domenica 1 marzo 2015

Putin: "Se l'Ucraina non paga i debiti, entro 48h sarà senza gas!"


DA LUNEDI’ LA RUSSIA CHIUDE I RUBINETTI DEL GAS PER L’UCRAINA E LA UE, SE KIEV NON PAGA I DEBITI ENTRO 48 ORE

Se l’ucraina Naftogaz non paga le forniture di gas entro il fine settimana, Gazprom chiude i rubinetti e sarà crisi del metano anche per l’Europa. Questa la minaccia giunta da Mosca e secondo il portavoce di Gazprom Sergey Kuprianov: “il pagamento anticipato (di Naftogaz per febbraio) è sufficiente solo fino al fine settimana. Se non arriva un nuovo pagamento, ovviamente non potremo mandare nuove forniture”, ha detto al canale televisivo Rossia 24.
La situazione è davvero delicata. Già era chiaro da ieri quando il presidente russo Vladimir Putin minacciava di smettere di approvvigionare l’Ucraina, se Gazprom non riceve il pagamento anticipato da Kiev. Ma chiudere i rubinetti all’Ucraina – fatto salvo il ribelle Donbas – significherebbe interrompere il flusso anche verso il vecchio continente. E non sarebbe una mossa da poco: i 147 miliardi di metri cubi di gas dalla Russia, giunti lo scorso anno in Europa, hanno rappresentato circa un terzo del fabbisogno del continente (il 40 per cento sono arrivati attraverso l’Ucraina).
Putin ieri ha affermato che, come previsto dal contratto Kiev-Mosca alla fine dell’anno scorso, il gigante del gas russo Gazprom può “sospendere le consegne” se non è pagato in anticipo.
“Questo può creare un pericolo per il transito verso l’Europa, per i nostri partner europei”, ha specificato Putin, che ha poi aggiunto: la decisione del potere centrale di Kiev di tagliare il metano al Donbas, alle attuali temperature, “puzzava di genocidio”. Oltre a sottolineare la situazione già difficile in cui versa chi sta a Est di Kiev.

Intanto è ok di Gazprom a Maros Sefcovic, il vicepresidente della Commissione europea che ha proposto di considerare la questione delle forniture di gas dalla Russia a Donetsk e Lugansk separatamente dal pacchetto invernale del gas russo-ucraino. Il colosso russo del metano dal 19 febbraio ha iniziato a fornire gas al sud-est dell’Ucraina attraverso le stazioni di misurazione Prokhorovka e Platovo, poichè Kiev aveva fermato la fornitura di gas nel Donbas.
Ora Gazprom incalza: “Siamo pronti a portare al di fuori della discussione (con Kiev) le forniture di gas al Donbas. E siamo pronti a fornire gli importi indicati (per il Donbas a Naftogaz) all’origine”, ha detto Sergey Kupriyanov al canale televisivo Rossia24.
Sefcovic ha detto che sta cercando di mediare tra l’Ucraina e la Russia, al fine di evitare una nuova crisi del gas. Un nuovo conflitto tra Gazprom e l’ucraina Naftogas è venuto alla luce questa settimana. Kiev accusa Mosca di violare gli accordi e di non fornire gas prepagato all’Ucraina, fornendolo alle regioni separatiste.
Il vice presidente della Commissione europea ha detto che in questa fase, la Commissione ha “informazioni contrastanti da entrambe le parti” in merito alle forniture di gas alle regioni ribelli di Donetsk e Lugansk, e approcci contrastanti su come monitorare le forniture di gas a questi territori, visto che l’accesso è molto difficile per i funzionari dell’Unione europea.

Fonte: Il Nord



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