Ci fanno credere che la canapa è illegale perchè è una droga, ma la verità è che la legalizzazione potrebbe nuocere alle tasche di potenti lobbie, QUELLE DEL PETROLIO. Ecco perchè...
Si sente spesso parlare rigaurdo la salvaguardia ambientale , ma una volta che vi è la possibilità di sostituire il petrolio con una materia prima naturale ed ecosostenibile, nessuno dice niente o per lo meno nessuno VUOLE dire niente!Va contro gli interessi…
Immaginiamo un mondo senza petrolio. Un mondo senza plastica, asfalto, gasolio, benzina e tutti gli altri prodotti ottenuti mediante la raffinazione del petrolio. Un mondo basato sulle soluzioni, ecologiche, basato su menti ed intelletti nuovi, basato sulla libertà di pensiero.Vivremmo tutti in un ambiente più sano, pulito, privo di inquinamento e libero da tonnellate di rifiuti, molti dei quali tossici. Vivremmo in un Paese non costretto a deforestare per produrre carta.
E se vi dicessi che una soluzione chiara e concreta esiste già? E se vi dicessi che la soluzione si chiama: CANAPA ??!!
Forse non tutti sanno che la Canapa è una grande ed economica risorsa che potrebbe:
- produrre numerosi tipi di tessuti
- fabbricare combustibili da biomassa, vernici ecocompatibili e materie plastiche. Sostituendo in questo modo il dannoso petrolio
- Contribuire a salvare ogni anno milioni di alberi e produrre carta ecocompatibile
- Sfamare i paesi in via di sviluppo, con l’ausilio dei suoi semi
- Salvare l’ambiente
- Produrre materiali per l’edilizia, come tavole
- Produrre olio naturale biologico
- Salvare la nostra economia, generando nuovi posti di lavoro e permettendo allo Stato di avere delle nuove entrate e non dipendere più dal riformimento di combustibili dall’estero.
- Tanto altro ancora
hemp-carIn questa frase di Henry Ford è racchiusa la sua ambiziosa visione: produrre autoveicoli interamente costruiti e alimentati con la canapa e i suoi derivati. Così nel 1941 la sua concezione diede alla luce la Hemp Body Car (nella foto), un prototipo interamente in plastica derivata dalla pianta, alimentata con etanolo di canapa (raffinato dai semi). Sfortunatamente Ford morì soltanto due anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale, la coltivazione della canapa venne resa illegale e il progetto cadde nell’oblio. In molti oggi sostengono che ciò accadde sotto le pressioni della nascente industria petrolchimica, che vedeva in un prodotto naturale e abbondante come la canapa una concorrenza da eliminare. Oggi assistiamo ad una progressiva riabilitazione della pianta canapa. Sempre più persone riconoscono nella canapa una risorsa naturale e sostenibile sulla quale oggi il mondo potrebbe basare una nuova economia. Per la rinascita della coltivazione della canapa non basta l’iniziativa di un singolo. E’ necessaria una base stabile, dove sperimentare i macchinari, regolare le produzioni e fornire le materie prime. La canapa oggi come in passato è il frutto di un impegno collettivo. Secondo la nostra visione è necessario approccio saggio, umile e co-creativo. Ci vogliono solamente persone vere ed imprenditori entusiasti. Ma la canapa non è solo in grado di sostituire il petrolio,può essere impiegata anche nell’edilizia.
Tuttavia a Crespina, in provincia di Pisa, si stanno realizzando le prime case edificate con l’ausilio di canapa.
«Il filone della neoedilizia, a base di un composto fatto da canapa e calce è già molto utilizzato in quei paesi dove l’attenzione all’ambiente è massima e i benefici edili sono innumerevoli», afferma Massimiliano Vincentini, pisano di 35 anni che insieme all’architetto Paolo Caroli seguiranno i primi cantieri della zona, per conto dell’azienda lecchese Equilibrium, nata dall’intuizione di giovanissimi imprenditori che per primi hanno portato in Italia i prodotti biocomposti all natural.
«In via Ceria a Cascina a anno nuovo avvieremo il cantiere, delle 5 ville in costruzione 4 sono già opzionate e in questo momento di crisi non è poco e abbiamo altri 8 appartamenti», continua Vincentini. Operazione canapa anche in via Vecchia Pontedera, a Ponsacco.«Andremo a riqualificare in calce e canapa uno scheletro in cemento armato».
Uno degli obiettivi principali e primari di questi neoimprenditori consiste nello spostare l’attenzione di chi pensa alla canapa solo in termini di droga. Tempi di costruzione e prezzi? «Anni di ricerca e di sviluppo ci hanno permesso un grado di sviluppo dei cantieri molto elevato, grazie all’utilizzo di particolari pompe a proiezione in grado di abbattere i tempi di posa (e i costi), rendendo la neoedilizia a base di canapa e calce competitiva rispetto all’edilizia tradizionale, in cui è possibile realizzare tamponamenti composti da un solo prodotto che svolga sia la funzione di muratura che di isolamento», Dice Lombardo.
In circa sei mesi una casa è pronta, con un costo maggiorato rispetto all’edilizia tradizionale di circa l’8%: dall’altra parte c’è un taglio da evidenziare sulle spese in bolletta sui consumi di acqua, luce, riscaldamento. La sfida più grane degli neoimprenditori è di recuperare tutto l’indotto della canapa a livello locale . «Produrre sempre più canapa in loco sarebbe importante, ed è quello che noi faremo nell’ecovillaggio della canapa che andremo a costruire a Crespina», chiude Fabio D’Addona vice presidente dell’associazione Ecocity.
Fonti : http://blog.saltoquantico.org/sai-il-vero-motivo-perche-la-canapa-e-illegale/
http://www.toscanapa.com/canapa-e-petrolio-nuova-rivoluzione-industriale/
Tratto da: sapereeundovere.it