DI ALISTAIR CROOK
russia-insider.com
Non c’è miglior esempio di “guerra ibrida” della guerra economico-finanziaria di Washington contro Mosca.
Questa domenica la guida suprema dell’Iran Ali Khamenei ha dichiarato ad una vasta folla riunita nella città santa di Mashad che “Gli americani non hanno agito come promesso nell’accordo sul nucleare (JCPOA); essi non hanno fatto ciò che avrebbero dovuto. Secondo il ministro degli esteri (Javad Zarif), essi hanno messo nero su bianco ma alla fine hanno impedito il concretizzarsi degli obiettivi della Repubblica Islamica per mezzo di svariati diversivi.”
Questa dichiarazione rilasciata durante il Nowruz (discorso di fine anno) va colta in maniera cristallina: non c’era nessun intento retorico. E non era una semplice stoccata agli Stati uniti (come qualcuno potrebbe pensare). Era forse più un garbato avviso al governo iraniano di preoccuparsi delle possibili conseguenze politiche.
Quello che sta accadendo è significativo: qualunque sia il motivo, il tesoro Usa è occupato a svuotare di ogni contenuto la revoca delle sanzioni del JCPOA (e i motivi di ciò meritano grande attenzione). Il Leader Supremo ha sottolineato inoltre che l’Iran incontra difficoltà nel far rientrare i suoi capitali esteri, precedentemente bloccati.
Fin dal momento dell’ “implementazione”, i funzionari del Tesoro Usa, durante gli incontri, hanno avvertito le banche europee che le sanzioni Usa all’Iran sarebbero rimaste in vigore, e che esse non avrebbero dovuto pensare, neanche per un secondo, di attingere al mercato dei bond in dollari o in euro al fine di finanziare il commercio con l’Iran, o di partecipare ai progetti di finanziamento di infrastrutture in Iran.
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giovedì 5 maggio 2016
lunedì 30 marzo 2015
Pirelli cinese, Pininfarina indiana? Italia per schiavi
Ma che bello! Gli investitori stranieri si comprano l'Italia a prezzi da saldo e gli opinionisti di servizio esultano. In base al concetto che non ha importanza il passaporto del padrone. Basta che il brand sia italiano. E allora magari chiamiamolo marchio e non brand. Così Pirelli e' diventata cinese, Pininfarina diventerà indiana, i treni son diventati prima francesi e, quelli rimasti, giapponesi. E le acciaierie divise tra Nord Africa e India, i cinesi nelle banche e nelle finanziarie pubbliche, i francesi nell'alimentare e nell'energia, proprio come gli spagnoli. E poi moda, telefonia, aerospazio. Che bello, che bello! Si entusiasmano, i servi. Perché è un esempio fantastico di globalizzazione. E cosa c'è di male se la Cina,in cambio, pretende che i suoi sempre più numerosi connazionali in Italia siano liberi di evadere le tasse, di sfruttare la manodopera, di non rispettare le regole di igiene nei locali, di vendere prodotti pericolosi? Loro comprano le aziende, fanno felici i servi del burattino, qualcosa in cambio dovranno pure avere. Come devono avere qualcosa in cambio gli americani che controllano tante aziende meccaniche, i tedeschi che hanno catene distributive.
giovedì 26 marzo 2015
Cina, più cemento in tre anni di quello usato dagli Usa in un secolo
L'inquinamento prodotto dalla Cina è qualcosa di incredibile... ma il "merito" è delle grandi multinazionali, che portano in Asia i macchinari dismessi nelle aziende occidentali perché troppo inquinanti...
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La Cina ha consumato più cemento tra il 2011 e il 2013 di quello usato negli Usa in tutto il Ventesimo secolo. Il dato, sconcertante, arriva da un’analisi dello storico Vaclav Smil, che si è basato sulle stime della US Geological Survey e della International Cement Review...
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Di Valentina Neri - Valori.it
La Cina ha consumato più cemento tra il 2011 e il 2013 di quello usato negli Usa in tutto il Ventesimo secolo. Il dato, sconcertante, arriva da un’analisi dello storico Vaclav Smil, che si è basato sulle stime della US Geological Survey e della International Cement Review.
Cina e Stati Uniti – ricorda il Washington Post – hanno un’estensione geografica tutto sommato simile, attestandosi rispettivamente al terzo e al quarto posto per superficie al mondo. Ma la Cina ha una popolazione che è oltre quattro volte quella statunitense nel 2015 e ben nove volte quella statunitense degli anni Cinquanta. Per costruire la stragrande maggioranza delle proprie infrastrutture e dei propri grattacieli, durante il Ventesimo secolo gli Usa hanno usato all’incirca 4,4 gigatonnellate di cemento (una gigatonnellata equivale a un miliardo di tonnellate). Nei tre anni tra il 2011 e il 2013, la Cina ne ha consumate 6,4 gigatonnellate.
mercoledì 4 marzo 2015
La Cina e la Russia promuovono la loro visione dei fatti della Seconda Guerra Mondiale
Di Vincenzo Ferraro - statopotenza.eu
La Cina e la Russia hanno deciso di promuovere la loro visione della seconda guerra mondiale, distruggendo i miti creati dall’occidente. Pechino e Mosca hanno intenzione di organizzare congiuntamente le commemorazioni per il 70° anniversario della fine del secondo conflitto mondiale, dove alcuni “periti” dichiarano che tali paesi difendono apertamente il loro punto di vista storico, per abbattere i miti occidentali.
Secondo i “periti”, la decisione della Cina e Russia di commemorare insieme l’avvenimento storico dovrebbe tenere conto della loro esperienza in merito alla seconda guerra mondiale. I due paesi hanno subito delle perdite enormi, su livelli che potrebbero essere difficilmente immaginati dall’occidente. La guerra è costata la vita a circa 418 000 americani, 600 000 cittadini francesi residenti all’estero e 450 000 britannici, mentre le vittime dell’URSS si alzavano a 27 milioni e per la Cina quasi 20 milioni di morti.
Tuttavia, dei giornalisti, hanno dichiarato che altre vittime si sono potute avere grazie alle barbarie nazionalsocialiste e degli alleati nelle regioni strategiche eurasiatiche. Fu la Germania a lanciare il guanto di sfida e la stessa nazione, alla fine del conflitto, a dover contare un totale di 7,3 milioni di morti mentre il Giappone ne contava 2,7 milioni. Dalla fine della seconda guerra mondiale, sono venuti a galla molti miti storici e quindi c’è stata una vera e propria revisione storica.
venerdì 12 dicembre 2014
Putin fa affari d'oro con Cina e India alla faccia dell'UE
LA MARCIA TRIONFALE DELLA RUSSIA DI PUTIN IN ASIA: DOPO I COLOSSALI CONTRATTI CON LA CINA, ORA E' LA VOLTA DELL'INDIA
Isolato in Occidente? Forse è l'Occidente ad essere isolato da Putin, che alle prese con le pressioni delle sanzioni e le complicazioni economiche generate dal petrolio in stagione di saldi, continua la sua marcia trionfale verso Est, alla ricerca di opportunità per l'economia russa.
E in India oggi il presidente russo ha firmato una serie di accordi nel settore energetico e della difesa, tra i quali spicca l'intesa per la costruzione di una decina nuovi reattori nucleari di concezione russa, annunciata da Narendra Modi. Il premier indiano, che tenta di colmare la distanza tra India e Stati Uniti e che a gennaio avrà Barack Obama tra gli ospiti del Giorno dell'Indipendenza, ha messo in chiaro che Mosca resta un alleato strategico dell'India. Alla faccia della'inquilino della Casa Bianca.
"L'importanza di questa relazione con la Russia e l'unicità del suo posto nella politica estera dell'India non cambieranno", ha detto Modi.
Per Nuova Delhi, ha sottolineato, è di centrale importanza garantire la sicurezza energetica, aspetto "cruciale per lo sviluppo economico del Paese e per la creazione di posti di lavoro".
E qui arriva l'ente statale per l'export di progetti nucleari civili, Atomstroyexport. "Abbiamo sviluppato una visione ambiziosa nell'energia nucleare, con almeno 10 nuovi reattori", ha evidenziato il premier indiano. La Russia ha già costruito un reattore a Kudankulam, nell'Est indiano, e un secondo deve entrare in funzione prossimamente, con forte ritardo sui piani iniziali.
lunedì 3 novembre 2014
La BUFALA della ragazza cinese che offre sesso a chi la ospita
Alla maggior parte di voi in questi giorni sarà capitato di leggere la storia di Ju Peng, avvenente 19enne cinese che vuole girare il mondo e offre una notte di sesso a chiunque sia disposto ad ospitarla.
“Sesso in cambio di ospitalità, blablabla, nuova pratica, blablabla bedsurfing blablabla” titolavano i nostri amati quotidiani qualche giorno fa, avendo cura però di precisare che no, trattasi non di volgare bagascia ma di nuova pratica che chiamasi “bedsurfing”. Nel suo annuncio (pubblicato su weibo, il twitter cinese) infatti la bedsurfer Ju Peng si riserva il diritto di scegliere: si farà ospitare solo da ragazzi belli, under30 e che non vivano coi genitori (quindi è già chiaro che in Italia non vuole venirci). She is “looking for temporary boyfriends who must be “good looking, under 30, taller than 1.75 metres and, of course, rich.” Pure alti li vuole. Noi sardi per un motivo o per l’altro siamo sempre discriminati.
Vabbé. Comunque… nonostante la giovine non voglia venire in Italia, l’Italia, ça va sans dire, terra del maschio vero, è però il luogo dove la notizia ha attecchito maggiormente.
Il Fatto Quotidiano (3 ore fa) è l’ultimo arrivato “Sesso in cambio di ospitalità”. Dalla cina la 19enne Ju Peng lancia il bedsurfing, ma la notizia è stata rimbalzata, negli ultimi 4 giorni, dalle maggiori testate italiane (Panorama, LiberoQuotidiano, Unione Sarda.it, il Messaggero, il Tempo, TgCom etc etc). Se cercate su google news “Ju Peng” potete verificare da soli. Da qualche giorno, per la precisione il 28 ottobre, data che coincide con la prima pubblicazione della notizia sulla stampa nostrana, è nata anche la pagina facebook di Ju Peng , pagina palesemente falsa in cui vengono ricicciate le stesse 4 foto che si trovano in giro per il web e si susseguono fiumi di commenti di maschi arrapati che lasciano in pubblico il proprio numero di cellulare. (annotateveli e scriveteli nei bagni degli autogrill, vi prego).
Proprio la presenza ossessiva di quelle stesse quattro foto mi ha fatto subodorare la turbocazzata: “che sia una bufala?” Mi son chiesto. Così, stancamente, ho provato a fare il lavoro che dovrebbe fare qualsiasi giornalista. Ho inserito la foto su google immagini (lo sapete, vero, che inserendo una foto si possono cercare tutte le corrispondenze della stessa immagine sull’intero web? Vero che lo sapete?) e … indovinate un po’?
(rullo di tamburi)
È una bufala! E attenzione, A T T E N Z I O N E… vi dirò di più: nel resto del mondo lo sanno già. “Chinese girl offering sex to pay for travel is a hoax” titolava il Telegraph DUE GIORNI FA. La bufala è stata infatti creata -come spesso accade di questi tempi- per promuovere un’applicazione per il telefonino che si chiama Youjia, una sorta di clone di Tinder. (Non sapete cos’è tinder? Leggete qui)
Per scoprirlo io ho impiegato ben 18 secondi, senza muovermi dalla mia scrivania. In Italia, invece, si continua a discutere sulla dubbia moralità della giovane cinese. In Italia, oggi, 1 novembre 2014, ci sono testate nazionali che continuano a proporci questa notizia come vera. Certo, direte voi, per scoprirlo c’è bisogno di essere dei grandi giornalisti… ah eh, e bisogna conoscere l’inglese.
E saper usare un motore di ricerca.
Non è da tutti, lo so.
Scusatemi se mi do delle arie, sono un ragazzo presuntuoso.
Quindi chi è la mignotta? Ju Peng o il giornalismo italiano? A voi le restanti considerazioni in merito.
Fonte: nonmiricordo.com
venerdì 31 ottobre 2014
21 cose che non sapete sulla Cina - Fotogallery
Molti italiani non sanno tutte le curiosità sulle altre nazioni, e la Cina non è da meno. Il paese con oltre un miliardo di abitanti nasconde alcuni segreti e stranezze davvero uniche.
1. Metodo con lo spillo per insegnare ai soldati a mantenere la testa dritta
2. Ai soldati viene anche insegnato a alzare il braccio in marcia alla stessa identica altezza usando un cavo per le esercitazioni
3. 100 milioni di persone in Cina vive con l’equivalente di 1 euro al giorno
4. Il Ketchup è stato inventato in Cina, era una salsa per il pesce di nome ke-tsiap
5. Qui si prende da mangiare con l’auto, ma non si va via, si parcheggia e poi si mangia ai tavoli del ristorante
sabato 2 agosto 2014
30.000 In quarantena, torna la paura PESTE in CINA
30'000 Persona in isolamento in seguito a un caso di Peste Bubbonica.
La decisione di porre in quarantena un numero così elevato di persone è stata causata dal decesso di un uomo di 38 anni per peste bubbonica. Questa drastica disposizione è stata presa per cercare di arginare sul nascere le possibilità della malattia di diffondersi.
La quarantena, iniziata mercoledì scorso, avrà una durata di 9 giorni. Tutti coloro che sono bloccati all’interno di Yumen e di Chijin, da quanto riportato dal South China Morning Post, hanno viveri per un mese, ma ovviamente la paura di essere ammalati o di venire contagiati sta crescendo.
Il tutto sembra scaturito da una marmotta morta data in pasto al cane da parte del proprietario, proprio per questa,nell'area messa in quarantena anno avuto inizio le procedure di disinfestazione.
fonti ( ItalNews,internazionale)
Tratto da: iosopravvivo.blogspot.it
martedì 25 marzo 2014
Putin: "useremo valuta cinese come moneta di riserva"
Dopo la riluttanza della Cina a votare contro la Russia alle Nazioni Unite (Pechino si è infatti astenuta dal votare la risoluzione presentata contro il referendum in Crimea) e la notizia che Pechino ha citato in giudizio l'Ucraina in una corte inglese per il rimborso di un prestito di 3 miliardi di dollari acceso in cambio di grano, sembra che la Russia stia restituendo il favore.
Parlando al 15° Economic Development Forum cinese a Pechino, il Capo economista del fondo di investimento russo, Sberbank Yevgeny Gavrilenkov, ha dichiarato che "lo Yuan cinese potrebbe diventare la terza valuta di riserva in futuro." "Questa previsione può essere fatta su dati di crescita economica interna. Probabilmente il paese manterrà un elevato tasso di crescita del PIL e il volume dello stesso salirà a 14-16 trilioni di dollari americani in un breve periodo di tempo, indicatori comparabili con quelli di Unione Europea e Stati Uniti. Nel frattempo, i titoli cinesi sono più attraenti per i paesi che hanno un surplus economico, in particolare gli Stati del Medio Oriente".
Il forum che si è aperto nella capitale cinese il 22 marzo discute di una vasta gamma di questioni: riforme economiche e rafforzamento del ruolo della Cina come la seconda più grande economia mondiale. Il Primo Vice Primo Ministro del Consiglio di Stato cinese Zhang Gaoli, il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, e top manager di grandi aziende mondiali partecipano al forum.
L'italia - ovviamente - è assente.
Fonte: l'Antidiplomatico
sabato 22 marzo 2014
La Russia si prepara a vendere tutto il gas alla Cina
Se fosse stato il piano originale dell'Occidente legare insieme Cina e Russia – la prima una potenza con capitale fisso e manodopera a disposizione, l'altra con immense risorse naturali – all'interno di un processo di marginalizzazione complessivo del dollaro e incoraggiare il commercio bilaterale del rublo e del Renminbi, allora, sostiene ironicamente Zero Hedge, l'intento è quasi riuscito.
Mentre l'Europa sta cercando alternative energetiche nel momento in cui decide di sanzionare l'annessione della Crimea da parte della Russia, Gazprom potrebbe a breve staccare la spina delle sue esportazioni in Germania e nel resto dell'Europa, con l'aumento del 40% da parte dei prezzi del gas da parte dell'Ucraina è il miglior indicatore di quello che potrebbe essere l'esito per il continente. In questo quadro poi, riporta Reuters oggi, la Russia sta preparando l'annuncio dell'accordo del “Santo Graal” energetico con la Cina, che creerebbe uno spostamento geopolitico tale da sconvolgere gli scenari mondiali: in un asse di commodities, le due superpotenze creerebbero una nuova riserva monetaria in grado di bypassare il dollaro.
Igor Sechin, riporta Reuters, ai giornalisti presenti a Tokyo ha dichiarato come le sanzioni occidentali per la crisi in Ucraina saranno contro-produttive. Il messaggio è stato molto chiaro dal presidente della principle industria petrolifera russa: se Europa e Stati Uniti isolano la Russia in occidente, Mosca cercherà a Oriente i suoi nuovi traffici, affari, accordi energetici e alleanze politiche. “Il Santo Gral per Mosca è un accordo di approvvigionamento di gas con la Cina che è apparentemente pronta oggi dopo anni di negoziazioni. Può essere firmato alla prossima visita di Putin in Cina a maggio come dimostrazione che il potere globale si è spostato a oriente e non ha più bisogno dell'occidente”, scrive Reuters.
Gazprom, del resto, ha annunciato di voler pompare 38 miliardi di metri cubici di gas naturale all'anno alla Cina a partire dal 2018 attraverso il primo gasdotto tra il principale produttore di gas al mondo e il principale consumatore dello stesso. “Maggio è nei nostri paini”, ha dichiarato un portavoce di Gazprom, incalzato su una data per un accordo.
In questo contesto il commercio bilaterale denominato sia in Rubli che Renmimbi (o oro) potrebbe riguardare Iran, Iraq, India, e presto l'Arabia Saudita, il principale rifornitore di petrolio della Cina, Zero Hedge sottolinea come “potete dire addio ai petroldollari”.
In questo contesto il commercio bilaterale denominato sia in Rubli che Renmimbi (o oro) potrebbe riguardare Iran, Iraq, India, e presto l'Arabia Saudita, il principale rifornitore di petrolio della Cina, Zero Hedge sottolinea come “potete dire addio ai petroldollari”.
Ma l'occidente non si è limitato a spingere la Russia nelle braccia della nazione più popolosa al mondo, lo sta facendo anche con la seconda, l'India. Putin ha voluto mandare un chiaro messaggio di ringraziamento a Nuova Delhi per aver dimostrato “controllo e obiettività” nella crisi della Crimea e ha invitato il premier Manmohan Singh a discutere della situazione giovedì, indicando come ci siano i margini per aumentare le relazioni con un'India tradizionalmente non allineata. La decisione dell'annessione della Crimea da parte della Russia è stata vista favorevolmente da parte dell'establishment indiano. "La Russia ha interessi legittimi", ha dichiarato a Reuters N. Ram del quotidiano The Hindu
Per concludere sul principale spostamento gepolitico dalla fine della seconda guerra mondiale con la creazione di un “Asse orientale” immenso, Zero Hedge rimarca come, in questo contesto, “l'occidente è impegnato a monetizzare il suo debito, rivela ogni giorno di più come il suo benessere di carta sia basato su un mercato azionario altamente manipolato, sostiene che il 6,5% di disoccupazione sia indicativo di un'economia debole, accusa il tempo per ogni dato economico deludente e ogni singola persona rimane paralizzata impegnato alla ricerca di un aereo disperso nel nulla”.
Fonte: lantidiplomatico.it
domenica 16 marzo 2014
IL VILLAGGIO CINESE CHE HA REALIZZATO IL VERO COMUNISMO!
«Quello che abbiamo realizzato qui è semplicemente il comunismo». Forse Mao Zedong sarebbe entusiasta di quello che ha messo in piedi Xue Feng in un piccolo paesino cinese nello Yunnan, al confine con Laos, Vietnam e Myanmar.
NIENTE SOLDI. Lo Shengmin Chanyuan (Nuova oasi per la vita) è una piccola comune di 150 persone dove si condivide tutto: dalla casa al cibo, senza bisogno di soldi. Ognuno lavora secondo le sue capacità e la sua forza fisica e i frutti vengono messi in comune e spartiti secondo le esigenze di ciascuno. «Le persone danno quel che possono e prendono ciò di cui hanno bisogno», dichiara Xue al New York Times.
EDEN PROLETARIO. Negli ultimi cinque anni intere famiglie si sono trasferite in questi 60 ettari di terra, dove hanno costruito tante unità abitative di mattoni con i tetti rossi, autosufficienti grazie alla coltivazione della terra e alla pastorizia. In questo Eden proletario cinese, afferma Xue, «abbiamo scoperto una nuova via per vivere consumando poche risorse in totale armonia». C’è chi si occupa dei fiori, chi delle galline, chi delle oche, chi delle coltivazioni, chi della legna: e tutto viene condiviso.
I residenti della Nuova oasi hanno cambiato nome e quelli nuovi terminano tutti con l’ideogramma cinese che indica l’erba, per meglio sottolineare il legame con la terra. Non esistono matrimoni, soldi, guardie o punizioni perché non ce n’è bisogno e le relazioni di coppia sono libere.
I residenti della Nuova oasi hanno cambiato nome e quelli nuovi terminano tutti con l’ideogramma cinese che indica l’erba, per meglio sottolineare il legame con la terra. Non esistono matrimoni, soldi, guardie o punizioni perché non ce n’è bisogno e le relazioni di coppia sono libere.
domenica 2 marzo 2014
La riforma del lavoro? Trasformare i lavoratori italiani in cinesi
TRASFORMARE I LAVORATORI ITALIANI IN CINESI: STIPENDI DA FAME E NESSUN DIRITTO (E' LA ''RIFORMA DEL LAVORO'' DI RENZI)
Ora la lista la conosciamo si può fare qualche previsione. Il primo 50% dei ministeri è “senza portafoglio”, così come il restante 50%. Il portafoglio ce l’ha solo chi comanda, ovvero Piercarlo “il dolore è efficace” Padoan, che non ha neanche giurato subito assieme agli altri ministri. È rimasto in Australia, dove stava lavorando al G20 per l’Ocse, caso mai qualcuno non avesse chiaro quali siano le priorità. Giurerà più tardi con comodo, quando deciderà lui. Comunque tutto questo è coreografia, quello che conta è che Padoan è lì per fare quello che lui sa che deve esser fatto, come dicono anche Rehn e Visco (e Draghi). Cosa accadrà ora? La pressione fiscale probabilmente è arrivata al limite, non si può spremere oltre. Certamente c’è da mettere in conto che preparino una qualche forma di patrimoniale, ma il bersaglio grosso ora dovrebbe essere la legislazione del lavoro.
Questo è un punto fondamentale, perchè disarticolare completamente i brandelli di diritto del lavoro residui realizzerà uno scenario che anche nel caso di evoluzioni future ora imprevedibili renderà disponibili per molti anni grossi volumi di mano d’opera a buon mercato utilizzabile quasi senza vincoli, con dei costi molto più convenienti anche rispetto alla schiavitù, come spiegava qui “Gz” qualche giorno fa. C’è da aspettarsi qualcosa di simile a un blitz, un po’ come hanno fatto per l’operazione BdI.
venerdì 28 febbraio 2014
Allarme smog: in Cina sarà "un inverno nucleare"
Cresce l'allarme per l'nquinamento atmosferico Lo smog che da giorni ricopre la Cina sta facendo vivere al paese condizioni da "inverno nucleare". Lo ha affermato uno scienziato cinese, denunciando come l'inquinamento atmosferico stia impedendo la fotosintesi delle piante, mettendo così a rischio la produzione agricola del paese.
Da venerdì scorso è allarme inquinamento a Pechino e gran parte del nord della Cina a causa dei livelli raggiunti dalle particelle note come PM 2,5; ieri nella capitale erano superiori a 500 microgrammi per metro cubo, mentre la soglia fissata dall'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) è di 25 microgrammi. Le autorità hanno già ordinato alle imprese di fermare la produzione e hanno cancellato attività scolastiche all'aperto.
domenica 23 febbraio 2014
Prodotti cinesi pericolosi, nuovo allarme
Con la crisi aumenta il business dei negozi cinesi: che spesso commerciano prodotti nocivi e non controllati. Dopo i vestiti ed i giocattoli realizzati con vernici e materiali pericolosi per la salute, sono state scoperte addirittura le classiche 'bolle di sapone' per bambini contenenti sostanze pericolose per la salute. EVITATE di comprare merci a basso costo non controllate: quel risparmio potrebbe... costarvi caro!
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Ogni giorno arrivano nei porti italiani decine di migliaia di container di merci cinesi; solo una minima parte può essere controllato, e merci pericolose riescono a varcare le frontiere... |
Michele - Informatitalia
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Roma - (Adnkronos Salute) - Per tenere alta l'attenzione ci sono molti strumenti, dal controllo alle frontiere alle segnalazioni dei cittadini: scovati anche thermos all'amianto o laser accecanti. L'esperta del ministero della Salute all'Adnkronos: "Evitare prodotti con etichette non scritte in italiano"
Roma, 21 feb. (Adnkronos Salute) - Prodotti a rischio per la salute. Ci sono soprattutto giochi, non a norma e rischiosi per i bambini, tra i quali spiccano le bolle di sapone provenienti dalla Cina, nel cui liquido saponato è stato trovato di tutto: batteri fecali più concentrati che in un water, microrganismi normalmente presenti in animali selvatici e molto altro.
Ma ci sono anche indumenti allergizzanti, scarpe impregnate di sostanze cancerogene, thermos isolati con pasticche di amianto pressato, stesso materiale contenuto nelle fiaccole da giardino made in China. E' il 'bazar ' dei prodotti di libero consumo bloccati dal ministero della Salute.
Il dicastero pubblica sul proprio sito le schede di questi articoli, non realizzati per la salute che possono però creare rischi sanitari. E sono quasi sempre di importazione.
venerdì 14 febbraio 2014
A Pechino il tramonto lo guardano sul maxischermo: lo smog nasconde il sole!
L'inquinamento a Pechino raggiunge livelli altissimi: una coltre di smog impedisce ai residenti di vedere il cielo (e non solo), necessaria la mascherina.. l'unico modo per vedere il tramonto per i pechinesi, è guardarlo sui maxischermi pubblicitari...
Essere costretti ad osservare il tramonto su di un megaschermo è forse il fondo che la città di Pechino sta cominciando a grattare: l’altissimo livello di inquinamento, con valori anche 26 volte oltre la soglia indicata come “rischio” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, sta costringendo le autorità cinesi a mettere in campo misure eccezionali per mitigare l’incidenza dell’inquinamento.
Il Centro per il Monitoraggio Ambientale della municipalità di Pechino ha rilevato una densità di polveri 2.5 di oltre 700 microgrammi per metro cubico in molte aree della città, un valore che supera di quasi trenta volte la concentrazione massima di polveri sottili considerata accettabile dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che fissa in 25 microgrammi per metro cubo la soglia di sicurezza.
Oramai la quotidianità dei pechinesi è seriamente compromessa: impossibile uscire di casa senza mascherina di protezione (protezione decisamente poco efficace, seppur necessaria), odore acre in tutto il perimetro della città, visibilità al di sotto dei 100m, quattro snodi autostradali chiusi nel tentativo di ridurre l’inquinamento. Sembra però che tutto questo non sia abbastanza e Pechino vive i momenti più bui della sua storia ambientale. Nella sola capitale cinese si contano circa venti milioni di abitanti e 5,2 milioni di auto che circolano ogni giorno sugli anelli autostradali della città, una cifra, questa, destinata a salire nei prossimi anni, ma che da sola non basta a spiegare il fenomeno dell’inquinamento.
Essere costretti ad osservare il tramonto su di un megaschermo è forse il fondo che la città di Pechino sta cominciando a grattare: l’altissimo livello di inquinamento, con valori anche 26 volte oltre la soglia indicata come “rischio” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, sta costringendo le autorità cinesi a mettere in campo misure eccezionali per mitigare l’incidenza dell’inquinamento.
Il Centro per il Monitoraggio Ambientale della municipalità di Pechino ha rilevato una densità di polveri 2.5 di oltre 700 microgrammi per metro cubico in molte aree della città, un valore che supera di quasi trenta volte la concentrazione massima di polveri sottili considerata accettabile dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che fissa in 25 microgrammi per metro cubo la soglia di sicurezza.
Oramai la quotidianità dei pechinesi è seriamente compromessa: impossibile uscire di casa senza mascherina di protezione (protezione decisamente poco efficace, seppur necessaria), odore acre in tutto il perimetro della città, visibilità al di sotto dei 100m, quattro snodi autostradali chiusi nel tentativo di ridurre l’inquinamento. Sembra però che tutto questo non sia abbastanza e Pechino vive i momenti più bui della sua storia ambientale. Nella sola capitale cinese si contano circa venti milioni di abitanti e 5,2 milioni di auto che circolano ogni giorno sugli anelli autostradali della città, una cifra, questa, destinata a salire nei prossimi anni, ma che da sola non basta a spiegare il fenomeno dell’inquinamento.
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