Nell’inchiesta Mafia Capitale, malgrado compaia al numero 8 dell’ordinanza di custodia cautelare, c’è un personaggio stranamente ignorato da tutti i media. Si chiama Giuseppe Ietto, ha 56 anni ed è il titolare della “Unibar”, la società che da 11 anni gestisce il bar all’ottavo piano della Rai a viale Mazzini e da 5 anche quello del Centro Sportivo di Tor di Quinto.
Uno dei personaggi chiave di Mafia Capitale è stranamente ignorato dai media; si tratta Giuseppe Ietto 56 anni , titolare della Unibar la società che da 11 anni gestisce il bar all'ottavo piano della Rai a Viale Mazzini e da 5 anche del bar del centro Sportivo di Tor di Quinto. Ietto non è un personaggio di secondo piano; se aveva bisogno si denaro Carminati glielo prestava e lui, per sdebitarsi, gli assumeva la sorella MIchela come pr dell'azienda.
Eppure su questa figura è calato il silenzio: i media fanno finta di niente, magari per non dispiacere i vertici della Rai e, quindi, diventa un tabù parlare di infiltrazioni mafiose alla Rai e di strani prolungamenti di contratto e se in Viale Mazzini arriva la Guardia di Finanza e mette sotto sequestro il bar, procedendo anche alla nomina di un custode giudiziario nessuno ne parla perché dall’interno della Rai, c'è qualcuno che chiama i media, pregando gli amici di evitare l’argomento, assicurando che si tratta di “una cosa trascurabile”.
Il pubblico sarebbe interessato se qualcuno approfondisse il fatto che, aggirando gli obblighi di legge, Ietto si sia aggiudicato gli appalti a chiamata diretta e conoscere come sia riuscito a farsi prolungare il bar di Viale Mazzini fino ad oggi, anche in considerazione del fatto che si dice che il servizio sia stato fornito gratis in cambio di un investimento di 1.800.000 euro in strutture da parte di Ietto.
Un'altra storiaccia della Rai su cui è calato il silenzio dei media italiani è la vicenda dei film russi fatti comprare a prezzi maggiorati di cinque sei volte (in cambio di “stecche”) per il canale tematico Rai Movie; tra gli indagati c'è il vice-direttore di Rai Gold, Enzo Sallustro, imposto al vertice della struttura, dopo una carriera-lampo, dal dg Gubitosi su richiesta del suo amico consigliere Rodolfo De Laurentiis. Un altro caso in cui parlare di infiltrazioni mafiose non è cosi peregrino come potrebbe, in un primomomento, sembrare. ntro Sportivo di Tor di Quinto
Fonte: net1news.org