Musulmani in guerra in Siria per la battaglia finale contro gli infedeli in quello che viene considerato l’Armageddon islamico della fine dei tempi: Il racconto del conflitto del bene contro il male dell’apocalisse contenuto in una profezia risalente a 1.300 anni fa viene utilizzato dai reclutatori dell’Isis per guadagnare seguaci in battaglia.
La guerra in corso in Siria viene considerata come il conflitto finale in vista della distruzione del mondo. Il racconto, molto simile all’Armageddon della tradizione ebraico-cristiana, vede però i musulmani prevalere. La profezia che identifica il luogo dello scontro decisivo con la città siriana di Dabiq, è parte fondante dell’ideologia dello Stato Islamico (Isis).
Sui social sono particolarmente vivaci le discussioni sulla materia. Il gruppo terroristico ha ribattezzato con il nome di Dabiq il sito di informazioni dove si esprimono le opinioni più estremiste e slogan anti-occidentali. Diversi i post in cui si esprimono con fiducia cieca opionioni sicure della vittoria finale: «La profezia di Dabiq si avvererà con certezza dopo che l’esercito Usa e i loro alleati scenderanno sul terreno della battaglia in Siria dopo aver visto che i bombardamenti dall’alto non servono a nulla». In un altro messaggio scritto dalla Tunisia, si afferma che «i leoni dell’Islam hanno sollevato la bandiera del Califfato a Dabiq. Ora attendono l’arrivo dell’esercito del Crociato».
L’antica profezia è stata tramandata in diverse versioni nel corso degli ultimi 1000 anni, ma in tutti i casi si è incentrata su una battaglia tra un esercito musulmano e le forze dei non credenti. Il racconto ha avuto un ruolo nella ideologia del movimento fin dai suoi primi giorni così come lo ebbe in movimenti terroristi come Al-Qaeda in Iraq sotto il comando di Abu Musab al-Zarqawi.
Fonte: retenews24.it