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martedì 7 giugno 2016

SACCHEGGIO DELLO STATO GRECO: LA COMMISSIONE EUROPEA PRETENDE L’IMMUNITÀ PER GLI ESECUTORI




Ecco come avviene il “risanamento” delle finanze dei paesi periferici: gli edifici governativi vengono svenduti ai privati, con l’obbligo per il governo di riprenderli in affitto, che va pagato anche se non vengono utilizzati. E cosa avviene ai funzionari UE che hanno imposto queste truffe ai danni dello Stato greco, sotto la minaccia dei “memorandum”? Assolutamente nulla, perché la UE pretende la loro immunità, pena la mancata erogazione dei “fondi di salvataggio”. Si tratta, come previsto, di una riedizione della Treuhandanstalt, ossia del più grande scempio di patrimonio pubblico della storia, avvenuto dopo l’unificazione a spese dei beni comuni dei cittadini della Germania Est.

Da Keep Talking Greece, 3 giugno 2016

La Commissione Europea si è direttamente intromessa nel funzionamento della magistratura greca, chiedendo che i tecnocrati UE che lavorano per il Fondo per la Privatizzazione Greca abbiano l’”immunità”. La Commissione Europea è intervenuta due giorni dopo che i magistrati anticorruzione di Atene hanno sollevato accuse nei confronti di 3 greci e 3 cittadini UE appartenenti all’HRADF (Hellenic Republic Asset Development Fund ndVdE) per una vendita di asset pubblici che ha provocato una perdita di parecchi milioni di euro ai danni dello Stato.
Venerdì, il protavoce UE Margaritis Schinas ha dichiarato ai giornalisti a Bruxelles che gli esperti UE che lavorano in Grecia per il “programma greco”, dovrebbero essere coperti da una forma di “garanzia”.
“Secondo noi, a tutti gli esperti UE che aiutano la Grecia a migliorare la sua economia e a ritornare alla crescita (coi bellissimi risultati che abbiamo visto ndVdE) dovrebbero vedersi garantiti ampi margini di manovra.” Ha dichiaratoSchinas. Contemporaneamente, ha sottolineato che “abbiamo pieno rispetto delle procedure giudiziarie” in corso contro 6 membri del vecchio Fondo di Privatizzazione. Ma il suo intervento non è stato chiaro.
Schinas non si è soffermato sulla richiesta dell’Eurogruppo di un’immunità per i tecnocrati che lavoreranno al nuovo Fondo di Privatizzazione Greco.
L’intervento della Commissione è avvenuto subito dopo che i magistrati dell’accusa hanno accusato 6 membri dell’HRADF per la vendita di 28 asset pubblici. Tre membri sono greci, gli altri tre vengono dall’Italia, la Spagna e la Repubblica Slovacca, nominati dall’Eurogruppo. Le accuse si riferiscono al periodo 2013-2014 e sono stati convocati per testimoniare di fronte al magistrato anti corruzione Costas Sargiotis.
Sono sospettati di “reato di slealtà” e di “utilizzo improprio” delle 28 proprietà statali.
Secondo l’agenzia di stampa AthensNewsAgency, un funzionario UE ha spiegato che Bruxelles teme che se non viene garantita questa immunità, nessun membro delle istituzioni europee vorrà essere assegnato al lavoro da svolgere in Grecia e questo metterebbe a rischio il successo del nuovo Fondo di Privatizzazione.
(Che sarebbe come dire che il boia si rifiuta obbedire agli ordini, se non ha la garanzia di non essere poi accusato di omicidio… NdVdE).
Pertanto l’Eurogruppo ha chiesto al Governo Greco di cambiare opportunamente le leggi, in modo che simili accuse non possano ripetersi in futuro, ha dichiarato il funzionario.
I sei membri e il HRADF: vendere gli asset per poi prenderli in affitto
Le accuse nei confronti dei sei membri dell’HRADF riguardano la vendita e riaffitto di 28 proprietà statali.
Secondo l’accusa, lo Stato Greco ha sofferto perdite per 575 milioni di euro.
Il caso riguarda due aste vinte da due società private. Le aste valevano 2 miliardi e 611 milioni di euro complessivi. I relativi contratti sono stati firmati nel maggio 2014, con lo Stato Greco che si impegnava a riaffittare le proprietà per 20 anni per soddisfare le esigenze di spazi dei servizi pubblici. Il costo di affitto per lo stato greco era di 25,6 milioni di euro per il solo primo anno. Lo Stato è obbligato a pagare anche per gli edifici rimasti vuoti o parzialmente vuoti, perdendoci 6,6 milioni di euro.
Esempi tipici sono l’edificio Keranis e l’edificio del Ministero della Salute.
L’accusa sottolinea anche che in alcuni casi, il “congruo valore della proprietà” è stato sottostimato, riducendo così la somma che lo Stato ha ricevuto e che “il valore della terra non è stato preso in considerazione, così come altri fattori del mercato immobiliare”. (fonti: euro2day.grhuffingtonpost.gr).
AGGIORNAMENTO: dopo la testimonianza resa ai magistrati, i sei sono stati rilasciati. Hanno respinto le accuse, sostenendo che il loro compito era soltanto di dare una consulenza ma il loro parere non era vincolante per il consiglio dell’HRADF che doveva prendere la decisione finale.
Uno degli accusati è il presidente spagnolo dell’agenzia delle proprietà immobiliari del Governo Spagnolo, un altro è la sua controparte italiana e l’ultimo il presidente della Borsa slovacca. Tutti e tre hanno partecipato al Consiglio degli Esperti che ha raccomandato la vendita degli asset pubblici al consiglio dell’HTADF.
Le proprietà in questione sono: 5 edifici del Ministero della Cultura, dell’Interno, della Giustizia, della Salute e Istruzione, 13 uffici dell’agenzia esattoriale e 5 edifici della Polizia greca. (ProtoThema)
L’assurdità del programma Vendi e Ri-Affitta per gli edifici statali nel contesto del programma di privatizzazioni era già stata discussa quando l’accordo del HRADF era stato siglato e una parte di esso era trapelato alla stampa. Gli scandalosi dettagli dell’accordo sono tornati recentemente alla ribalta, quando è venuto fuori che lo Stato pagava220 mila euro al mese per un edificio vuoto.
Vediamo un po’: qual era esattamente lo scopo del programma HRADF di Privatizzare e Ri-Affittare le proprietà pubbliche? Che lo Stato greco vendesse gli immobili, ricevesse un ammontare X di denaro per ripagare i creditori, e riaffittasse le proprietà vendute pagando una somma XX ai nuovi proprietari?
Alla fine dei giochi, la Commissione Europea dirà alla Grecia che l’”immunità per i tecnocrati UE” è una selle “azioni prioritarie” che il paese deve intraprendere nei confronti dei creditori per poter ricevere la prossima tranche di “aiuti”…
Ma forse il signor Schinas ha ragione! Che ingrati questi greci che non apprezzano il lavoro degli esperti europeipresso il Fondo per la Privatizzazione, specialmente dal momento che quest’ultimo aiuta la Grecia a migliorare la propria economia e a ritrovare il sentiero della crescita.
PS e ora tutti al supermercato ad accaparrarsi un po’ di crescita, con la nuova IVA al 24%.


martedì 10 marzo 2015

I lobbysti tedeschi delle armi corrompevano i greci mentre la Troika imponeva diktat


INCHIESTA ESPLOSIVA / IL SISTEMA MILITARE INDUSTRIALE TEDESCO HA CORROTTO LA GRECIA MENTRE LA TROIKA IMPONEVA I DIKTAT

Berna, e cioè la giustizia svizzera, ha sequestrato 35 milioni di franchi svizzeri in conti bancari nel vasto scandalo di corruzione e riciclaggio di denaro relativi a contratti di difesa in Grecia. Vicenda che comunque ha già fatto "guadagnare" 20 anni di carcere a un ex ministro greco.

Ricordiamo che sono state pagate tangenti per facilitare la sottoscrizione di contratti di vendita di armi alla Grecia alla fine del 1990 e primi anni 2000.

"Circa quattro milioni di franchi sono già stati restituiti al governo greco lo scorso anno", ha detto da parte sua il portavoce del pubblico ministero della Confederazione (MPC), Jeanette Balmer, confermando informazioni pubblicate nel quotidiano "NZZ am Sonntag ".

In questa occasione, Jeanette Balmer ha voluto ricordare che le tangenti erano state pagate a politici e funzionari greci, quando la Grecia acquistò (ma ne aveva la necessità? No)  missili anti-aerei, carri armati e sottomarini. "Il denaro è stato poi trasferito la piazza finanziaria svizzera " ha continuato la portavoce del pubblico ministero.

Circa 20 milioni di franchi sfuggiti alle autorità fiscali greche è "atterrato in Svizzera", in particolare attraverso le cosiddette operazioni di compensazione. "Questi importi, tuttavia, sono stati prodotti attraverso un meccanismo complesso. Si è scoperto che le imprese di armamento coinvolte nel caso pagavano delle tangenti, presentate come spese di consulenza, sui conti che fondazioni greche avevano in Svizzera.

Ecco come è nata la (assurda) regola del 3% tra debito e PIL



Vi proponiamo uno stralcio di "Presa Diretta" che intervista l'economista francese che su richiesta di Mitterand ha "inventato" la regola del 3% tra debito e PIL: una regola inutile, dannosa, che non ha nessun fondamento economico.... MA IN NOME DELLA QUALE è STATA IMPOSTA L'AUSTERITY A INTERE NAZIONI... ed in particolare ai 'PIIGS' di cui ci "onoriamo" di fare parte...
(PIIGS è acronimo di Portogallo-Irlanda-Italia-Grecia-Spagna... i cosiddetti "paesi periferici", danneggiati gravemente dalle politiche economiche europee, anziché scusarsi chi ci ha danneggiato, ci definisce beffardamente 'piigs' con evidenti riferimento a 'pigs', maiali, i porci dell'Europa... ma i porci sono LORO!


domenica 8 marzo 2015

TROIKA KILLER. IN ITALIA DISTRUTTI INTERI SETTORI PRODUTTIVI

STERMINIO DI IMPRESE ARTIGIANE IN ITALIA: 94.400 HANNO CHIUSO, DISTRUTTI INTERI SETTORI PRODUTTIVI (EURO-UE KILLER)

Prosegue la moria delle imprese artigiane: dall'inizio della crisi ad oggi, in Italia si contano quasi 94.400 botteghe in meno. Se nel 2009 le imprese attive sfioravano quota 1.466.000, al 31 dicembre 2014 la platea e' scesa a circa 1.371.500 unita'.

Le Regioni che in termini assoluti hanno perso il maggior numero di imprese artigiane sono state la Lombardia (-11.939), l'Emilia Romagna (-10.126), il Piemonte (-10.071) e il Veneto (-9.934).

In termini percentuali, invece, i territori piu' colpiti sono stati la Sardegna (-12,2%), il Molise (-9,7%) e l'Abruzzo (-9,4%).

Le statistiche sono state elaborate dall'Ufficio studi della CGIA su dati camerali. Costruzioni (-17,4%), trasporti (-13,5%) e attivita' di natura artistica (-11%) sono stati i settori che in termini percentuali hanno subito i contraccolpi piu' pesanti.

venerdì 6 marzo 2015

Taglio delle pensioni, Renzi prepara la mazzata voluta dalla Troika


DOPO NUMEROSI AVVERTIMENTI LANCIATI DALLA TROIKA SUL TAGLIO DELLE PENSIONI, IL GOVERNO RENZI SEMBRA AVER PIEGATO LA TESTA ANCHE QUESTA VOLTA E L’ANNUNCIO ARRIVA DIRETTAMENTE DAL PRESIDENTE DELL’INPS, TITO BOERI.

“Reddito minimo per contrastare le situazioni di povertà” e “forme di flessibilità” sull’età di uscita anticipata dal lavoro, con pensioni proporzionalmente più leggere. Sono le due proposte lanciate dal neopresidente dell’ Inps, Tito Boeri, in un’intervista che apre oggi la prima pagina del Corriere della Sera. Due idee da accompagnare al taglio delle direzioni centrali, “che sono troppe, una cinquantina”, al cambio di governance dell’ Istituto, con un cda di tre membri e un Civ (consiglio di indirizzo e vigilanza) più “snello” e senza “funzioni di cogestione”, e a un’operazione trasparenza, con un ‘pin’ di accesso al proprio conto sul sito dell’Inps in modo che tutti possano conoscere la propria situazione: nel 2015 sarà una “possibilità” per tutti i dipendenti privati e nel 2016 per i parasubordinati. Il neopresidente assicura che non c’è da preoccuparsi per il deficit da 6,7 miliardi ‘ereditato’ dall’Inpdap: “Lo squilibrio verrà gradualmente riassorbito”.(ma come accadrà non lo spiega)

giovedì 26 febbraio 2015

"IN 15 ANNI L'EUROPA SI E' RIDOTTA A ROTTAME ARRUGGINITO"


L'ANALISI DI LUCA CAMPOLONGO / IN 15 ANNI L'EUROPA SI E' RIDOTTA A ROTTAME ARRUGGINITO, CHI VUOLE ANCORA L'EURO E' PAZZO

2015 Odissea nell’eurozona. Non si tratta di un sequel del capolavoro di Kubrick, ma di quello che aspetta i cittadini “baciati dalla fortuna” di usare l’euro come moneta di scambio.

Cinque delle sette nazioni con il maggior tasso di disoccupazione del vecchio continente aderiscono alla moneta unica, e questo è già sintomatico di quanto questo progetto sia fallimentare.  Se a questo sommiamo che l’intera eurozona è in deflazione, il quadro si fa quanto mai desolante.

Il calo dei prezzi, difatti, è l’ultima arma rimasta alle aziende per cercare di vendere i  propri prodotti a clienti ormai impoveriti e sfiduciati. Questo significa, però, anche taglio della produzione e blocco degli investimenti (a cosa serve produrre se non ho nessuno che compra?) e quindi aumento della disoccupazione. Certo, qualcuno potrebbe obiettare che con la nuova flessibilità sul mercato del lavoro, le aziende potrebbero assumere nuovi lavoratori, magari a stipendi più bassi. Il punto rimane quello: se la gente non compra, le aziende non assumono, anche se lo stipendio fosse un decimo di quello attuale.

Deflazione significa anche perdita di valore per gli investimenti, soprattutto quelli in immobili, compiuti dalle famiglie, le quali si trovano con un appartamento che vale, oggi, circa un 10% in meno di quanto valesse prima della crisi ed un mutuo, al contrario, che è più caro, anche se a tasso fisso. Non ci credete? Facciamo questo esempio: inflazione 2%, interesse sul mutuo 3%= costo effettivo 1%; inflazione -1%, interesse sul mutuo 3%= costo effettivo 4%. Quindi, oltre ad essere più poveri, la maggior parte degli italiani e di coloro che hanno acquistato beni finanziandosi, si trovano a sostenere costi maggiori.

mercoledì 25 febbraio 2015

Europa: “chiunque vinca le elezioni comandiamo sempre noi” siamo in dittatura!


Il caso Grecia dimostra come il rito del voto sia oramai del tutto superfluo. Come ha ben sintetizzato Wolfang Schaeuble, nazifascista abituato a parlare chiaro,“chiunque vinca le elezioni comandiamo sempre noi” . Siamo in dittatura.
L’idea di essere governato da alcuni despoti, per quanto imbellettati e protetti da una retorica di tipo tecnocratico, ripugna la mia coscienza di uomo libero. Non siamo più cittadini, ovvero titolari pro-quota dell’esercizio della sovranità; siamo sudditi, perciò schiavi di un modello economico forgiato sulle esigenze di una finanza speculativa che annulla ovunque le fondamenta della democrazia e dello stato di diritto. I nazifascisti occulti, promotori su scala globale di questo nuovo modello di governance, hanno oggettivamente realizzato un capolavoro. Imporre un dominio cieco e sanguinario per il tramite della forza bruta è infatti relativamente semplice. Riuscire a violentare gli oppressi carpendone invece surrettiziamente il masochistico consenso è opera in vero assai più complessa. I soliti malefici architetti, quegli stessi che godono nel vedere il popolo greco ridotto ad uno stato pietoso e larvale, ci sono magicamente riusciti. Le vittime non odiano più l’oppressore ma si odiano fra di loro. Il piccolo imprenditore odia il precario della pubblica amministrazione, che odia il disoccupato che lavoricchia in nero, il quale a sua volta odia l’immigrato che, presuntivamente, ruba il posto di lavoro agli italiani. Categorie diverse che si riscoprono infine tutte unite dal comune odio verso la famigerata “casta politica”, che poi altro non sarebbe se non la democratica espressione di una classe dirigente selezionata in teoria per difendere l’interesse collettivo dalle endemiche pulsioni fameliche che attraversano quasi sempre i portatori di mastodontici interessi privati. Il mostro appena dipinto non è facile da scardinare.

martedì 24 febbraio 2015

Grecia: il sogno Tsipras è già finito


Chi si aspettava grandi cambiamenti e la fine della crisi in Grecia è rimasto deluso. Il sogno #Tsipras è durato poco. Ha confermato di essere ciò che noi "soliti complottisti" avevamo previsto: DISSENSO CONTROLLATO, per catalizzare il malcontento in un binario morto...

Alla Grecia hanno tolto molto, moltissimo, quasi tutto.
Ora gli restituiranno qualche nocciolina, un contentino, per esempio Tsipras probabilmente garantirà un piatto di minestra ai tanti disperati che si sono ritrovati senzatetto. E potrà cantare vittoria, dire di aver fatto qualcosa di buono.

Gli 80€ di Renzi in salsa greca: solo che Renzi li ha erogati al suo elettorato tipico, persone che hanno una busta paga, magari nell'apparato pubblico. Renzi per chi ha perso tutto non ha fatto NIENTE. Tsipras invece qualcosa farà, possiamo scommetterci.

MA L'USCITA DALLA CRISI è BEN ALTRA COSA!!!

E PER USCIRE DALLA CRISI, LA RICETTA è UNA SOLA: TORNARE SOVRANI DELLA PROPRIA MONETA! Che deve essere emessa a CREDITO, non a DEBITO! Deve essere "accreditata" e non "addebitata". E sopratutto, deve essere di proprietà del popolo, alias dello Stato. E NON DI BANCHIERI PRIVATI, CHE IN QUESTO MODO GESTISCONO IL MONDO!

“Datemi il potere di emettere e gestire la moneta di una nazione e me ne infischio di chi fa le leggi”. Mayer Anselm Rotschild.


Staff Nocensura.com - Cose che nessuno ti dirà di nocensura.com​


Fonte: nocensura


sabato 21 febbraio 2015

L'Eurogruppo cede alla Grecia con un compromesso!


L'EUROGRUPPO FINISCE UFFICIALMENTE CON UN ''COMPROMESSO'' TRA GRECIA E UE, MA LA SOSTANZA E' UN'ALTRA: LA GRECIA HA VINTO.

BRUXELLES - L'Eurogruppo speciale sulla Grecia ha raggiunto stasera a Bruxelles "un accordo di processo e non di contenuto", come l'ha definito il ministro italiano dell'Economia Pier Carlo Padoan, sull'estensione per quattro mesi dell'accordo di prestito dell'Eurozona alla Grecia.

Il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha spiegato alla fine della riunione che se il governo greco vuol adottare delle misure diverse da quelle che prevedeva l'accordo con il governo precedente, in particolare a carattere sociale, dovrà ottenere "l'accordo delle istituzioni", che sarà possibile se Atene dimostreraà che quelle misure non mettono a rischio "la ripresa economica, la sostenibilità di bilancio e la stabilità finanziaria", ovvero che sono "pienamente finanziate". Questa, secondo Dijsselbloem, è la "flessibilità" prevista nell'attuale di cui si farà "pieno uso".

"Non abbiamo firmato nessun Memorandum d'intesa, e' l'inizio di una fase senza questo". Cosi' il ministro delle finanze Yanis Varoufakis. "Saremo co-autori della nostra lista di riforme, non seguiremo piu' uno script datoci da agenzie esterne, bisogna avere veramente la vista corta per pensare che abbiamo firmato il vecchio accordo".

martedì 17 febbraio 2015

Nuove sanzioni Ue contro la Russia, che risponderà adeguatamente

Russia - UeDa oggi scattano le nuove sanzioni che l’UE ha introdotto contro 19 persone fisiche e 9 persone giuridiche, tra cui anche dei soggetti russi, che l’Occidente ritiene essere responsabili della destabilizzazione della situazione nell’Est dell’Ucraina. Le sanzioni prevedono il congelamento dei conti bancari e il divieto di ingresso nell’eurozona.
Inoltre è stato deciso di prolungare fino a settembre 2015 le sanzioni individuali varate dall’UE in precedenza. In totale la lista comprende 132 nomi tra personalità ufficiali della Russia e rappresentanti delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, nonché 28 aziende, riferisce l’agenzia RIA Novosti.
La nuova versione della lista dei soggetti sanzionati, intitolata “Council impelenting regulation (EU) 2015/240”, era stata approvata dall’UE alla fine di gennaio dopo il bombardamento provocatorio di Mariupol che, a detta degli abitanti locali, è stato effettuato dai militari del Ministero della Difesa dell’Ucraina. Le autorità di Kiev sostengono però che la parte colpevole siano i miliziani filorussi. Non c’è stata nessuna inchiesta internazionale in merito, ma il 9 febbraio ai ministri degli Esteri dell’UE è stato proposto di approvare le nuove sanzioni che sono state puntualmente approvate e dovevano entrare in vigore il 16 febbraio.

giovedì 12 febbraio 2015

Europa, la democrazia è finita: Draghi lo ricorda a Tsipras

Non chiamatele pressioni, sono ricatti. Non parlate di separazione di poteri, al vertice dell’Unione Europea non esistono. Sto parlando, ovviamente, del trattamento che “l’Europa” sta riservando alla Grecia. Quando la Banca centrale europea annuncia che non accetterà più i titoli pubblici greci a garanzia dei prestiti bancari, compie un gesto politico, dalla forza dirompente, paragonabile a un atto militare. Di fatto priva le banche di liquidità, ed è come se si riducesse l’ossigeno a un paziente reduce da una lunga malattia. Gli spin doctor della Bce hanno presentato la decisione alla stregua di “pressioni” sul governo greco; in realtà è una forma di ricatto, che dimostra, ancora una volta, come in questa Europa la democrazia sia più formale che sostanziale e come la volontà popolare non abbia possibilità di affermazione non appena contrasta con gli interessi e i piani delle élite europee. Fuor di metafora: Draghi ha messo Tsipras con le spalle al muro: se persiste sulla strada della rinegoziazione del debito, le banche greche, nel giro di poche settimane o forse di pochi giorni, si troveranno senza fondi, alcune chiuderanno, la gente assalirà, inutilmente, bancomat e sportelli, l’economia si fermerà.
A quel punto Tsipras avrà di fronte a sé due alternative: rompere definitivamente e uscire dall’euro o chinare la testa. Secondo voi come finirà? L’effetto, se questo scenario dovesse realizzarsi, sarebbe disastroso per la nostra democrazia: dimostrerebbe Draghiche i vari Syriza, Podemos, eccetera non hanno alcuna possibilità di realizzare le proprie promesse elettorali e che ai popoli europei non resta in realtà che una scelta: applicare i diktat della Troika con un premier di centrosinistra o applicare i diktat della Troika con un premier di centrodestra. Cambia l’etichetta, non la sostanza. Nell’Europa di oggi, chi controlla la moneta, ovvero l’euro, di fatto rappresenta il potere più forte, condizionante in quanto ostativo, di tutte le istituzioni nazionali ed europee. Un potere che è assoluto. A chi risponde la Bce? A nessuno. Qual è il contropotere della Bce? Non esiste. Chi può giudicare la Bce? Nessun tribunale, la Banca centrale beneficia di fatto di un’immunità assoluta. Ma, vien da pensare, concetti che pensavamo sacri come la tripartizione dei poteri, la sovranità popolare? Spariti in un colpo.

lunedì 9 febbraio 2015

Tsipras alla Ue, lo accoglie Juncker completamente ubriaco!

Nota di Nocensura: Che all'eurocrate piacesse bere, non è una novità. L'estate scorsa il tabloid inglese Mail on Sunday aveva picchiato duro su Juncker: "Le sue sbornie non sono un segreto" e pare che beva sin di prima mattina. La notizia fu rilanciata in Italia da Il Giornale

Qualcuno si preoccupa: "guardate in che mani è l'Europa". Ebbene, rassicuratelo. Se anche tutta la Commissione fosse composta da bevitori, ciò non provocherebbe danni, poiché le decisioni non le assumono loro, che sono fantocci, ma gruppi come il Bilderberg e la Trilaterale, braccio armato dell'elite. Che fanno certamente più danni di qualsiasi ubriaco, pur essendo lucidissimi...

Staff nocensura.com
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Di Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro  
Ecco le persone alle quali siamo in mano. La scena viene ripresa dalle tv di tutto il globo, l’evento è certamente importante, il neo capo del Governo greco Alexis Tsipras si reca a Bruxelles per incontrare i massimi vertici europei, lo accoglie il Presidente della Commissione Ue, il lussemburghese Jean Claude Juncker.
Ebbene fin qui nulla di strano, nulla di più normale, davanti agli occhi dei giornalisti e fotoreporter giunti per l’occasione, però, si presenta una scena incresciosa, all’arrivo del Presidente della Commissione Ue tutti si rendono immediatamente conto dello stato penoso in cui si trova Jean Claude Juncker.
Le gote paonazze, lo sguardo vitreo ed il sorriso stampato sulle labbra non lasciano dubbi sullo stato di ebbrezza col quale si presenta all’appuntamento l’ex Premier lussemburghese ora a capo del “governo” europeo.
Tsipras, rendendosi immediatamente conto della situazione è evidentemente imbarazzato, e si irrigidisce mentre Junker gli si avvicina e, dopo avergli stretto la mano lo bacia, come si farebbe solo con dei familiari (o eventualmente con una signora).

Le autorità di Patrasso (Grecia) hanno rimosso la bandiera della UE dall'edificio del comune

Si tratta di un'azione contro l'Unione Europea, come "reazione all’unione transnazionale che rimane ostile nei confronti del popolo", ha detto il Sindaco di Patrasso. 
ATENE, 7 febbraio – RIA Novosti, Gennadij Mel’nik. La bandiera dell'Unione Europea tolta dal balcone del municipio della città di Patrasso nel Peloponneso, per decisione delle autorità comunali, riferisce l’agenzia di stampa di Atene
Generalmente sugli edifici pubblici e le istituzioni pubbliche dei paesi membri dell’Unione europea vengono esposte due bandiere – quella nazionale e quella dell'Unione Europea.
La bandiera è stata tolta dall'entrata in carica dell'attuale amministrazione comunale. Si tratta di un'azione contro l'Unione Europea, come "reazione all’unione transnazionale che rimane ostile nei confronti del popolo", ha detto il responsabile del municipio per i rapporti sociali Andreas Antonopoulos.

giovedì 5 febbraio 2015

La BCE attacca la Grecia: chiude i rubinetti alle banche greche


Con una nota diffusa ieri da Francoforte l Banca Centrale Europea rende noto di avere sospeso le deroghe che fino ad oggi avevano consentito ad Atene di vendere titoli di Stato a garanzia del debito. Varoufakis non arretra “La nostra posizione non cambia”. 
Nel giorno degli incontri con i vertici BCE e della Commissione Europea, arriva la prima doccia fredda per l'esecutivo Tsipras. Dopo l'entusiasmo dei primi incontri internazionali con gli Stati membri infatti Il premier Tsipras ed il ministro delle Finanze ellenico devo incassare il primo colpo dalla Troika: di ieri la decisione dell'Eurotower di sospendere la possibilità per Atene di utilizzare i propri titoli di Stato come garanzia per ricevere liquidità. I bond greci, in altre parole, senza il rispetto degli accordi UE, sono carta straccia. La decisione, che rischia di creare una pericolosa reazione a catena sui conti di Atene, non chiude totalmente la possibilità di accedere a linee di credito di emergenza, che sono però già state quasi completamente sfruttate. Il rischio, descritto dall'agenzia Bloomberg, è che alla data del 25 marzo non ci sia la liquidità per i pagamenti ordinari, ossia un passo prima del default.

“Il nuovo governo greco potrebbe essere assassinato". Parola di Paul Craig Roberts

Cosa ne pensate? a noi sembra tanto una "sparata" per dare ad intendere che Tsipras si oppone davvero al sistema, che c'è tensione... (vedi la manovra della BCE contro la Grecia) in realtà il premier greco ha già detto che non farà niente di "unilaterale"... quindi si genufletterà alla troika, che alla fine concederà qualcosa per placare gli animi, magari uno sconto di qualche miliardo all'anno da riversare nel sociale, ma che non farà certo la differenza. Sarà solo una boccata di ossigeno...

Staff nocensura.com

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Il “nuovo governo greco potrebbe essere assassinato perchè la posta in palio è troppo alta“. Le dichiarazioni scioccanti sono dell’ex consulente economico dell’amministrazione Reagan, Paul Craig Roberts. L’opinionista di Wall Street Journal e Business Week ritiene che “ci siano troppi interessi in gioco, non solo quelli di un gruppo di banche creditrici, che vogliono essere ripagate 100 centesimi su 100“. “Ci sono altri interessi molto forti: gli interessi di un governo centralizzato nell’Unione Europea e di una Banca Centrale onnipotente che prenda decisioni per tutti i paesi membri“. “Stanno usando la crisi greca per stabilire tale nuova struttura di potere“.

Il contesto descritto sopra rende molto difficile trovare un accordo sul debito greco che migliori le condizioni imposte al popolo ellenico, secondo l’ex funzionario del Tesoro americano. L’inflessibilità mostrata dalle autorità europee dà alla Grecia una sola possibilità: di non partecipare al gioco e dettare le regole di un altro tipo di gioco.

lunedì 2 febbraio 2015

I creditori europei giocano con il fuoco nel portare la Grecia sull'orlo del precipizio


I creditori europei giocano con il fuoco nel portare la Grecia sull'orlo del precipizio
“Fino a quando i fondi per le banche insolventi provengono da stati distrutti a livello fiscale, l'abbraccio mortale continuerà”

Le potenze del Nord Europa hanno lanciato moniti precisi alla Grecia e dichiarano di voler continuare a mantenere una posizione inflessibile sul debito. Syriza non riceverà quindi alcuno sconto sul `Memorandum’ imposto dai creditori e se Alexis Tsipras vuole arrivare a rompere i termini del piano di salvataggio – firmato dai leader precedenti in condizioni totalmente ingiuste per Atene – l'Europa taglierà i 54 miliardi di euro di supporto al sistema bancario greco, determinando il default e una rapida uscita dall'euro. Lo scrive Ambrose Evans-Pritchard nel suo ultimo articolo sul Telegraph.
 
A tal proposito restano emblematiche le parole del ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble che ha semplicemnete ribadito in più occasioni come il nuovo governo sia vincolato al pacchetto di aiuti da 245 miliardi di euro di prestiti dalla Troika. “Le elezioni non cambiano nulla. Ci sono delle regole”. 
 

sabato 31 gennaio 2015

LA GRECIA CACCIA LA TROIKA DA ATENE!



LA GRECIA ROVESCIA IL TAVOLO IN FACCIA AL PRESIDENTE DELL'EUROGRUPPO: LA TROIKA NON DEVE METTERE PIU' PIEDE AD ATENE!


ATENE - La Grecia rovescia il tavolo con l'Europa e lo fa davanti al presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem volato ad Atene a proporre le condizioni di Bruxelles, tutte rigettate.
Il nuovo Governo non vuole ne' un'estensione del programma di aiuti e ne' il ritorno della Troika Ue-Bce-Fmi per concludere l'attuale piano, due mosse che secondo la Ue avrebbero dato a tutti il tempo di parlare del futuro.
Ma Alexis Tsipras e il suo ministro delle Finanze Yanis Varoufakis vogliono voltare pagina subito, e sono disposti a tutto, anche ad assumersi il rischio di arrivare alle prossime scadenze sui titoli senza gli aiuti internazionali.
Lo scontro e' dunque altissimo, e la Germania chiude anche oggi la porta a qualunque negoziato sul debito: non ci faremo ricattare, ha detto il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble.
La riunione tra Dijsselbloem e Varoufakis e' tesa fin da subito, e si conclude con una breve conferenza stampa nella quale i due si guardano a fatica. E nemmeno ci provano a nascondere l'aperto conflitto: "Non ho alcuna intenzione di collaborare con i funzionari della Troika per l'estensione del programma di salvataggio" in scadenza a fine febbraio, ha detto il ministro.

giovedì 29 gennaio 2015

Ora la Germania pretende dalla Grecia il rispetto degli accordi precedenti

LA GERMANIA PRETENDE CHE LA GRECIA RISPETTI GLI ACCORDI PRECEDENTI. E PREPARA LA FINE SGANGHERATA DELL'EURO (DISASTRO)

LA GERMANIA PRETENDE CHE LA GRECIA RISPETTI GLI ACCORDI PRECEDENTI. E PREPARA LA FINE SGANGHERATA DELL'EURO (DISASTRO)

BERLINO - Il nuovo premier greco Alexis Tsipras cerca una prova di forza con l'Europa, scatenando cosi' un terremoto sulla borsa di Atene. Un importante economista tedesco, il presidente dell'Istituto di ricerca economica "Diw", Marcel Fratzscher, mette in guardia: in questo modo il paese potrebbe catapultarsi da solo fuori dall'euro. Secondo Fratzscher, con il nuovo governo greco guidato dal premier Alexis Tsipras, il pericolo di un'uscita della Grecia dall'euro e' aumentato esponenzialmente.

"Oggi il piu' grande pericolo per la Grecia e' che il nuovo governo faccia uscire involontariamente il paese dall'unione monetaria", ha dichiarato l'economista al quotidiano "Handelsblatt".

Le minacce del governo di Atene, che pretende dai creditori internazionali una riduzione nominale del proprio debito sono "un gioco pericoloso". L'unica cosa che Tsipras otterra' in questo modo e' spaventare la sua popolazione e la sua economia e spingere cosi' le persone a trasferire i risparmi e gli investimenti all'estero. "Se la fuga di capitali che e' gia' iniziata andra' avanti per molto, in Grecia crescera' sempre piu' il pericolo di una nuova crisi economica e bancaria che alla fine costringera' gli ellenici ad uscire dall'euro", ha messo in guardia il numero uno di "Diw".

lunedì 19 gennaio 2015

"Draghi annuncerà questo giovedì il commissariamento italiano della Troika"


Quantitative Easing e sentenza CGE su Omt: il futuro della zona euro ad un bivio storico

Il destino dell'Italia non verrà deciso dal servile Renzi o dal prossimo presidente della Repubblica. Il futuro del nostro paese è solo un tassello di una partita più ampia in corsa tra la Bce di Mario Draghi, la Troika e la Bundesbank sull'utilizzo del cosiddetto OMT (Outright Monetary Transactions), che la BCE vuole mettere in campo per sostenere l’acquisto dei titoli di debito pubblico nel mercato secondario (Quantitative Easing). Lo scrive Lidia Undiemi nel suo ultimo articolo sul Fatto Quotidiano ricordando un punto che nella stampa si tende troppo spesso a dimenticare: l’utilizzo dell’OMT è subordinato all’accettazione da parte dello Stato in difficoltà di un programma di finanziamento del MES – cioè della Troika –, ossia il famoso commissariamento che prevede l’obbligo di rispettare “rigorose condizionalità” (l’agenda politica imposta da tale ente finanziario).

La partita decisiva ruota intorno al ricorso della Corte costituzionale tedesca alla Corte di Giustizia europea sull'asserita ilegittimità dellOMT rispetto al diritto europeo. La sentenza dela CGE potrebbe essere secondo Lidia Undiemi il pretesto politico della Germania per sganciarsi dall'euro; mentre nel prossimo board della Bce di giovedì, Draghi, annunciando misure di QE, potrebbe sancire il commisariamento definitivo dell'Italia. Il futuro del nostro paese, insomma, è a un bivio e purtroppo non saremo padroni del nostro destino.

mercoledì 14 gennaio 2015

Ribellione fiscale di massa in Grecia: nessuno paga più le tasse!

NOTIZIA BOMBA: DA QUANDO SONO STATE INDETTE LE ELEZIONI IN GRECIA, CROLLATO IL GETTITO FISCALE (FINE DELLA DITTATURA UE)

La data del 25 gennaio si avvicina, ed è una data fondamentale per la Grecia, ma il popolo greco sembra avere già deciso cosa fare. Infatti, molti contribuenti non stanno più pagando le tasse, così scrive il quotidiano di Atene Ekathimerini. In contemporanea, l'agenzia di notizie finanziarie Bloomberg scrive che la Banca centrale europea sarebbe sul punto di  "staccare la spina alla Grecia" negandole i fondi per altro già stanziati e promessi se dalle urne uscisse un responso favorevole a Syriza, che ha annunciato a chiare lettere che una volta al governo si rifiuterà di continuare ad osservare le regole di austerity, volute dalla Germania e imposte dalla Troika ad aAtene con la complicità del governo Samaras.

In concreto - spiega Bloomberg -  la Bce potrebbe bloccare sine die un finanziamento da 30 miliardi di euro previsto per il 2015. Intervistato sempre da Bloomberg James Nixon, responsabile economista europeo presso Oxford Economics, a Londra, afferma che "le trattative iniziano con la minaccia di una distruzione reciproca assicurata. Ma ritirare davvero i finanziamenti dalle banche greche è qualcosa che significherebbe che la Grecia è sul punto di lasciare l'euro".

Ekathimerini da parte sua in un articolo svela che le entrate fiscali sono crollate dal giorno in cui sono state indette le elezioni, per incertezza sul futuro, scrive il giornale, specialmente perchè tra un mese l'euro potrebbe non esserci più in Grecia, oppure potrebbero essere abolite le tesse che invece ora lo stato pretende.

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