giovedì 5 febbraio 2015

La BCE attacca la Grecia: chiude i rubinetti alle banche greche


Con una nota diffusa ieri da Francoforte l Banca Centrale Europea rende noto di avere sospeso le deroghe che fino ad oggi avevano consentito ad Atene di vendere titoli di Stato a garanzia del debito. Varoufakis non arretra “La nostra posizione non cambia”. 
Nel giorno degli incontri con i vertici BCE e della Commissione Europea, arriva la prima doccia fredda per l'esecutivo Tsipras. Dopo l'entusiasmo dei primi incontri internazionali con gli Stati membri infatti Il premier Tsipras ed il ministro delle Finanze ellenico devo incassare il primo colpo dalla Troika: di ieri la decisione dell'Eurotower di sospendere la possibilità per Atene di utilizzare i propri titoli di Stato come garanzia per ricevere liquidità. I bond greci, in altre parole, senza il rispetto degli accordi UE, sono carta straccia. La decisione, che rischia di creare una pericolosa reazione a catena sui conti di Atene, non chiude totalmente la possibilità di accedere a linee di credito di emergenza, che sono però già state quasi completamente sfruttate. Il rischio, descritto dall'agenzia Bloomberg, è che alla data del 25 marzo non ci sia la liquidità per i pagamenti ordinari, ossia un passo prima del default.
La decisione del direttivo della Banca Centrale Europea arriva a poche ore di distanza dal vertice Draghi-Varoufakis, al termine del quale il Governatore BCE ha dichiarato che “attualmente non è più possibile presumere una conclusione positiva della revisione del programma di aiuti alla Grecia”. Se non è una bocciatura della linea Tsipras, poco ci manca.

La reazione di Atene all'annuncio BCE è improntata all'ottimismo, con il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis che ha dato una lettura “tattica” della decisione dell'Eurotower, sostenendo in un comunicato che si tratta uno “strumento di pressione politica in un momento in cui ci sono consultazioni a tutti i livelli. E' necessario – ha concluso Varoufakis, che oggi vedrà a Berlino il “falco” Schauble - che ci sia una volontà di discutere, di trovare un terreno comune per concludere nuovi accordi”.


Fonte: italian.ruvr.ru 



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