Riceve una cartella esattoriale, la paga con sei giorni di ritardo e dieci mesi dopo gli arriva una multa di quasi il 100% dell’importo versato.
E’ una storia al limite dell’incredibile quella successa a Giacomo Moscarola, segretario cittadino di Lega Nord: «Nel 2007 - racconta non ho fatto la dichiarazione dei redditi perchè pensavo di essere sotto la soglia entro la quale non è obbligatoria. Quell’anno avevo lavorato per le Funivie Oropa e per Banca Sella. Purtroppo sforavo il tetto massimo e avrei dovuto denunciare il mio reddito nel 730. Mi rendo conto che è stato un errore mio, ma davvero è stato in buona fede».
Sei anni dopo tramite raccomandata, l’Erario gli ha chiesto il rientro di quanto dovuto. «Nel dicembre del 2012 - prosegue - mi è arrivata una cartella esattoriale dall’Agenzia delle Entrate: tra importo da riscuotere e sanzione dovevo 2.698,55 euro».
Il pagamento andava fatto entro 60 giorni dalla ricezione della lettera. «Il termine scadeva il 5 febbraio 2013, ma io ho dovuto racimolare la somma e ho pagato in banca tramite F24. Era l’undici febbraio».
Dopo aver saldato il suo debito con l’Erario Moscarola pensava di aver fatto il suo dovere, da bravo e onesto cittadino: «Credevo che fosse finita lì, così sarebbe stato in un paese civile. Invece no. A dicembre del 2013 mi è arrivata un’altra cartella esattoriale, questa volta da Equitalia».
Moscarola si è recato all’Agenzia delle Entrate per capirne di più: «senza tanti giri di parole lo sportellista - racconta - mi ha detto che dovevo versare 2391,04 euro di multa per aver pagato la cartella esattoriale con sei giorni di ritardo. Non ci potevo credere».
Ora Giacomo Moscarola è imbufalito: «Non ho nessuna intenzione di pagare - afferma - è una vergogna che lo Stato ladro debba far cassa sui cittadini e sulle imprese che in questo periodo di crisi già fanno fatica ad andare avanti e si trovano nella situazione di pagare salassi del genere! Non è ammissibile che l’Agenzia delle Entrate si svegli dopo cinque anni e poi aumenti le sanzioni del 100% per sei giorni di ritardo. Mi metto nei panni di una ditta che ha dei dipendenti e per un puro caso paga pochi giorni dopo la scadenza… il mio è un importo tutto sommato piccolo, ma proporzionato a una ditta un imprenditore rischia davvero di chiudere. Se il trattamento è così per tutti non ci dobbiamo sorprendere se la gente si va a dare fuoco davanti a questi uffici…»
Moscarola non le manda a dire a nessuno: «L’Agenzia delle Entrate avrà un direttore, si assume la responsabilità di questo schifo o è tutta colpa del sistema? Perché se è il sistema deve essere cambiato non è ammissibile, soprattutto in un periodo come questo in cui è difficile reperire liquidità, che per una svista così banale i cittadini e le imprese possano avere un rincaro simile! Se si vuole applicare una sanzione ulteriore, va conteggiata solo sui sei giorni di ritardo del versamento».
Poi conclude: « Io nella maniera più assoluta non ho intenzione di pagare quella multa, è una vera presa in giro. Non solo: condivido le proteste di chi, esasperato da certe situazioni, ha il coraggio di far sentire la propria voce».
Fonte: laprovinciadibiella.it