giovedì 21 aprile 2016

Equitalia, ecco quando non dovete assolutamente pagare


E’ compito di Equitalia dimostrare che la cartella esattoriale è stata correttamente notificata e non del contribuente“. A deciderlo è stata la Cassazione con la sentenza n° 6887 dell’8 aprile 2016, secondo la quale spetterebbe ad Equitalia, anche trascorsi cinque anni, provare in causa a dimostrare la corretta notificazione della cartella esattoriale.
Per notificare una cartella esattoriale, Equitalia può avvalersi di messi comunali, di agenti della polizia municipale o mediante invio di lettera raccomandata, con avviso di ricevimento, e non tramite l’estratto di ruolo in cui si indica che la cartella è stata notificata in una certa data o tramite il tracking online della posta raccomandata. La corretta notificazione della cartella esattoriale può essere dimostrata solamente mediante la relazione di notifica o anche con l’originale della cartolina di ritorno della raccomandata a/r, quella che comunemente chiamiamo “avviso di ritorno”.

In ogni caso Equitalia è tenuta a conservare la matrice o la copia della cartella che dimostra l’avvenuta notificazione, o anche l’avviso di ritorno della raccomandata per un periodo di cinque anni per poterli esibire su richiesta del contribuente o dell’amministrazione. Seguendo alla lettera questo processo al termine dei 5 anni Equitalia perde traccia di tale documentazione.
Va da sé che, se trascorsi questi famosi 5 anni il contribuente si trovasse a sollevare l’eccezione di omessa notifica della cartella, ed Equitalia non fosse in grado di presentare tale documentazione, il contribuente potrebbe vincere la causa.
Fonte: vesuviolive.it
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