mercoledì 25 marzo 2015

Il Congresso USA decide per l’invio di armi letali all’Ucraina e seppellisce gli accordi di Minsk



La esile tregua di Kiev, già violata per oltre 50 volte dalle autorità di Kiev, con i bombardamenti ripresi sulla zona di Donetsk ( soltanto ieri si sono registrate diverse vittime civili tra cui una bambina di 10 anni ed un adolescente di 14), viene definitivamente annullata per decisione del Congresso USA e darà luogo ad una ripresa del conflitto.
Questo il risultato della decisione, presa a maggioranza dal Congresso USA, di inviare armi pesanti e letali all’Ucraina che seppellisce definitivamente gli accordi di pace sottoscritti a Minsk il 12 Febbraio con l’avallo della Germania, della Francia e della Russia.
Il rappresentante russo, vicepresidente del raggruppamento “Russia Unita” presso Duna (Parlamento russo), Franz Klintsevich, lo ha dichiarato esplicitamente: “i congressisti statunitensi devono essere consapevoli che ogni sforzo di ottemperare agli accordi di Minsk sarà vano, una volta che questi abbiano deciso di inviare armi letali all’Ucraina”. Queste dichiarazioni hanno fatto seguito alla richiesta fatta dal Congresso USA ad Obama di inviare armi letali al governo dell’Ucraina.
“Quanto approvato ieri dal Congresso USA è una chiara dimostrazione che le autorità USA stanno facendo una chiamata alle armi per riprendere la guerra in Ucraina”, ha sottolineato Klintsevich.

victimas de los bombardeo en UcrainaNell’approvare questa misura, a giudizio del rappresentante russo, non viene presa in considerazione la presa di posizione della Russia e neppure quella della Germania e della Francia che hanno sottoscritto gli accordi.
Mosca aveva già avvertito da tempo le autorità degli USA che fornire le armi al governo di Kiev avrebbe significato una ripresa del conflitto. Inoltre le autorità di Mosca sostengono che l’invio di armi e di consiglieri militari USA è già in corso, nonostante questo sia negato dal governo di Washington.
Nel frattempo il vicepresidente del gruppo parlamentare “Russia Giusta”, Mijaíl Emelianov, ha dichiarato che il Parlamento russo deve tornare ad autorizzare il presidente Vladimir Putin ad inviare truppe russe in Ucraina nel caso che il governo USA proceda a fornire armi e consiglieri militari al governo di Kiev.
“Il nostro Parlamento non deve sottostimare questa decisione del Congresso USA e se Washington invierà realmente le armi letali all’Ucraina, noi dobbiamo appoggiare le milizie del Donbass senza riserva, anche con armi e concedere al presidente il diritto di inviare le nostre truppe in Ucraina”, ha sostenuto Emelianov.
Inoltre ha aggiunto che “la Russia non può permettere che l’Ucraina diventi uno stato ribelle internazionale che vuole combattere contro la Russia”.
Da parte sua, Frants Klintsévich, membro del Comitato di Difesa della Duna, ha sostenuto che “risulta impossibile che i membri del Congresso USA non comprendano che l’invio di armi letali all’Ucraina sotterrerà gli accordi di Minsk; la risoluzione del Congresso è una chiamata diretta alla guerra”.
Secondo il deputato russo, la decisione sottostima non solo l’opinione della Russia ma anche quella degli alleati europei degli USA. In sostanza si mette in pratica il motto: “gli Stati Uniti prima di tutto”, ha detto il parlamentare russo.
Secondo la Olga Kovitidi, rappresentante della Crimea nel Consiglio di Difesa, “la decisione del Congresso USA non dispone di valenza giuridica, essendo stato approvato da una sola delle Camere, e differisce dalla posizione ufficiale di Washington. Questo tipo di posizioni fanno risorgere la guerra fredda e minacciano la stabilità in Europa”.
La Kotividi ha sottolineato che l’arrivo di centinaia di migliaia di rifugiati ucraini in Russia dimostra in maniera chiara ed irrefutabile il carattere pacifico della missione russa nella guerra civile in corso in Ucraina.
Nota: Sembra chiaro che il Congresso USA e gli stessi esponenti dell’Amministrazione Obama hanno intenzione di sabotare gli accordi di pace di Minsk.
I servizi di intelligence russi sono al corrente che in Ucraina stanno già operando forze di combattimento USA  in aiuto all’esercito di Kiev, oltre ad operativi della CIA e dell’FBI. Lo stesso vice presidente  USA, Joe Biden, si era congratulato pochi giorni fa con il presidente Poroshenko che aveva violato gli accordi di Minsk dichiarando le zone di Donetsk e di Lugansk come “territori temporaneamente  occupati” invece di considerarli zone a “statuto speciale” come dichiarato negli accordi . Il governo di Kiev viola sistematicamente tali accordi con l’appoggio degli USA ed ha già concordato con il dipartimento di Stato USA un piano di addestramento della Guardia Nazionale Ucraina, notoriamente infiltrata pesantemente da elementi neonazisti.
Lo stesso ministro degli esteri russo Lavrov ha dichiarato che Washington sta spingendo il governo di Kiev a risolvere la crisi ucraina con una nuova operazione militare, avendo escluso qualsiasi possibilità di dialogo e negoziati con i rappresentanti delle regioni separatiste, di cui si ostina a non riconoscere una qualsiasi  status di regioni a statuto speciale. Le violazioni della tregua e degli accordi sono state rilevate anche dagli osservatori dell’OCSE.
Il ministro ucraino Arseniy Yatseniuk ha dichiarato apertamente la scorsa settimana:” il nostro obiettivo è quello di riprendere il controllo su Donetsk e Lugansk. Combatteremo con tutti i metodi e con tutte le tecniche. ” Si tratta di dichiarazioni che non si possono fraintendere.
Per calcare ancora meglio la situazione ci sono da registrare le dichiarazioni di alti esponenti dell’establishment militare statunitense, come il generale  Breedlove, del” Supreme Allied Commander Europe” della NATO, il quale, pochi giorni fa,  ha raccontato ai giornalisti americani che Putin ha inviato in Ucraina «più di mille automezzi da combattimento, forze armate russe, la più sofisticata difesa aerea, battaglioni di artiglieria». Questo ha suscitato la reazione stupita della Cancelleria di Berlino, la quale, sulla base dei rapporti dell’intelligence tedesco Bundesnachrichtendienst (BND), sa per certo che Breedlove sta mentendo: non esistono migliaia di cari armati russi nel Donbass, né battaglioni di artiglieria, né tutto il resto. Sembra che  Breedlove  stia dando i numeri, ha scritto l?autorevole giornale tedesco  Spiegel,  di sicuro con l’autorizzazione della Cancelleria Merkel.
Da notare anche le dichiarazioni  del Generale Ben Hodges, capo delle forze armate USA in Europa, il quale ha testualmente detto:  “L’unico modo per risolvere la situazione è quello di uccidere più russi possibile, quando le madri russe cominceranno a vedere i loro figli tornare cadaveri, allora il sostegno che Putin  gode nei sondaggi in patria comincerà a restringersi».
L’Europa deve ormai prepararsi al riaccendersi di un conflitto su larga scala in Ucraina che potrà pericolosamente allargarsi  ed investire anche i paesi vicini, fino a coinvolgere la NATO. Questo i tedeschi lo hanno compreso e cercano (inutilmente) di raffreddare la situazione. Tutto però sembra inutile, vista la predisposizione alla guerra di Washington e di tutto l’apparato militare industriale che preme sull’Amministrazione Obama. Per loro la guerra significa un grande  business;  la carne da cannone questa volta la forniranno gli altri.
Fonti:  HispanTv      Sputinik News
Traduzione e nota: Luciano Lago
Nella foto in alto: forze dell’esercito ucraino
Nella foto al centro:  una vittima dei bombardamenti a Donetsk
Fonte: controinformazione.info


loading...

Archivio blog

loading...