Le case farmaceutiche spendono miliardi di dollari per cercare di creare farmaci i cui effetti sperati sono gli stessi che già raggiungono sostanze naturali, quali in questo casa la Canapa Indiana.
La dottoressa Christina Sanchez dell’Università di Madrid sta studiando, da oltre un decennio, gli effetti antitumorali del THC, il principale componente psicoattivo della cannabis, nel video che trovate in fondo a questo articolo sarà lei stessa a spiegare esattamente come il THC uccida del tutto le cellule tumorali, senza alcun effetto negativo per le cellule sane.
Non si tratta però dell’unica conferma, altri studi ne avevano già confermato l’efficacia: ilcannabidiolo (Cbd) presente nella maijuana rallenta la crescita delle cellule tumorali e inibisce la formazione di cellule che nutrono i tumori, contribuendo così a combattere ilcancro e le metastasi. Inoltre queste sostanze riducono il dolore, la nausea e altri effetti correlati alla malattia e alla chemioterapia.
Tra gli studi più noti troviamo quello dello scienziato britannico Wai Liu, oncologo presso l’Università di scuola medica di Londra, St. George, il quale ha dichiarato (ecco lo studio): Ci sono un sacco di tumori che dovrebbero rispondere abbastanza bene a questi agenti della Cannabis. Se pensiamo che le compagnie farmaceutiche spendono miliardi di sterline cercando di sviluppare nuovi farmaci, che hanno come target questi percorsi, quando la Cannabis fa esattamente la stessa cosa. Abbiamo qualcosa, prodotto naturalmente, che incide sugli stessi percorsi affrontati dai farmaci che costano miliardi.
Un altro esempio degno di nota che sostiene questa tesi risale al 2007, quando venne pubblicato uno studio del California Pacific Medical Center in cui si dimostrava che il cannabidiolo uccide le cellule cancerose del cancro al seno, distruggendo i tumori maligni spegnendo il gene ID-1: la proteina più importante per quanto riguarda lo sviluppo dei tumori. Questa molecola è solitamente presente solo durante lo sviluppo embrionale, ma nei malati di cancro al seno (e non solo) sembra attivarsi causando così la diffusione delle metastasi.
Cristina Sanchez, pubblicò i suoi studi nel 1998 quando stava studiando il metabolismo cellulare e, analizzando le cellule tumorali del cervello, che crescono molto più velocemente delle cellule normali, notò che queste morivano ogni volta che erano esposte ai tetracannabinoidi (il famoso Thc).
Fonte: respiriamoverde.com