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giovedì 5 febbraio 2015

La BCE attacca la Grecia: chiude i rubinetti alle banche greche


Con una nota diffusa ieri da Francoforte l Banca Centrale Europea rende noto di avere sospeso le deroghe che fino ad oggi avevano consentito ad Atene di vendere titoli di Stato a garanzia del debito. Varoufakis non arretra “La nostra posizione non cambia”. 
Nel giorno degli incontri con i vertici BCE e della Commissione Europea, arriva la prima doccia fredda per l'esecutivo Tsipras. Dopo l'entusiasmo dei primi incontri internazionali con gli Stati membri infatti Il premier Tsipras ed il ministro delle Finanze ellenico devo incassare il primo colpo dalla Troika: di ieri la decisione dell'Eurotower di sospendere la possibilità per Atene di utilizzare i propri titoli di Stato come garanzia per ricevere liquidità. I bond greci, in altre parole, senza il rispetto degli accordi UE, sono carta straccia. La decisione, che rischia di creare una pericolosa reazione a catena sui conti di Atene, non chiude totalmente la possibilità di accedere a linee di credito di emergenza, che sono però già state quasi completamente sfruttate. Il rischio, descritto dall'agenzia Bloomberg, è che alla data del 25 marzo non ci sia la liquidità per i pagamenti ordinari, ossia un passo prima del default.

sabato 6 dicembre 2014

ERASMUS AD ATENE

DI PANAGIOTIS GRIGORIOU
greekcrisis.fr

L’inverno europeo continua e si manifesta incontestabilmente in Grecia. Lunedi 17 novembre, durante le manifestazioni commemorative della rivolta degli studenti contro l’altra dittatura, quella del 1973, alcun poliziotti hanno deliberatamente attaccato i manifestanti al grido di “siete venuti alla manifestazione, eh?… morirete!!”. Anche uno studente tedesco dell' Erasmus è stato violentemente aggredito dai “nostri” poliziotti-pretoriani, per il semplice fatto che quel lunedì sera si trovava nel posto sbagliato: in Grecia.

Un paese che ormai non è più democratico (e non lo è più nemmeno in maniera relativa) e nel quale – per ammissione della Commissione Europea – il rispetto o il non rispetto dei diritti fondamentali non dipende che dal governo. In altri termini, la Carta dei diritti fondamentali, che garantisce una serie di diritti personali, civili, politici, economici e sociali ai cittadini dell’UE, non è più valida per i paesi sotto la legge della Troika e del suo «memorandum». 

La stampa ha diffuso la foto di questo studente tedesco (o secondo altre fonti svedese, ma al momento è impossibile verificare), un giovane che ha usato le iniziali “Ni Ls” per il suo account facebook e che protesta con rabbia raccontando la disavventura avuta con la polizia greca durante il suo Erasmus: “Che razza di paese è questo, nel quale bisogna avere paura della polizia?” si chiede il ragazzo.

Apories... de l'étudiant allemand frappé par la police grecque. Athènes, le 17 novembre 2014

Les encadrements du 17 novembre 2014

È evidente a tutti lo slittamento dallo Stato di diritto allo Stato di polizia. Al di là del carattere “sensazionalistico” della foto del giovane studente, una parte della stampa greca crede (non senza ragione) che essa esprima lo spirito del momento o, quanto meno, di una buona parte della popolazione. 

“I poliziotti proteggevano l’Assemblea Nazionale come se si trattasse di proteggere un altro Stato, e per giunta uno Stato nemico”, sottolineava un manifestante lunedì sera. E tutti quanti concordavano: bisogna dire che c’erano circa centomila manifestanti ad Atene nella sera del 17 novembre, ai quali vanno aggiunti quelli di Salonicco, Patrasso e altre città. 

lunedì 17 novembre 2014

ATENE CHOC: LAGER PER BAMBINI MALATI DI AUTISMO!

ATENE: LAGER PER BAMBINI MALATI DI AUTISMO. IL MINISTRO DEL WELFARE GRECO: ''COLPA DEI TAGLI DELLA TROIKA ALLA SANITA'''
ATENE: LAGER PER BAMBINI MALATI DI AUTISMO. IL MINISTRO DEL WELFARE GRECO: ''COLPA DEI TAGLI DELLA TROIKA ALLA SANITA'''

ATENE - A sei anni dalla prima denuncia davvero poco è cambiato nel centro per bambini disabili di Lechaina, in Grecia. Lo racconta in un lungo reportage la Bbc, che mostra come i 65 ragazzini, affetti da autismo o colpiti dalla sindrome di Down, continuino a rimanere chiusi in gabbie di legno, dentro cui trascorrono la maggior parte della giornata. A causa della crisi economica che da tempo affligge la Grecia, il Paese non ha i soldi per aumentare il personale e le sei operatrici (due per ogni piano) che lavorano nel centro sono costrette a chiudere i bambini nelle celle di legno per controllarli ed evitare che si facciano male.
Steven Allen, membro del Mental Disability Advocacy Center (MDAC), organizzazione internazionale che tutela le persone con disabilità mentale, critica severamente il centro per disabili greco e afferma che gli unici altri Paesi che attualmente utilizzano letti a gabbia simili sono la Repubblica Ceca e la Romania: «Le gabbie sono lì per proteggere il personale non i bambini - dice Allen -. Si basano su un modello di cura coercitivo e rendono le persone con disabilità facili da gestire, ma non li trattano come esseri umani con diritti. Essere tenuti in una gabbia è davvero dannoso per la salute psicologica dei pazienti, non ha alcun valore terapeutico e può essere fisicamente pericoloso. Ci sono stati casi, altrove, in cui le sbarre delle gabbie sono cadute e hanno causato la morte dei pazienti». Efi Bekou, ministro del Welfare ellenico, cerca di smorzare le critiche e rivela come gli accordi con la Troika impongano alla Grecia dure rinunce, tra cui una moratoria sull’assunzione di nuovo personale: «Purtroppo - dice sconsolata - non posso darvi una data entro la quale i bambini saranno trasferiti da questo istituto».


Fonte notizia Corriere della Sera, articolo scritto da Francesco Tortora - che ringraziamo.

Fonte: Il Nord


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