DOPO LE BACCHETTATE DELL’UE IL GOVERNO “CORREGGE” LA MANOVRA DI CIRCA 4.5 MILIARDI RIVEDENDO NUMEROSI PUNTI CONTENUTI NELLA LEGGE DI STABILITÀ.
Come risposta alle “obiezioni” della commissione europea il Governo ha immediatamente introdotto nella legge di stabilità misure correttive per 4.5 miliardi di euro con modifiche del bonus bebè, allentamento del patto di stabilità interno per i comuni, incremento degli ammortizzatori sociali, riduzione dell’Irap e dei contributi. La Legge di Stabilità, nel corso dell’esame in commissione Bilancio a Montecitorio, verrà dunque modificata con un pacchetto di misure che tocca quasi tutti i capitoli della manovra. In molti casi si assisterà al famoso gioco delle tre carte. Si toglie da una parte per mettere da un’altra come nel caso dei fondi per la Sla. I soldi stanziati per le autosufficienze sono stati aumentati a 150 milioni di euro e le risorse verranno tolte al fondo per le famiglie.
Per quanto riguarda il bonus bebè, il famoso assegno di 80 euro, tanto sventolato da Renzi durante le ultime europee, sarà assegnato alle famiglie dopo un attento studio della situazione economica equivalente non superiore ai 25000 euro annui. Nel caso in cui l’importo non superi i 7000 euro il bonus viene raddoppiato.
È stato ridotto della metà il fondo previsto per il finanziamento degli istituti di patronato ed assistenza sociale. Per i farmaci monodose, entro e non oltre il 2016 verranno fissate le modalità di produzione e distribuzione. È stata rivista anche la lotta all’evasione fiscale e per i comuni che contribuiscono all’accertamento verrà riconosciuta una quota pari al 55% delle somme riscosse a titolo definitivo.
Inoltre, sono stati stanziati 45 milioni di euro da destinare alla concessione di buoni acquisto di beni e servizi per l’infanzia. In questo caso il benefit sarà destinato alle famiglie con un indicatore Isee non superiore agli 8500 euro annui . è stato rivisto anche il tema delle pensioni eliminando la penalizzazione per la pensione anticipata per tutti coloro che maturano il processo di pensionamento contributivo entro il 31 Dicembre 2017. I fondi per l’integrazione degli immigrati nei comuni che siano centri di accoglienza pari o superiori a 3000 unità sono rimasti assolutamente intatti.
Fonte: euroscettico.com