domenica 28 luglio 2013

Denuncia Cgia: “In Italia le imprese pagano di corrente il 68% in più della media Ue”

elettricFra prezzo pagato ai fornitori e carico fiscale, le piccole imprese italiane pagano l’energia elettrica il 68% in più della media Ue. E’ il risultato emerso da un’analisi condotta dall’Ufficio studi della Cgia che ha comparato i costi dell’energia elettrica praticati in Ue alle piccole imprese. Un confronto da cui emerge come solo Cipro registri una situazione peggiore della nostra.

Il costo praticato nel nostro Paese è pari a 198,8 euro ogni 1.000 Kwh consumati (a Cipro la tariffa è di 234,2 euro). Ogni 1.000 kwh consumati, una piccola impresa italiana paga 55 euro di tasse, un vero record europeo. Analizzando invece l’incidenza percentuale delle tasse sul costo totale (27,7%) le imprese italiane si piazzano al secondo posto: solo la Germania (32,3%) presenta un’incidenza superiore alla nostra. Non solo: le piccole imprese italiane pagano il 61% in più delle grandi imprese: solo in Grecia (82,4%) si registra un differenziale più elevato del nostro.


Eppure “grazie soprattutto alle piccole imprese – segnala Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia – siamo, dopo la Germania, il secondo Paese manifatturiero d’Europa. Nonostante la crisi, le difficoltà e i problemi economici che ci assillano continuiamo a mantenere questa posizione e a rafforzarci sui mercati internazionali nonostante i costi energetici siano i più elevati d’Europa”.
La Cgia ricorda che le piccole imprese, indicativamente intese con quelle con meno di 50 addetti, danno lavoro al 67% degli addetti italiani occupati nel settore privato e costituiscono il 99,5% del totale delle imprese presenti nel nostro Paese. “Come è possibile – esclama Bortolussi – che non si intervenga per ridurre i costi energetici a chi costituisce l’asse portante dell’economia del Paese? Più in generale, come fa la Commissione europea ad accettare che in Europa la piccola impresa paghi l’energia elettrica mediamente il 40% in più delle grandi aziende se, tra il 2002 ed il 2010, l’85% dei nuovi posti di lavoro in Ue sono stati creati dalle Pmi”?


Fonte: imolaoggi.it

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