
Lo ha reso noto il ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni, Binali Yildirim, che ha chiesto a social network di collaborare se vogliono continuare ad operare in Turchia. La ricerca dei leader delle proteste ha portato all’identificazione di 35 nomi forniti all’autorita’ giudiziaria, secondo il quotidiano Aksam. A lanciare l’attacco a Twitter e’ stato sin dai primi gionri della protesta lo stesso Erdogan che l’ha definito “un minaccia” alla Turchia.
(AGI) .
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Fonte: http://www.imolaoggi.it