Gli attivisti hanno denominato questa “ricerca” Fabbriche di carne, si sono intrufolati in oltre 50 allevamenti, di giorno e di notte.
Il tutto ovviamente di nascosto e allo scuro degli allevatori, così da poter testimoniare quanto avviene quotidianamente, e non quanto preparato ad arte per una qualche visita.
Un viaggio in un inferno che ci ha portato a contatto diretto con le vittime di questo sistema di schiavitù e con i loro sguardi, che chiedono la libertà e si perdono nell’indifferenza.
Queste sono solo alcune anticipazioni di quanto vedrete con i vostri occhi nel video in fondo all’articolo:
- Maiali feriti con orecchie e code mangiate, sintomo di stress e di cannibalismo.
- Cadaveri lasciati nei corridoi a marcire e riempirsi di vermi, altri morti in mezzo ai box con i loro fratelli.
- Scrofe con le vagine completamente rovinate da infezioni e dai parti continui.
- Centinaia di piccoli incapaci di camminare, di cui alcuni con le zampe incastrate nelle grate del pavimento.
- Tanti piccoli schiacciati dalle madri a causa delle “gabbie parto” che non permettono loro di muoversi
- Decine e decine di tumori non curati e infezioni agli occhi
- Maiali malati lasciati in disparte nei corridoi o in box separati, isolati e scartati. In più di un caso questi animali erano evidentemente in fin di vita, lasciati morire in agonia senza curarsi della loro sofferenza.
- Decine di migliaia di prigionieri in piccole gabbie con gli sguardi tristi e distrutti dalla noia e l’apatia.
Fonte: fabbrichedicarne.net
Tratto da: respiriamoverde.com