giovedì 17 ottobre 2013

Roma sotto assedio: venerdì e sabato ad alta tensione nella Capitale

Venerdì e Sabato a Roma avranno luogo manifestazioni al alta tensione: le autorità temono che la situazione possa degenerare, con scontri di piazza.



Due accampamenti a San Giovanni e Porta Pia, due cortei, uno dei sindacati l'altro dei No Tav. In arrivo a Roma movimenti da tutta Italia. E torna la paura del 15 ottobre“
Sale la tensione nella Capitale. Le strutture che si occupano della sicurezza sono tutte allertate per quella che si annuncia una due giorni ad alto rischio. L'allerta è al massimo da mesi ed ormai si può dire che siamo ai particolari per garantire che il 18 e soprattutto il 19 ottobre 2013 non passino alla storia come nuove giornate da dimenticare.
VENERDI' - Si comincia venerdì 18 con lo sciopero dei sindacati di base. L'USB preventiva tra le 30.000 e le 50.000 persone presenti al corteo che si muoverà da piazza della Repubblica (partenza fissata alle ore 10) per concludersi a Piazza San Giovanni. Qui verrà allestito il palco dove si terranno i classici comizi finali. Chi si occupa di sicurezza non teme particolarmente questa manifestazione. Tuttavia verranno prese precauzioni maggiori rispetto al solito, le stesse che caratterizzano la ben più temuta giornata di sabato.
Da giovedì 17 dovranno essere libere da auto, moto e cassonetti, tutte le strade teatro dei due cortei. La sosta sarà vietata anche in tutte le stradine di collegamento attorno ai percorsi. Polizia e carabinieri le useranno per contenere e proteggere il corteo dei manifestanti ed evitare infiltrazioni di gruppi violenti durante la marcia. I cittadini saranno avvisati delle rimozioni tramite volantino. Durante la giornata di sciopero generale, venerdì, i mezzi pubblici saranno a rischio. Le Ztl resteranno, invece, aperte per consentire a cittadini e a chi si recherà in ufficio o al lavoro di arrivare a destinazione.

Il corteo attraverserà viale Einaudi, piazza dei Cinquecento, via Cavour, piazza dell'Esquilino,via Liberiana, piazza di Santa Maria Maggiore, via Merulana, viale Manzoni e via Emanuele Filiberto per arrivare a piazza San Giovanni dove, dalle 20, è in programma un concerto. Saranno attuati - informa l'Agenzia per la Mobilità - provvedimenti che riguarderanno la circolazione pubblica e privata, con chiusure al traffico e deviazioni. In particolare, al passaggio dei manifestanti, saranno deviate o limitate le linee C3, H, 3, 5, 14, 16, 38, 40, 53, 60, 60L, 64, 70, 71, 75, 81, 82, 85, 87, 90, 92, 105, 170, 175, 186, 217, 218, 360, 590, 649, 650, 665, 673, 714, 810 e 910. Lungo le strade interessate, tra le prime ore di domani e venerdì mattina, scatterà il divieto di sosta per tutti i veicoli e sarà in vigore la zona rimozione.
A preoccupare venerdì è in particolare l'accampamento che i movimenti hanno in programma a San Giovanni. No Tav, centri sociali, No Muos, universitari ed anche lavoratori hanno infatti intenzione di dormire a piazza San Giovanni. Un percorso inverso rispetto al 15 ottobre quindi, quando il corteo si concluse a San Giovanni dove si sarebbero dovuti accampare gli indignados e dove invece ci furono scontri piuttosto pesanti.
SABATO - Per sabato la partenza del corteo è prevista alle 14. Inedito il percorso. Da Piazza San Giovanni infatti si raggiungerà Porta Pia. L'intenzione dei manifestanti è quella di 'assediare' il ministero dei lavori pubblici. Ed è proprio il pomeriggio di sabato a calamitare le maggiori paure delle forze dell'ordine. Sono oltre 4.000 gli uomini mobilitati dal prefetto, tra polizia, carabinieri, guardia di finanza.  La Questura ha stimato in 15.000 / 20.000 le possibili presenze. I manifestanti invece puntano a quota 50.000. Il percorso di avvicinamento alla manifestazione, iniziato sabato scorso, sta lentamente infuocando la città, tra assemblee, occupazioni (simboliche e non). Da tutta Italia sono attesi gruppi di manifestanti.

Un nodo ancora aperto è quello dei treni speciali. Trenitalia ha rotto la trattativa ed anche per questo oggi i movimenti hanno occupato i club frecciarossa di Roma, Torino, Bologna e Palermo. Nel frattempo i muri di Roma raccontano di scritte e manifesti che chiamano ad un'adunata massiccia.

Fonte: romatoday.it
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