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martedì 19 aprile 2016

Dirottare negli Usa i soldi dell’Europa: è la Panama-strategy

La diffusione della mega-soffiata sulle ricchezze offshore, già confezionata con il nome di ‘Panama Papers’, va osservata con criteri distaccati, come tentai di fare al momento del massimo impatto delle rivelazioni via Wikileaks, nel 2010, quando moltissimi cablogrammi diplomatici americani divennero improvvisamente di pubblico dominio. In quella occasione pensai che «deve valere una premessa: non ci sono individui, e neanche organizzazioni, che siano in grado di leggere 250mila documenti in breve tempo. Quindi ci arriva solo un flusso filtrato di documenti. E chi lo filtra, per ora, è la vecchia fabbrica dei media tradizionali». Oggi, che i documenti trapelati sono 11 milioni e mezzo, una cinquantina di volte di più di allora, il discorso vale ancora di più. Dunque dobbiamo capire quali fonti producono i materiali, chi li studia e filtra, chi li diffonde e rifiltra, con quale parabola mediatica alla fine arrivano a tutti noi.
Nel caso dei Panama Papers, nessuno di noi conosce i primi manipolatori delle fonti. Sappiamo solo che, oltre un anno fa, una manina ha sottratto un enorme fascicolo digitale custodito dallo studio legale panamense Mossack Fonseca, una di quelle Pino Cabrasofficine tropicali degli affari segreti che armonizzano le alchimie fiscali del capitalismo finanziario globalizzato. Il portafoglio panamense è una piccolissima frazione degli affari planetari, però ritagliata con particolare cura in modo da non ricomprendere i grandi padroni americani. Fra i documenti scoperchiati, infatti, sono ricostruiti i giochi finanziari di nemici e amici dell’America, ma non degli americani. Molti commentatori sono concordi: si tratta di un’anomalia ma non si tratta di un caso, se gli americani stanno fuori dal mirino. La manina, che rimane segreta e non chiede un dollaro in cambio, affida tutto alla redazione di “Süddeutsche Zeitung”, quotidiano di Monaco di Baviera edito da una casa editrice legata alle principali conglomerate editoriali tedesche. Il materiale, tuttavia, è troppo voluminoso anche per un grande giornale.

giovedì 19 marzo 2015

ALLUCINANTE: dovremo dichiarare i prestiti tra familiari all'Agenzia delle Entrate!!!

Non basterà più un accordo verbale tra le parti, ma ogni trasferimento privato di denaro andrà giustificato anche al Fisco

In tempi di crisi non sono pochi i genitori che offrono sostanziosi aiuti economici ai figli per permettere loro di comprare una casa, un'auto o avviare un'attività. Tuttavia da oggi non basterà più dire "me li hanno dati i miei": quando si riceve una somma di denaro da un parente, la si dovrà dichiarare all'Agenzia delle Entrate.
La ragione ovviamente sta nel certificare la provenienza del denaro, per evitare che il Fisco individui la somma come "denaro in nero" e vi venga a chiedere di pagare delle tasse su questi capitali. Questa non è una novità, bensì una conseguenza dell'applicazione del redditometro, capace di monitorare il volume di spesa dei contribuenti e, grazie all'anagrafe tributaria, anche ogni movimentazione bancaria in entrata o in uscita dal conto corrente.

giovedì 5 marzo 2015

ECCO COME IL FISCO DISTRUGGE LE IMPRESE

Di Paolo Cardenà - Vincitori e vinti

Il caso di seguito descritto rappresenta la pressione fiscale complessiva subita da una piccola società con due soci, che ha realizzato, nell’esercizio 2012, un utile di appena 32000 euro. Una miseria, insomma. Eppure la pretesa del fisco è tale da richiedere alla società e ai soci il pagamento di circa 27 mila euro tra tasse e contributi, ossia quasi l’85% dell’utile realizzato.
In questi giorni, visto l’approssimarsi delle scadenze fiscali, sono molto impegnato con le dichiarazioni fiscali per il periodo di imposta 2012. Questo periodo, oltre ad essere sempre intenso di lavoro, ispira  numerose riflessioni e  altrettanti spunti  sullo stato di salute delle nostre imprese, sulla pretesa tributaria che patiscono, e sul futuro che ci attende. In una di queste, sono giunto alla conclusione che, in Italia, conviene non lavorare, non imprendere. Starsene beatamente a casa curando i propri interessi, i propri hobby, e magari darsi a qualche buona lettura, ripagherebbe molto di più che fare impresa. Sarebbe molto più utile, almeno nello spirito. Perlomeno, fino a quando non accadrà qualche shock di sistema, tale da riformare strutturalmente i meccanismi fiscali  al limite dell’incredibile, dell’immaginario e della sopraffazione. Mi riferisco alla sopraffazione che il fisco pratica nei confronti dei contribuenti e, nel caso specifico, di chi fa impresa.
Qualche giorno fa, mi è passata di mano una dichiarazione di un piccola società di capitali: una srl, con due soci che svolgono entrambi la propria opera all’interno della società.
La crisi, chiaramente, anche in questo caso,  non ha risparmiato l’impresa: i ricavi si sono contratti significativamente, e anche l’utile è stato spinto al ribasso. Tant’è che  il bilancio al 31/12/2012, presenta un utile prima delle imposte di appena 32000. Una miseria insomma, che non ripaga affatto il sacrificio sopportato dai due imprenditori, che si dedicano alla loro attività quasi 12 ore al giorno, immersi con impegno totale e dedizione in questo lavoro, trascurando i propri interessi, i propri affetti e le proprie passioni. Una storia di imprenditori onesti e laboriosi. Una storia come tante altre, in Italia.
In questo caso, nella determinazione delle imposte da pagare a carico della società in esame, nonostante l’esiguità dell’utile – certamente non sufficiente a  garantire la sussistenza degli imprenditori e delle rispettive famiglie-, la tassazione pretesa dal fisco in capo alla società è di oltre 15.000 euro. 15.593 euro, per l’esattezza. Di cui, 12.024 a titolo Ires, e 3569 per Irap. Quindi, la società subisce un carico tributario di oltre il 48%.

sabato 7 febbraio 2015

ECCO LE 10 TASSE PIÙ ASSURDE CHE GLI ITALIANI SONO COSTRETTI A PAGARE!

Le tasse è giusto che vengano pagate, ma alcune tasse sono veramente ridicole e alquanto inutili. Di seguito abbiamo raccolto le 10 tasse più assurde che gli italiani sono costretti a pagare:
tasse-renzi
1 – La tassa sui funghi. Chiunque abbia voglia di andare a raccogliere funghi dovrà quindi pagare, e pensare che prima si andava con i nonni per passare il tempo e divertirsi senza spendere una lira.
2 - La tassa sugli Hard Disk, qualora questi superino un tot. di GB di memoria.
3 – La tassa sull’ombra. Questa tassa interessa per di più le attività commerciali, che dovranno pagare se l’ombra di una loro tenda invade il suolo pubblico.
4 – La tassa sulla benzina che è quella che conosciamo meglio.
5 – La tassa sull’esposizione della bandiera tricolore, nel caso in cui un impresa commerciale, in questi casi gli alberghi, espongano la bandiera in quanto viene considerata una pubblicità.

sabato 27 dicembre 2014

Ribellarsi e non pagare le tasse facendo appello alla costituzione è possibile,ma nessuno ne parla

L’Art.53 della Costituzione e l’Art.54 del codice penale messi insieme costituiscono una”barriera”per chi è sopraffatto dalle tasse,ma nessuno ve lo dice.

Art.53 della Costituzione
Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.
Avete capito bene?Bisogna pagare IN RAGIONE ALLA VOSTRA CAPACITA’ CONTRIBUTIVA,se non incassate non pagate…
Art.54 del codice penale
Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo.”
Quindi NON E’ PUNIBILE CHI HA COMMESSO IL FATTO (di non aver pagato) PER ESSERVI STATO COSTRETTO DALLA NECESSITA’ DI SALVARE SE‘ (dal collasso economico),DAL PERICOLO ATTUALE DI UN DANNO GRAVE ALLA PERSONA(danni psicologici,morali,depressione ecc dovuti al collasso economico)
Di seguito vi mostriamo un video di Alessandra ‪‎Marazzi‬ tenace imprenditrice e onesta cittadina che denuncia giustamente il peso insopportabile delle ‪‎tasse‬ facendo appello ai due articoli sopra citati.
Prendiamo esempio da questa donna coraggiosa e ribelliamoci a questa‪ dittatura‬ finanziaria che ci rende schiavi “inconsapevoli” di avere (ancora per poco,fino a quando non la renderanno “carta straccia”) alle spalle una costituzione che ci protegge.
http://youtu.be/EzTtYX7xLGI


Fonte: terrarealtime.blogspot.it


giovedì 25 dicembre 2014

EQUITALIA MULTATA! "Equitalia, questa volta paghi tu!"


"Quante volte vi è capitato? Un ente statale, dall'agenzia delle entrate passando per il comune, dall' INPS fino all'Università, vi scrivono per chiedervi dei soldi. Importi non pagati, presunti tali, alle volte giusti, ma con interessi sballati. Ogni volta un tuffo al cuore. Se devi pagare tu, loro pretendono che sia rapido. "Saldare entro 30 giorni" , "Saldare immediatamente". Ma spesso sono loro a sbagliare nel notificare una multa, una tassa, una "cartella" di pagamento. E allora tu devi cominciare con denuncia, avvocati, tribunale, corte dei conti e magari TAR e consiglio di stato. E spesso il solo reclamo ti costa più del pagamento.

Diventa una sorta di estorsione. Estorsione di stato. Insomma quando i soldi li devi sborsare tu devi muoverti! Quando devono sborsarli loro c'è sempre tempo. Oggi analizziamo una serie infinita di irregolarità nei contratti dei messi notificatori di Equitalia. Alle 9 con i parlamentari Roberto Fico, Mattia Fantinati, Daniele Pesco, Carla Ruocco, Alessandro Di Battista e i sardi Emanuela Corda e Nicola Bianchi, saremo alla sede di Cagliari per notificare una cartella da 7 milioni di euro di contributi statali evasi/elusi. Vediamo come si comportano.
Cara Equitalia, questa volta paghi tu!!"

Carlo Sibilia, M5S Camera


Fonte: beppegrillo.it


lunedì 1 dicembre 2014

Affaritaliani choc: "L'Ikea un'azienda? No, è una onlus. Ecco come aggira il fisco"


E così si scopre che l'Ikea è in realtà un'opera pia. No, non è un caso di omonimia, staimo parlando proprio di quel posto in cui comprate mobili carini smontati a prezzi ragionevoli, che per aggirare (legalmente, per carità) il fisco risulta essere un ente non profit.
Lo racconta, passaggio per passaggio, scatola cinese per scatola cinese,Gabriella Meroni in un lungo articolo su Vita.it., in cui spiega come l'azienda svedese in realtà abbia in realtà poco a che fare persino con la Svezia, visto che in realtà quelle poche tasse che paga le versa in Olanda.
Ma andiamo con ordine. Ikea risulta infatti, scrive la Meroni, una "controllata dall'azienda olandese Ingka Holding, a sua volta posseduta da una fondazione non profit, la  Stichting Ingka Foundation, creata nel lontano 1982 dal fondatore del mobilificio Ingvar Kamprad con la nobile motivazione di 'diffondere il progresso dell'architettura e dell'interior design'. La fondazione è una delle più grandi non profit al mondo, con un patrimonio che supera i 35 miliardi di dollari".
Ovviamente, trattandosi di una onlus, "Ikea versa al fisco quanto previsto dalla legge olandese per le associazioni senza fine di lucro: un misero 3,5% dell'imponibile. Inoltre finanzia con qualche milione l'anno alcune università svedesi, tanto per non perdere la faccia. Ma pare sia tutto, a livello di beneficienza. Il vero scopo della fondazione è creare una 'riserva di capitali' per Ikea group, in caso di 'aumentata necessità'”.

martedì 18 novembre 2014

Evade poco più di 4 euro e l'Agenzia delle Entrate fa chiudere lo storico forno


E' quando accaduto a Bucine nei giorni scorsi. L'Agenzia delle Entrate è stata inflessibile


Dovrà restare chiuso per tre giorni perché l'Agenzia delle Entrate ha rilevato un'evasione di ben.... 4 euro. E' quanto accaduto allo storico forno di Bucine ed è stato lo stesso titolare che ha affisso fuori dal locale un volantino spiegandone le cause. Tutto ciò senza nessun timore: "4 scontrini in cinque anni di attività, per un totale di 4,75 euro". Sta di fatto che l'Agenzia delle Entrate è stata inflessibile davanti a tutto ciò, nonostante è più facile che si tratti di una "disattenzione" involontaria che di una vera e propria evasione fiscale. Insomma, un cartello affisso all'esterno e tre giorni di stop forzato.


Fonte: saturnonotizie.it

GLI 80 EURO NON CI SONO PIU': SE LI E' MANGIATI DI NUOVO IL FISCO!

''GLI 80 EURO NON CI SONO PIU': SE LI E' MANGIATI DI NUOVO IL FISCO CON GLI AUMENTI VARATI DA RENZI E DAI COMUNI'' (CISL)

''GLI 80 EURO NON CI SONO PIU': SE LI E' MANGIATI DI NUOVO IL FISCO CON GLI AUMENTI VARATI DA RENZI E DAI COMUNI'' (CISL)

L'aumento del fisco, soprattutto a livello locale, annulla l'effetto degli sgravi e del bonus degli 80 euro. E' scritto - e dimostrato -  da una ricerca della Cisl, dalla quale emerge come la pressione fiscale nel complesso cresca per le famiglie, passando dal 30,8% nel 2010 al 31,1% nel 2014.
Cosi' lo stesso bonus, partito a maggio, (oltre che le detrazioni) viene "piu' che compensato dall'aumento delle altre imposte", in particolare dell'Iva, delle accise e delle addizionali regionali e comunali.
La riforma del fisco e' "una delle riforme piu' serie ed urgenti da fare per il Paese", dice il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, sottolineando che l'obiettivo deve essere quello di avere un sistema "piu' equo e progressivo".
Una riforma in cui intervenire anche sulla tassazione "sui grandi patrimoni immobiliari", aumentandola "in modo proporzionale per cui chi ha di piu' deve essere chiamato a pagare di piu'". Allo stesso modo "dobbiamo rivedere la tassazione sulle grandi ricchezze finanziarie".
E' "l'ora di rivolgersi a chi ha di piu'", insiste Furlan, perche' "in questo Paese il carico fiscale, troppo aspro e insopportabile, e' tutto sulle spalle dei lavoratori dipendenti e dei pensionati", che non "ce la fanno piu'". Inoltre, per il leader della Cisl, bisogna intensificare la lotta all'evasione fiscale e alla corruzione. In altre parole, si tratterebbe di una patrimoniale.

mercoledì 18 giugno 2014

L'amaro sfogo di un imprenditore: "ci rovinano"

crisi_imprenditoreRiceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di un’imprenditore.
“Sono un artigiano di 65 anni.
Ho lavorato quarant’anni nella ditta di mio suocero, poi divenuta mia perché lui a 45 anni ha avuto un infarto con necrosi della parte sinistra del cuore e ha dovuto smettere di lavorare, anche se non gli è mai stata riconosciuta la pensione di invalidità. Senza che ci fosse uno straccio di motivo veramente sensato per negargliela.
Quando ho preso in mano la ditta ho cercato di portarla avanti al meglio, avvalendomi di otto operai specializzati. Il lavoro si è sempre concentrato sulla pitturazione industriale, privata e pubblica, spaziando in ogni settore affine tanto che, negli ultimi anni, avevamo imparato anche lavorazioni innovative di pitturazione della tappezzeria e del legno.
Ho sempre voluto essere, esattamente come mio suocero, sempre al passo con tutti i permessi e leggi; la ditta ha avuto, e ha tutt’ora, tutti i requisiti in regola, perché ogni legge è stata scrupolosamente seguita ed eseguita.
Siamo anche in possesso del Certificato ANCE, che ci ha permesso un appalto diretto da 350 milioni di lire nel 1990.
Sono andato in pensione (per fortuna, visto che cosa aspetta ora a chi spera di poterla raggiungere) con i 40 anni di contributi. Ho dichiarato di essere pensionato, ma che continuavo a lavorare, anche se nel frattempo gli operai andavano anch’essi in pensione e non si riusciva a rimpiazzarli perché la legge imponeva restrizioni cosi grandi che era assurdo assumere un ragazzo e farlo stare lì a guardare. Restrizioni di ogni genere, da quelle burocratiche a quelle economiche.
Premetto, e ci tengo perché per me è motivo di orgoglio, che ho sempre assunto e mantenuto i miei operai in regola fino all’ultima ora di lavoro ordinario e straordinario, anche i prestatori di mano occasionali.
I ponteggi, i macchinari, le cabine di verniciatura, così come le visite mediche semestrali degli operai sono sempre state secondo le regole imposte dalla legge. Insomma, mi definirei un datore di lavoro modello e lo possono confermare tutti i miei passati operai.

giovedì 23 gennaio 2014

Il grande inganno dell'evasione fiscale; ecco cosa dovete sapere (e divulgare)

Vedi l'articolo: Draghi: «Evasori fiscali responsabili della macelleria sociale»

A cura di Alessandro Raffa per Nocensura.com

LA FACCIA TOSTA DI QUESTO PERSONAGGIO E' ALLUCINANTE!!! MA IL PROBLEMA VERO, è CHE MOLTI GLI CREDONO PURE...
La realtà è che in un momento come questo ci sono commercianti e piccoli imprenditori che sopravvivono solo grazie all'evasione fiscale, e che se non eludessero al fisco qualche centinaia di euro, sarebbero costretti a CHIUDERE, ingrassando le fila dei disoccupati e SMETTENDO TOTALMENTE DI VERSARE CONTRIBUTI ALLO STATO;

Inoltre consideriamo che se una persona evade 100€ e li impiega, per esempio, mettendo 50€ di benzina e 50€ di spesa, una parte di questi soldi rientra comunque nelle casse dello stato al passaggio successivo, con le accise benzina e l'IVA sugli acquisti... COSA CHE NON AVVIENE PER LA GRANDE EVASIONE, LA "FUGA" DEI CAPITALI VERSO I PARADISI FISCALI, dai 98 MILIARDI EVASI DALLE LOBBY DELLE SLOT AI 2 MILIARDI ELUSI E SCOPERTI IN QUESTI GIORNI DALLA "PALAZZINARA" CHE PER OLTRE 10 ANNI HA "NASCOSTO" 1243 IMMOBILI AL FISCO;

SIAMO IN TREPIDANTE ATTESA DI SAPERE QUANTO DOVRA' PAGARE QUESTA SIGNORA PER REGOLARIZZARE LA SUA POSIZIONE; purtroppo in casi come questo, solitamente anziché fargli pagare TUTTO + penali/interessi/multe molto spesso l'evasore se la cava con MENO DI QUANTO AVREBBE DOVUTO PAGARE...

Ricordiamo - UN ESEMPIO TRA TANTI - la storia di Valentino Rossi; inizialmente gli furono richiesti 112 milioni di euro (vedi: http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/sport/valentino-evasione/valentino-denunciato/valentino-denunciato.html) DOPO L'ACCORDO, NE HA DOVUTI PAGARE SOLO 20 (vedi: http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/sport/valentino-evasione/fisco-rossi/fisco-rossi.html)

IN PRATICA AI RICCHI CONVIENE EVADERE E ASPETTARE CHE IL FISCO VADA A BUSSARGLI, PER ACCORDARSI IN SEGUITO!!!!!

LO STATO IN QUESTO MODO NON SOLO 'AGEVOLA' MA PERSINO 'INCENTIVA' LA GRANDE ELUSIONE FISCALE!!!

Ai politici piace prendere spunto dagli USA per molti aspetti, ma per quanto concerne l'evasione fiscale no, visto che in America chi non paga le tasse per grandi cifre e viene scoperto oltre a rischiare il carcere, pagherà MOLTO PIU' del dovuto; per esempio il campione di boxe Mike Tyson ne sa qualcosa...

MA IN ITALIA PREFERISCONO METTERE IN SCENA "COLPI DI TEATRO" COME I CONTROLLI A TAPPETO (per 1 giorno...) FATTI A CORTINA D'AMPEZZO E ALTRE SCENEGGIATE SIMILI.

QUANTO VALE LA ''GRANDE EVASIONE'' ?

SOLO i 98 miliardi delle slot machine valgono quanto le ultime 4 manovre finanziarie; sarebbero stati una grande boccata d'ossigeno per le casse dell'erario, una cifra che vale ben 1.637,50€ per ogni cittadino, bambini e anziani compresi [(98.250.000.000 diviso 60.000.000 di abitanti) se invece dividiamo la somma per il numero dei contribuenti - 38 milioni - la cifra si attesta a 2585,52€ ciascuno]

In una situazione in cui lo Stato è in difficoltà persino per trovare 400 milioni di euro per finanziare la cassa integrazione, REGALARE quella cifra a chi ha EVASO IL FISCO è PURA FOLLIA!!!!! (inoltre non è l'unico regalo fatto alle lobby, anche se è il più sostanzioso: http://www.nocensura.com/2012/06/ecco-tutti-i-regali-alle-lobby-delle.html)

IL TESORETTO DEI GRANDI EVASORI IN SVIZZERA MAI RECUPERATO:

Nel 2011 diverse nazioni europee tra cui Germania, GB e Austria, hanno siglato accordi con la Svizzera per fare un "prelievo forzoso" sui conti correnti occulti in Svizzera dei loro cittadini; il nostro paese avrebbe potuto recuperare un "tesoretto" - anzi, un vero e proprio TESORO - di CIRCA 50 MILIARDI DI EURO (vedi: http://www.nocensura.com/2012/05/monti-potrebbe-facilmente-incassare-50.html) ma IL GOVERNO MONTI, che era a caccia di soldi, RINUNCIO' IGNOBILMENTE A QUESTA POSSIBILITA', che è stata più volte annunciata (cosa che ha portato molti correntisti a trasferire immediatamente i propri soldi in altri paradisi fiscali più "sicuri"...) e poi NON NE HANNO FATTO DI NIENTE, anche se nel giro di pochi mesi la somma che era possibile recuperare è vertiginosamente diminuita; una misura di questo tipo doveva essere fatta IMMEDIATAMENTE, insieme alle altre nazioni che hanno fatto questa scelta, rendendo la manovra nota solo a cose fatte. CON QUEI 50 MILIARDI IL GOVERNO MONTI AVREBBE POTUTO TROVARE BUONA PARTE DEI FINANZIAMENTI CHE HA RASTRELLATO CON MISURE LACRIME E SANGUE, IMPOVERENDO MILIONI DI ITALIANI, FACENDO CHIUDERE L'ATTIVITA' O COMUNQUE PERDERE IL LAVORO A CENTINAIA DI MIGLIAIA DI ITALIANI, MANDANDONE IN FALLIMENTO DECINE DI MIGLIAIA, FACENDONE SUICIDARE SVARIATE CENTINAIA.

Politici & media nel frattempo predicavano la necessarietà delle misure lacrime e sangue, "dobbiamo (dovete) fare sacrifici, non ci sono altre possibilità" dicevano. E qualcuno gli credeva pure, tanto che il massone bilderberghino-trilateralista ha preso persino il 10% dei voti! Assurdo e allucinante, se conoscete qualcuno che difendeva l'operato del governo Monti, fategli leggere questo articolo, ma sicuramente qualcuno troverà il modo per giustificare anche questo!

POTREI CONTINUARE CON L'ELENCO DEI MAXI-SPRECHI INDEGNI E DEI REGALI ALLE LOBBY AMICHE PER ORE, senza considerare gli 80-90 MILIARDI annui che paghiamo di INTERESSI SUL DEBITO PUBBLICO frutto di una politica monetaria TRUFFALDINA gestita dai banchieri privati; la BCE crea il denaro dal NULLA e lo presta alle banche private ad un tasso che attualmente è dello 0.25% (in passato è stato dello 0.75% e 0.50%) e queste lo prestano alle nazioni (ovvero investono sui titoli di stato) PRETENDENDO UN TASSO DI INTERESSE DEL 4-5 PERSINO DEL 6% NEL PERIODO IN CUI LO SPREAD ERA SULLA SOGLIA DEI 500 PUNTI; QUESTA è LA VERA, UNICA CAUSA DELLA CRISI, O QUANTOMENO LA MAGGIORE: NEGLI ULTIMI 30 ANNI ABBIAMO PAGATO BEN 3.100 MILIARDI A CAUSA DI QUESTO "GIOCHINO" (vedi: http://www.nocensura.com/2013/07/litalia-in-20-anni-ha-pagato-3100.html) UNA CIFRA SUFFICIENTE NON SOLO AD ESTINGUERE IL DEBITO PUBBLICO TRUFFA, MA AVANZEREBBERO ANCHE PIU' DI 1.000 MILIARDI DI EURO, oltre al fatto che gli 80/90 miliardi di euro annui che versiamo di interessi, sarebbero sufficienti per innalzare le pensioni minime - magari integrando le entrate con una sforbiciata alle mega-maxi pensioni, che arrivano fino a oltre 90.000€ mensili - e finanziare il "reddito di cittadinanza" per sostenere chi perde o non trova un posto di lavoro.

CHI ATTRIBUISCE ALLA PICCOLA EVASIONE FISCALE I PROBLEMI DEL PAESE è UN BUGIARDO, MENTE SAPENDO DI MENTIRE (questo vale per i politici, che al di là dei proclami sanno bene come stanno le cose; tra i cittadini invece c'è una parte di ignoranti che gli crede, e questi è nostro dovere aiutarli a comprendere come stanno davvero le cose.

LA VERA EVASIONE, quella DELETERIA E DANNOSA è QUELLA DELLE GRANDI LOBBIES, CHE SOTTRAGGONO AL FISCO GRANDI CAPITALI E LI OCCULTANO NEI PARADISI FISCALI SOTTRAENDOLI ALL'ECONOMIA DEL PAESE.

E' importante cercare di "svegliare" coloro che ancora oggi credono a queste fandonie; divulgate al massimo questo articolo, pubblicatelo nelle vostre pagine/gruppi/blog e nei vostri profili, invitando alla lettura i vostri amici. Se avete la possibilità, stampatelo e distruibuitelo ai vostri amici, nelle sale d'attesa, nei bar, nei vostri negozi.

CERCHIAMO DI CONTRASTARE LA DISINFORMAZIONE DEL SISTEMA, SEMPRE PIU' DITTATORIALE E SENZA SCRUPOLI... loro hanno MILIARDI, hanno decine di migliaia di giornalisti al loro servizio, hanno il monopolio televisivo, se non ci rimbocchiamo le maniche noi cittadini, le cose non cambieranno MAI; nonostante da questo punto di vista negli ultimi anni ci siano stati dei miglioramenti, c'è ancora molto da fare, e una fetta consistente di popolazione, in primis gli anziani, non si informa sul web, unica fonte di VERA INFORMAZIONE, nonostante anche qui le principali fonti di informazione siano gestite dai "signori del tubo catodico" e della carta stampata...


Alessandro Raffa per Nocensura.com

Fonte: http://www.nocensura.com/2014/01/il-grande-inganno-dellevasione-fiscale.html 

martedì 21 gennaio 2014

Paga con 6 giorni di ritardo e scatta una multa da 2400 euro

Moscarola: "Dovevo 2.698,55 euro per una cartella esattoriale. Li ho versati l'11 febbraio anzichè il 5 e mi è arrivata una sanzione pari quasi al 100% dell'importo che ho pagato"

 

Riceve una cartella esattoriale, la paga con sei giorni di ritardo e dieci mesi dopo gli arriva una multa di quasi il 100% dell’importo versato.
E’ una storia al limite dell’incredibile quella successa a Giacomo Moscarola, segretario cittadino di Lega Nord: «Nel 2007 - racconta non ho fatto la dichiarazione dei redditi perchè pensavo di essere sotto la soglia entro la quale non è obbligatoria. Quell’anno avevo lavorato per le Funivie Oropa e per Banca Sella. Purtroppo sforavo il tetto massimo e avrei dovuto denunciare il mio reddito nel 730. Mi rendo conto che è stato un errore mio, ma davvero è stato in buona fede».
Sei anni dopo tramite raccomandata, l’Erario gli ha chiesto il rientro di quanto dovuto. «Nel dicembre del 2012 - prosegue -  mi è arrivata una cartella esattoriale dall’Agenzia delle Entrate: tra importo da riscuotere e sanzione dovevo 2.698,55 euro».
Il pagamento andava fatto entro 60 giorni dalla ricezione della lettera. «Il termine scadeva il 5 febbraio 2013, ma io ho dovuto racimolare la somma e ho pagato in banca tramite F24. Era l’undici febbraio».

martedì 26 novembre 2013

Il consiglio di stato schianta definitivamente equitalia: 767 dirigenti fasulli, tutti gli atti illegittimi!

IL CONSIGLIO DI STATO SCHIANTA DEFINITIVAMENTE EQUITALIA! 767 DIRIGENTI ''FASULLI'' TUTTI GLI ATTI ILLEGITTIMI! (LEGGERE!)

Sentenza del Consiglio di Stato: rischio illegittimità per 767 dirigenti dell’Agenzia delle Entrate; conseguente nullità di tutti gli atti fiscali e delle cartelle esattoriali scaturite da atti firmati da tale personale privo di qualifica. Promozioni in bilico.
Lo scandalo che “La Legge per Tutti” aveva sollevato quasi un anno fa con l’articolo “Nulli gli atti di Equitalia e Ag. Entrate: firmati da falsi dirigenti” si arricchisce di un nuovo e interessantissimo capitolo. Ad avvalorare la tesi secondo cui gran parte degli avvisi inviati dall’Agenzia delle Entrate e delle cartelle esattoriali notificate da Equitalia sarebbero nulli è una sentenza appena firmata dal Consiglio di Stato. Ma facciamo un passo indietro per capire cosa sta per succedere.
Lo scandalo era nato da una pronuncia del Tar Lazio [1] (cui poi seguì quella del Tar Messina): la sentenza aveva bloccato le nomine a dirigenti, presso diversi uffici delle Agenzie delle Entrate, nei confronti di numerosi funzionari che, però, non avevano svolto il concorso previsto per legge e, quindi, erano privi dei relativi titoli a dirigenti. In pratica, ben 767 funzionari su 1.143 totali (più della metà) erano stati nominati in modo illegittimo!
Un terremoto vero e proprio: per comprenderne la portata, basti pensare agli effetti che tale pronuncia aveva determinato su tutti gli atti firmati dai falsi dirigenti e sui conseguenti procedimenti che ne erano scaturiti. Se il dirigente è privo di qualifica, anche l’atto da questi firmato è nullo. Nulli, quindi, gli accertamenti e nulle anche le cartelle esattoriali di Equitalia emesse sulla scorta dei primi. Una catastrofe per il fisco!

lunedì 24 giugno 2013

Fisco, da oggi niente più segreti per gli italiani

Entra in funzione il Sid, il sistema che consente la trasmissione automatica all'Agenzia delle entrate delle informazioni sui depositi dei contribuenti, soprattutto di quelli più "a rischio". Sarà scollegato dagli altri modelli di interscambio per tutelare la privacy.

controllo-conti-correnti_parte_sidDa oggi l'Agenzia delle entrate avrà uno strumento in più contro l'evasione fiscale. Entra infatti in vigore la disposizione che consente al fisco l'accesso diretto ai conti correnti bancari degli italiani attraverso il cosiddetto Sid (Sistema interscambio dati). Fino a oggi, l'accesso ai conti era già possibile, ma era limitato a casi particolari e necessitava di autorizzazioni da parte della magistratura; da domani invece, l'acquisizione dei dati su depositi e movimenti avverrà automaticamente e per tutti i clienti delle banche.
I dati trasmessi riguardano tutti i rapporti aperti: oltre i conti, i depositi di titoli azionari, gestioni patrimoniali, fondi comuni, fondi pensione, carte di credito, operazioni sul mercato dei metalli preziosi e anche le cassette di sicurezza.
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