasione
della tenta scalata a BNL da parte di Unipol. Passano gli anni, ma le manie
restano sempre le stesse, si direbbe.
Che poi, verrebbe da chiedersi a cosa servisse,
a FASSINO &Co, avere una banca. Io, forse da fesso che sono, non mi sono
mai sognato di avere una banca. E che cosa dovrebbe farci un comune mortale con
una banca? Semmai, eventualmente, vorrei avere una bella casa, o una bella
auto, o cose di questo genere. Cose di cui, peraltro, non mi importa neanche
granché. Ma FASSINO, che voleva una
banca tutta per se, oltrepassava i limiti del desiderio cosmico. Cosa mai
avrebbe potuto farci, un partito, in questo caso il PD (tanto per cambiare),
con una banca come la BNL, poi finita in mani francesi? Semplice rispondere.
Avere una banca (ossia, un’altra banca) sarebbe servito a comprare consensi
popolari e ad arricchire gli amici degli amici, come è già avvenuto in altre innumerevoli occasioni.
Perchè, non contenti dei soldi estorti ai
contribuenti attraverso una tassazione oltre i limiti dell’esproprio, loro
vorrebbero anche quelli dei risparmiatori, che comunque presto avranno. Pensate
che bello sarebbe avere una banca che produce(va) utili, grazie alle
commissioni applicate sui pessimi prodotti di risparmio gestito rifilati a
ignari risparmiatori! E gli utili della banca, distratti tramite qualche
groviglio societario appositamente creato, destinati a sussidiare qualche
iniziativa ludica o benefica, sotto mentite spoglie. Ecco che tu, paesotto di
provincia, ti puoi organizzare la tua corsa delle rane, la tua sagra della
polpetta di cinghiale e il tuo bel palio. Oppure puoi permetterti anche di mandare
la tua squadra di Basket nella massima categoria. Tanto paga pantalone. E i
cittadini del paesotto? Tutti felici e contenti a godersi le numerose
iniziative promosse dalle amministrazioni locali, finanziate con i soldi della
banca, ossia dei risparmiatori. E alla prossima tornata elettorale, tutti a
votare l'amministrazione uscente che è stata molto attiva sul territorio,
promuovendo innumerevoli iniziative. E ti credo! Con fiumi di denaro a gratis,
come non esserlo?
Oppure, per che no? Avere una banca,
serve anche per far comprare a debito (ossia senza un quattrino) qualche
impresa italiana a qualche imprenditore di ventura. Magari perche la moglie è
compagna di terzo, quarto e quinto letto di qualche personaggio politico o di
potere. Il quale imprenditore, con una società creata con capitali a debito,
controlla un'impresa che produce utili che, a loro volta, vengono destinati a
ripagare la banca che gli ha prestato i soldi per comprarsi l'impresa. Il tutto
mentre l’impresa, nel frattempo, pezzo dopo pezzo, viene spolpata fino
all'osso. E poi chi si è visti si è visti.
Questo, in soldoni, è il capitalismo di sinistra.
Che poi, a dircela tutta, quello di destra, non è che sia tanto differente.
Ma manca ancora un pezzo. E se la banca va in
difficoltà e rischia di fallire? Nessun problema, ci pensa il contribuente.
Monte Paschi docet.
Qualcuno ha scritto che
"un'economia senza fallimenti, è come un chiesa senza crocifisso".
Ecco, il punto è proprio questo. Ossia, che il fallimento sarebbe
indispensabile anche per far piazza pulita da simili personaggi.
Fonte: vincitorievinti.com